Falling into you
Se ci fosse stata una carenza mondiale di palloni da basket o forse se
l’intera popolazione dell’ universo fosse mutata in nanerottoli,
o se in qualche modo il basketball fosse diventato uno sport estinto, Troy Bolton decise che avrebbe
davvero preferito essere un investigatore privato.
Lui si pensava come furtivo (straordinariamente soprattutto quando sua
madre aveva appena cotto una teglia di biscotti), segreto (“segreto” era il suo
secondo nome. In realtà era Alexander, ma se si riarrangiavano le lettere e ne si
aggiungevano un paio e ne si sottraevano un altro paio, sarebbe saltato fuori
“segreto”), misterioso (aveva davvero
guardato il film di Nancy Drew e non aveva fatto un singolo commento sulle sue tette),
intelligente e calcolatore (non per vantarsi o qualcosa, ma lui era il primo
della classe a risolvere cos’era il misterioso bottone verde sulla sua
calcolatrice. Se lo premevi molte, molte
volte, apparentemente poteva far saltare tutto il sistema della calcolatrice.
Non era esattamente sicuro del perché i produttori avevano inventato un
pulsante del genere, ma le persone che producevano calcolatrici per vivere
erano ovviamente un po’ squilibrati, in ogni caso) e ultimo
ma definitivamente non meno importante, poteva mettere su un diavolo di
accento inglese (Gabriella gli diceva che suonava come un indiano che provava a
parlare francese con un brutto accento spagnolo, ma la ragazza ovviamente non
era mai stata in Inghilterra o visto Harry Potter).
Ora che la stagione del basket era finita alla East
High, lui sentiva che era finalmente tempo di mettere in azione il suo sogno di
una vita. Insieme ad un reclutante Chad,
si dedicava a risolvere alcuni dei più elusivi misteri della vita che
infestavano le persone nelle profondità delle loro anime. Per esempio, la
signora della mensa scaldava veramente i maccheroni al formaggio per due minuti
invece che per i tre standard per risparmiare tempo? Il volume totale degli
armadietti degli alunni dell’ultimo anno era più grande di quello dei primini? Perché le ragazze andavano in bagno in gruppo? Non
potevano fare la pipì da sole? E cosa succedeva se le ragazze avevano il loro
periodo a scuola e non avevano un quarto di dollaro per la macchina degli
assorbenti? Cosa avrebbero fatto allora? La biblioteca stampava davvero date di
scadenza a casaccio su libri che non erano mai stati presi in prestito così non
sarebbe stato inutile?
Enigmi così tormentanti.
Dopo circa due mesi nel nuovo semestre scolastico, aveva risolto tutti
i misteri che aveva deciso di risolvere, e allora alcuni. La signora della
mensa non era un’artista dell’imbroglio e scaldava davvero i maccheroni al
formaggio per tre minuti. Gli armadietti dei maturandi erano leggermente più
grandi degli armadietti dei primini (Gabriella l’aveva
aiutato con quello; questo era una delle cose migliori nell’avere una ragazza
super intelligente: poteva calcolare il volume totale degli armadietti in meno
di tre minuti netti). Le ragazze andavano in bagno in gruppo perché si
sentivano insicure a camminare da sole da qualche parte. Le ragazze potevano
davvero fare pipì da sole. E se le ragazze avevano il loro periodo a scuola,
questo era esattamente il perché andavano in bagno con le amiche: le amiche
potevano sempre tirare fuori un quarto di dollaro per un assorbente. E sì, dopo
intense ricerche e sorveglianza giornaliera di ‘I Segreti Delle Montagne Di
Calcare Del New Messico’, la biblioteca stampava
davvero date di scadenza a casaccio su libri che non erano mai stati presi in
prestito così non sarebbe stato inutile.
E poi un giorno, Sharpay Evans,
di tutte le persone, gli si presentò con un mistero nuovo di zecca.
“Gabriella,” esclamò alla sua ragazza di quasi
un anno mentre marciava verso il loro tavolo da pranzo quasi pieno. Appoggiò il
suo piatto di maccheroni al formaggio e uno yogurt senza grassi e si sedette di
fianco ad un sufficientemente pietrificato Jason “E’
venerdì. Abbiamo un pigiama party.”
Gabriella battè le palpebre: “Davvero?”
“Sì,” insistette Sharpay.
Strappò via la pellicola dai maccheroni e li ispezionò, accigliandosi “La
signora del pranzo li ha cotti nel microonde per tre
minuti o per due?”
“Tre,” rispose Troy
immediatamente “Sembra che lo faccia solo per due, ma lo fa veramente per tre.
Fidati di me.”
La bionda lo scrutò per un momento, arricciando il naso, prima di
voltare la testa di nuovo verso Gabriella: “Il tuo ragazzo è sul Pianeta
Ritardo.” disse pratica.
“Sì, lo so…” Gabriella infilzò la sua confezione di maccheroni al
formaggio sospettosa “Troy, come fai
a sapere che lo fa per tre? Sono così sicura che lo fa per due.”
Chad Danforth
saltò su sarcastico: “Gabriella, lascia che ti racconti una storia. Ricordi
come abbiamo saltato praticamente ogni singola quinta ora per una settimana?”
guardò irritabilmente in cagnesco il suo migliore
amico.
Gabriella annuì e stava per iniziare un rimprovero sul saltare le lezioni quando Chad procedette,
roteando gli occhi: “Indovina cosa stavamo facendo?”
“M-A-S-T-U-R-B-A…” Sharpay sillabò sarcastica.
Tutti la fissarono per un secondo prima di
allontanare contemporaneamente i loro vassoi del pranzo, sembrando ammalati.
Chad apparve perso:
“Comunque,” iniziò ancora, ignorando testardo la
bionda “In realtà eravamo in mensa,” disse brevemente “A spiare la signora del
pranzo. Mentre riscaldava le confezioni di maccheroni al formaggio.”
Gabriella arricciò il naso verso il suo ragazzo: “Perché l’avreste
fatto?”
Troy sospirò un profondo
sospiro che sembrava racchiudere tutti i suoi dolori: “Perché mi stava
tormentando,” spiegò impaziente “Ogni volta che ci
sono i maccheroni al formaggio, sembra sempre che lei l’abbia cotto poco. Ma
l’abbiamo osservata per tipo una settimana, e non lo fa. Forse abbiamo bisogno
di un nuovo microonde.”
“Forse hai bisogno di un nuovo cervello. A chi importa?”
“Lui è un investigatore privato.”
saltò su allegramente Chad.
Gabriella gemette: “Non di nuovo. Ti scongiuro.”
“Cosa?” Troy battè
le palpebre innocentemente alla ragazza accanto a lui.
“Non ti ricordi la volta che mi hai fatto serpeggiare con te fino al
camerino di Sharpay per vedere se la macchina del
caffè nella sua stanza era migliore della macchina del caffè in sala
professori? E poi l’hai rotta e il caffè si è sparso ovunque e noi abbiamo
avuto l’odore di cappuccino addosso tutto il giorno?” Gabriella
roteò gli occhi e di nuovo infilzò dubbiosa i suoi maccheroni “Non penso che
mangerò questo…” guardò su un momento troppo tardi per trovare la faccia
assassina di Sharpay.
“Sei stato tu?” ribollì, il fumo che quasi le usciva dalle orecchie.
La maggior parte del tavolo guardò da Troy a Sharpay, prima di afferrare i loro vassoi, salutare
velocemente e sfrecciare all’altro capo della mensa.
“Se dicessi di ‘no’, mi crederesti, penso.” rispose docilmente Troy.
Questa fu l’ultima cosa che disse prima di respirare dei maccheroni al
formaggio mezzi cotti su per le sue narici.
Sharpay si
alzò maestosamente, tirandogli il recipiente vuoto in testa, prima di offrire a
Gabriella un sorriso splendente: “Venerdì, casa mia.” disse dolcemente alla mora nervosa “Sette in punto.”
Prima ancora di aspettare una risposta, uscì elegantemente dalla mensa,
senza guardare una volta indietro.
Non appena se ne fu andata, Gabriella diede al suo ragazzo un sorriso
di scusa.
“Mi dispiace tanto,” sospirò, togliendogli i maccheroni
dai capelli “Avrei dovuto pensare prima di parlare e…”
Ma Troy la stava ascoltando a malapena:
“Perché le ragazze fanno i pigiama party?”
Gabriella battè le palpebre: “Cosa?”
“Le ragazze. Perché fanno i pigiama party?”
Chad tirò fuori la testa da
sotto il tavolo dove aveva trovato rifugio dopo che Sharpay
aveva messo su la sua distintiva occhiata ‘Sto-per-ucciderti-adesso’:
“Sul serio, Gabriella,” tossicchiò “Devi stare attenta
a ciò che dici quando c’è quella ragazza. Solo un commento e…” colpì il palmo
della mano col pugno “…bam!
Puoi salutare la tua vita!” guardò comprensivo Troy,
il cui volto era ancora gocciolante di maccheroni gialli e cremosi “Beh, non
sei tanto male. È stato meglio di quella volta in cui ci ha chiusi dentro il
deposito del riciclaggio.”
“Perché le ragazze fanno i pigiama party, Chad?”
domandò Troy ancora, mordendosi pensieroso il labbro
“Tu hai delle sorelle minori. Perché fanno i pigiama party?”
“Per rendere la mia vita un inferno.” rispose
il ricciolino in tono macabro “Perché lo pensi?”
occhieggiò la curiosa espressione di Troy e impallidì
“Cosa? No. No. Non lo facciamo. È fuori discussione!”
Gabriella lanciò un’occhiata inquisitoria ai suoi due compagni: “Cosa?”
chiese cauta, gli occhi che si scurivano “Cosa sta succedendo?”
“Niente!” replicò allegramente Troy. Si alzò
e si sporse per baciare Gabriella sulla guancia, successivamente sgocciolando maccheroni mezzi cotti sopra tutta la sua ragazza. Gabriella
sospirò e arricciò il naso prima di spostarsi
dall’altro lato del tavolo “Ci vediamo a Inglese!”
Corse fuori dalla mensa un po’ troppo
allegramente per una persona che sembrava essere finita nel bel mezzo di
un’esplosione di una fabbrica di maccheroni al formaggio.
“Ehi, amico!” gridò Chad dietro di lui “Dove stai andando?”
Troy finse di non averlo
sentito e invece si affrettò nell’atrio in cerca di un particolare gemello Evans con una predilezione per i cappelli.
Dopotutto, ogni investigatore privato aveva bisogno di un uomo interno.
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Il Teatro era un posto abbastanza nostalgico per Troy
Bolton.
Mentre camminava nell’auditorium buio, fu sopraffatto dai ricordi
dell’anno precedente. Twinkle Town era stato un travolgente successo,
interpretato per quindici spettacoli, un record per la East High, e più probabilmente anche per il resto dello
Stato. Non potè reprimere un sorriso mentre passava
per quel posto familiare.
Lì c’era la sedia dove lui e Gabriella si erano baciati dopo il finale.
E là c’era l’angolo sotto il palco dove aveva chiesto ufficialmente a Gabriella
di essere la sua ragazza. E oh, certo, c’era il pavimento innaturalmente liscio
dov’era scivolato mentre glielo stava chiedendo. E
c’era il box dietro il palco dove aveva trovato Gabriella in iperventilazione prima della prima. Eh oooh,
c’era il piano che Chad aveva accidentalmente rotto quando aveva aperto il coperchio e si era arrampicato
dentro, solo perché voleva vedere se c’era davvero un folletto dentro, che
faceva i suoni. E là! Là era dove Sharpay Evans gli aveva tirato un pugno quando
aveva sbagliato linea per la cinquantesima volta durante le prove. Era rimasto
incosciente per mezz’ora.
Ah, bei tempi.
Scosse la testa e indurì il volto. Ora non era tempo per abbandonarsi
ai ricordi come una ragazzina. Troy Bolton, I.P.,
era in missione.
“Ryan!” chiamò “Ehi, Ryan!
Sei qui?”
“Chi è?” ritornò una voce dal backstage.
“Troy Bolton.”
replicò. I.P., voleva aggiungere.
Ryan fece una sorta di
gemito strangolato dal profondo della gola ed emerse dal retro del Teatro,
indossando uno spettacolare completo blu e verde, e sembrando stranamente
somigliante ad una medusa sottomarina. Lanciò a Troy
un’occhiata dubbia quando occhieggiò il suo viso
ricoperto da maccheroni al formaggio che ancora non aveva ripulito: “Che cosa
hai detto a mia sorella?”
“Ricordi quel grande incidente del caffè ad inizio anno?” domandò Troy imbarazzato, mentre Ryan gli
tirava un asciugamano di carta. Si ripulì riconoscente il viso e tirò
l’asciugamano indietro a Ryan, che lo prese con
disgusto “Beh, accidentalmente Gabriella
si è lasciata sfuggire che eravamo noi.”
Ryan sembrò come se volesse
dire qualcosa, poi ci ripensò e scosse la testa: “Okay, comunque. Per che cosa
volevi vedermi?” Prima che l’altro ragazzo potesse rispondere, lo travolse,
sembrando leggermente in panico “E no, per l’ultima volta, non prenderò più
parte nelle tue marachelle.”
“Non so di cosa stai parlando.” rispose
innocentemente Troy.
Ryan scosse irritato il dito: “Dico sul serio! Non ti aiuterò
più con le tue piccole stupide scappatelle. Per esempio, io non aiuterò te e Chad
ad aprire l’armadietto di Gabriella solo perché hai scoperto che la collana che
le hai mandato non era in oro puro, ma in plastica
pura. E ti stai dimenticando la volta in cui hai provato a farmi aiutarti a
scalare una ruota panoramica perché eri geloso che Gabriella ci stesse facendo
un giro con quel ragazzo del suo corso di chimica?” domandò “E come hai quasi rotto la ruota panoramica e per
non dire, stavi quasi per cadere e
romperti il collo?”
Troy gli fece una
pernacchia: “Pfffttt…” sbuffò “Non mi sono quasi rotto il collo. Solo aiutami, Ryan. È davvero importante!”
“Sta morendo qualcuno?”
“Beh… sì, se la guardi in un certo modo.”
Ryan si fermò: “Va’ avanti.”
disse sospettoso.
Troy fece un respiro
profondo: “Okay, allora, Sharpay ha invitato
Gabriella per un pigiama party stanotte e io, essendo il ragazzo perfetto, ho
deciso di prendermi la responsabilità di, ehm, proteggerla dagli impulsi
omicidi di tua sorella. E se io non la proteggo, Gabriella potrebbe davvero
morire se e quando tua sorella decide di scatenare la sua furia omicida.”
“Vuoi dire che le vuoi spiare,” puntualizzò Ryan piatto “Vuoi vedere cosa fanno le ragazze nei pigiama
party.”
Troy fece un largo sorriso:
“Ora mi capisci! Quindi, ho tipo bisogno che tu, ehm… aiuti me e Chad ad entrare in casa tua.”
Ryan fece una smorfia: “No.”
rispose secco.
“Ryan!” si lamentò Troy
“Perché no? Seriamente, è parte delle mie ricerche. Ho bisogno di sapere!”
“La curiosità uccise il gatto.”
Troy fece una pausa: “Lo
sai, hai mai pensato che forse il gatto
uccise la curiosità?”
Ryan battè
le palpebre: “Non stai ragionando.”
“Forse tu non stai
ragionando.”
L’altro ragazzo roteò gli occhi: “Non stai facendo quella stupida cosa
dell’investigatore privato, vero?” domandò cautamente “Perché questa è davvero
la più stupida idea che hai avuto fino adesso. Anche peggiore di quella volta
che eri convinto che qualcuno ti stesse rubando le gomme da masticare e hai
passato l’ora del pranzo mettendo a punto quella stupida trappola dove avevi
messo un pacchetto di gomme per terra e se qualcuno avesse preso una gomma, gli
avresti tirato una rete e avresti provato a fare un arresto da privato
cittadino su di lui.”
“Ha funzionato, no?” Troy disse altezzoso.
“Hai arrestato il Preside Matsui e lui le
stava solo raccogliendo perché pensava fossero spazzatura!”
“Non è questo il punto,” Troy
scosse vagamente la mano “Il punto è… il punto è che ho davvero bisogno di
sapere perché le ragazze fanno i pigiama party! Voglio dire, pensi che parlino
di noi ragazzi? Di che cosa parlano? Di cosa discutono?” si fermò
improvvisamente, gli occhi che si sgranavano in orrore “Pensi che discutano… di
tutto?”
“Tutto?”
“Tutto.”
Ryan roteò gli occhi.
“Questa non è solo la mia missione,” continuò drammaticamente Troy,
mettendo una mano sul cuore “Questa è una missione per tutti gli uomini nel
mondo che hanno bisogno di sapere esattamente perché tutte le loro ragazze
fanno i pigiama party! Questa è una missione globale! Questa è la missione della gente. E Ryan?”
fissò il biondo che sembrava sufficientemente scocciato fino a quel momento “Tu
non vuoi deludere le persone, vero?”
Ryan sospirò. Lo avrebbe
rimpianto più tardi: “Bene,” brontolò finalmente
“Bene, ti aiuterò.”
Troy saltò su una sedia,
festeggiando: “Vedi, Ryan?” gridò felicemente “Le persone hanno bisogno di te!”
Ryan chiuse brevemente gli
occhi. Aveva la strana sensazione che le persone
includevano nessun altro che Troy Bolton e Chad Danforth.
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Ore
venti: tempo
militare
“Corda?”
“Controllata.”
“Lente d’ingrandimento?”
“Controllata.”
“Calze?”
Chad diede un colpetto
all’area tra le sue gambe senza fretta: “Per quando Evans
inevitabilmente ci scoprirà e deciderà di invocare la morte con un piegaciglia?
Controllate.”
Troy Bolton,
Chad Danforth e un
impassibile Ryan Evans
erano riuniti dentro nell’ampia cucina degli Evans,
preparando ciò che Troy chiamava il loro nobile
dovere verso gli uomini di tutto il mondo, che Chad
chiamava il più stupido desiderio di morte che avevano mai avuto, e ciò che Ryan chiamava una sfilza di parolacce inappropriate ad un
rating arancione.
“Perché,” bofonchiò Ryan
per la terza volta quella sera “state ancora continuando con questa? Volete che mia sorella si faccia dai
venti ai trenta anni in prigione per aver ucciso voi due?”
“Ryan,” disse Troy protettivo, come un genitore che spiega qualcosa di
banale a un bambino “Questa è la missione delle persone. Questo è per ogni ragazzo che, quando la sua ragazza dice
‘Ehi, questi jeans mi fanno il sedere grande? Dimmi la verità’
e quando egli risponde ‘Sì, il tuo sedere sembra così grande in quei jeans che
dovrebbe formare il suo governo’, la sua ragazza
diventa assurdamente matta anche se voleva conoscere la verità.”
Ryan fece una smorfia: “Beh,
allora perché non andate da Taylor o da Kelsie? Loro sono meno, oh,” il
biondo finse ignoranza “ti suono finchè non muori.”
Chad lanciò un’occhiata nera
al suo migliore amico: “Sei un’idiota, amico. Saremmo dovuti andare là. Meno
simile a finire con la morte e impazzirò più
lentamente ad un pigiama party da Taylor o Kelsie.”
Troy roteò gli occhi e
ignorò deliberatamente il suo migliore amico: “Okay, Ryan,” dichiarò un po’ troppo drammaticamente “Questo è per le persone! Mostraci la via verso i segreti
del più grande mistero che sia mai esistito.”
“Vedi, a proposito,” Ryan
si fermò e il viso di Chad si rallegrò “Tutte le
stanze della casa sono insonorizzate, perché Sharpay
in realtà non era una cantante così brava quand’era piccola. Quindi, puoi stare
fuori dalla sua camera tutta la notte, e non sentirai
niente.”
Troy sembrò umiliato: “E
quindi? Deluderemo le persone?”
“Vuoi dire che vivrò davvero per vedere il mio diciottesimo
compleanno?” Chad era esultante.
“Beh,” Ryan si schiarì la gola “non esattamente. Noi… abbiamo
un’altra opzione.”
Troy si sporse in avanti:
“E?” chiese impaziente “Cosa facciamo?”
Ryan allungò la mano e giocò
con il sottile rotolo di corda sul tavolo: “Pregare che questa possa reggere
settantasette chili di stupido uomo del basket.”
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Ore
venti e quindici: tempo militare
“TU
VUOI CALARCI DAL TUO BALCONE AL SUO BALCONE CON UN SINGOLO ROTOLO DI CORDA?”
“Okay, Chad, ti ricordi
quando avevo le orecchie?”
“Okay, Troy, quando questo pezzo di corda si
spezzerà in un colpo ed io cadrò per tre piani e mi romperò in un milione di
piccoli pezzi sul pavimento degli Evans, ti sarà
molto difficile ricordare il tempo in cui Chad Danforth aveva una vita!”
“Chad, non è così spaventoso come sembra. Quando
era più piccola, Sharpay usava sempre srotolare un
rotolo di corda dal suo balcone al mio e salire quando aveva paura dei mostri
sotto il letto. Non è mai caduta e deve essersi arrampicata minimo
un centinaio di volte sempre con la stessa corda.”
“Tua sorella pesa quanto un mio piede!”
“Bene, allora continua a guardare dal balcone di Ryan
ed io e Ryan andremo giù. Seriamente, amico, mi
deludi. Hai deluso le persone. Se volevi essere una ragazza del genere, potevi
semplicemente andare ad unirti al pigiama party delle ragazze!”
“Seriamente, Bolton, proverò grande piacere
ad invitare tutti i miei amici di MySpace per una festa quando la corda si spezzerà e ti romperai la faccia in
quindici punti.”
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Ore
venti e diciassette: tempo militare
“Okay, Ryan è arrivato. Hai visto com’è stato
semplice? E non è nemmeno caduto!”
“Ryan ha il corpo di una ragazzina non ancora
sviluppata. Tu pesi almeno tre volte lui!”
“Mi stai dando del grasso?”
“Beh, tu ti sei dato da fare
col gelato da quando la stagione del basket è finita.”
“Questi sono muscoli, amico!”
“Su quale pianeta? Pianeta Lardo?”
“Tua mamma è così grassa che quando è saltata per aria, la Terra è
sfrecciata in un buco nero.”
“Tua mamma è così grassa che le ci sono volute due ore per guardare
Sessanta Minuti.”
“Ahah, bella questa.”
“Che ne dici di questa? Tua mamma è così grassa che… cosa sta facendo Ryan laggiù?”
“Penso che mi stia dicendo di arrampicarmi e smetterla di scambiarci
gli scherzi ‘tua mamma è così grassa’.”
“Giusto.”
###
Ore
venti e venti: tempo militare
Ryan osservò sprezzantemente mentre Troy si
arrampicava con difficoltà lungo la corda e scendeva sul balcone di Sharpay: “Perché ci hai messo tanto?” sussurrò “Di cosa
stavi parlando con Chad?”
Troy battè
le palpebre: “Ehm, obesità epidemica in America.” rispose con nonchalance alla
rotazione degli occhi di Ryan.
Il balcone di Sharpay Evans
non era uno spazio esageratamente grande, specialmente considerando l’enormità
del resto della casa. Eleganti porte doppie francesi conducevano alla camera da
letto della bionda, camuffando la stanza con una frivola, semitrasparente tenda
rosa. Una delle porte era mezza aperta, e la musica di Top 40 scivolava fuori,
come il mormorio della parlata veloce del reporter di celebrità di E!News.
Con un’attenta occhiata a Ryan dietro di lui,
Troy sgattaiolo vicino alla porta chiusa e
prudentemente sporse la testa per osservare.
La stanza di Sharpay era, come previsto, di
un pallido rosa. Troy poteva vedere la fine di un
letto matrimoniale da una parte e una grande TV da muro dall’altra, ma era più
interessato alle due ragazze stese per terra davanti alla TV. Sharpay si stava mettendo lo smalto sulle unghie dei piedi
e Gabriella girava pigramente le pagine di una rivista.
Il viso di Ryan spuntò fuori
da dietro di lui: “Bene,” sussurrò sarcastico, appena udibile sopra la
TV “E’ eccitante.”
“Sai, ho sempre pensato che le ragazze indossassero lingerie e avessero
sexy battaglie coi cuscini durante i pigiama party” disse Troy,
suonando abbastanza dispiaciuto “Stanno solo guardando la TV. E indossano tutte
e due delle felpe.”
“Sì, le ragazze guardano la TV e indossano felpe durante i pigiama
party. Perché pensi avrebbero fatto un film porno softcore?”
“Gabriella ha sempre pensato che i membri della squadra di basket si fanno tra di loro nello spogliatoio dopo le partite.” rispose Troy disgustato.
Ryan battè
le palpebre: “Non lo fate? Ho sempre pensato che tu e Chad
eravate, come dire, innaturalmente legati.”
Troy lanciò un’occhiataccia
al ragazzo dietro di lui: “Ti perdono per questo solo perché devi vivere con Sharpay ogni giorno ed è abbastanza come punizione.”
“L’hai
sentito?”
Alla voce di Sharpay, Troy
e Ryan balzarono dalla porta come se fosse stata un
pezzo di carbone ardente e si appiattirono contro il muro della casa.
“Sentito
cosa, Shar?”
“Credevo
di aver sentito Bolton.”
“Sì, Shar, come se avesse srotolato una corda sul tuo balcone e
fosse salito e ora ci stesse ascoltando là fuori.”
Troy e Ryan
deglutirono contemporaneamente.
“Okay,
bene. A proposito, come sta il tuo stupido ragazzo?”
“Bene,
immagino. Però è annoiato, ora che è finita la stagione del basket.”
“Si è
risolta la cosa sul suo coso? Ti sei lamentata per, tipo, un mese perché non
potevate fare sesso.”
La testa di Ryan si girò di scatto per
fissare Troy: “Amico,” lottò
per tenere un’espressione seria “Che cosa avevi?”
Troy fece una nota mentale
di riempire la bottiglia di shampoo della sua ragazza con del miele: “Lei ha
detto che ho avuto un flash. Perché sono veloce… come un lampo.” rispose a denti stretti, cosa che
solo fece sbuffare Ryan ancora di più.
“Sì,
ora sta migliorando, ma a volte diventa davvero gonfio e scoppia. Usa questa
crema gialla ed è piuttosto disgustosa.”
La bocca di Ryan si contrasse: “No, sul
serio, amico,” i suoi occhi si sgranarono “Che cosa
hai avuto?”
“Niente!”
“Gialla?
Oh mio Dio, penso che Ryan abbia avuto la stessa
cosa! Stavo guardando nell’armadietto in bagno una volta e l’ho trovata e
pensavo fosse dentifricio, tranne che era gialla,
allora l’ho buttata ma poi la mamma mi ha sgridata perché avevo buttato via la
crema ‘speciale’ di Ryan.”
Troy guardò in cagnesco il
ragazzo dietro di lui: “Ti picchierei adesso se non fosse per il fatto che se
lo faccio, tua sorella ci scova e ci distrugge poi entrambi.”
“Allora,
cosa farete voi due per il vostro primo anniversario? Dodici mesi sono
lunghissimi. Seriamente, voi due siete durati di più dei primi quattro mariti
di mia zia!”
“Non è
lesbica adesso?”
“Esattamente
il mio punto.”
“Beh,
non lo so. Ma…”
“Lo
ami?”
La testa di Troy scattò così in fretta che
colpì il muro con un tonfo sordo e solo quando i suoi polmoni iniziarono ad
urlare per aria, lui realizzò che non stava
respirando: “Oh mio Dio,” mormorò sopra il suo respiro “Oh mio Dio, che
faccio?”
Ryan alzò un sopracciglio:
“Stai calmo,” sibilò “Non diventare spastico o Sharpay ci ucciderà, andremo a scuola la settimana prossima
come Studenti Speciali!”
“Ma se mi ama?” soffocò Troy “Fanculo, mi ama. Fanculo, fanculo, fanculo.”
“Sei così pieno di te,” Ryan
roteò gli occhi “E se non ti ama?”
Troy apparve come se stesse
per vomitare: “Fanculo, non mi ama. Fanculo, fanculo, fanculo.”
“Co-co-cosa?”
“Lo
ami?”
Troy trattenne il respiro.
“Siamo
solo al liceo, Sharpay! Siamo solo al liceo e, uhm…
Dio, non hai fame?”
“Rispondi
alla domanda, Gabriella.”
“…e lui
ha avuto così tante ragazze e io ho avuto solo lui e…”
“OH MIO
DIO, TU LO AMI.”
Ryan voltò la testa per
guardare Troy, la sua bocca aperta per lo shock: “Oh
mio Dio, lei ti ama.”
“Oh mio
Dio, io lo amo.”
Troy stette fermo per un
momento, prima di saltare e gridare a pieni polmoni: “FANCULO, LEI MI AMA!”
Fece un piccolo e goffo ballo sul posto, prima di tirare in piedi un
mortificato Ryan e fare la peggiore interpretazione
di walzer che qualcuno aveva mai visto. Individuò Chad
sul balcone di Ryan ed iniziò a saltare maniacale sul
posto: “Chad!” urlò “Oh mio Dio, mi ama!”
Il viso di Chad Danforth
si irrigidì quando vide un’omicida Sharpay
Evans strisciare dietro il suo migliore amico: “Oh
mio Dio, tu sei morto.” mormorò.
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Ore
venti e quaranta: tempo militare
“Sharpay,” Ryan indietreggiò lentamente da sua sorella sempre più in
versione mortale, afferrando il braccio di Troy “Ora
ascolta…”
“Sul serio,” la voce di Sharpay
era pericolosamente bassa “Vi taglierò entrambi in tanti piccoli pezzettini e
mi farò una collana.”
Gabriella fece un timido tentativo di trattenere Sharpay,
ma era invece troppo impegnata a guardare in preda al panico il suo ragazzo:
“Hai… oh mio Dio, hai sentito tutto, vero? Perché io davvero non… io quasi, oh
mio Dio. Hai sentito la parte riguardo alla… alla… alla cosa?” finì debolmente.
Ma Troy solo le donò il più grande, felice
sorriso che gli aveva mai visto sul viso, il tipo di sorriso che gridava
semplicemente ‘Oh mio Dio, tu mi ami’, e sentendo le
gambe diventare di gelatina, lo guardò mentre balzava
dal balcone dopo Ryan e si fece strada lentamente
lungo la corda.
Sharpay,
imprecando a pieni polmoni, corse dentro e ritornò, secondi più tardi, con un
paio di forbici.
Mentre guardava, mezza terrificata, come uno dei capi della corda si
spezzava dalla fine del balcone di Sharpay e lui e Ryan ondeggiavano selvaggiamente da una parte all’altra
della casa, ognuno urlando varie minacce di uccidere una certa ragazza bionda.
Dio, lei era innamorata di un idiota del genere, ma non le importava, perché
amare lui era emozionante ed esaltante, paragonabile a scalare un filo di corda
che si spezzava da un capo, e lei era lasciata, sospesa per un filo sottile,
sicura che ad ogni minuto sarebbe caduta, ma che comunque non importava, perché non avrebbe mai, mai voluto smettere di
cadere.
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Studio
del caso: La signora del pranzo scalda i maccheroni al formaggio per due minuti
invece che per i tre standard per risparmiare tempo?
No, Vera la signora del pranzo non è un’artista dell’imbroglio e noi
senza dubbio riceviamo i nostri maccheroni al formaggio regolarmente scaldati
per tre minuti secondo le norme di sicurezza.
Studio
del caso: La biblioteca stampa davvero date di scadenza a casaccio su libri che
non sono mai stati presi in prestito così non è inutile?
Sì, ‘I Segreti Delle Montagne Di Calcare Del
New Messico’ del Dottor Arnold
Arnott sono la principale prova.
Studio
del caso: Cosa fanno le ragazze ai pigiama party?
Le ragazze fanno i pigiama party per rendere Troy
Bolton il ragazzo più felice della Terra (eccetto per
Sharpay che taglia la corda ed io e Ryan che cadiamo nello spinoso roseto degli Evans).
Studio
del caso: Troy Bolton ama
Gabriella Montez?
Sì.
E questo è un mistero che tutti possono risolvere.
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Tempo
indeterminato
“Gabriella?”
“Sì?”
“Sto cercando di trovare una via per ucciderti mentre
siamo stipate dentro armadietti diversi. Suggerimenti?”
“Okay, Sharpay, lo spogliatoio dei ragazzi è
un bel mistero per noi ragazze, okay? Voglio dire, cosa fanno qui dentro? Di
cosa parlano? Si baciano tutti qui dentro? Devo sapere!”
“Oh mio Dio, penso di aver scelto il fottuto
armadietto di Danforth. Per caso ha un’idea che la
sua flatulenza sta contribuendo al riscaldamento globale?”
“Io ho scelto quello di Zeke, credo. C’è
odore di torta qui.”
“… aspetta, Gabriella?”
“Cosa?”
“Cosa stiamo aspettando?”
“I ragazzi hanno allenamento di basket ogni martedì, mercoledì e
venerdì. Dovrebbero aver iniziato adesso.”
“Gabriella?”
“Cosa?”
“Ti sto per uccidere. La stagione del basket è finita!”
Fine
Et voilà, altra traduzione finita. Spero che a voi sia
piaciuta, a me ha fatto molto ridere XD
Dedicata
a Titty90, un po’ in ritardo, per il suo compleanno!!
Me
lo lasciate un commentino???
Bacioni!!
Hypnotic Poison