«Cosa ho fatto di male?!» Daisy sollevò il volto verso il
cielo, intenta a dialogare con qualunque identità superiore volesse ascoltare
le sue lamentele. «Dovete dirmelo, perché io proprio non lo so.»
«Scusa. Ricomincio.» Il ragazzo che le stava a pochi
passi di distanza si passò una mano fra i capelli biondi e fece qualche passo
indietro, cercando di concentrarsi.
«Lascia stare, facciamo una pausa.» La ragazza afferrò i
suoi capelli raccolti in una coda e li fissò sopra la testa con una pinza, poi
si avvicinò alla cattedra che si trovava sul lato sinistro nella stanza dove si
stavano allenando e bevve un gran sorso d’acqua dalla bottiglia che era
poggiata sopra la superficie.
Lui dondolò sul posto incerto sul da farsi, poi si
avvicinò a lei insicuro sotto gli sguardi che lei gli lanciava di sfuggita.
«Va tutto bene?» Domandò incerto quasi avesse paura che
lei potesse sbranarlo, Daisy sospirò e si sedette sulla scrivania.
«Vuoi dire se va tutto okay, nonostante la tua assenza di
memoria per imparare la coreografia?» chiese guardando il soffitto mentre
parlava e abbassando lo sguardo sul suo allievo.
«Beh, sì.» Si strinse nelle spalle e le sorrise,
spiazzandola come faceva ormai da qualche settimana.
«Sì.» Disse a bassa voce, ma la sua espressione
pensierosa la tradì.
«Non sembra.» Si limitò a dire lui sedendosi accanto a
lei nonostante lo sguardo omicida che le rivolse la ragazza.
«Non mi confiderò con te, Niall.»
Disse sorridendo a denti stretti.
«Perché no?» Il biondo sporse in fuori il labbro
inferiore. «Se non lo fai con me, con chi altri?»
«Esattamente.» Daisy scese dalla scrivania e girò su
stessa. «Non posso farlo con nessuno, è questo il problema, contento?» Sbottò
la ragazza inclinando il volto e lasciando che i capelli le scivolassero sulla
spalla sinistra. «Ascolta, è un sogno essere qui con voi, anche se può
arrivarti altro dal mio atteggiamento…»
«Nah, figurati.» sbuffò lui
prendendola in giro e strappandole un sorriso che durò mezzo secondo.
«Sono solo molto tesa perché è il primo lavoro, perché
sono lontana da casa, perché è Natale e non sono abituata ad essere so…»
«Non sei sola.» La interruppe Niall,
scendendo a sua volta dalla scrivania e afferrandole una mano.
«Stavo per dire “sovraccaricata dal lavoro perché mi è
stato affidato il ragazzo più imbranato del gruppo.”» Disse Daisy cercando di
risultare il più seria possibile, ma non appena lo notò avvampare per
l’imbarazzo, sorrise. «Ma è il più dolce e va benissimo così.» Aggiunse prima
di pensare a ciò che aveva appena detto.
«Wow…Un complimento.» Affermò il biondo ridendo. «Sto
facendo breccia nel tuo cuore.» La prese in giro.
«Ma che dici?!» Lei allontanò le mani dalle sue e
incrociò le braccia al petto.
«Ho scommesso con Zayn che
sarei riuscito a scioglierti.» Borbottò lui avvicinandosi allo stereo.
«Che cosa vuole Zayn?» Daisy
arricciò il naso. «E perché parlate di me?»
«Io parlo sempre di te ai ragazzi…» Affermò Niall scorrendo con i polpastrelli sullo schermo dell’Ipod touch.
«E questa affermazione come dovrei interpretarla?» Chiese
sulla difensiva.
Sono tre settimane e quattro giorni che insegna
privatamente i passi della coreografia a Niall,
perché a quanto pare è il più negato nel ballo del gruppo.
A Daisy è toccato l’ingrato compito, per una serie di
motivi: è l’ultima arrivata del corpo di ballo che li accompagna per il tour.
Inoltre è abbastanza sicura di essere stata punita per essere l’unica
newyorkese della compagnia che è straultramega
inglese. In fondo non l’hanno nemmeno mai invitata ai loro tea-party… Non che
ci sarebbe andata, ma era una questione di principio.
Se non fosse stato per i ragazzi, che sembravano invece
adorarla proprio perché americana, se ne sarebbe già andata a gambe levate.
Ma sono anche tre settimane e quattro giorni che lui è
strano. Strano in senso buono, si intende. Più concentrato, più amareggiato
quando sbaglia qualcosa, più entusiasta quando finalmente non inciampa nei suoi
stessi piedi. Daisy non è riuscita a capirci molto, ha provato a cercare di
scoprire qualcosa, ma alla fine ha rinunciato.
«Interpreta come vuoi.» Niall
si strinse nelle spalle raggiungendola sorridendo e prendendo le mani fra le
sue. «Adesso comunque ballerai con me.»
«Perché sai ballare?» Lo prese in giro mentre le note di
“It’s beginning to look
a lot like Christmas” iniziarono
a risuonare nella stanza.
«Ah, capisco…» Daisy sorrise mentre lui le posava la mano
sinistra sul fianco destro. «Cerchi di sfruttare il mio debole per l’atmosfera
natalizia per non faticare.» Disse prima di stringere la mano sinistra nella
destra di lui.
«Certo.» Rispose Niall pronto,
lo sguardo puntato verso i suoi piedi per cercare di azzeccare il primo passo
in maniera corretta. «Ovviamente lo faccio per non studiare quella maledetta
coreografia, non per risollevarti il morale.» Aggiunse con fare derisorio.
«Testa alta.» Affermò Daisy e lui obbedì. «Guarda me e
avanza con il piede destro quando…» Fece una pausa riflettendo. «Quando ti
carezzo la nuca con la mano, così.» imitò il gesto, rendendosi conto solo
mentre i suoi polpastrelli sfioravano i capelli tagliati corti sul collo della
pericolosità di quello che aveva appena fatto.
Deglutì cercando di rallentare il battito del suo cuore
senza dare a vedere il suo imbarazzo e parlò con la sua voce da maestrina.
«Occhi a me.»
Grave.
Gravissimo errore.
Perché Daisy sa perfettamente che in quell'azzurro
annega ogni volta.
Perché nonostante sappia nuotare, nessuno le ha mai
insegnato a restare a galla in un celeste di quel tipo.
Perché sa benissimo che una volta rimasta senza fiato,
sposterà lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, ottenendo il solo risultato
di dover soddisfare il bisogno di umettare le sue, rendendo cristallini i suoi
pensieri.
La ragazza socchiuse le palpebre respirando a fondo, percependo in maniera
chiara e precisa la presa che lui aveva sul suo fianco, la stretta decisa fra
le loro mani e riaprì gli occhi.
Niall era concentrato sui
lenti movimenti che stavano compiendo, fronte aggrottata e sguardo quasi
assente, le sue labbra si muovevano leggermente sussurrando la prossima mossa
da compiere.
«Posso farti una domanda o sei troppo impegnato a
contare?» Ironizzó Daisy nel tentativo di scrollarsi
di dosso quella sensazione di disagio mista ad eccitazione che la pervadeva.
Lui si limitó a sorridere ed annuire, quindi lei aprì
la bocca per parlare, ma venne interrotta prima ancora di iniziare.
«Però non ti lamentare se poi ti pesto un piede.»
«È una minaccia?» Daisy inarcó
un sopracciglio facendolo ridere, e poi imprecare per un passo sbagliato. «Fa
niente.» Lo rassicuro lei sorridendo. «Fermati e preparati per partire...ora.»
Lo guidó per farlo ricominciare, ma la cosa lo deluse
comunque.
«Non ne azzecco una.» Si lamentò rallentando
ulteriormente i suoi movimenti.
«Per questo ci sono io ad insegnarti. Su riparti.»
Rispose lei, ma non riuscì a far breccia nel suo muso lungo. «Dai Niall, non è neanche la coreografia! Lì sì che sei un
disastro.» Scherzó, ma l'unica risposta che ottenne
fu una scrollata di spalle indifferente.
«Che c'è?» Chiese alla fine arrendendosi e fermandosi,
ma rimanendo legata a lui come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Non si allontanò, abbassò solamente le loro mani e
cercò di guardarlo negli occhi.
«Niente.» Sussurrò lui a testa bassa e con fare
stizzito. «Non c'è niente. Sono sempre il solito impacciato me.» Sbuffò e
abbozzando un sorriso quando i suoi occhi finalmente videro le loro mani
intrecciate.
Mosse le dita della mano per sfiorare quelle di lei,
anche Daisy abbassò lo sguardo ad osservare quel gesto.
C'era tanta dolcezza in una cosa così semplice, ma
anche incertezza, non sapeva come, ma riusciva a percepirla, quindi si
costrinse a parlare.
«Il solito impacciato te non ha niente che non va.»
Sorrise, ma lui si strinse nelle spalle sbuffando. «Non fare così, parlo sul
serio.»
«Ma se mi detesti!»
«Non ti detesto!» Lo guardò sconcertata. «Non dirmi
che lo pensi sul serio.» Lui fece una smorfia. «Non ti detesto e mi dispiace
che debba dirtelo.»
«Beh, forse se facessi meno la lady di ghiaccio.»
Disse lui guadagnandosi uno sguardo omicida. «Scherzavo.» Sollevò le braccia
sopra la testa sorridendo innocente. «Non era nei miei piani, ma sono contento
di essere riuscito a farti ammettere che non sono poi così male.»
«Non è quello che ho detto.» Gli fece notare lei, ma
invano.
«Tu hai detto che non ho niente che non va, quindi un
po' ti piaccio.» Continuò lui divertito.
«Non...» Iniziò Daisy, ma si fermò subito sbuffando e
incrociando le braccia al petto. «Non mi fregherai più con questi giochetti, Horan. Tanto lo so che hai fatto tutto per smettere
l'allenamento.» Disse avvicinandosi allo stereo per staccare l'album natalizio
di Bublé e rimettere il cd dei ragazzi.
«Veramente io speravo in un bacio.» Disse Niall facendola sbiancare sul posto.
Daisy posò le mani ai lati dello stereo e rimase a fissare il vuoto per un paio
di secondi ma le sembrò un'eternità.
Era serio o era l'ennesimo tentativo di evitare le lezioni?
Era davvero così disperato da cercare di metterla in
imbarazzo in questo modo?!
Faceva così schifo come insegnante?
E se invece stava parlando sul serio, cosa si
aspettava che avrebbe risposto?
Un bacio.
Non sarebbe stato un problema, ma perché cavolo lo
voleva?
Cioè potevano esserci diversi motivi per voler baciare
una persona, no?
E poi poteva benissimo aver detto così, ma riferirsi
ad un innocente bacio sulla guancia, giusto?
La cosa risultava comunque imbarazzante perché lei non
aveva affatto pensato ad un bacio sulla guancia.
Ad essere sincera del tutto, non aveva nemmeno pensato
ad un bacio innocente.
Tutto questo era assurdo!
Daisy scosse la testa e stacco l'iPod dal sistema
stereo.
«Hai vinto. Fine allenamenti.» Disse spegnendo
l'apparecchio. «Sei libero per oggi e il week end quindi ci vediamo lunedì.»
Non attese una risposta e iniziò ad incamminarsi verso lo spogliatoio.
«Lunedì è la vigilia.» Le fece notare lui.
«Sí. Ok.» Daisy si fermò e si impose di voltarsi
verso di lui. «Allora ci vediamo dopo le feste.» Accennò un sorriso alla parete
alle spalle di Niall.
«Tanti auguri.»
«Tanti auguri.» Rispose lui sghignazzando della sua
reazione.
Daisy strinse le labbra per non mandarlo a quel paese,
in fondo a Natale siamo tutti più buoni.
Sbuffò platealmente e girò sui tacchi per riprendere a
camminare, facendolo scoppiare a ridere.
Lo stava maledicendo in tutti i modi possibili nella sua testa e stava inveendo
anche contro se stessa per essere stata così stupida da farsi fregare in quel
modo ed avergliela data vinta.
Non vedeva l'ora di raggiungere lo spogliatoio e infilarsi sotto la doccia e
lavare via tutta la sua frustrazione, ma una mano stretta sul polso sinistro la
fermò.
Daisy oppose un minimo di resistenza, ma alla fine cedette e si voltò.
Niall l'aveva seguita, nel suo sguardo c'era solo il
vago ricordo delle risate di pochi attimi prima, non che adesso fosse serio, ma
sicuramente non stava ridendo di lei come aveva fatto poco prima.
Non disse niente e altrettanto fece lei.
In fondo stava a lui scusarsi.
Niall si avvicinò e posò le labbra su quelle di lei.
Durò un istante e Daisy sgranò gli occhi mentre le
labbra morbide di lui sfioravano le sue.
Non fu un bacio appassionato, ma una semplice carezza fra le loro labbra.
La fece comunque tremare.
«Cos...» Iniziò a provare a parlare, ma il biondo si
limitò ad indicare verso l'alto. La ragazza sollevò lo sguardo incontrando un
ramoscello di vischio appeso sopra la sua testa.
«Oh.» Si limitò a sussurrare.
«Scusa se ti ha dato fastidio...» Niall
dondolò sul posto grattandosi la nuca.
«Non mi ha dato fastidio.» Ammise lei sorridendo più ampiamente quando gli
occhi di lui incontrarono quelli di lei. «Adesso…» Indicò la porta alle sue
spalle. «Vado a farmi una doccia. Ci vediamo dopo le feste, suppongo.»
«E se ci vedessimo domani verso le quattro? Potremmo
fare un giro per South Bank.» Propose lui.
«Vada per domani.» Sorrise lei prima di sparire nello spogliatoio.
«Mi porterò dietro il vischio.» Lo sentì
dire a voce abbastanza alta e la cosa fece solo allargare il sorriso sul suo
volto.
***
Siete arrivati fin qui? Complimenti!
Avete vinto la mia stima e gratitudine…C’è poco da dire
su questa storia.
Il daydreamer’s carol di quest’anno è stato sui cantanti e con obbligo di
riferimento a Michael Bublé. La sottoscritta ne ha
approfittato per scrivere una storia per una ragazza a cui voglio bene. J
Quindi lascerò che la storia parli da sola, sperando che
a lei piaccia e che le strappi un sorriso. Sperando inoltre di non aver scritto
cavolate sui ragazzi. (Lo ammetto mi sento in ansia a scrivere in questa
sezione per la prima volta).
Buon Natale.
Un abbraccio a tutti
Cos