Fumetti/Cartoni europei > Angel's friends
Segui la storia  |       
Autore: Himeno    23/12/2014    8 recensioni
Due ragazzi che non conoscono ancora l'amore e che sono uno il contrario dell'altro, possono innamorarsi? Angelo e Diavolo. Il loro amore potrebbe nascere a causa di un gioco? la mia prima ff su questo cartone favoloso! Leggete e ditemi che ne pensate^^ kiss
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Love Game'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 31

 

E’ stato lo shopping più stressante di tutta la mia vita. E detto da me che sono una patita dei centri commerciali e abituata a giornate intere di spese pazze, è piuttosto strano.

Dopo aver ricevuto l’invito, chiesi subito a mia cugina se poteva accompagnarmi a comprare un abito da sera dopo la scuola e lei accettò. Mi venne a prendere a scuola e andammo direttamente al centro commerciale.

Fu una ricerca davvero difficile. Non volevo un semplice abito da sera. Ma proprio quell’abito. L’abito che senti tuo appena lo vedi. Per cui provi una specie di amore a prima vista.

Passarono i secondi, i minuti e infine ore a cercarlo. Ma proprio quando stavo per rinunciarci, eccolo lì. In tutto il suo splendore. Lo puntai come un cane punta l’osso e mi avvicinai alla vetrina. Era un elegante vestito di seta color blu scuro con spalline argentate.

-Wow. Mia cara cugina, lo farai secco- disse Cat e ci scambiammo uno sguardo complice nel riflesso della vetrina.

Sì, era assolutamente quello giusto.

 

Eccoci alla resa dei conti. Adesso che ci sono, mi sento agitata.

Mia cugina capendo il mio stato d’animo, prese la mia mano tremante.

-Stai tranquilla. Andrà tutto bene- mi disse.

Le sue parole mi lasciarono in uno stato di confusione totale. Che voleva dire? Era lei quella che si doveva chiedere il motivo del mio nervosismo. Insomma, era bizzarro che io fossi così per una festa. Sia Catherine che David non sanno del piano di Marcus. Vero?

Non ebbi tempo di pensarci troppo a lungo che sentii lo sguardo di qualcuno addosso. In molti si erano girati a guardare me e i miei cugini appena entrati e non li biasimavo proprio. Cat era bellissima nel suo stupendo abito viola con una spallina fatta di fiori di gemme che scendeva di lato all’altezza della vita.

Anche David era stupendo nel suo smoking nero. Se non era mio cugino, ci avrei fatto sicuramente un pensierino. E sì, lo ammetto. Da piccola, avevo avuto una cotta per lui.

Tutti quegli sguardi mi mettevano a disagio, mi interessava lo sguardo di una sola persona in quella sala. Ed eccolo là. In tutta la sua maledetta bellezza virile. Era affascinante come sempre e in quel momento stava guardando proprio me con uno sguardo perso. Forse era già ubriaco.

Con la maschera non mi aveva sicuramente riconosciuto mentre io lo avevo capito che era lui dalla prima occhiata. I maschi sono sempre così idioti.

Rimanendo con quella faccia da ebete, mi raggiunse e si presentò. Dongiovanni da strapazzo. Non sa che sono io ma ci prova comunque. Trattenni la rabbia, dopo gliel’avrei fatta pagare. Accettai il suo invito a ballare e mi lasciai trasportare in mezzo alla pista con tutti gli altri ospiti danzanti.

Mi era mancato tantissimo. Prima quando mi aveva baciato la mano, mi era corso un brivido lungo la schiena. Questa sera gli avrei fatto cambiare idea su di noi. Lo giuro su me stessa.

Non uscì più una parola tra noi. Anche una sola avrebbe potuto rompere l’incantesimo intorno a noi due che ci estraniava dal mondo esterno. Mi prese per un fianco e per la spalla per cominciare il valzer. Un ballo che odio ma che ho dovuto imparare in… cinque ore! Sì, avete capito bene, cinque dannate ore. Cosa mi tocca fare per amore.

Le note, la musica mi inebriò e ballai sentendomi come tra le nuvole. Era una sensazione bellissima. Per tutto la danza non abbiamo fatto che guardarci negli occhi. Quegli amati occhi ambrati.

-Raf- sentii uscire dalle sue labbra ed io sentii un tuffo al cuore. Mi aveva riconosciuto?

-Come… scusi?- gli chiesi sforzandomi di sorridere disinvolta ma sentii che stavo tremando.

Lui si fermò facendo fermare anche me in mezzo alla sala.

-Sei proprio tu, Raf?-

Me lo chiese con uno sguardo talmente intenso e pieno d’amore che non riuscii più a continuare quella falsa. Delle lacrime cominciarono a uscirmi, le sentii scendere sulle guance.

-Sulfus… io…- ma non potei dire altro che lui mi strinse a sé. Io annegai nel suo abbraccio dando sfogo alle mie lacrime e non mi importava che c’era tutta quella gente a guardarci.

Chiusi gli occhi assaporando ancora di più il suo calore ma quando li riaprì, vidi in lontananza Kabalè. Era sempre bellissima, sembrava un’oscura dea del caos con il suo provocante ed elegantissimo abito nero e il trucco un po’ pesante. E in quel momento ci stava guardando con uno sguardo carico di odio e gelosia. Stava per venire verso di noi quando vidi i miei cugini fermarle la strada e che cercavano di distrarla da fare una scenata.

A un certo punto, sentii Sulfus irrigidirsi come se si fosse accorto solo ora di quello che aveva fatto. Si staccò da me e mi guardò sconvolto.

-Scusami. E’ stato un attimo di debolezza- disse con voce roca.

Cosa? Te lo faccio vedere io un attimo di debolezza. Sono stanca delle sue paranoie e di piangere per lui.

-Sulfus…- cominciai ma lui, dopo un ultima occhiata piena di tormento, mi lasciò lì per andarsene di fuori in terrazza.

Ma di solito non sono i maschi a rincorrere le gentil donzelle? Com’è che le parti si sono invertite? Non è proprio come ho letto nei romanzi d’amore. La mia storia è decisamente più complicata.

-Che fai ancora qui? Vai da quello stronzo- disse una voce alle sue spalle. Una voce amica.

Anche Gas era presente come invitato e mi sorrideva incoraggiante.

Annuì decisa e andai da lui.

 

****************************

 

Niente panico, niente panico. Continuai a dirmi mentre fuggivo - sì, lo ammetto, è una vera e propria fuga – verso la terrazza. Avevo bisogno di prendere un po’ d’aria, cazzo. Ma da quando sono diventato così rammollito? Stringendola a me capii che era lei. Non poteva essere nessun’altra. Solo lei riusciva a farmi sentire così, a provocarmi questi sentimenti. Penso, in cuor mio, di averla riconosciuta già al primo sguardo stasera ma ero stato talmente preso dalla sua bellezza da non accorgermene subito che era sicuramente lei. L’unica in grado di farmi battere il cuore a mille.

Ho perso il controllo e l’ho stretta a me di fronte a tutti gli invitanti. Già non me ne importava un cazzo di chi c’era alla festa e ancora meno me ne è importato quando l’ho abbracciata. Era passato così tanto tempo dall’ultima volta che l’avevo toccata.

Arrivai in terrazza e feci un bel respiro profondo. Sì, Sulfus. Inspira e espira, inspira e espira.

-Sulfus- mi chiamò la voce più melodiosa del mondo. Ok, sono completamente andato.

-Che ci fai qui? Torna dentro che fa freddo- le dissi senza nemmeno voltarmi a guardarla.

-No, non me ne andrò. Non sarai mai più solo, Sulfus- disse e sentii dal rumore dei tacchi che si stava avvicinando a me. Conoscendola le staranno facendo un male cane.

-Non ti avvicinare!-

Lei non mi diede retta e a un tratto mi sentii stringere da dietro. Vidi le sue braccia avvolgermi e sentii il calore che emanava, nonostante l’aria fredda intorno a noi.

Era quasi estate eppure per me era sempre stato inverno. Il freddo e il buio hanno regnato per anni dentro di me. Ma ora c’era lei e il suo meraviglioso calore, lei era la mia luce.

-Ti prego… ti prego… basta scappare- mi disse con il volto chino sulla mia schiena. Dalla voce rotta capii che stava piangendo. Merda!

-Raf… non posso…-

-Sì che puoi! Io ti amo, cazzo! Non voglio perderti-

Sbaglio o aveva appena detto cazzo? Nonostante la situazione, mi spuntò un sorriso.

-Che fine ha fatto il mio angelo biondo? E’ stato cacciato dal paradiso e ha trovato riparo tra i volgari demoni dell’inferno?-

-Quell’angelo non è mai stato un angelo. Solo una donna comune che ama un uomo comune- mi rispose staccandosi da dietro di me per fronteggiarmi e guardarmi dritto negli occhi.

-Ti amo anch’io, donna comune. Ma… ho paura. Odio ammetterlo ma ho paura di quello che può succedere in futuro. Hai rubato il mio cuore e hai anche il potere di spezzarlo se un giorno ti stancherai di me- la guardai affranto.

-Non mi stancherò mai di te, Sulfus. E’ vero, non sappiamo cosa può riservarci il futuro ma so che adesso ti amo tantissimo a tal punto da rischiare il tutto per tutto per stare con te. So che sei rimasto scottato già una volta però io non sono loro e te lo dimostrerò. Lascia che ti dimostri il mio amore!- disse prendendomi il viso e accarezzarlo. –Dacci una possibilità-

Darci una possibilità… cosa posso rispondere…

Ma senza darmi il tempo per riflettere ancora, sentii le sue labbra premute sulle mie. A quel punto, niente aveva più importanza. Potevo anche dimenticarmi del mondo esterno e rimanere così per sempre, con lei accanto.

Approfondii il bacio e introdussi la lingua assaporando ancora di più quell’attimo di amore e passione. Aveva ancora molto da imparare sui baci ma io ero ben disposto a insegnarle ogni cosa.

Mise le sue braccia intorno al mio collo e si strinse di più a me. Sentii il suo seno premuto sul mio petto e le presi i fianchi avvicinandola ancora al mio corpo. Tutto ciò mi mandava sempre più in estasi e non sapevo quanto avrei resistito.

-Amami, Sulfus- sussurrò inebriata dal bacio.

Due parole e cedetti completamente.

-Sì, Raf- la baciai ancora. –Sei mia- un altro bacio. –Solo mia-

Continuai quella raffica di baci scendendo sul collo e sulle spalle. Avevo lottato invano. Non c’era rimedio al mio amore per lei.

Durante quelle effusioni, la spinsi delicatamente al muro e la mia mano scivolò sotto la sua gonna alzandoglielo fino ai fianchi. Le accarezzai una coscia procedendo a stuzzicare la sua scollatura con i baci ma quando avvicinai la mano all’interno coscia, vicino alla sua femminilità, sentii quanto era bagnata per me. Santo Cielo!

Questo mi riportò alla realtà. No! Non potevo farlo, non qui. Era vergine, cazzo. Non potevo permettere che la sua prima volta fosse su un freddo muro. Complimenti, Sulfus, sei proprio una bestia.

-No, aspetta Raf. Non possiamo farlo qui- dissi con voce roca staccandomi, con grande difficoltà e rammarico, dal suo corpo voglioso. Ero molto eccitato ma il mio amichetto in basso avrebbe aspettato.

-Perché no? Io ti voglio- disse. Oh no! Non guardarmi così, ti prego. Così desiderosa e sensuale…

-Anch’io ti voglio da morire ma meriti di meglio come prima volta, angelo mio-

-Sulfus, a me va bene qualsiasi posto, basta che sia con te- disse cercando di riabbracciarmi. Io indietreggiai.

-No, per favore. Almeno per una volta voglio fare le cose per bene- sospirai per riprendermi pian piano. –Vieni con me- le dissi e prendendola per mano la trascinai con cautela al piano superiore verso la mia camera stellata. Lì sarebbe stato perfetto.

-Sono alla tua mercé, mio diavolo- mi disse sorridendomi provocante ed entrammo nella stanza.

Al diavolo tutti quanti, quella notte si sarebbero amati e nessuno gliel’avrebbe impedito. Io ero suo e lei era mia. Nessun altra cosa era importante.

 

Continua…

 

Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! Ho aggiornato prima di Natale, yuppi! Che ne pensate? *-* Nel prossimo chappy ci sarà senza dubbio una scena hot. Moderata per via del rating arancione, casomai in futuro provvederò a fare una one-shot a parte dove approfondirò la scena. Poi vedremo. Ho voluto a tutti i costi aggiornare adesso per regalarvi appunto questo capitolo come augurio di Buone Feste. Spero abbiate gradito e scusatemi se la scena in terrazza vi ha un po’ deluso, devo ancora migliorare nel descrivere le scene di passione. E a proposito di descrizioni, eccovi i vestiti di Raf e Cat alla festa.

Raf: http://i.imgur.com/KdeSG4u.jpg

Cat: http://i.imgur.com/FOCQA7E.jpg

Mi sembra di aver detto tutto. Buone Feste a tutti! Alla prossima <3

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Angel's friends / Vai alla pagina dell'autore: Himeno