DRIIIIN DRIIIIN DRIIIIN
Trillò il telefono a casa di Giorgia.
“Pronto?” rispose lei.
“Co! Allora, è tutto pronto per stasera?”
“Si si! Non ti preoccupare Drew
ci viene alla festa!”
“Evvai!” gioì Anna.
“Maaa…che regalo….”quest’ultima lasciò la frase in
sospeso.
“No non ci pensare nemmeno! Niente regalo speciale.”rispose.
“E ma uffa! That’s no fair!”
“Oh ma smettila!” le disse Giorgia “Lascia le cose come
stanno.”
“Vabbè comunque che ti metti per la festa?” chiese.
“Un vestitino e le ballerine.” Rispose lei. “Tu?”
“Io anche un vestitino ma credo scarpe con un po’ di
tacco.”
“In campagna? Sei a rischio figuracce!”
“Lo so lo so! Ma io le odio le ballerine!”
“Mah… vabbè alla fine verrai con le converse!”
“Mmmm sai che ci ho pensato?”
“No no e poi no!“
“Eh va bene mi metto le ballerine, ma solo per questa
volta!”
“Braaaava”
“Allora, tu vieni da me questo pomeriggio e poi andiamo
insieme a sistemare in campagna. Ok?”
“Certo. Allora ci vediamo dopo.”
“Ciao ciao”
“Ciao”
Anna chiuse il telefono e, una volta al pc, mise Kiss me, la canzone che da un po’ di tempo a
questa parte le faceva sognare lui.
Cominciò a immaginare come sarebbe andata la serata in
campagna organizzata da lei e dalla sua migliore amica Giorgia.
In realtà quella serata era stata progettata molto tempo
prima.
A settembre dell’anno passato cioè nove mesi addietro.
Dato che le due ragazze non avrebbero potuto fare la
festa per il loro compleanno, avevano deciso di fare una festa nel mese di
giugno così da festeggiare sia i loro compleanni sia la fine della scuola.
E avevano deciso di farla nella campagna di Anna così non
avrebbero dovuto nemmeno spendere molto.
Ma, oltre ai dettagli della festa, quella sera le due
ragazze parlarono anche d’altro.
“Senti di a Drew che lui può anche non farmi il regalo.”Disse Anna.
“Mmm e cosa vorresti?” chiese
Giorgia
“Mi accontento di un bacio.” Rispose lei.
“ Gli vogliamo far fare uno spogliarello? Così gli vedi
gli addominali!” propose l’altra ironica.
“Si può?” chiese speranzosa Anna.
“Seeee come facciamo? Poi lui
capisce tutto!”
“Vabbè allora lo bacio a tradimento!”
“Ehi? Torna alla realtà dai…”
“Ok ok sognerò di baciarlo
stanotte!”
E così nove mesi erano passati in un lampo ed era
arrivata la fatidica sera. Quando Giorgia arrivò a casa di Anna, le due si
chiusero nella stanza di quest’ultima per architettare un piano.
“Dove le mettiamo le bottiglie?” chiese Anna.
“Mmmm la nascondiamo nella mia borsa ok?” propose Giorgia
“Ma ci vanno?”
“Si ho la pinko!”
“Apposto!”
Le bottiglie a cui si riferivano erano una di Vodka e una
di Rum, comprate al supermercato dietro casa.
Si prospettava una bella serata… e non sapevano neppure
quanto!
Arrivate in campagna le ragazze cominciarono a sistemare
l’ambiente.
E dopo una mezz’ora era tutto pronto per la grande festa.
Inoltre non ci sarebbero stati genitori alla festa.
Verso le nove cominciarono ad arrivare gli invitati e per
le nove e mezzo c’erano tutti. Dagli amici di Anna agli amici di Giorgia.
E anche Drew, che quella sera sembrava un Dio Greco.
Aveva una maglietta a maniche corte bianca della Lacoste
che risaltava i muscoli, jeans lunghi che avvolgevano le gambe muscolose come
una seconda pelle e silver. Quando lo vide, Anna per poco non svenne. Per
fortuna vicino a lei c’era Giorgia che la riportò alla realtà. Mentre Anna se
lo immaginava senza maglietta, il suo angelo biondo stava andando proprio verso
di loro.
“Ciao Drew!” disse Giorgia allegramente.
“Ciao!” la salutò lui col bacietto.
“State benissimo!” disse lui.
Poi salutò anche Anna che ormai vagava nel mondo della
fantasia.
Drew aveva ragione, quella sera le ragazze stavano
proprio bene.
In quei mesi erano dimagrite parecchio e avevano
potenziato la massa muscolare. Anna indossava un vestito color panna lungo sino
a metà coscia. Era senza spalline e sotto il seno aveva un fiocchetto anch’esso
color panna ed era aderente. Ai piedi un paio di ballerine nere. Giorgia
indossava un vestito rosa senza maniche che arrivava quasi fino al ginocchio,
abbastanza aderente. Ai piedi aveva un paio di ballerine rosa come il vestito.
Anche l’ambiente era molto carino. I mobili della sala
grande erano stati spostati ed ora il tavolo da biliardo era nell’altra stanza
e il tavolo da pranzo era addossato al muro e, sopra di esso, c’erano pizza
rustici, patatine, bibite e schifezze varie.
C’era chi giocava a biliardo, chi ballava, chi mangiava e
anche chi si sbaciucchiava. Insomma tutti erano intenti a divertirsi.
Ad un certo punto, Anna cacciò
Si fiondarono tutti sulle due bottiglie facendo anche
miscugli come Rum e Cola o Vodka e Cola…
Bevvero tutti abbastanza e d’un tratto divennero molto
più allegri e ridanciani. La festa andò avanti sino all’una di notte e,
purtroppo per Anna non ci furono sviluppi con il suo angelo biondo.
Quando furono andati tutti via, rimasero solo Giorgia e
Anna per pulire. Solo per quella sera Anna avrebbe dormito a casa della sua
amica. All’improvviso, mentre pulivano, apparve Drew e Giorgia gli andò
incontro e gli parlò. Poi Giorgia si dileguò nel nulla, lasciandoli da
soli. “Ehi che ci fai ancora qui?”
chiese lei a Drew.
“Sono qui per darti il mio regalo.” Rispose lui con un
sorriso malizioso. “Ah e cos’è?” domandò
ancora lei ingenuamente.
Allora lui cominciò ad avvicinarsi a lei e nel frattempo si
tolse la maglia mostrando i suoi perfetti addominali che lei sognava di notte.
“Oddio lo spogliarello!” pensò lei a quella vista.
Cominciò ad andare in defibrillazione.
TUM TUM TUM
TUM TUM TUM
TUM
Il suo cuore batteva all’impazzata.
Arrivato davanti a lei, Drew la baciò dolcemente e
appassionatamente e la spinse lentamente nella stanza accanto.
“Sei ubriaco?” chiese lei alla fine del bacio.
“Mai stato così sobrio” rispose lui continuando a
baciarla.
Lei capì le sue intenzioni solo quando lui la spinse sul
letto.
Andò ancora di più in defibrillazione.
Lui continuò a baciarla ancora e ancora.
Si amarono appassionatamente per tutta la notte e si
addormentarono abbracciati.
Purtroppo la mattina arrivò presto e i raggi del sole destarono
Anna. Inizialmente non capì né dove fosse né chi fosse quella persona che la
stringeva a sé possessivamente.
Si girò verso la persona in questione e vide uno
spettacolo meraviglioso. I capelli biondi tutti arruffati, gli occhi ancora
chiusi e un meraviglioso sorriso su quelle labbra dolci come il miele.
Il suo braccio muscoloso le cingeva possessivamente la
vita.
In quel momento Anna si sentì la persona più felice del
mondo.
D’un tratto, mentre lei era ancora intenta a guardarlo,
lui aprì gli occhi e, ricordando gli eventi della sera prima, le sorrise e la
baciò teneramente sulle labbra.
“Buongiorno” disse lei.
“’Giorno amore” rispose lui.
Lei non riuscì a trattenersi e lo baciò
appassionatamente, lui rispose con altrettanta passione.
Il loro idillio fu interrotto da “My happy ending” la
suoneria del cellulare di Anna. Controvoglia
si staccò dalle labbra del suo angelo che però continuò a baciarle il collo.
“Si?” rispose.
“Anna!!! Corri vestiti! Io e mia sorella ti stiamo
venendo a prendere in macchina.”
“Ihih perché?Ihih” disse lei tra le risate causate da
Drew che le solleticava la pelle.
“Staccati da Drew e vestiti! Tuo padre ha chiamato a casa
e ho detto che dormivi! Tra mezz’ora ti viene a prendere!”
“Oh cazzo!” Proruppe Anna.
“Già! Perciò muoviti!!!”
“Ok ok. Ciao.” Chiuse la
telefonata.
“Drew è successo un casino! Mio padre tra poco mi viene a
prendere a casa di Giorgia.”
A queste parole lui smise di farle il solletico e si alzò
dal letto.
“Oh cazzo e mo come facciamo?” chiese lui agitato.
“Stanno venendo Giorgia e la sorella a prenderci!” disse
lei mentre si alzava dal letto e si rivestiva.
Cinque minuti dopo Giorgia e sua sorella arrivarono, si
caricarono in macchina i due ragazzi e, ingranata la marcia, partirono alla
volta della casa di Giorgia.
Per fortuna a quell’ora non c’era traffico sulla strada
così poterono accelerare. Dopo un quarto d’ora erano giunti a destinazione.
Durante il viaggio di ritorno Drew ed Anna erano stati sempre mano nella mano,
facendosi coraggio.
Si fiondarono nel palazzo, mancavano solo cinque minuti.
“Anna ti devi cambiare! Non puoi stare con lo stesso
vestito altrimenti tuo padre ti scoprirà!”
“Oddio è vero!”
Detto questo Anna si nascose dietro una colonna e si mise
un paio di jeans e una maglietta a maniche corte. Ripose il vestito nella borsa
e si sistemò un po’ i capelli disordinati.
Appena ebbe finito le squillò il cellulare, era suo
padre.
“Si papi scendo!” disse nel ricevitore e riattaccò.
Salutò rapidamente Giorgia e sua sorella e in fine baciò
Drew sulle labbra sussurrandogli “ci sentiamo dopo amore”. E andò via.
Dopo quella festa tutto tornò alla normalità eccetto una
cosa: ora Drew e Anna stavano insieme.
Passarono un’estate meravigliosa all’insegna del
divertimento.
Si vedevano tutti i giorni e ogni giorno che passava
s’innamoravano sempre di più. Quel “regalo” aveva dato il via ad una tenera ed
appassionata storia d’amore.
Tra le giornate al mare ed i pomeriggi passati a scrivere
storie o con gli amici, trascorse anche quell’estate e a settembre erano tutti
un po’ tristi. Era la sera del dieci settembre. Quella sera Anna era uscita
solo con la sua amica Giorgia e la sorella di quest’ultima, Federica.
“Ehi ma la fai ancora la dieta?” chiese Giorgia.
“Certo. Perché?” replicò Anna.
“No è che hai messo su un po’ di pancia.” disse Giorgia.
“Eh lo so infatti devo andare dal dietologo.” rispose
Anna.
Erano giunte in piazzetta e stavano passando proprio
davanti al carretto che vendeva i cd, quando Anna disse “Sapete, ho una voglia
matta di cornetto al cocco!”
“Ehi ma sei sicura di stare bene?” chiese Giorgia
preoccupata.
“Certo, sto benissimo! Perché?” rispose Anna.
“A te il cornetto non piace! Il solo odore ti fa venire
da vomitare! Ricordi?” disse Giorgia.
“Si lo so, ma a me va!” rispose lei.
“La sera della festa avete preso precauzioni vero?”
chiese improvvisamente Federica.
“Non mi ricordo…” disse Anna “Perché?”
E poi capì. “Oh mio Dio.” Disse toccandosi la pancia e
sbiancando.
Stava per svenire, ma per fortuna le ragazze trovarono una
panchina libera e si sedettero.
“Non ci posso credere” continuava a ripetere Anna
scioccata.
“Dai su…magari non è così.” Cercava di consolarla
Federica.
“Hai solo diciassette anni…” disse Giorgia.
“Si arrabbierà quando lo scoprirà.” disse Anna
riferendosi a Drew.
“Magari ne sarà contento.” Ipotizzò Federica.
“Contento di avere diventare padre a diciassette anni?”
disse Giorgia scettica. “Sai così non
aiuti molto.” le disse la sorella.
“Sono solo razionale.” Replicò Giorgia.
“Un bambino” ripeté Anna. “Un bambino nostro.”
“Che hai intenzione di fare?” le chiese Giorgia
“Non ne ho idea.” rispose lei. “I miei genitori mi
ammazzerebbero se lo sapessero. Ma se abortissi ucciderei il mio bambino. Il
nostro bambino.”
“Devi dirlo a Drew.” disse Federica. “Dovete decidere
insieme.”
“No… lui mi lascerà.” disse Anna con lo sguardo perso nel
vuoto.
“Lo conosci! Non lo farà! E se lo farà vorrà dire che è
un idiota!”
replicò Giorgia con una strana luce negli occhi.
“Un bambino.” replicò ancora incredula Anna.
E poi svenne.
Quando si risvegliò era nel suo letto e le due sorelle
erano accanto a lei. Appena Giorgia si accorse che l’amica si era svegliata le
chiese “Come ti senti?”
“Intontita” rispose lei “Ma dove siamo?”
“A casa tua. Per fortuna avevi le chiavi in tasca e i
tuoi non ci sono.” disse Giorgia.
Anna tirò un sospiro di sollievo. Se i suoi genitori
avessero scoperto il suo segreto sarebbe stata la fine.
Infatti loro erano molto cristiani e credevano che i
rapporti sessuali si dovessero avere solo dopo il matrimonio. In linea di massima
lei era d’accordo, ma quando le si era presentata l’occasione non era riuscita
a rifiutare, la verità era che lei desiderava passare la notte con lui. Ed ecco
il risultato per una sola notte d’amore.
“Senti, noi andiamo” la voce di Giorgia la riportò alla
realtà “Rifletti bene, e prendi una decisione.”
Federica l’abbracciò e le disse “Facciamoci forza.”
Anna le salutò con un sorriso pieno di gratitudine e le
due ragazze andarono a casa loro.
Quella notte Anna non riuscì a dormire. Passò tutta la
notte a riflettere e a prendere in considerazione le due possibilità.
Se avesse abortito avrebbe eliminato, nel vero senso
della parola, il problema. Però avrebbe commesso un omicidio. Quel bambino era
parte di lei. E sapeva che una parte di lei sarebbe morta con lui.
Passò una notte insonne tra incubi di bambini che
imploravano di vivere e sogni di lei e Drew con il loro piccolo bambino tra le
braccia. Quella notte Anna prese la sua
decisione. E purtroppo prese quella sbagliata. È risaputo che non sempre la decisione
più giusta è anche la più facile. E in quell’occasione era la più difficile e
lei non aveva la forza necessaria per affrontarla.
Quella mattina stessa, verso le dieci si vide con
Giorgia.
Anna portava scuri occhiali da sole che coprivano i segni
della notte insonne e anche la sofferenza che portava negli occhi per la
decisione presa.
“Ho preso la mia decisione.” disse a Giorgia.
“Cosa farai? “ chiese lei temendo la risposta.
“Ho deciso di abortire. Sarebbe troppo complicato
tenerlo.” rispose Anna con un filo di voce.
“E tu ti arrendi così?” la rimproverò Giorgia “Non puoi
buttarlo via così! È una vita umana cavolo!”
Anna scrollò le spalle senza rispondere.
“Lui fa parte di te e di Drew. È il regalo migliore che
avrebbe potuto farti! Perché non lo capisci? È il frutto del vostro amore!”
“Io lo vorrei tenere ma… i miei genitori… Drew…”
Anna scoppiò in lacrime tra le braccia dell’amica che la
consolò.
“Senti, qualunque cosa fai io sto dalla tua parte. Quando
andrai in ospedale a…?” le disse Giorgia
“Questo pomeriggio.” rispose l’altra.
Stettero un altro po’ di tempo insieme e poi Anna dovette
tornare a casa. Appena l’amica ebbe svoltato l’angolo, Giorgia prese il
cellulare e compose il numero di Drew.
“Pronto?” rispose lui.
“Drew sono Giorgia, ci possiamo incontrare? Devo dirti
una cosa seria e per telefono non è il caso.”
“Così mi fai paura. È successo qualcosa ad Anna?” si
preoccupò lui. “Non ancora!” rispose
lei.
“Ok allora ci vediamo tra dieci minuti sotto casa tua.”
disse lui.
“Ok perfetto! A dopo.” disse Giorgia prima di chiudere il
cellulare.
Drew si preparò immediatamente e dieci minuti dopo era
sotto casa della sua amica. Appena la vide le disse “Cos’è successo? Dimmi
tutto!” E Giorgia cominciò a raccontare “Ricordi quella notte di tre mesi fa,
quando avete fatto l’amore nella casa in campagna?”
“Come potrei dimenticarlo? È stato meraviglioso…” rispose
lui.
“Ecco…in questi tre mesi Anna ha messo su un po’ di
pancia e ha delle voglie strane…” fece un giro di parole.
“Non ti seguo.” disse lui.
“Ok è rimasta incinta.” disse tutto d’un fiato lei.
Drew sbiancò e disse “ Cosa?”
“Hai capito bene. È incinta. Ma la cosa peggiore è che
vuole abortire.” spiegò lei.
“No! Perché lo vuole fare?” chiese lui.
“Ha paura. È terrorizzata dalle conseguenze! Teme la
reazione dei genitori e più di tutto teme la tua reazione. Ha paura che tu
possa lasciarla.” continuò lei.
“Io non lo farei mai!” disse lui.
“Lo so, ma è confusa, non sa che fare… Ha passato una
notte terribile. Ha davvero bisogno di te in questo momento.”
“Io non la lascerò sola ad affrontare tutto questo. Non
le permetterò di abortire!” disse lui sicuro come non mai.
“Lieta di sentirti dire queste parole, ma devi fare in
fretta! L’appuntamento col medico è questo pomeriggio!”
“Oh cavolo!” rispose lui.
Salutò velocemente Giorgia e si diresse verso casa di
Anna.
Per fortuna le due ragazze abitavano vicino e in cinque
minuti era già sotto casa sua. Bussò al
citofono e lei lo fece salire. Per fortuna erano tutti fuori. Si salutarono con
un bacio appassionato e poi lei disse “Che ci fai qui amore?”“Quand’ho sentito
queste parole?” chiese lui. “La sera in
campagna…prima che noi…” rispose lei arrossendo.
“Ma certo!” ricordò tutto. “A proposito di quella sera…” cominciò
lui. “Sii?” chiese lei facendo la finta
tonta. “Perché non mi hai detto che
aspetti un bambino?” le chiese lui diretto.
“Giorgia tel’ha detto… Avevo paura della tua reazione. Ho
paura che tu mi possa lasciare.” disse alla fine.
“Io non ti lascerò. Soprattutto ora che aspetti un
bambino nostro.”
Detto questo la strinse a sé e le sussurrò “Non aver
paura. Ora ci sono io qui con te. Andrà tutto bene.”
Queste parole la rincuorarono. Ora sapeva che avrebbero
tenuto il bambino e che sarebbero stati insieme.
Lui si sedette sul letto e lei si accoccolò a lui e così,
teneramente abbracciati, passarono il pomeriggio.
Il giorno seguente Anna andò a scuola, era il suo primo
giorno.
Lei si sedette accanto a Giuseppe, il suo compagno di
banco da due anni a questa parte. Per lei Giuseppe era come un fratello, e
infatti se ne prendeva cura cercando di farlo studiare e portandogli mega
panini a scuola. Anche quell’anno Anna si era messa nella fila dei maschi.
Era più forte di lei, con le ragazze ci si annoiava
mentre con i ragazzi era un continuo ridere e scherzare.
Quel primo giorno passò tra le chiacchiere fra compagni
ritrovati e professori che raccontavano le proprie vacanze.
Ad un certo punto della giornata, Anna accompagnò la sua
amica Roberta in bagno. Mentre quest’ultima dava un tiro alla sigaretta scroccata
da Giuseppe, le disse “Ehi Anna, come mai ti vesti hip-hop?” “ In realtà sono incinta.” rispose lei tutto
d’un fiato, toccandosi la pancia rotonda.
Roberta sbarrò gli occhi e chiese “Stu ca! E com’è
successo?”
“Oh, ricordi la festa che ho dato a giugno?” disse.
“Certo! Solo di Vodka che mi sono scolata!” rispose
Roberta.
“Beh quella sera io e Drew abbiamo fatto l’amore.”
spiegò.
“Drew? Drew è il padre? Il tuo Drew?” chiese incredula
Roberta.
“Si proprio lui… diciamo che fare l’amore era il suo regalo
per me.” Le chiarì Anna.
“Eh ma te ne ha lasciato un altro di regalo!” ironizzò
Roberta guardando il suo addome rotondo. “Ma come farai? Con la scuola, col
bambino…” chiese ancora lei.
“Ancora non lo so. Per ora nascondo la pancia sotto
maglie larghe…
Ad un certo punto dovrò anche lasciare la scuola…”
“Madò!” disse solo “Che casino!”
“Lo so, ma almeno ne è valsa la pena!” scherzò Anna.
“E che hanno detto i tuoi quando l’hanno saputo?” chiese
ancora Roberta.
“Niente, non gliel’ho ancora detto.” rispose Anna.
“Oddio, ma lo sa qualcuno?” indagò lei.
“Certo. Lo sanno Giorgia, Federica, Drew e poi tu.”
“Madò ti stai mettendo in guaio.” le disse.
“Ci sto già dentro! E sarà difficile uscirne.” affermò
l’altra.
“E Drew come l’ha presa?” domandò all’amica.
“Oh bene, mi ha impedito di abortire.” rispose l’altra.
“A- abortire?” disse sempre più sconvolta Roberta.
“Già… Per fortuna me l’ha impedito!” rispose Anna.
“Madò” fu l’unica replica di Roberta prima che tornassero
in classe.
Quando finalmente suonò la campanella della fine delle
lezioni, Anna era molto stanca. E al sol pensiero di doversi fare a piedi dalla
succursale a casa, le vennero i brividi. Infatti lei abitava a quindici minuti
dalla scuola, insomma un bel tratto di strada.
Era intenta a chiacchierare con una sua compagna di
classe quando, davanti al cancello d’entrata, vide parcheggiato un liberty
grigio e, accanto ad esso, Drew che l’aspettava.
Ne fu contentissima e si precipitò ad abbracciarlo e
baciarlo.
“Amore! Che ci fai qui?” gli chiese.
“Non avevo niente da fare e ti sono venuto a prendere. “
rispose lui baciandola ancora.
Allora lei si mise il casco che Drew le porse e salì sul
motorino.
“Tieniti forte” le disse lui.
“Con molto piacere!” rispose lei cingendogli la vita con
le braccia.
Si diressero verso casa di Anna e, quando lui si fermò al
semaforo prima di casa sua, lei disse “ Andiamo davanti al classico?”
“Certo.” rispose lui che ormai non le riusciva a dire di
no.
Arrivarono davanti al classico cinque minuti prima che
suonasse la campanella, così scesero dal motorino e si misero ad aspettare.
Proprio mentre Drew si allontanò per salutare dei suoi
amici che uscivano dal classico, Anna vide Gianmarco. Stava davanti al Poerio,
forse aspettando qualcuno. Anche lui la vide, e lei poté leggere stupore nei
suoi occhi.
Loro non si vedevano da mesi e di sicuro lui aveva notato
che era molto dimagrita, anche se non aveva fatto caso alla pancia rotonda.
Anna si girò di scatto e andò a salutare Giorgia che era
appena uscita.
“Ohi ma che ti prende?” le chiese quest’ultima vedendola
turbata.
“Io lo odio! Lo odio!” disse guardando nella direzione di
Gianmarco.
Giorgia seguì il suo sguardo e lo vide anche lei, al che
disse
“Mo ce ne dobbiamo andare da qua!”
“Concordo.” disse Anna chiamando il suo ragazzo.
Per fortuna Gianmarco sparì prima che arrivasse
quest’ultimo.
Il peggio era passato e, tutti presero la via di casa.
Quel pomeriggio Anna avrebbe dovuto vedersi con Giorgia e
poi avrebbero raggiunto Drew e altri amici.
Così verso le sei Anna cominciò a prepararsi e per le
sette meno venti scese dirigendosi verso casa della sua amica.
Purtroppo la sua amica abitava proprio di fronte casa di
Gianmarco, ma con un po’ di fortuna non l’avrebbe incontrato.
Ma quel pomeriggio la fortuna non era dalla sua parte
infatti, proprio davanti a casa sua c’era Gianmarco.
Lui appena la vide le si avvicinò e la salutò. “Ehi
ciao.”
“Ciao” rispose Anna freddamente, più per educazione che
per altro.
“Sei dimagrita molto in questo periodo.” Le disse lui
spogliandola con gli occhi.
“Lo so.” rispose lei secca.
“Beh allora perché non usciamo uno di questi giorni?”
propose lui con la sua solita faccia tosta.
“Mi dispiace tantissimo” rispose ironicamente lei “ ma ho
già un ragazzo. Ed è geloso.”
“Tu? Un ragazzo? Non ci credo.”
“Ma credi un po’ quello che vuoi, non mi interessa.”
“Non è vero. Io ti piaccio ancora. Non mi hai
dimenticato.”
“Si che l’ho fatto. E ti dirò una cosa, non mi sei mai
piaciuto davvero. Mi sono messa con te solo perché mi aveva convinta Roberta!”
“Ahahah. “ rise lui “Beh tesoro ci vediamo qui domani
sera.” disse lui baciandola a fior di labbra prima di andarsene.
“Ma che schifo!” imprecò Anna prima di pulirsi la bocca
con le mani.
Quando raccontò tutto a Giorgia lei si arrabbiò
moltissimo.
“Ma sto deficiente! Come si permette?” disse adirata.
“Ti dirò, è solo un demente senza cervello!” rispose Anna
tranquilla.
“Ma tu non ci vai mica all’appuntamento di domani. Vero?”
chiese Giorgia.
“Per chi mi hai presa?” disse Anna. “Certo che ci andrò,
e con me verrà anche Drew!” sorrise diabolicamente.
“Se Drew viene a sapere che ti ha baciata, lo picchia
forte!” affermò Giorgia.
“Appunto per questo ho intenzione di raccontargli ogni
singola parola!” spiegò Anna.
“Mmmm diabolica!” le disse l’amica. “Staremo a vedere
come finirà.”
Il giorno seguente Anna si presentò all’appuntamento, e
con lei c’era anche Drew che non vedeva l’ora di sgranchirsi un po’ le mani.
Quando arrivò, Gianmarco era un po’ stupito di vedere
quello sconosciuto accanto ad Anna.
“Chi è lui?” chiese a lei senza neppure salutarla.
“Lui è Drew il mio ragazzo.” disse. Poi si girò verso
Drew e disse “Amore, questo è il mio ex che mi ha fatto passare le pene
dell’inferno.”
“Amore? Voi non state insieme!” disse Gianmarco
sprezzante.
“Si che stiamo insieme!” rispose Drew “ Infatti abbiamo
anche fatto l’amore. “
“Questo dimostra solo che lei è una facile.” disse
Gianmarco.
A queste parole Drew non si trattenne più e gli sferrò un
micidiale pugno nello stomaco facendolo cadere a terra agonizzante.
“Questo è per averle detto che è una facile.” disse Drew.
Gianmarco si rialzò in piedi e tirò un pugno a Drew che
però lo schivò e lo colpì in viso, mandandolo di nuovo a terra.
“Questo invece è per averla baciata.” disse ancora Drew
sempre più adirato. Continuarono a
picchiarsi fino a quando Drew non mise Gianmarco KO. Dopo di che lui tornò da
Anna che, girandosi verso il suo ex ancora agonizzante sull’asfalto freddo e
molto mal ridotto, disse “Va al diavolo deficiente che non sei altro.”
Così se ne andarono mano nella mano.
“Ma davvero sei stata con quello?” le chiese Drew.
“Si, ma solo perché mi aveva convinto la mia amica. Non
mi piaceva in realtà. “ rispose lei sincera.
“E com’è finita?” chiese lui curioso.
“Mi ha lasciata. Era tutta una presa per il culo. Non gli
piacevo.
E io ci sono stata male, stupidamente.”
“Che bastardo.” Giudicò Drew.
“Già, ma poi per fortuna ho incontrato te.” gli sorrise.
Lui le sorrise a sua volta e lei andò in defibrillazione
come al solito.
Più tardi, quella stessa sera, Anna raccontò tutto a
Giorgia.
“Oh finalmente ti sei liberata di quel deficiente!” disse
Giorgia contenta. “Si, mi sono presa la
mia vendetta! Non vedevo l’ora.” Gioì Anna.
“Lo ha ridotto male Drew?”
“Si! Avresti dovuto vederlo quando ce ne siamo andati! Era
riverso sull’asfalto, si teneva lo stomaco con le mani. Inoltre aveva l’occhio
gonfio e violaceo e un rivolo di sangue gli colava dalla bocca.”
“Wow l’ha steso!” commentò Giorgia.
“Già! E non sono mai stata così felice di vederlo in
quelle condizioni!”
“Posso immaginare. Te ne ha fatte passare tante!” disse
comprensiva.
“Già ma ora ho Drew e a Giancoso non ci voglio più
pensare!”
“Fai bene! Beh allora ci vediamo domani. Ciao.” “Ciao” la salutò Anna chiudendo il telefono
e andando a dormire.
I giorni passarono tranquillamente e la pancia di Anna
cresceva sempre di più, per fortuna il suo nuovo modo di vestire celava il
tutto.
Passava tutti i pomeriggi assieme a Drew ma riusciva lo
stesso a non trascurare la scuola.
Era la mattina del 14 febbraio ovvero San Valentino.
Anna era andata a scuola, anche se il suo stato non
glielo permetteva molto. Era all’ottavo mese e, anche se riusciva ancore a
nascondere la pancia, era sempre stanca e il bambino scalciava sempre nei
momenti meno opportuni, ad esempio durante le interrogazioni.
Per fortuna i suoi compagni di classe, al corrente di
tutto, cercavano di coprirla in tutti i modi.
Per fortuna quella era una giornata abbastanza leggera.
Aveva religione, due ore di italiano e due ore di
educazione fisica.
Fortunatamente lei era stata esonerata da quest’ultima
all’inizio dell’anno quando, facendo educazione fisica all’aperto, aveva preso
freddo e si era ammalata. Ora quell’esonero le era risultato molto utile.
Quella giornata passò in un lampo e senza accorgersene era già fuori di scuola.
Girato l’angolo vide il suo Drew con in mano una rosa rossa. Si diresse subito
verso di lui che la salutò con un bacio e le porse la rosa. “Grazieeeeeee!” lo ringraziò lei abbracciandolo.
Non sapeva che l’avrebbe trovato lì, lui le aveva detto
che quel giorno non sarebbe potuto andare da lei.
Quello stesso pomeriggio Anna andò a casa sua. Era solo
poiché i suoi genitori erano usciti.
I due ragazzi si stavano coccolando tranquillamente sul
letto quando Drew le accarezzò la pancia. “Sai credo che dovresti dirlo ai tuoi
genitori.” le disse alludendo alla gravidanza.
“Tu non li conosci si arrabbierebbero molto!” rispose
lei.
“Ma sei già all’ottavo mese. È impossibile nascondere
ancora la pancia!” ribattè lui.
“Lo so però…Ho paura.”
“Starò vicino a te. Affronteremo questa cosa insieme.” la
convinse lui. Ok. Allora un pomeriggio
di questi vieni a casa e diciamo tutto a mamma e papà.” disse lei.
Quel fatidico pomeriggio arrivò presto e i due ragazzi si
trovarono seduti mano nella mano sul divano di casa di lei, con i genitori di
Anna che li guardavano in attesa di una spiegazione.
“Mamma, papà, vi devo dire una cosa.” esordì lei.
“Dimmi.” rispose la mamma in tono pacato.
“Ecco…io…noi…” balbettò lei, poi strinse la mano del suo
ragazzo e prendendo coraggio disse sicura “Sono incinta. Aspettiamo un
bambino.” Il padre non disse nulla. Se ne andò a fumare una sigaretta in
cucina. La mamma rimase impassibile e disse solo “Mi hai molto delusa.” Detto
questo raggiunse il marito in cucina.
Appena la madre sparì oltre la soglia della cucina, lei
si aggrappò a Drew e pianse silenziosamente. Lui la strinse a sé e la consolò.
Lei non ce la faceva a rimanere in quella casa, così,
prese per mano il suo ragazzo, e si diresse verso la porta.
“Ma dove vuoi andare?” chiese lui.
“Via di qui.” rispose lei ancora con gli occhi lucidi.
“Non devi scappare!Non hai fatto niente di male!” disse
lui impedendole di uscire nelle scale.
Lei allora lo tirò e disse “Lo so, ma sento di non poter
stare qui ora. Per favore… andiamo.”
Uscirono nelle scale e aspettarono l’ascensore, ma
purtroppo questo si era bloccato così i due ragazzi presero le scale.
Nella fretta di scendere quest’ultime, la ragazza
inciampò precipitando giù dalla rampa e svenendo.
“NO!!!!” urlò Drew preoccupato.
Lui chiamò subito un’ambulanza e tornò ad avvisare i
genitori della ragazza. Lei fu portata subito all’ospedale dove le fecero degli
accertamenti. Mentre Drew e i genitori della ragazza erano in sala d’aspetto,
lui disse “Sentite, so che non sono fatti miei, ma non dovreste trattarla così.
È pur sempre vostra figlia. Ha solo commesso un errore.” I genitori della
ragazza non gli risposero nulla. Però quelle parole li fecero riflettere. E
Drew aveva ragione.
Un’ora dopo Anna era stata portata in una camera e poteva
ricevere visite. Il primo ad andare fu Drew visto che i genitori ancora non se
la sentivano. Lui la trovò un po’ pallida e con qualche livido, ma per il resto
stava bene. Però c’era una cosa che lo preoccupava
“Amore…ma il bambino?” chiese lui ansioso.
“C’è ancora!” rispose lei con un gran sorriso.
Lui la abbracciò felice, poi lasciò la stanza.
I due genitori della ragazza entrarono poco dopo.
Non riuscirono a dire nulla, però la madre le andò vicino
e l’abbracciò. In parte l’aveva perdonata.
Dopo un paio di giorni Anna lasciò l’ospedale e tornò a
casa.
Non era tornato tutto come prima, ma quasi.
Diciamo che quella brutta esperienza aveva fatto si che i
genitori la perdonassero in breve tempo.
Nei giorni successivi i genitori di Anna si assentarono
spesso da casa, per motivi di lavoro. Così lei decise di andare a stare per un
po’ da Drew, anche lui solo. Non fu difficile ottenere il consenso dei genitori
di lei. Così un martedì pomeriggio lei riempì un borsone di vestiti e andò a
stare da lui.
Stare a casa del ragazzo, le fece bene. Smaltì tutta la
tensione accumulatasi in quelle settimane.
Tutte le sere Drew ed Anna si accoccolavano sul divano e
guardavano film o cartoni su Sky.
Una sera, mentre i due erano intenti a guardare
Cinderella story, Anna sentì il bambino scalciare. “Amore, ha scalciato!
Senti!” disse poggiando la mano di Drew sul suo addome. Il bambino scalciò di
nuovo così anche il padre poté sentirlo.
Passarono alcuni giorni durante i quali Anna non fece
altro che riposarsi o stare con il ragazzo o parlare al telefono con Giorgia.
Un pomeriggio erano sul letto a coccolarsi quando lui le
chiese “Sarà un maschietto o una femminuccia?”
“Sarà…una sorpresa! Lo scoprirai quando partorirò!”
rispose lei dispettosa. “Nooo perché?”
si lamentò lui. “Perché così c’è più suspense!” disse lei con tono misterioso.
“Ma la curiosità mi uccide!” replicò lui in tono
melodrammatico.
“Non te lo dico, non te lo dico…” cantilenò lei
sorridendo.
“E se ti convincessi?” propose lui con sorriso furbo.
“Mah non credo che ci riusciresti… comunque provaci.”
disse lei.
Lui fece partire “you sexy thing” al pc
e comincio a togliersi la maglietta ballando a tempo. Davanti a questa
meraviglia Anna spalancò la bocca e rimase a fissarlo riuscendo a pensare solo
a quanto fosse bello. Lui continuò il
suo spogliarello rimanendo in boxer. A quel punto lei cominciò a fare la
ricotta (nel senso che sbavava). “Devo
continuare?” chiese lui provocante, con una mano sui boxer. Lei fece cenno di si con la testa e il resto è
storia.
Non occorre dire che i due finirono a fare l’amore sul
letto.
Il mattino seguente, quando si risvegliò, Anna vide due
adulti che la fissavano. Si guardò intorno e di Drew nemmeno l’ombra.
“Drew?” lo chiamò a voce alta. Lui, sentendosi chiamato, uscì
dalla piccola porta del bagno. “Cosa c’è amore?” chiese senza guardare, poi
alzò gli occhi e vedendo i due adulti disse. “Ciao mamma, ciao papà. Non è come
pensate.” “Sei uscito dal bagno indossando solo i boxer e troviamo questa
ragazza mezza nuda nel tuo letto. Cosa dovremmo pensare?” disse la madre. “Ed è
anche incinta!” aggiunse il padre.
“Beh.. abbiamo passato la notte insieme.” ammise Drew
alla fine.
“Come hai potuto andare a letto con una ragazza incinta?”
lo rimproverò la madre.
“Perché sono io il padre! L’ho messa io incinta.” disse
Drew senza vergogna.
“Oddio.” disse la madre.
“Sarà un maschio o una femmina?” chiese curioso il padre.
“Non lo so” rispose Drew.
“Oh ma credo che lo saprete presto, visto che mi si sono
rotte le acque!” li interruppe Anna.
“Corri Drew vestiti e aiuta tuo padre a portarla sino
alla macchina. Bisogna correre in ospedale!”disse la madre di Drew.
Lui eseguì gli ordini e in dieci minuti erano già
arrivati all’ospedale.
Anna fu portata di corsa in sala parto e Drew la seguì.
Le tenne la mano durante tutto il travaglio, sopportò le
sue urla e in meno di un’ora diventò padre.
Fu subito tagliato il cordone ombelicale e la bambina fu portata a
lavare da una delle infermiere.
Anna invece fu portata in una stanza. Dopo una decina di
minuti bussò alla porta della stanza un’infermiera che aveva tra le braccia un
neonato avvolto in una piccola coperta. “È una femmina.” annunciò l’infermiera.
Poi adagiò la piccolina tra le braccia del suo papà e lasciò la stanza. “È
bellissima.” sussurrò lui emozionato.
La poggiò tra le braccia della mamma e lei disse “è
perfetta.”
Drew la guardò negli occhi e le sussurrò “Ti amo.”
Anna gli sorrise e gli rispose “Anche io ti amo angelo
mio.”
Passarono il resto della giornata a giocare con la loro
bambina.
“Amore che ne dici di Elizabeth per la bambina?”
“Dico che è perfetto.” gli rispose lei radiosa.
“Che giorno è amore?” chiese ancora lui
“22 marzo, perché?” chiese lei incuriosita.
“Perché è il giorno più bello della mia vita.” le rispose
lui felice.
Anna passò circa tre giorni in ospedale, durante i quali
tutti le mandavano bigliettini congratulandosi con lei.
Ricevette anche tante visite da parte dei suoi amici che
volevano conoscere la bambina. L’adorarono tutti. Era una bambina così allegra
e così carina che era impossibile non adorarla. Gli zii passavano pomeriggi
interi a giocare con lei, a volte trascurando anche lo studio. Era impossibile
staccarsi da lei. Aveva due occhioni grandi e limpidi come il mare che
attiravano più delle calamite stesse.
Trascorsi questi tre giorni lei fu dimessa dall’ospedale
e tornò a casa. Purtroppo la mattina doveva andare a scuola, dato che era
ancora metà anno e lei aveva fatto già varie assenze. Così lasciava la bimba ai
nonni a anche alle cugine grandi che gliela tenevano.
A scuola, la storia della sua gravidanza era stata
scoperta e così, tutti le chiedevano come aveva fatto a nascondere così a lungo
la pancia. O anche le chiedevano cosa ne sarebbe stato di lei e di Drew. Lei
rispondeva sempre che il futuro era un’incognita, ma sapeva che lei e Drew
sarebbero stati insieme.
Più i giorni passava e più Drew s’innamorava di
Elizabeth.
Era un padre fantastico, riempiva Anna e la bambina di
attenzioni e di premure. Era anche molto dolce e giocherellone.
La bambina rideva sempre molto quando giocava con il
papà.
Purtroppo i due ragazzi non vivevano insieme per cui
Elizabeth passava molto più tempo con la mamma che non con il papà.
Questa cosa dispiaceva ad entrambi ed erano consapevoli
di dover trovare una soluzione ma, almeno fino alla fine dell’anno, le cose
sarebbero rimaste così. Comunque i ragazzi passavano molti pomeriggi insieme a
giocare con la piccola e lo studio passò un po’ in secondo piano. Un pomeriggio di metà maggio i due neo
genitori stavano a casa di Anna a prendersi cura della bambina.
Mentre Anna era intenta a giocare con le sue vecchie
bambole, Drew complottava con la piccola Liz.
Dopo qualche minuto la bambina cominciò a gattonare verso
la madre con i pugni chiusi. Quando arrivò da lei, Anna la prese in braccio e
la riempì di coccole. Allora la bambina le tese la piccola mano e lei vide cosa
c’era. Era un anello d’oro bianco molto semplice con solo una piccola pietra
incastonata. Lei lo prese in mano e guardò Drew con aria interrogativa. “ Hei ma cosa…?” chiese lei spiazzata.
“Dì solo di si.” le rispose lui.
Allora lei gli fece un grande sorriso e disse “Si!”
Appoggiò la piccola Liz sul divano e corse da lui che la
strinse a sé. “Si!Si!Si!Si!” continuava
a ripetere tra un bacio e l’altro.
Non ci poteva credere, lui le aveva chiesto di sposarla.
Non era uno dei suoi soliti sogni, era accaduto davvero.
Ne era troppo felice.
Più tardi, quello stesso giorno, mentre era seduta
accanto alla finestra, chiamò la sua amica Giorgia.
“Pronto?” rispose quest’ultima.
“Giorgia! Da quanto tempo che non ci sentiamo!” disse
Anna.
“Dai è solo una settimana!” le rispose l’amica.
“Non sai cos’è successo!!!” le disse lei.
“Dimmi tutto nei minimi particolari!” le ordinò l’amica
incuriosita.
“Allora… Questo pomeriggio Drew mi ha chiesto di
sposarlo!” cacciò lei tutto d’un fiato.
“Nooooooooooooo! Davvero?” urlò
l’amica nel ricevitore.
“Siiiiiiiii!” rispose con
entusiasmo Anna.
“Maaaa sapevo che fino alla
fine lo avrebbe fatto!!!” esultò l’altra.
“Sapevi che voleva chiedermi di sposarlo?” chiese
sorpresa lei.
“Ehm… beh un paio di settimane fa mi aveva chiesto
consigli.
Cioè voleva essere sicuro che tu gli dicessi di si.”
spiegò Giorgia.
“E tu non mi hai detto niente?” chiese l’altra fingendosi
arrabbiata.
“Lui mi aveva fatto promettere di non dirtelo. Voleva
farti una sorpresa!” spiegò ancora lei.
“Vabbè allora ti perdono!” disse Anna.
“Ehi ma non mi hai ancora detto come te l’ha chiesto!”
disse Giorgia.
“Ah giusto! In pratica ha dato l’anello a Liz che me lo
ha portato.
Poi quando gli ho chiesto spiegazioni lui mi ha detto “dì
solo di si” e io ho detto di si.” Le raccontò Anna.
“Uuuuuuuuu ma che carino!”
rispose l’amica.
“Eh infatti! Madò non ci posso ancora credere, sono
troppo felice!”
“Eh ci credo!!! Anche io sono felice x te! Drew è il
migliore.”
“Me ne sono accorta.” Disse Anna sorridendo.
“Beh una di queste sere dobbiamo assolutamente uscire.”
Propose Giorgia.
“Certo!!!” le rispose Anna.
“Beh allora ci sentiamo per messaggi.”
“Ok ciao ciao.”
Così Anna chiuse la telefonata e tornò da Liz.
Le giornate erano tutte uguali da quando aveva avuto la
bambina.
La mattina andava a scuola, poi quando tornava a casa si
occupava della bambina. Ogni tanto la lasciava a Drew o a dei suoi parenti per
studiare. Poi la notte dormiva pochissimo perché Liz si svegliava sempre nel
bel mezzo della nottata e le faceva passare la notte in bianco. Quindi non è
che a scuola lei stesse poi così attenta, però se la cavava.
Così passarono gli ultimi due mesi di scuola e arrivò
nuovamente l’estate. Il suo matrimonio con Drew si avvicinava e lei non
riusciva ancora a capacitarsi degli eventi avvenuti nell’ultimo anno.
Le sembrava tutto un bellissimo sogno destinato a finire.
Ma non era così. Finalmente, dopo vari tentativi, aveva
trovato il suo principe azzurro e con lui aveva anche una bambina.
A breve avrebbero compiuto il grande passo e sancito la
loro unione con un matrimonio. Cosa potevano avere di più dalla vita?
Si sarebbero sposati il 15 giugno, giorno in cui tutto
era iniziato.
Infatti fu proprio il 15 giugno di un anno prima, che
ebbe luogo la festa di Anna. E fu proprio quella notte che fu concepita Liz.
Il matrimonio si avvicinava sempre di più. Ormai era
quasi tutto organizzato. Restava solo l’ultima prova vestito.
Gli abiti scelti erano davvero stupendi, eleganti ma
freschi e giovanili allo stesso tempo. Anna non vedeva l’ora di essere sposata,
infatti i genitori di entrambi, come regalo di nozze avrebbero regalato loro
una casa a metà strada fra le loro. Quindi finalmente la bambina avrebbe potuto
vivere con entrambi i genitori e comunque i nonni e i cugini avrebbero potuto
stare con la bambina.
Arrivò la sera prima del matrimonio, era un sabato, così
la nostra ragazza madre decise, assieme a Giorgia di uscire.
Così radunarono un po’ di amiche e si incontrarono alle
nove.
Andarono in piazzetta come sempre e decisero di andare al
Duncan, uno dei tanti pub. Mangiarono e bevvero, Anna bevve soprattutto.
Così usciti dal pub Anna era mezza ubriaca, rideva e
scherzava e… barcollava. “Mannaggia a me che ti ho fatto bere! Drew me lo aveva
detto di stare attenta a te!” imprecava Giorgia.
“Ma dai non sono mica ubriaca eh! Ihihihih”
disse Anna mentre rideva come una matta. E Giorgia scuoteva la testa sperando
che Drew non lo venisse a sapere. Intanto Anna continuava a fare la stupida per
la strada, ogni ragazzo che passava e che lei reputava carino, commentava
maliziosamente e gli faceva occhiolini e sorrisetti.
Ad un certo punto disse “Oh ma quant’è tosto quello li!
Assomiglia tutto a Drew!” Giorgia si girò a guardare il mal capitato di turno e
disse “Oh porca miseria, quello è Drew!”
“Uuuuu allora non me lo ero
immaginato!” disse Anna stralunata.
Si avvicinò a lui barcollando, gli piombò davanti e disse
“Ciao amore mio!!!” poi lo baciò con molto molto molto trasporto.
Finito il bacio lui disse “Ehm…hai bevuto?”
“Solo un pochino.” Rispose lei con un sorrisetto furbo.
“Già come no!” disse ancora lui.
Lei lo baciò ancora con trasporto. Quando il bacio finì,
lui disse a Giorgia, che intanto si era avvicinata “ Ma quanto ha bevuto?”.
“Ehm quattro cocktail…” disse senza guardarlo in faccia.
“ Ci mancava questa! Su dai ti porto a casa.” Disse
rivolto alla sua quasi moglie. Così salutò Giorgia e i suoi amici e,
prendendola per mano, cominciò ad avviarsi verso casa sua.
“Hey ma perché hai bevuto così
tanto?” le chiese lui.
“Era un sacco che non bevevo…e… mi andava.” rispose lei.
“Ma noi domani ci dobbiamo sposare! Non ti puoi ubriacare
la sera prima!” replicò lui.
“Scusa se ti ho rovinato la serata con i tuoi amici…”
disse molto dispiaciuta.
“Non ti preoccupare. È stato un bene incontrarci! Chissà
che fine avresti fatto se non ti avessi accompagnato io a casa!” ci scherzò lui
sopra. All’improvviso lei si fermò alla fine del marciapiede della chiesa di
Gesù e Maria e, guardandolo dritto negli occhi gli disse
“ Grazie” lui
stupito chiese “Di cosa?”
“Di esistere, e di stare con me.“
Lui le sorrise dolcemente e la strinse a sé.
“Ti voglio un casino di bene” gli sussurrò lei.
“Anche io te ne voglio, e non immagini quanto.” Replicò
serio lui.
Dopo questo breve scambio di opinioni ripresero a
camminare verso casa di lei. Arrivarono dopo una decina di minuti e, dopo
essersi salutati con un bacio, lei salì e lui tornò dagli amici.
Appena Anna toccò il letto si addormentò, gli alcolici
avevano un effetto soporifero su di lei. Dormì benissimo. Sognò di essere su
una spiaggia deserta con il suo ragazzo. E, nella fioca luce del primo mattino
loro due si amavano dolcemente e appassionatamente, con il rumore delle onde
che faceva da sottofondo.
“Ehi pigrona svegliati!” le disse l’amica Giorgia
scuotendola.
“Noo sto sognando Drew…”
rispose con voce impastata dal sonno, girandosi dall’altra parte.
“Ehi? Dai muoviti che tra poche ore te lo sposi Drew!”
Queste parole furono come una doccia gelata. Si destò
all’istante e disse con occhi sognanti “ Tra poche ore mi sposo...”
“Si infatti, perciò alzati dal letto e fila a fare
colazione!” disse ancora Giorgia. Anna
seguì il consiglio dell’amica e, dopo essersi alzata dal letto, andò in cucina
a fare colazione e ad allattare Liz.
Dopo queste operazioni si andò a fare una doccia calda e
dopo di ciò si affidò alle mani esperte di alcune acconciatrici e truccatrici
che le sistemarono il trucco e i capelli. Doveva solo indossare il vestito ed
era pronta. Poiché era un po’ in anticipo, decise di andare a prendere un po’
d’aria sul tetto del suo palazzo.
Con il suo candido e lungo abito si appoggiò leggermente
al parapetto e lasciò che i suoi pensieri fossero trasportati via col vento.
Quel giorno sarebbe stata la fine di un lungo periodo
caratterizzato da molteplici eventi, alcuni gradevoli e altri meno.
Ma sarebbe anche stato l’inizio della loro vita come una
famiglia.
Quella sera del 15 giugno, quando fece l’amore con Drew,
non avrebbe mai immaginato che sarebbero arrivati a quel punto.
Gli eventi li avevano
letteralmente travolti.
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di sua
sorella che disse
“Ehi il tuo asimmetrico principe azzurro ti aspetta!”
Anna si fece una grossa risata e scese con la sorella.
Il matrimonio si sarebbe svolto nella chiesa di Gesù e
Maria, dove Anna era stata battezzata, fatta la comunione e cresimata.
La chiesa che frequentava quasi tutti i martedì e sabati, dato che era in un cammino neo
catecumenale. Insomma, nella chiesa in cui era cresciuta. Per quell’occasione la
chiesa era stata decorata con orchidee bianche e viola, che richiamavano anche
il bouquet della sposa, fatto di orchidee bianche.
La chiesa era gremita di gente. C’erano proprio tutti, i
compagni di scuola suoi e dello sposo, gli amici, i parenti, i fratelli di
comunità.
All’altare, c’erano Giorgia e Roberta le testimoni della
sposa.
Si, testimoni, infatti Giorgia odiava essere etichettata
come damigella. Accanto allo sposo invece, c’erano i suoi testimoni, Gianluca e
Filippo.
Le testimoni della sposa erano vestite di un lungo e
aderente abito rosa chiaro senza spalline e tacchi non molto alti.
I testimoni dello sposo e lui stesso erano in smoking.
Anche se sotto allo smoking lo sposo aveva le sue famose
e particolari Prada. Quando arrivò la sposa, tutti rimasero senza fiato. Era
incantevole. L’abito era candido e lungo, senza spalline.
I ricci e dorati capelli erano tirati indietro e
ricadevano morbidamente sulle spalle. Ai piedi un paio di eleganti décolleté
bianche. In mano un bouquet di orchidee bianche.
Sotto braccio a suo padre, la sposa avanzò con grazia e
leggiadria sino all’altare, dove Drew l’attendeva.
Arrivata all’altare, il parroco diede inizio alla
funzione.
Fu una bella funzione, allo scambio degli anelli, apparve
la mamma di Drew con in braccio Liz, che a sua volta
portava le fedi nunziali.
Fu una scena tenerissima, soprattutto per i due sposi, ai
quali quella scena ricordava la proposta di matrimonio.
Alle parole del parroco “Vi dichiaro marito e moglie”,
Drew la baciò senza attendere il permesso di colui che celebrava.
E così tutti applaudirono ai novelli sposi.
Finita la celebrazione i due sposi uscirono fuori dove,
una folla urlante, gettava loro il riso e faceva gli auguri.
Allora la sposa prese il suo bouquet è lo lanciò alla
folla di ragazze single. E a prenderlo fu proprio la sua migliore amica
Giorgia.
Le due corsero ad abbracciarsi con gridolini di gioia.
Dopo aver salutato tutti, i due neo sposi presero la piccola
Liz ed entrarono in una macchina, che li avrebbe
portati verso il loro futuro insieme.
The end