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Autore: Inside_My_Mind    24/12/2014    0 recensioni
La felicità è effimera e sfugge dalle mani come acqua, non puoi trattenerla. Eppure, se penso a cosa significhi per me la felicità, qualcosa in mente torna…una voce…un volto… e poi è come un pugno al petto che toglie il fiato.
Louis...
“ Ti vorrei presentare una persona Louis, si chiama Tommy"
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Everything Has Changed

 
I corridoi degli ospedali sono quanto di più simile si possa immaginare all'idea del Purgatorio.
Asettici, freddamente illuminati da neon artificiali, inquietanti e popolati da voci lontane. Qualche patetico tentativo di arredamento o decorazione non li rende certo meno deprimenti.
Non mi è mai piaciuto aspettare in questi odiosi corridoi, anche da piccola, non vedevo l’ora che fosse il mio turno di entrare dal medico pur di non stazzare in quel luogo, l’odore troppo forte del disinfettante mi nauseava e mi rendeva irritabile.
come allora, strinsi forte l’anonima sedia di formica verde, sperando che il mio nome venisse pronunciato presto dall’infermiera all’ingresso.
Accanto a me, una donna sui trentacinque, con due gemelline bionde e paffute sedute sulle ginocchia, sfogliava distrattamente una rivista di gossip. Pensando che non potessi vederla a causa degli occhiali da sole, mi lanciò un paio di occhiate compassionevoli, facendo segno di diniego con la testa per poi tornare con gli occhi sulla pagina spiegazzata della rivista.
Incurante del suo disappunto, portai la mano all’altezza del ventre, con aria di sfida. Il movimento che avvertii dentro di me, come il battito di ali di una farfalla, si fermò per un pò, come se il contatto con le mie mani lo aiutasse a calmarsi.

Non avrei dovuto essere così nervosa, in fondo ero alla terza ecografia, il trauma sarebbe dovuto essere bell'e superato. Ho imparato a sopportare il fastidio del gel tiepido sulla pelle, la voce nasale dell’ecografista racchia e in menopausa, i primi fastidiosi secondi dell’esame durante i quali non si sentiva ancora il battito.

Nonostante tutto quel giorno era speciale, era la 21esima settimana, avrei saputo. Non che fossi ansiosa di sapere di che colore avrei dovuto comprare le tutine, oppure di scegliere il nome, forse, semplicemente, mi avrebbe aiutata a realizzare finalmente la cosa.

Chissà se avrà gli occhi azzurri o verdi, se avrà le lentiggini oppure no, se preferirà cantare o scrivere poesie.

Sentii il mio nome, mi alzai, salutando con la mano le gemelline che mi ricambiarono con dei gran sorrisi sdentati. Come ogni volta che mi sollevavo, la schiena scricchiolò, troppo debole e ossuta per sopportare peso in più.

Mi sdraiai sulla schiena, con lo sguardo rivolto al soffitto, insofferente. Sentii la sonda spingere sul pancino ingrossato, scivolando a destra e sinistra. Pochi secondi e sentii un battito lieve e cadenzato, tirai un respiro di sollievo.

- Si muove molto, è un buonissimo segno ma immagino che la notte dormire sia abbastanza difficile –  Esordì il medico guardando verso lo schermo
- A volte di più a volte di meno – Risposi netta, determinata a non conversare inutilmente
- Ora, andando più in basso potremmo vedere il sesso, vuole conoscerlo vero? – Domandò spostando la sonda 

Quella fu sicuramente una delle domande più difficili della mia vita, subito dopo “Ha intenzione di tenerlo?” di esattamente tre mesi prima. Non sono mai stata brava nelle scelte, non so abbinare i vestiti o scegliere cosa prendere al ristorante in un tempo decente, eppure, per la prima volta in vita mia, le parole sono venute da sole, perché in cuor mio già sapevo cosa avrei scelto.
 
Uscita dall'ospedale mi sono sentita più leggera, presa dal buonumore mi sono fermata alla gelateria più vicina ed ho ordinato un frappè al cioccolato con la panna., un ottimo modo per sopportare l’inusuale caldo estivo.
Probabilmente era l’estate più umida e calda nel Regno Unito degli ultimi dieci anni, il leggero vestito di cotone mi si incollava addosso ad ogni passo mentre passeggiavo per Knightsbridge, sorseggiando frappè e sbirciando le vetrine.

“Il fiocco…comprerò solo il fiocco…non vedo l’ora di dirlo a…”

Mi fermai abbassando lo sguardo

“Dirlo a chi? Nessuno di mia conoscenza è contento di quanto sta succedendo, sapere il sesso non cambia nulla”

Feci dietrofront, incamminandomi verso la fermata della metro più vicina, la voglia di fare shopping improvvisamente svanita.
Guardai verso il ponte, grandi cartelloni pubblicitari si affacciavano dai palazzi, invogliando agli acquisti per i saldi estivi.

L’ennesima beffa del destino
Cinque ragazzi sorridenti, volti lievemente abbronzati, dentature perfette, occhi luminosi.
Di nuovo qualcosa in mente tornò…una voce…un volto…

“ Ti vorrei presentare una persona Louis, si chiama Tommy”
 

Ai lettori:

Vi ringrazio per aver dato uno sguardo alla mia storia, è la prima che scrivo, spero che vi possa interessare.
Come prima cosa voglio avvertirvi che NON sono una Directioner, dei 1D conosco molto poco, pochissimo a parte il loro aspetto e le loro canzoni, per cui, se ci dovessero essere incongruenze rispetto alle loro vite private o al loro carattere spero che mi perdonerete (magari se vi va lasciate una dritta per messaggio o nei commenti).
Vi saluto, al prossimo capitolo
Ylenia
   
 
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