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Autore: smookie971    24/12/2014    0 recensioni
STORIA REVISIONATA:
Quanto sa sorprenderti a volte, la vita? Quanto può essere sbalorditivamente strana, inaspettata e nello stesso tempo incredibilmente meravigliosa? Nessuno può saperlo con certezza…
****
Harry Styles ne era cosciente.
Harry Styles era cosciente di essere entrato in un labirinto senza fine, di essere piombato, senza nemmeno rendersene conto, in un uragano e di trovarsi, adesso, senza via di scampo…
Doveva solo ammetterlo.
Era ormai questione di tempo… Sarebbe bastato ammetterlo e la sua condanna sarebbe, irrimediabilmente, iniziata.
Ma quella bellezza travolgente, quegli occhi blu. Lui non ce l’aveva proprio fatta.
Harry Styles semplicemente non aveva saputo resistere. Erano stati in grado di accattivarlo sin dal primo momento, capaci di rubargli l’anima e rapirgli il cuore per l’eternità.
Un diavolo travestito da angelo. Questa era Helen, ai suoi occhi. Un’innocente tentatrice, ferita dalle avversità della vita.
Ma Harry doveva starle lontano. E lo sapeva bene.
****
Dal capitolo 10: Osservo la sua foto e sorrido, quant’è bella. Ricordo perfettamente il giorno in cui la vidi per la prima volta; il suo sguardo, il suo sorriso…
Così perfetta come l’avevo sempre immaginata…
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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PROLOGO

 
HARRY’S POV

Ho sempre pensato che la vita scorresse lenta, qui a Londra. Fin troppo lentamente, forse.
Erano anni ormai che risiedevo qui, nella bella capitale inglese, ma di questa città, tanto immensa e minuscola allo stesso tempo, conoscevo già ogni nitido ed effimero particolare. Conoscevo alla perfezione ogni piccola particolarità correlata a questo immenso territorio e per me era ormai impossibile riscontrare meraviglia e stupore in ogni qualsiasi suo aspetto. Sapevo a memoria ogni monumento della città e la sua posizione, e dopo tante e tante insistenze da parte di mia madre, ero anche a conoscenza delle storie tormentate e banali collegate a questi ultimi capolavori. Avevo imparato ad apprezzare l’aria mattutina perennemente umida e frizzantina inglese, per cui Londra era famosa nel mondo, ed avevo cominciato ad abituarmi all’assenza perenne del sole. Ero ormai abituato al suono continuo e petulante di migliaia e migliaia di clacson, che accompagnavano anche tutte le mie nottate, conoscevo a memoria gli orari di tutti gli autobus della città e, addirittura, quali fossero le cabine telefoniche funzionanti, e quali no, dell’intera capitale. Conoscevo le piazze più gettonate di Londra, in cui la maggior parte dei giovani erano soliti rifugiarsi, ero salito sul London Eye centinaia di volte e i locali più in della città erano già stati tutti tastati. Da perfetto inglese conoscevo a memoria tutti i drammi di Shakspeare e nessun teatro era sfuggito al mio assalto. Londra, insomma, non aveva più segreti per me.

Un mugolio svogliato abbandona le mie labbra screpolate a causa del freddo, quando la sveglia sul mio comodino inizia a trillare animatamente, destandomi dal mio profondo sonno. Impiego qualche minuto a fare mente locale e con mia grande, grandissima amarezza, a ricordare che oggi, dopo le vacanze natalizie, la scuola riapre i suoi cancelli a noi studenti.
Addio uscite serali con gli amici, addio panettoni e dolciumi natalizi, addio canzoncine e regali. La realtà mi colpisce così fortemente da farmi sentire quasi male.
Appoggio la mano sinistra sui miei occhi e stringo forte le palpebre tra loro. Nonostante la giornata si prospetti nuvolosa come sempre, un fascio di luce fin troppo forte entra dalla finestra della mia stanza, accecandomi completamente. Mia madre Anne, pensò subito.
La sveglia intanto non smette di ricordarmi che ormai il tempo del riposo assoluto è ben lontano, e per tale ragione, deciso di ascoltarla una volta per tutte e abbandonare definitivamente il calduccio del mio letto per riversarmi, quasi strisciando, in bagno. Ho bisogno di una doccia gelida, per riprendermi, questo è certo.
Ah, dimenticavo quasi di presentarmi. Io sono Harry Styles.

HELEN’S POV

 “Non capisci proprio che così peggiorerai soltanto le cose, papà? Non riesci proprio a capirlo?? Questa situazione sta diventando insostenibile! Lasciami vivere la mia vita!” Urlo forte, mentre le prime lacrime rigano il mio viso.
Come risveglio, c’è da dire, veramente niente male.
Io e mio padre ci urliamo contro i peggiori insulti che un padre e una figlia non dovrebbero nemmeno pensare, ma come già specificato, la situazione sta divenendo insostenibile. Alzo le braccia al cielo, per poi lasciarle cadere pesantemente lungo i miei fianchi, mentre mordo il mio interno guancia, per non mostrarmi tanto debole ai SUOI occhi.
Mio padre, dall’altra parte, è furioso. Furioso come non mai e le vene gonfie sul suo collo e sulla sua fronte, ne costituiscono la chiara prova. Anne invece ci osserva, e potrei giurare di averla vista varie volte intenzionata ad aprire la bocca e pronunciare qualche timida parola, sempre bloccata da un urlo improvviso mio o del mio tanto “amato” vecchio.

“Non permetterti di alzare questo tono di voce nei miei riguardi, signorina! Non te lo permetto Helen! E smettila con questo “lasciatemi vivere la mia vita”, perché sei ancora minorenne e soprattutto sei mia figlia e le cose saranno sempre e solo come ti dirò io, chiaro? E tu farai sempre e solo ciò che io dirò, ok?” Sbotta, arrabbiato come non mai, non distogliendo nemmeno un attimo i suoi pozzi neri dai miei occhi arrossati per il pianto. Sospira forte, per poi accasciarsi sulla sedia più vicina a lui e poggiare entrambi i suoi gomiti sul legno bianco del tavolo.
La rabbia mi attanaglia così tanto il petto e mi offusca tanto la mente, che sto zitta per qualche minuto, senza nemmeno rispondere alle sue provocazioni. Abbasso lo sguardo sulle mie immancabili converse rosse, abbinate perfettamente alla divisa della mia scuola, e per qualche secondo un silenzio tombale si propaga per tutta la cucina Cooper-Styles, mentre i miei occhi perennemente vuoti e spenti, non smettono di lacrimare.
L’aria tesa, viene nuovamente interrotta da mio padre, che, voltandosi verso Anne, quasi atterrita per la scenetta rappresentata dalla sua figliastra e dal suo nuovo compagno alle 7 di mattina appena, non fiata, né tantomeno interviene. Resta semplicemente in silenzio e sinceramente non riesco a pensare cosa possa passarle per la mente. In un momento come questo, di certo interpretare i pensieri di Anne però, non mi appare come chissà quale grande priorità.

“Come ho solo potuto pensare di crescere questa maleducata da solo Anne? E’ una ribelle mio dio! Una ribelle ed una maleducata. Non so quale razza di problema o malattia abbia questa ragazza, ma ogni giorno che passa appare sempre più isterica e nervosa!” Sputa ancora veleno mio padre, e proprio quando sto per ribattere, al limite della sopportazione, ecco che l’ultimo componente della nostra “famiglia”, se così si possa in qualche modo chiamare, fa la sua comparsa in cucina.
Harry Styles giunge assonnato nella stanza in cui ci troviamo e un silenzioso “Buongiorno, anche se non sembra”, abbandona appena le sue labbra. Non lo guardo nemmeno, troppo impegnata a riflettere sulle parole di mio padre.

“Come ho solo potuto pensarlo!” Continua lui, abbassando di qualche ottava il tono della sua voce, e ripetendo questa cantilena più a sé stesso, che a noi altri presenti.

“Hai detto proprio bene, papà! Pensato… Già, con tuo grande dispiacere, ti comunico come il tuo intento di educarmi sia miseramente fallito! Insieme a tutte le tue splendide promesse e i tuoi buoni proposito di non farmi assolutamente mancare nulla!”
Colpito e affondato. Colpito e affondato nel profondo stavolta.
Mio padre si alza improvvisamente dalla sedia, gettandola dalla furia lontana da sé e procurando un tonfo sordo che riecheggia in tutta l’abitazione. Mai avrei giurato di vedere mio padre tanto arrabbiato, sinceramente. Non riesco a fare a meno di singhiozzare e piangere ancora di più, mentre lo vedo avvicinarsi al mio viso con fare minaccioso…

“Sei tu il risultato sbagliato di tutti i miei buoni propositi, Helen! Quello che manca è una buona dose di sberle e delle regole, mia cara!”
Sei tu il risultato sbagliato di tutti i miei buoni propositi, Helen…
Forte ed incisiva come non mai, questa frase riecheggia insistentemente nella mia mente e in questo momento potrei giurare di sentire il mio cuore morire lentamente, cedendo nel baratro più profondo della disperazione, pezzo dopo pezzo…

“Mi manca una madre, papà… Ecco cosa mi manca realmente.” Sussurro impercettibilmente, ma nella stanza in cui mi trovo sia papà, sia Anne, sia Harry hanno ascoltato perfettamente ogni mia singola parola. Sono distrutta. Completamente.

 “Fila in camera tua, adesso!” Queste sono le ultime parole di mio padre che riesco a sentire, per poi correre subito verso il pianto superiore e lasciare che le lacrime e il dolore si impossessino definitivamente di me, non prima di avergli urlato, con tutta la rabbia del momento, un “Ti odio”, che, sono convinta, abbia colpito anche lui.
Litigarci in questo modo mi sconvolge, e molto probabilmente questa lite è stata sicuramente una delle nostre liti più accese dell’ultimo periodo. Molto probabilmente la più accesa di tutte.

“Ti odio, ti odio papà!” Ripeto a me stessa, mentre il mio viso affonda nel mio cuscino bagnato e sporco ormai di mascara.
In realtà non lo odio, nemmeno un po’, e probabilmente è questa mia consapevolezza a rendere ancora più amare le parole che ha riservato egli a me.

“Mamma, dove sei?? Ho bisogno di te…”

 

HARRY’S POV

Si, d’accordo, mentre mi preparavo per andare a scuola, mi era apparsa questa come una lite “diversa” dalle altre, ma mai avrei immaginato una scenata del genere. Mai avrei immaginato che David, sarebbe stato in grado di sputare in questo modo veleno addosso alla figlia, ne avrei mai immaginato vedere Helen, disperarsi in quel modo.
Mentre i singhiozzi e i passi pesanti della mia sorellastra, risuonano in tutta la casa, un silenzio tombale è ricaduto inevitabilmente in tutta la cucina. L’aria è tesissima e potrebbe benissimo essere tagliata con un cortellino. Osservo David mantenere la sua testa con entrambi i palmi delle sue mani, quasi come gli potesse cedere da un momento all’altro, mentre i tratti del suo viso sono duri e il sangue vivo continua a pompare forte nelle sue vene gonfie. Ruoto poi la testa verso mia madre e la osservo in tutta la bellezza e lo splendore tipico della sua età. Mia madre, l’essere più bello, dolce, gentile e puro di questo mondo nasconde il suo perenne sorriso stamattina, e mantiene lo sguardo perso in un punto indefinito del pavimento. Odio costatare come questa situazione ingestibile tra Helen e David stia distruggendo tutti poco a poco.
Come in un qualsiasi banale gioco da tavola, stiamo cadendo tutti poco alla volta, trascinati inevitabilmente da mezze bugie e mezze verità che ostentano pian piano a venir fuori.
Ed io sinceramente sono stanco di questa situazione.
Mando giù in un solo sorso tutto il caffè contenuto nella mia tazzina, per poi alzarmi lentamente dal posto in cui mi sono seduto e avvicinarmi al lavandino per posarla lì. I miei passi pesanti, e ancora un po’ assonnati, riecheggiano nella stanza e costituiscono l’unico suono percettibile in tutta la casa. Mi avvicino lentamente a mia madre, per poi spostarle una ciocca di capelli dagli occhi, quando la vedo osservarmi e accarezzarmi debolmente il viso, accennando un timido e forzato sorriso. Le do un bacio sulla fronte e lei, sotto il mio dolce gesto, sembra quasi distendere i muscoli e rilassarsi. “Tutto bene, mamma?” Le chiedo e lei annuisce pian piano. “Su Harry, sbrigati. E’ quasi ora…” Mi intima per poi baciarmi uno zigomo.
La osservo negli occhi verdi e candidi come i miei e poi le sorrido. Abbiamo un rapporto speciale io e lei, da sempre…

Saranno state le circostanze della vita, il trasferimento da Holmes Chapel qui a Londra, la morte improvvisa di mio padre, l’arrivo del suo nuovo compagno, ma io e mia madre siamo divenuti ormai inseparabili. Ci siamo sempre, l’uno per l’altra e non ci sono segreti di cui lei non è a conoscenza.
Una santa. E’ veramente una santa, la mia mamma.

 

HELEN’S POV

Non ho più nemmeno la forza di piangere, questo è sicuro.
Non singhiozzo, nè urlo. Il mio è un grido muto, che rende sordi. Sono distrutta dentro e fuori e la convinzione di essere stata un semplice sbaglio per mio padre, ormai diviene quasi una certezza.
A volte invidio quello stupido di Harry. Lui e sua madre sono così legati, da divenire indistruttibili dinnanzi ai problemi.
Io e mio padre siamo il perfetto contrario. Siamo noi l’uragano in un giorno sereno, siamo noi la guerra in mezzo la pace. Siamo noi l’arroganza nell’umilità, siamo noi lo schifo nella bellezza.
Ed io sono stanca, fin troppo stanca di questa situazione.

Salve, io sono Helen Cooper e questa è la mia folle e disperata vita…

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti ragazzi <3
Decisamente, era da troppo tempo che non mi ritrovavo più a scrivere un angolo autrice e facendolo non avete idea di quanto questa cosa mi sia mancata. Io sono Smookie971, conosciuta precedentemente come Smookie97. Ho avuto molti problemi con il mio vecchio account e per tale ragione ho deciso di iscrivermi nuovamente nel sito, con un account diverso (sisi, lo so… L’originalità non è il mio forte) e ho deciso di ri-postare nuovamente le mie storie, ovviamente portandole a termine e modificando tutte le parti che, rileggendo, non mi avevano particolarmente affascinata. Per tale ragione, eccomi di nuovo qui, con un vecchio capitolo della mia storia “ Così perfetta come l’avevo sempre immaginata”, che in realtà tanto vecchio non è, essendo stato totalmente modificato e apparendo come un capitolo del tutto nuovo.
Per chi avesse letto questa storia nella mia versione precedente, ci tenevo a specificare che ci saranno moltissimi cambiamenti nei vari capitoli, anche se a grandi linee la storia sarà sempre quella. Il nome di Hope è stato modificato in Helen, ma i nomi degli altri protagonisti resteranno gli stessi. Anche la “locandina” della storia è rimasta sempre la stessa, come potete notare. E’ vero, la trama della storia potrà apparirvi banale in questo primo momento, ma davvero non avrete idea di cosa accadrà in questa “famiglia” e quanti quanti segreti si nascondono nelle storie di questi personaggi. Saprò stupirvi, ragazzi… Ho solo bisogno di appoggio da parte vostra ;)
Concludo il mio monologo e vi lascio finalmente liberi (susu, so che in realtà aspettate solo questo xD) ringraziando tutti coloro che avevano letto, seguito, preferito, commentato, criticato la mia storia precedentemente e che lo faranno anche adesso. Ringrazio tutti coloro che semplicemente appoggeranno la mia storia nei prossimi mesi e che condivideranno con me emozioni, gioie e passioni.
Mi scuso con tutti coloro che hanno atteso per tanto tempo dei nuovi capitoli, anche se so di essere ormai imperdonabile :’)

Vi lascio con i miei più calorosi e sinceri auguri di Buon Natale e di un Felicissimo Anno Nuovo. Che questo 2015 sia un anno ricco di gioie e di emozioni per tutti!!! Ancora tanti tanti tanti tanti tanti auguri!!! <3

Sempre e solo io,
smookie971

 

   
 
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