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Autore: Chilemex    24/12/2014    1 recensioni
Dedicata a Flame Ettard!
Una piccola one-shot concentrata su un personaggio che, in una sola giornata, riuscirà finalmente a dimostrare a qualcuno i sentimenti che prova nei suoi confronti. Il tutto in un modo... Particolarmente organizzato.
Buon Natale, Saw!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ike, Soren
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non aveva senso tirarsi indietro una volta arrivato a quel punto. Aveva pensato a tutto, aveva ragionato per trovare un modo in cui dirglielo, per settimane era sicuro che quello fosse il piano perfetto e che non avrebbe indugiato... Eppure in quel momento, a pochi metri dalla tenda di Ike, Soren si ritrovò a tremare visibilmente, sudando e stropicciando la busta chiusa che teneva in mano.
'Neanche per sogno, non provarci nemmeno' iniziò a dirsi nella mente, facendo di tutto per allontanare ogni possibile preoccupazione 'I momenti in cui potevi tirarti indietro sono più che passati, ormai devi farlo'

Fortunatamente non c'era nessun'altro al campo in quel momento, giacchè erano quasi tutti impegnati in una missione di esplorazione alla quale, per diversi motivi legati al dover preparare una nuova strategia di avanzamento, Ike e Soren non potevano partecipare. Se qualcuno l'avesse visto, tremante e piantato davanti alla tenda del comandante, l'avrebbe sicuramente scambiato per pazzo... O per ciò che effettivamente era.
'Devi farlo... Ma perché?' continuò a dirsi il mago, come se due parti della sua mente stessero facendo una battaglia all'ultimo sangue, per decidere se agire o tirarsi indietro all'ultimo momento.
'Devo farlo... Perché lo voglio'
La parte più determinata di Soren vinse la battaglia, e quasi senza accorgersene, egli aveva fatto un profondo respiro e si era incamminato a passi decisi verso l'entrata della tenda.
«Ike, ti devo parlare» disse, con una voce stranamente non spezzata e abbastanza alta in modo da farsi sentire.
Evidentemente l'emozione del momento lo rese fin troppo determinato ed impulsivo, poiché si ritrovò a fare irruzione nell'abitacolo senza nemmeno aspettare un richiamo, una conferma, un permesso da parte di chi lo occupava.
Solo dopo aver fatto ben tre passi già dentro alla tenda, Soren si arrestò rendendosi conto di ciò che aveva fatto; guardando davanti a sé, capì che non solo Ike sarebbe stato colto di sorpresa da quella sua entrata improvvisa.
'Oh, maledizione'
Il comandante era decisamente poco vestito, tanto meno nella parte superiore del corpo, che esponeva apertamente i suoi notevoli muscoli.
Un pessimo inizio.
«Argh... M-Mi dispiace, tornerò più-» iniziò a balbettere Soren, rischiando di mandare completamente a monte il programma che si era fatto solo a causa di quel piccolo disagio iniziale.
«No, Soren, tranquillo! Ero a lavarmi poco fa, stavo cercando gli indumenti puliti ma non ho trovato ancora tutto...» lo interruppe subito Ike, con un tono tranquillo come sempre e per niente imbarazzato dalla situazione «Dimmi, che succede? Sembrava qualcosa di importante»
Il mago del vento finalmente lo guardò in faccia, riprendendosi. Il piano era iniziato, non doveva farlo fallire ora. Per nessun motivo.
Riassumendo a fatica l'espressione neutrale e quasi severa che lo caratterizzava, Soren gli parlò: «Ho... Una lettera per te. Muston e gli altri mercanti hanno dovuto lasciare improvvisamente il gruppo a causa di un imprevisto, e non torneranno prima di qualche mese. Questa lettera mi è stata data da quella... Aimee. Dev'essere una lettera di scuse a nome della carovana... Oppure, se l'ha scritta lei stessa, qualcosa di sdolcinato e patetico»
Soren porse ad Ike la busta, tremendamente sgualcita.
«Oh, capisco... Peccato che se ne siano andati, avevamo bisogno del loro aiuto. Beh, immagino sia per una giusta ragione. Vediamo un po'...» fece Ike, preparandosi ad aprire la busta e leggerne il contenuto.
A quel punto Soren quasi sussultò, ed iniziò ad allontanarsi verso l'uscita, facendo il possibile per non destare sospetti.
«Scusa, devo occuparmi dell'armeria in vista della prossima missione. Con permesso...» fece, uscendo ancor prima che Ike potesse ringraziarlo.
Una volta fuori, si ritrovò quasi a correre per fuggire da lì, e per rifugiarsi nella propria tenda.
Arrivato al riparo, si lasciò sfuggire un lungo sospiro di sollievo, libero dalla paura che qualche minuto prima lo bloccava.
Come aveva fatto a raccontare quell'enorme bugia senza tradirsi, impacciarsi o lasciar perdere tutto ancor prima di iniziare? Come era riuscito a far andare tutto esattamente come previsto (disagio causato da addominali, pettorali e bicipiti escluso)?
Nulla di ciò che aveva appena detto ad Ike era vero. I mercanti non avevano mai lasciato il gruppo di mercenari, la lettera non era stata scritta né da Muston né da Aimee, e non conteneva delle scuse o “qualcosa di sdolcinato”.
Lui stesso aveva scritto quella lettera, ultimandola pochi giorni prima, ma componendola nell'arco di più di una settimana. In essa, Soren aveva scritto tutto ciò che voleva dire ad Ike da quasi tutta la vita.
Aveva scritto tutto ciò che provava per lui.
In un istante, l'intero mondo gli crollò addosso.
Ike stava leggendo quella lettera proprio in quel momento. Stava venendo a conoscenza di ciò che Soren non aveva mai avuto il coraggio di dirgli.
Ne era felice? O sapeva di aver solamente commesso un enorme errore, distruggendo il rapporto di rispetto reciproco che c'era sempre stato tra loro due? Nemmeno Soren stesso lo sapeva, ma era agitato come non mai. Avrebbe voluto soltanto morire, sparire e fare in modo che Ike non potesse parlargli mai più, nemmeno vederlo.
Ma tutta questa era, ovviamente, soltanto una sensazione causata da quell'enorme disagio.
La lettera non era nemmeno firmata, ma solo uno stupido non avrebbe capito che era stato lui a scriverla. E Ike, Soren lo sapeva, non era uno stupido.
Il mago rimase nella sua tenda per tutto il pomeriggio, non riuscendo a smettere di pensare a ciò che aveva appena fatto.

La sera stessa, Soren trovò il coraggio di uscire. Fuori, il sole stava tramontando colorando il cielo di un arancione caldo e profondo, che per qualche motivo sembrava dare forza e speranza al solo sguardo.
Al campo non c'era ancora nessuno; il rientro dalla missione era previsto per notte fonda, quindi ciò era normale.
Aggirandosi per l'accampamento, Soren sperava di trovare un po' di tranquillità e respirare un po' di aria fresca, dopo un'intera giornata passata al chiuso. Ma forse, quella non era l'unica cosa che sperava.
E infatti, eccolo là.
Arrivato all'area del falò, il mago vide la figura di Ike immobile a una decina di metri da lui. Non appena i loro sguardi si incrociarono, come era ovvio dovesse succedere, Soren si bloccò.
Esternamente sembrò mantenere la calma, ma dentro di sé era nel panico più assoluto, col cuore che batteva all'impazzata e la testa che girava. Questi fattori di agitazione aumentarono d'intensità quando Ike, senza dire una parola, si avviò verso di lui.
Il mago del vento non avrebbe potuto muoversi neanche volendolo, la tensione lo paralizzava. Finalmente, il ragazzo dai capelli blu si fermò di fronte a lui.
Solo allora, gli fu possibile notare che questo stava tenendo tra le mani il foglio contenuto nella busta, sul quale notò la propria grafia, le parole che aveva scritto di proprio pugno.
Finalmente, i loro sguardi si incrociarono. Gli occhi azzurri di Ike gli apparvero severi, profondi, quasi arrabbiati.
Poi, il ragazzo mollò la presa e il foglio scivolò miseramente a terra. Un'immagine che, nella mente di Soren, poteva voler dire solo una cosa.
'No... No...'
Gli occhi del mago divennero improvvisamente lucidi e gonfi. Quelli di Ike erano sempre più inflessibili.
Non appena Soren fece per voltarsi, per correre via, per non farsi vedere mai più da nessuno, per distruggere tutto ciò per cui aveva lottato... Ike lo prese, fermandolo, e lo abbracciò.
Un abbraccio forte, sicuro, pieno di sentimenti. Sentimenti che i due non erano mai stati in grado di dimostrare, prima di quel fatidico momento.
Con i loro corpi a contatto, Soren poté sentire che il battito cardiaco di Ike era probabilmente ancora più rapido del suo. Una singola lacrima gli rigò il viso, mentre appoggiava dolcemente la testa sulla spalla del compagno.
Entrambi avrebbero voluto dirsi molte, troppe cose. Ma quel gesto, quel singolo abbraccio che mantennero per più di qualche minuto, nel silenzio del campo sotto ad un cielo che sembrava in fiamme, valeva più di qualsiasi parola. Più di qualsiasi stupida lettera.











 


BUOOOOOOOON NATALE, SAW!
Non riesco a credere di esser riuscito a scrivere questa storia in tempo, ma ce l'ho fatta! E so che difficilmente riuscirà ad avere lo stesso valore che per me ha avuto la one-shot di Ranulf e Lyre l'anno scorso, ma una cosa è certa... Dovevo ricambiare, in qualche modo! E come, se non facendo la stessa cosa con la tua OTP?
Mi rendo conto che sotto certi aspetti non è davvero come qualcuno potrebbe sperare, come ad esempio la caratterizzazione di Soren (che doveva essere al centro della one-shot, mannaggia a me che rovino sempre le parti migliori), però... L'impegno c'è, te lo assicuro!
Cos'altro posso dire? Ovviamente la storia non l'ho scritta solo per ricambiare il regalo dell'anno scorso, la cosa sarebbe molto triste e vuota. Ci sono altre due ragioni!
1: La stessa che avevi tu l'anno scorso: ringraziarti per esser stata la prima persona con cui ho potuto fangirlare su Fire Emblem, sui suoi personaggi e sulla sua storia senza parlare soltanto del lato “strategico” del gioco come fanno in molti. Grazie.
2: Scusarmi. Per esser sparito da Twitter (cosa che effettivamente si sta verificando tuttora, ed è colpa mia, ma è che ogni volta che entro in quel sito sono totalmente sperduto e non so cosa fare e quindi sparisco senza nemmeno volerlo, sono un caso clinico già) e di conseguenza per non star più parlando molto; ma soprattutto per non aver mai continuato a scrivere riguardo la long che abbiamo in cantiere da ormai più di un anno. Mi sento uno schifo per questo, ma il problema è che non so come rimediare. Avevi detto che volevi proporre qualcosa in modo da ricominciare il secondo capitolo, se non ho capito male, no? Non farti scrupoli, davvero, anch'io intendo continuare quella long a tutti i costi. Mi ci sono affezionato molto quando l'abbiamo iniziata, ed è così tuttora. È colpa mia se è bloccata, è vero, ma anche qui si tratta del mio “esser sperduto”. Mi serve solo un punto di partenza, per questo aspetto la tua proposta-idea per ridare il via a quel bellissimo progetto!
Ma ho parlato troppo, accidenti, e ovviamente avrò dimenticato le cose più importanti come sempre. Non so cos'altro aggiungere, se non... Buon Natale, e grazie mille ancora! :D Ci risentiamo presto, eh!

Chilemex

P.S. A coloro che sono arrivati fin qua in fondo... Ricordate di dare un'occhiata al suo account EFP!

  
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