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Autore: angelad    24/12/2014    4 recensioni
Natale è arrivato in casa Castle.
Tutti sono felici e contenti, nessuno può immaginare neanche lontanamente quale disgrazia si abbatterà su tutti loro.
Solo un super papino agente segreto può risolvere questo dramma e salvare il Natale...
Genere: Comico, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Martha Rodgers, Nuovo personaggio, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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AGENTE SPECIALE CASTLE: "MISSIONE NATALE"
 

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Dicembre era ormai giunto nella vecchia New York, insieme all'inverno e alla proverbiale neve che aveva dipinto con la sua pennellata magica ogni dettaglio creando un'atmosfera davvero speciale.
Nonostante creasse diversi problemi logistici alla maggior parte dei cittadini, alcuni irriducibili amanti di quella coltre bianca  non potevano essere più felici.
Uno di questi era sicuramente Castle.
Guardava con occhi estasiati i piccoli fiocchi scendere leggiadri dal cielo per attaccarsi qua e là sul grigiume urbano.
Nel suo cuore stava nascendo una calma e una gioia inspiegabile, un senso di pace impetuoso che attirava come una calamita.
Bevve ancora un sorso di caffè bollente che si era preparato, mentre aspettava che le donne della sua vita si svegliassero.
Non era riuscito a riposare molto quella notte, un incubo che aveva dimenticato, lo aveva scosso a tal punto da interrompere definitivamente i suoi sogni. Così aveva abbandonato la camera da letto per non svegliare Kate e si era accomodato al piano inferiore, appoggiando le sue stanche membra sul divano.
Non si sarebbe aspettato quella bella sorpresa di buon mattino, ma non poteva dire di esserne dispiaciuto.
Aveva terminato la stesura del suo nuovo libro la settimana scorsa, aveva mandato la bozza a Gina e ben presto avrebbe saputo quando il libro sarebbe stato pubblicato. Aveva calcolato alla perfezione i tempi: si stava per avvicinare la metà di dicembre, periodo perfetto per l'inizio del Natale in casa Castle.
Da quel momento in avanti, lui e la piccola Joy avrebbero tappezzato ogni angolo della casa di luci, festoni e decorazioni.
Il presepe sarebbe stato sistemato nella nicchia sotto la libreria, con i pastorelli che avrebbero vagato come sempre per la sala.
Papino scusa ma se stanno semprre ferrmi davanti alla capanna, poi gli vengono le formiche nelle gambette.
Rideva ancora se pensava alla faccetta buffa della sua bimba, mentre gli spiegava la sua teoria.. del resto non faceva una piega..
Infine avrebbero invaso la sala con l'enorme albero di Natale che piaceva tanto alla sua cucciola e dove avrebbe sistemato i regali portati da parenti ed amici, mentre per quelli riguardanti Babbo Natale tutti gli anni cambiavano posto..
Quel vecchietto aveva davvero un senso dell'umorismo non da poco.
Sorrise  da solo al solo pensiero. La caccia al tesoro era davvero una bella trovata.
Sì, si sarebbero divertiti anche quell'anno, ne era sicuro.
"Come mai già sveglio tesoro? Non ti senti bene?".
La voce sicura di sua moglie gli arrivò alle orecchie come una melodia soave. Si voltò con un gran sorriso: "Tutto bene tesoro, mi sono solo svegliato un po' prima e non volevo darti fastidio. Vieni qui...".
La donna lo raggiunse e lui la strinse nelle sue braccia: "Buongiorno".
Kate gli donò un dolce bacio: "Come mai stamattina sei così dolce? Qualcosa ti ha reso particolarmente felice?".
Rick sorrise come un bambino e scostò la tendina: "Sì, guarda! Nevica".
"Noooooo! Non è possibile! Ma proprio oggi?".
A differenza di suo marito Kate Beckett odiava la neve.
"Tesoro, è bellissimo dai. Non dire così!"
Kate raggiunse la cucina con fare nervoso: "Questo lo dici tu Castle, non ricordi che quando scende un poco di neve gli psicopatici sono ancora più attivi. Gli omicidi aumentano.. ho bisogno di caffeina! Tantissima caffeina...".
L'uomo pensò che la donna stesse esagerando come al solito, sapeva essere melodrammatica a volte.
"Tesoro la porti tu Joy all'asilo prima d'andare al distretto o preferisci che ci pensi io?".
In quel momento, il cellulare di Beckett si mise a squillare.
La donna rispose prontamente.
Il suo viso assunse un'espressione stanca ed alzò gli occhi al cielo.
Doveva esserci stato un omicidio, oppure la Gates era di cattivo umore.
Quando riattaccò la telefonata, la donna lo guardò negli occhi: "Come volevasi dimostrare.. hanno ucciso l'ennesimo Babbo Natale e la mia giornata si prospetta decisamente impegnativa ed infinita.. Mi vesto e vado.. prenderò il caffè sulla scena del crimine. Se non ti dispiace ti dovrai occupare tu della piccola. Lasciala dormire ancora un po', poi svegliala e preparala.. poi mi raggiungi?".
Castle scosse la testa: "Perdonami, ma oggi passo. Dopo aver accompagnato Joy a scuola ho intenzione di andare in solaio e di incominciare a portare in casa un po' di scatoloni. Almeno oggi pomeriggio potremo incominciare ad infestare casa con le palline di Natale. Quando rientrerai a casa stenterai a riconoscerla...".
Kate annuì: "Non ne dubito...".
Castle la abbracciò di slancio: "Avanti, fai sempre finta di essere scocciata, ma poi ti piace anche a te. Sei entrata alla grande nelle tradizioni della famiglia Castle".
La donna rise: "Ormai non ti posso più nascondere niente! Sono solo curiosa di vedere cosa t'inventerai quest'anno. Sei sempre molto creativo e voglio che mi stupiate"..
"Quindi questa è una sfida detective..".
"Non vorrai mica tirarti indietro?" disse appoggiando le sue labbra a quelle dell'uomo che sussurrò un deciso "mai" prima di iniziare a baciarla con passione.
"Io non riesco proprio a capirre perchè voi due dovete sbaciucchiarvi seempre.. vi ho chiamato tanto, ma non mi avete sentito".
La vocina calda di Joy arrivò decisa dall'imbocco della scala che portava al piano superiore.
La piccola si era seduta su uno scalino e li guardava divertita, nonostante il suo dolce rimprovero.
Castle abbandonò sua moglie e corse su per le scale per prendere in braccio la sua piccola: "Principessina del mio cuore, lo sai che tu non hai rivalo, ma la mamma è la mia regina e le regine hanno bisogno di tantissime coccole, specialmente prima di uscire ad affrontare una dura giornata lavoro".
Joy annuì sorridendo: "Lo so papino re, non stavo facendo la gelosa... Mammina devi già uscire?"
Kate li raggiunse e accarezzò il viso di sua figlia: "Mi dispiace piccola, mi hanno chiamato dal distretto e devo proprio andare. Ci penserà papà a prendersi cura di te. Sai, mi ha appena detto che se farai la brava e andrai all'asilo senza fare nessuno capriccio, quando tornerai a casa nel pomeriggio potrete preparare l'albero!".
La piccola si mise a saltellare ed a correre per la casa urlando dalla gioia: "Evviva!!!!! Finalmente!! Non vedevo l'ora.... ah, quando amo il Natale!". I suoi occhietti sprizzavano felicità ed entusiasmo.
"Ma facciamo anche il presepe papino?".
"Naturalmente cucciolotta. Ti preparo il latte?" disse sparendo dietro al balcone della cucina.
La piccola lo rincorse: "Papino, ma sulla punta dell'albero ci mettiamo sempre la stella lucente che mi ha regalato nonno Jim, oppure preferisci il puntale argentato che ha comprato mammina l'anno scorso, ma che a me e a te non piace granchè?".
Castle le rispose pacatamente: "Vedremo Joy, lo decideremo oggi pomeriggio ok? Adesso mi potresti dire cosa vuoi per colazione?".
"Quest'anno però non vorrei usare proprio tutte le palline rosse, metterei anche quelle blu belle belle e quelle di vetro.. io voglio quella con il presepe dentro.. si deve vedere proprio bene. È la mia!".
Il suo sorriso a trentasei denti avrebbe conquistato chiunque.
Kate se la ghignava divertita, mentre si sistemava le scarpe e toglieva la giacca lunga pesante da dentro alla cabina armadio.
Rick non se la sarebbe cavata a buon mercato tanto facilmente. Joy era esattamente come lui, quando partiva a martelletto non la smetteva tanto facilmente.
"Papino, ma le farfalle le appendiamo sull'albero oppure alle tendine delle finestre? Sono indecisa... mi piacciono entrambi i posti".
"Credo che il latte andrà bene. Ti metto il cioccolato dentro?" chiese tentando nuovamente di cambiare discorso, ma sembrava parlare al vento.
"Ok, ho deciso.. alle finestre. Babbo Natale sarà felicissimissimo, lui adora le farfalle".
"Amori miei, io vado! Ci vediamo più tardi d'accordo? Buona giornata ad entrambi" disse la giovane detective avvicinandosi alla porta.
Joy fece cucù da dietro il balcone e salutò con la manina: "Ciao Mammina! Ti voglio bene a stasera".
"Ciao tesoro, buon lavoro".
Quando Kate fu uscita dall'appartamento, per dieci secondi che parvero un'eternità, un silenzio quasi inumano si impadronì della casa.
Castle sperò che sua figlia avesse esaurito gli argomenti "natalizi" e che finalmente avrebbero potuto mangiare tranquilli, ma si sbagliava..
Si sbagliava di grosso...
"Stavo pensando... ma il presepe lo vuoi fare sempre al solito posto? E se lo facessimo in sala?".
Sconsolato appoggiò i gomiti sul marmo e guardò sua figlia, che nel frattempo si era arrampicata sulla sedia, negli occhi: "Continuerai tutta la mattina così vero?".
Joy sorrise: "Certo papino, dobbiamo curare tutti i dettagli se vogliamo fare un buon lavoro.. Ma il latte è pronto o no? Papino sei proprio lento però".
Castle alzò gli occhi al cielo.
Quella sarebbe stata una lunga, lunghissima giornata.
 
Il viaggio verso l'asilo si rivelò un'Odissea senza fine, almeno per le sue orecchie. La piccola Joy non tacque nemmeno un secondo, la sua linguetta dolce si mosse senza freno enunciando teorie e un piano di battaglia preciso e calzante come pochi ne aveva sentiti in tutta la sua vita.
Aveva l'intelligenza acuta e precisa di sua madre, ma aveva anche la fervida parlantina di suo padre. Doveva concordare con la prima Kate, quella che non era ancora caduta nelle sue braccia, poteva essere davvero irritante.
Solo adesso se ne rendeva davvero conto.
Rise perso nei suoi pensieri e ciò attirò l'attenzione della piccola: "Perchè ridi papino?".
Castle aveva appena parcheggiato e si voltò verso la figlia: "Niente di importante. Allora andiamo?".
Joy annuì felice: "Però tu mi devi promettere che porterai in casa tutti gli scatoloni con le palline prima del mio ritorno. Così non perderemo nemmeno un minuto oggi pomeriggio. Giurin giuretta?" disse allungando il dito verso il padre.
Castle strinse il suo dito con quello della bambina e sicuro rispose: "Giurin Giuretta".
La bambina sorrise felice: "Papino, mi porti giù anche il mega pupazzo di Babbo Natale morbidoso? So che mammina non è felicissimissima, ma a me piace tantissimissimo... mi siedo sempre su di lui quando guardo i cartoni di Natale. Deve esserci".
"Vedrò che si può fare, ma credo che un buchetto per lui potremmo trovarlo.. non sarà così difficile!".
La piccola lo abbracciò di slancio: "Grazie super papino".
Castle si liquefava ogni volta che la sua cucciolotta faceva così. Era la dolcezza in persona.
"Adesso però andiamo o arriveremo in ritardo e non vorrei mai fare arrabbiare la tua maestra. Mi guarda ancora male dal giorno in cui ti sono venuto a prendere e mi sono dimenticato di avvertirla che venivi con me".
Joy alzò le spallucce: "Ci credo papino, mi hai rapito. Si era spaventata".
"Non ti ho "rapito".. ho omesso un dettaglio...".
"Io se fossi in te papino non direi bugie in questo periodo. Non vorrai mica finire nella lista dei monelli. Babbo Natale vede tutto!".
Castle cercò di replicare: "ma io non dico bugie...."
La piccola lo fermò cantando: "Controlla la lista, sii molto obbiettivo, così saprai chi è buono o cattivo...".
Rick sbuffò: "Ok, ok ho capito... ma poi dovrei essere io a metterti paura, non tu.. non ci sono più i bambini di una volta".
Joy rise: "Papino, ma io sono sicuramente sulla lista dei buoni, io sono bravissimissima! Non è così?".
"Effettivamente..."
"Vedi? Lo dici anche tu...".
Castle non potè fare a meno di sorridere e accarezzò la testolina castana della bimba.
Erano ormai arrivati davanti alla porta dell'asilo.
Rick si chinò e  le diede un bacino sulla guancia: "Buona giornata piccola, ci vediamo dopo".
Joy salì le scale e arrivata vicino alla bidella, si voltò per salutare con la manina: "Ciao papino! A dopo.. ricordati tutto quello che ti ho detto!" e sparì all'interno dell'edificio.
 

 
 
 
Angolo mio!
Salve, vi ricordate ancora di me?
Sono tornata!
Diciamo che questa storia mi è stata "commissionata", quindi è il mio regalo di Natale per un'amica speciale...
Quindi oggi per forza dovevo pubblicare questo capitolo anche se è corto ;)
Il tempo mi è tiranno in questi giorni e quindi.. portate pazienza!
Tanto per farvi ridere vi dico solo che "la committente" della storia si è fatta il banner da sola o io non ce l'avrei mai potuta fare!
Quindi grazie Rebby bella!
Buon Natale a tutte! Passatelo in maniera serena
Bacino
  
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