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Autore: HandfulOfDust    24/12/2014    1 recensioni
Non riusciva ad accettare che tutto fosse finito così, dall'oggi al domani. Non poteva essere finito così... Non voleva. Ma non era in grado di perdonarlo. Non aveva neppure voluto dirgli con chi, affermando che non fosse importante con chi, ma che importasse il fatto che si era sentito trascurato. [...]
Kurt aveva immediatamente pensato a qualcuno, e Blaine non aveva nè confermato nè negato... Ma di certo Sebastian Smythe sarebbe stato felice di vantarsi della sua ultima, faticata conquista.
[Missing moment 4x04, Frenemies!Kurtbastian]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: To love is to destroy and to be loved is to be the one destroyed
Genere: Slash
Pairing: Klaine
Prompt: Questa bellissima fan art su Sebastian https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xpf1/v/t1.0-9/10155235_324906100990669_4707148611820495509_n.jpg?oh=15d1f11afc2fbdb98ff4149259ceb330&oe=54FC22C3&__gda__=1429466281_99567d4772bcbf86c057c2662f63e8fa
Disclaimer: Purtroppo non mi appartengono.
Note: Missing moment 4x04, frenemies!Kurtbastian

 

To love is to destroy and to be loved is to be the one destroyed

Kurt era rimasto seduto sulla poltrona del salotto, dopo che Blaine se ne era andato.
Il ragazzo aveva provato a parlargli ancora, a dirgli quanto fosse dispiaciuto e a chiedergli cosa potesse fare per ottenere il suo perdono... Probabilmente aveva detto anche molte altre cose, ma Kurt non lo stava ascoltando. Stava pazientemente fissando il vuoto, aspettando che lasciasse la casa, prima di crollare definitivamente, lasciandosi andare perché era dalla sera prima che si tratteneva.
Era stato lui a spingerlo a partire, a fargli capire che per uno dalle sue capacità c'era di più dell'impiego da barista al Lima Bean, e alla prima difficoltà aveva smesso di lottare. Il solo pensiero di lui che baciava un altro gli faceva male fisicamente, figurarsi andarci a letto, che gli faceva proprio venire voglia di urlare per il dolore.
Quello non era il Blaine Anderson che conosceva. Non era il Blaine Anderson che gli aveva dato coraggio quando era impaurito e speranza quando non ne aveva alcuna, quello con cui aveva imparato ad amare.
Non riusciva ad accettare che tutto fosse finito così, dall'oggi al domani. Non poteva essere finito così... Non voleva. Ma non era in grado di perdonarlo.
Non aveva neppure voluto dirgli con chi, affermando che non fosse importante con chi, ma che importasse il fatto che si era sentito trascurato.
Ah! Se tutte le volte che in una coppia uno tradisse l'altro perché si sente trascurato allora saremmo tutti cornuti, avrebbe voluto dirgli.
Kurt aveva immediatamente pensato a qualcuno, e Blaine non aveva nè confermato nè negato... Ma di certo Sebastian Smythe sarebbe stato felice di vantarsi della sua ultima, faticata conquista.


- Io vado, se è questo quello che vuoi.
Kurt non aveva risposto.
- O-okay. Spero che troverai un modo per perdonarmi, stando da solo... Perché ti giuro che mi dispiace e non so più come dirlo. - Blaine guardava il suo ormai ex ragazzo, in attesa di una risposta, di un segnale, di qualsiasi cosa – Non mi vuoi proprio dire niente? Ti prego, almeno una parola.
Il più grande si era voltato e lo aveva guardato con disprezzo.
- Vattene. - fece una pausa, pensando se aggiungere qualcos'altro - E non scrivermi. Il pensiero di ricevere mille sms di scuse da parte tua mi fa venire voglia di gettare via il telefono già da ora, ma ho solo questo e non posso giocarmelo così. Ah, ovviamente non chiamarmi, nè al cellulare nè su Skype. Ciao.
- Va bene. - mormorò il moro ormai in lacrime, uscendo.
Hummel prese un profondo respiro, concentrandosi sulla rabbia che gli provocava il pensiero del tradimento: doveva avere delle risposte e doveva averle immediatamente, poco importava se erano le otto di sabato.

 

Dopo un tempo che gli era sembrato infinito decise di alzarsi dalla poltrona e prendere il suo iPhone per comporre il numero di una delle due persone al mondo con cui non aveva proprio voglia di parlare, ma che gli avrebbe detto indubbiamente la verità, se serviva per umiliarlo.
- Faccia da checca, a cosa devo l'onore?
- Lurido pezzo di bastardo, invece che sfottere tanto perché non ti vanti e basta di quello che hai fatto? - Kurt era tutto tranne che scurrile, ma quel giorno non riuscì a trattenersi.
- Qualcuno qui è nervoso! - lo prese in giro Sebastian, dall'altro capo del telefono - Adorerei stare al telefono a sentire quanto è divertente preparare cappuccini e servire fette di torta, ma è sabato mattina e io sono andato a dormire un paio d'ore fa! Se vuoi spiegarmi chiaramente il motivo della chiamata fallo, altrimenti ti saluto.
- Tranquillo, Blaine non arriverà prima di oggi pomeriggio in Ohio, quindi ora puoi dirmi perché non potevi fare a meno di portartelo a letto!
Ci fu un silenzio di tomba dall'altra parte e Kurt, convinto di aver scoperto la tresca tra i due, cercò di farsi venire in mente i peggiori insulti... Quanto gli sarebbe servita Santana in quel momento!
- Blaine ti ha tradito? - domandò il francese attonito.
- Non fare il finto tonto, quando gli ho fatto il tuo nome ha sviato il discorso, l'ho capito. Volevo soltanto parlare con qualcuno che avesse le palle di dirmelo.
- Mi dispiace deluderti, ma non sono stato io ad avere il piacere. E chiunque sia stato devo conoscerlo, non è possibile ci sia riuscito lui e non io! - esclamò l'altro con disappunto.
- Vai al diavolo Sebastian.
- Perché? Per aver predetto il tuo miserabile futuro? Mi sarò sbagliato sulle nazionali, ma su Blaine e sulla tua carriera da commesso avevo ragione.
- Faccio lo stagista da
Vogue.com a New York, non lavoro più al bar. - rispose in modo irritato il più grande.
- Mon Dieu, proprio non te la vuoi togliere la reputazione da checca, eh?
- E tu non te la vuoi togliere la tua reputazione da stronzo?
Sebastian rise. - Non ti ho mai sentito usare una parolaccia in un anno, oggi stai dando il meglio di te!
- Bene, hai ottenuto quello che volevi: Blaine è single finalmente, e io non saprò mai chi ha preferito a me.
- Sai, Kurt... - riprese lo studente della Dalton, improvvisamente serio - È vero che non importa con chi è successo, quello che conta è che è successo ormai. Puoi perdonarlo, se ne trovi la forza, oppure puoi mandarlo a quel paese e voltare pagina. La scelta è soltanto tua adesso.
Kurt ammutolì per l'inaspettato consiglio da parte dell'altro, senza battutine e senza prese in giro. Ora capiva tante cose che gli erano sempre rimaste oscure da quando lo aveva conosciuto.

- Mi dispiace, Sebastian.
- Per cosa, per avermi svegliato per raccontarmi le tue turbe amorose?
- Per il tuo ex ragazzo. Mi sembra tu sappia bene cosa significhi essere traditi.
- Oh. - ci fu un lungo silenzio, in cui il francese fu combattuto su cosa dire - È stato tanto tempo fa. - ammise alla fine.
- Ma è questo che ha causato il tuo comportamento, vero? Le prese in giro, i ricatti, il provarci con tutti senza interessarsi veramente alle persone... È una sorta di difesa per non soffrire più per qualcuno.
- Vuoi fare lo psicologo adesso?
- No, so solo che non voglio diventare come te. Senza offesa.
- Ognuno ha il proprio modo per affrontare il dolore, non è detto che tu diventerai come me.
- Perché non l'hai perdonato? - tagliò corto il maggiore.
- Perché amare è distruggere ed essere amato significa essere quello che verrà distrutto. E io non volevo più essere distrutto. - rispose malinconico Sebastian.
- Hai diciotto anni, hai tutta la vita davanti! Come fai a essere così negativo?
- Lo stesso vale per te. Non devi decidere oggi se perdonare o meno Blaine, prendi tempo. Hai tutta la vita davanti. Ciao Hummel.
Kurt rimase a fissare il telefono in mano e stranamente, decise di dar retta a Sebastian una volta tanto: in quel momento si sarebbe fatto più male che bene a pensarci, avrebbe dovuto farlo a mente fredda.
Soltanto il tempo gli avrebbe fatto capire se per lui e Blaine c'era ancora una possibilità.

  
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