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Autore: SkyDream    24/12/2014    7 recensioni
“Ohi, mi stai ascoltando?” Sussulti leggermente, ti desti dal sogno ad occhi aperti e ti ripeti che non puoi sognare prima ancora di addormentarti.
Anche se con lei, ultimamente, ti capita un po’ troppo spesso.
“Sì sì, mi stavi raccontando qualcosa…”
“Ti stavo dicendo che domani sera, per la notte di Natale, non potrò esserci[...]"
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta storie su Heiji e Kazuha'
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The perfect Christmas gift

Camminavi silenzioso, la mente affollata da mille pensieri che, anche se in lontananza, la sfioravano sempre. In fondo lei era il centro del tuo mondo, no?
Le strade pullulavano di lucine rosse e omoni barbuti che salutavano i bambini porgendo caramelle e auguri di buone feste, tutti con un sorrisone immenso che sembrava non sarebbe mai scomparso.
Una bimba trascinava la madre verso uno spettacolo di luci che ornava la strada, il freddo ti fece divenire rosse le gote e il ciuffo leggermente umido ciondolava  davanti i tuoi occhi come per ipnotizzarti e distogliere la mente da un pensiero che, ultimamente, ti assillava più del normale.
“Heiji!” Ti voltasti e dietro di te c’era Kazuha, con un enorme pacco regalo che le impacciava la camminata ma che non sembrava diretto a te.
“Kazuha?!” Passasti le mani sotto il regalo e l’aiutasti a sostenere il peso. “Ma chi te l’ha regalato?”
Lei sorrise, come se sapesse già che la risposta ti avrebbe fatto poco piacere….veramente poco piacere.
“I-I ragazzi di aikido si sono riuniti per farmi il regalo di Natale e per complimentarsi per il terzo dan.” Sbuffi creando nell’aria una nuvoletta bianca che ti copre la visuale e che si dissolve rivelando nuovamente il suo viso…accaldato dagli allenamenti e gli occhi grandi e verdi. Tremendamente verdi.
“Torniamo a casa?”
*_*_*_*
E ora? Ora sei sdraiato sul letto con un libro di Doyle, regalo di Natale anticipato dal moccioso, e il telefono in una mano, il suo nome lampeggia insistente sullo schermo e ti chiedi cosa può volere una rompiscatole come lei a mezzanotte suonata del ventitrè dicembre.
“Heiji?” La sua voce è assonnata, te la immagini nel suo pigiama rosa sotto i piumoni, i capelli sciolti e le labbra schiuse e rosee…così tremendamente morbide.
“Ohi, mi stai ascoltando?” Sussulti leggermente, ti desti dal sogno ad occhi aperti e ti ripeti che non puoi sognare prima ancora di addormentarti.
Anche se con lei, ultimamente, ti capita un po’ troppo spesso.
“Sì sì, mi stavi raccontando qualcosa…”
“Ti stavo dicendo che domani sera, per la notte di Natale, non potrò esserci perché devo occuparmi di Ami e Ryoichi, i miei cugini.” Sbuffa lei spazientita, la senti sbadigliare e chiudi di botto il libro per la rabbia che ti scorre involontaria ma reale.
“E non può pensarci tua zia? Domani c’è la festa alla centrale e verranno alcuni investigatori di Kyoto! Non potete mancare.” La verità è che, da tempo immemore o forse da sempre, hai festeggiato ogni volta il Natale con lei…cambiare questa dolce routine ti farebbe male. Molto.
“Tranquillo… -inizia lei con tono triste- non mancherà né mio padre né mia madre. Rimarrò io con i bambini. Li avrei volentieri portati alla festa, ma Ami ha la febbre ed essendo molto piccola mi spavento a farla uscire con questo freddo. Spero capirai.” Ti dice con tono ancora più triste. Abbassi lo sguardo e ti sdrai sul cuscino fissando silenzioso il biglietto rosso, regalo per lei, che non potrai più darle domani.
“Certo. Ma non pensiamoci, sarà per capodanno. No?” Lei annuisce con un mugolio sommesso e per cambiare discorso fai una domanda che ti morde da un paio d’ore.
“Invece, Kazuha, hai già aperto il pacco enorme dei tuoi compagni?” Chiedi con una punta di acidità che le fa scappare una risata leggera. E leggero diviene il tuo cuore.
“Sì, non ho saputo resistere. E’ una scatola piena di rose rosse e cioccolatini con frasi romantiche. A parte questo sono dei bravi ragazzi, non trovi?” Ti ritrovi ad ascoltare le sue parole con un sopracciglio tremante e le tempie che pulsano.
“Erano dei bravi ragazzi…” La correggi mentre sorridi sadico al pensiero di affettare la testa a tutti i ragazzi della palestra con dei maestrali colpi di katana.
“Erano? Perché al passato?” Ti chiede leggermente stranita, dalla sua voce senti che ha sonno e preferisci tagliare la conversazione per salvarti la pelle e farla riposare.
“Erano? Ho detto Eri no, Eri non sarebbe d’accordo che sono bravi ragazzi. Sei diventata sorda?” Le rispondi salvandoti in extremis.
“Eri? Ma chi, la madre di Ran? Heiji io sarò stanca e assonnata, ma tu sei messo anche peggio di me!
*_*_*_*

Percorri il vialetto con lo sguardo attaccato a terra, la gente che ti passa accanto ride e ti indica agli amici. Per quanto la finta barba bianca possa nasconderti sei certo che ti abbiano riconosciuto.
I cuscini che ti sei infilato nella maglietta per fare il pancione ti stanno facendo divenire pazzo, ad ogni passo scivolano in giù e devi continuare a metterli al proprio posto con dei buffi movimenti delle braccia.
“Accidenti a lei e alle sue zie in viaggio per lavoro.”
Suoni il citofono e dopo pochi secondi ti apre la porta Kazuha. E la prima cosa che ti chiedi e se non ti abbia preso in giro con tutte quelle storie dei cugini, e se in realtà non l’hai appena fermata dall’uscire di casa per andarsi a divertire da qualche parte.
Perché è lì, davanti i tuoi occhi, ma tu non puoi credere che quella ragazza sia veramente la tua migliore amica, ha un vestito tremendamente attillato e rosso, la calza leggera sembra risaltare le gambe –ed è meglio che distogli lo sguardo perché hai appena aperto la bocca.
“Ma chi è lei?” Ti chiede con tono curioso e incerto mentre con un braccio blocca l’uscita a un bimbo piccolo e moro, probabilmente Ryoichi.
“Oh oh oh, gentil donzella, son venuto a portare i regali per i bambini! Posso ricevere in cambio cioccolata calda e biscotti alla cannella?” Ti abbassi di più il cappello, aspetti la sua risata derisoria che però non arriva.
“Sei venuto solo per i biscotti, ammettilo.”
Alzi lo sguardo, lei ti sorride divertita ma non ti prende in giro, ti porge una mano e ti invita ad entrare. Una folata di calore ti fa dedurre che c’è il camino acceso.
“Kazu-chan, ma è veramente Babbo Natale?” Dire al bimbo che quell’uomo finto pancione è Babbo Natale significherebbe farti rimanere vestito tutta la serata, ma ringrazi il cielo che, almeno lei, ha una grande fantasia.
“E’ ciò che ti vuole far credere, in realtà lui è un amico di Babbo Natale, è venuto a portarti i regali da parte sua perché ha il raffreddore. Si chiama Heiji.” Il bimbo annuisce e ti segue curioso fino alla cucina, ti guardi intorno e noti una culletta rosa vicino il divano illuminato dallo scorrere delle immagini dei cartoni animati.
“Kazuha, fa un po’ caldino…posso?” Ti togli il cappello e lo infili sulla testa di Ryoichi per divertirlo un po’, non avrà più di cinque anni.
“Piuttosto, perché ti sei vestito da Babbo Natale?” Ti sussurra senza farsi sentire dal piccolo, mentre ti aiuta a spogliarti dal vestito ingombrante.
“Perché ci pensi tu a far già la Befana, e senza sforzarti tanto…” Per punizione ti ritrovi solo un biscotto e la cioccolata, mentre gli altri amati biscotti alla cannella vengono mangiati dal bambino accanto a te, che continua a guardarti curioso e a porgerti sempre più domande riguardanti il tuo amico che vive al Polo Nord.
“Ryoichi, non presenti Ami al nostro ospite?” Il moro si volta verso la tua amica, anche tu alzi lo sguardo e lasci cadere il biscotto dalla bocca quando la vedi tenere tra le braccia un fagottino rosa, lo avvicina a te e puoi notare che dentro c’è una neonata che dorme serena a pugnetti serrati. Ti fa così tanta tenerezza che le sfiori una guancia così calda e morbida da farti sciogliere.
“Ciao Heiji, io sono Ami…” Dice Kazuha da parte della bimba, suo fratello si alza sulle punte per guardare anche lui, ma Kazuha posa nuovamente la bambina nella culla per evitare che si svegli.
“Kazu-chan, posso portare Heiji a vedere l’albero che abbiamo fatto in salone? Ti prego, Kazu-chan!”  Lei sorride e ti condanna a un ora, o forse di più, di gioco sfrenato con suo cugino che, di star fermo, proprio non ne vuole sapere.
In fondo ne è valsa la pena, visto che dopo la cena -abilmente preparata da Kazuha-   finalmente rimanete soli sul divano davanti il camino mentre entrambi i bambini dormono.
Lei chiude gli occhi lasciando che il calore del fuoco la scaldi e la rilassi, ripensando a Ryoichi non puoi fare a meno di chiederti se è stata tutto il giorno a giocare con lui.
“Kazuha…” Lei si volta, il fuoco vicino le fa diventare tutto il viso rosso, e succede la stessa cosa a te…forse non proprio per il camino.
“Dimmi…” Hai il cuore a mille, non sai perché l’hai chiamata, sai solo che il suo nome è uscito solo dalle tue labbra.
“Ecco, i-io…” Ryoichi scoppia a piangere dalla camera vicino, spaventando Ami che a sua volta scoppia in un sonoro pianto. Istintivamente ti tappi le orecchie mentre la tua amica si alza immediatamente prendendo in braccio Ami e porgendotela per scappare a consolare suo fratello che, probabilmente, ha appena avuto un incubo.
La bambina ti guarda con gli occhioni enormi e infantili tipici dei neonati, poi si volta verso il tuo petto e con le mani comincia a cercare la pappa che, ovviamente, non trova.
“Ehi tu, non ho quello che cerchi…” Le dici con gli occhi a trattini, Kazuha corre in tuo salvataggio con un biberon colmo di latte e prende tra le braccia la piccola, la trovi così tenera mentre si occupa di lei.
“Non ti ho ancora ringraziato per esserti fermato da me stasera, sono le dieci e mezza e se ti sbrighi forse arrivi in tempo alla cena per…” La fermi tappandole la bocca con un dito, non sai bene il perché di quel gesto, forse volevi soltanto un contatto con le sue labbra.
“No. Non voglio andare in centrale, sono venuto qui perché il Natale è…è…non è…lo stesso senza te che continui a chiedermi l’orario per poter scartare i regali. E poi il detective di Kyoto che doveva venire alla cena ha avuto un impegno.”
Bugiardo.
Stupido bugiardo.
Non vedi che l’hai rattristata?
Dille le verità.
Ora.

“Comunque preferisco passare con te queste sere piuttosto che con detective da quattro soldi.” Potevi fare di meglio, ma è comunque meglio di prima.
“Grazie.” Ti volti perché la sua voce è colma di emozione, ti ritrovi un pacchetto dorato tra le mani, il tuo regalo di Natale.
“I-io volevo portarti alla nuova ruota panoramica questa sera, ma dovremo conservare i biglietti per capodanno.” Le ti guarda con gli occhi colmi di gioia, come se avesse appena ricevuto il regalo più bello di sempre. Stringe la bimba dalla gioia, schiude le labbra e si protende verso di te.
“Li avevi comprati per questa sera?” Ti chiede fissandoti felice.
“Sì, volevo farti vedere i fuochi d’artificio alla mezzanotte in punto, dicono che stasera ci sarà un vero e proprio spettacolo di colori.” Lei poggia la bimba con cura nella culletta accanto a sé e poi si butta letteralmente sopra di te per darti il più bello degli abbracci. Solo allora comprendi che il tuo intento inconscio, fin dall’inizio, era quello di stare da solo con lei alla mezzanotte.
Non sai cosa ti accade, forse è il freddo che senti soffiare fuori, o forse è la sua guancia così calda vicino la tua che fa scattare quella molla.
Passi un braccio sui suoi fianchi e la fai sedere sulle tue ginocchia, la abbracci e poggi la tua fronte sui suoi capelli profumati dalla cannella utilizzata per i biscotti del pomeriggio, la sua testa è sulla tua spalla ed è così vicina da procurarti lunghi brividi per la schiena. Lei prova a dirti qualcosa ma la fermi con uno “Shh…” che esce un po’ troppo dolce dalle tue labbra. Ultimamente escono troppe cose involontarie dalle tue labbra.
E ora il tuo sguardo cade sul pacchetto dorato accanto a te, non ti interessa molto quello che contiene perché il regalo più bello lo stai stringendo al petto, respira lentamente e profuma.
“Kazuha?” Ecco, le tue labbra la nominano nuovamente senza che tu lo voglia, lei non risponde e solo dopo ti accorgi che si è addormentata stremata dal tenere sottocontrollo i due bambini.
Sorridi, un sorriso sincero che viene dal cuore e le carezzi il viso accaldato, il fuoco scoppietta creando piccoli rumori e scintille, scosti di lato la testa e ti ritrovi a pochi millimetri le sue labbra dalle tue.
Decisamente involontario, ma quel bacio è così caldo vero?
E’ proprio dolce, caldo e dolce come lei, giochi con le sue labbra senza svegliarla e con una cura che ti stupisce. Ora sei veramente felice e con lei tra le braccia ti puoi addormentare.

BuonNataleAVoii♥
Buon Natale e buone feste dall'edizione extra di SkyDream ( che ha disperatamente cercato un'idea natalizia da scrivere).
A presto♥

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