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Autore: Frallosa    24/12/2014    2 recensioni
Cosa è successo il giorno della morte di Sirius nell'Ufficio Misteri? Quali sono stati i suoi pensieri e i suoi sentimenti in quegli ultimi istanti?
OS liberamente ispirata alla storia di Sara Weasley 'Da Chi Lo Ha Tre Volte Sfidato'.
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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a Sara, che è entrata nella mia vita in punta di piedi,
e alle mie Tassine, che ogni giorno mi rallegrano con le loro parole.



Buonasera a tutti e buona Vigilia! :)
Era da tanto che non scrivevo qualcosa che mi soddisfacesse pienamente, ma oggi, complici Sara e la rilettura del capitolo 35 de L'Ordine della Fenice, ho buttato giù questa OS che raccoglie i pensieri di Sirius nei suoi ultimi, tragici istanti.
Tra gli asterischi troverete le parti che ho preso in prestito da JK Rowling o dalla suddetta Sara (autrice di Da Chi Lo Ha Tre Volte Sfidato, che io adoro e consiglio vivamente a chiunque ami la serie di Harry Potter anche solo un decimo di quanto la amo io).
In particolare, i capitoli che ho citato sono il 69 e l'88.
E nulla, mi rimetto al vostro giudizio, e mi auguro che qualcuno di voi voglia farmi conoscere il proprio parere al riguardo :)









Quando irrompiamo nell’Ufficio Misteri, vi regna il caos più assoluto. Diversi cappucci neri coprono le teste dei seguaci di Voldemort, ma nonostante ciò, sono certo di poterne riconoscere più di uno. Alcuni gli sono rimasti fedeli, restando per lo più nell’ombra, e sono gli stessi che più di quindici anni fa combattevo fianco a fianco con James.

I miei occhi corrono alla ricerca di Harry, ma sotto questa pioggia di incantesimi trovarlo non è facile. Ad un tratto, mi accorgo che Remus è in difficoltà perché braccato da due Mangiamorte. Corro in suo aiuto e in breve mi ritrovo a duellare contro un volto noto. Mentre una marea di Schiantesimi vola attraverso lo spazio che ci separa, come un flash mi torna in mente il giorno del suo matrimonio. Sebbene al tempo fossi ancora un bambino in procinto di andare ad Hogwarts, non faccio fatica a ricordarlo impettito e privo di espressione mentre attende di sposare mia cugina.

“Sei sciupato, Lestrange!-Protego!-Gli anni ad Azkaban ti hanno fatto parecchio male.” dico beffardo, ma non ottengo risposta. E’ sempre stata questa la differenza tra lui e Bellatrix. Lei, da vera Black qual è, non esiterebbe mai a rispondere ad una provocazione.

Ma io non mi arrendo, e, conoscendo bene uno dei suoi punti deboli, riprendo ad istigarlo:

“Che c’è, la cara Bellatrix ha mandato te perché ha paura di combattere contro di me?” Gli occhi di Rodolphus si accendono, come ogni volta in cui Bella viene nominata. Ma il pensiero di lei lo distrae, e in un attimo riesco a schiantarlo, ponendo fine al nostro duello. Immediatamente riprendo a cercare Harry, e appena lo individuo, mi lancio contro il Mangiamorte che lo sovrasta. Ingaggio una nuova lotta, più breve questa volta. Harry lancia al mio avversario un Petrificus Totalus e questo crolla immobile contro il pavimento.

*
“Bravo!” gridò Sirius, spingendo giù la testa di Harry mentre un paio di Schiantesimi volavano verso di loro. “E adesso esci di qui…”
Si chinarono entrambi di scatto, e un getto di luce verde mancò Sirius per un soffio. All’altro capo della stanza, Harry vide Tonks rotolare rimbalzando sui gradini di pietra e Bellatrix che tornava trionfante nella mischia.
“Harry, prendi la profezia, agguanta Neville e vattene!” urlò Sirius, correndo verso Bellatrix.
*

Quando finalmente trovo il mio nemico, una scarica elettrica percorre tutto il mio corpo. Quanti anni ho dovuto aspettare per trovarmi finalmente faccia a faccia con lei?

Non perdo tempo, e quando i nostri occhi s’incrociano, capisco che anche lei voleva me. Ancor più ardentemente di quanto voleva Dora, perché un tempo io ho fatto parte della sua famiglia, e l’ho tradita, e all’interno della Nobile e Antichissima Casata dei Black non c’è spazio per i Traditori del proprio sangue.

I suoi occhi, famelici, sono colmi d’odio. In questo momento so che sono lo specchio dei miei. Perché Bellatrix è responsabile di così tanto dolore tra le persone a me care che deve pagare.

*
«Non è stata colpa tua, Sirius» mi esce di getto. «È stata Bellatrix, lo sai.»
«Sì» annuisce lui, guardandomi. «Mia cugina, Bellatrix Black.»
È strano, come la situazione si sia congelata da un momento all’altro: prima eravamo due semplici adolescenti che lavavano i denti davanti uno specchio, adesso siamo due guerrieri che si fronteggiano e si aiutano a vicenda per riuscire a non annegare in un mare di odio e dolore.
«Quindi?» faccio spallucce, noncurante. «Non capisco cosa c’entri lei con te.»
«Lei fa parte della mia famiglia, Lily» scandisce Sirius, come se fossi una bambina decerebrata. «E… Dio, guarda qui che ti ha fatto!»
Con un altro gesto brusco, mi solleva il braccio così da pararmelo proprio davanti gli occhi: direttamente sotto la luce, la scritta sembra ancora più macabra e orrenda di prima. La pelle si è cicatrizzata grazie all’aiuto di Madama Chips, ma neanche lei ha potuto fare qualcosa per i tagli e i segni che avrò per sempre, tanto per ricordarmi -come se ce ne fosse bisogno- che sì, sono una Sanguesporco e no, non merito di vivere.
Con una smorfia, distolgo gli occhi dal mio avambraccio per puntarli dritti in quelli di Sirius. «Continuo a non capire, Sirius.»
«Lei è la mia famiglia» ripete di nuovo lui, in un sussurro roco.
E, stranamente, quando scuoto la testa per dirgli di no mi viene da ridere. Mi viene da ridere, perché in un momento come questo non dovrei proprio pensarci, eppure sento la voce di James, calda e gentile, così vicina che sembra un bisbiglio, che mi sfiora la pelle e mi scalda il sangue nelle vene.
«No, invece» rispondo, e so che ci credo davvero. «Bellatrix Black non è la tua famiglia.»
«Ma…»
«Me l’ha detto James, sai?» lo interrompo. «Lui… lui ha fatto una cosa fantastica. In qualche modo, credo che ci abbia salvati tutti e che lui neanche se ne sia reso conto.»
Sirius decisamente non si aspettava di sentir nominato James, né tantomeno poteva minimamente immaginare che io finissi per lodare le imprese del suo amico. «Che cosa vuoi dire?»
«Lui ha creato una famiglia» rispondo, e so che la mia voce è decisa e il mio sguardo fiero. «Tu sei tante cose Sirius» aggiungo, cominciando a segnarle con le dita, una ad una. «Sei un Malandrino, un Grifondoro, un Potter, un cane, un Tartufo e un rompipluffe allucinante di quelli che qualche volta vorresti uccidere. Sei tante cose, ma di sicuro non sei un Black.»
*

Deve pagare per Lily, per le torture che le ha inflitto nei giorni in cui è stata loro prigioniera.

*
A Sirius, sangue del mio sangue,
sei stato il secondo figlio che non ho mai avuto, e ringrazio Dio ogni giorno per essere stata tanto fortunata da avere te, proprio te, nella nostra vita: io e te portiamo sulle spalle il peso di un cognome che è una maledizione, ma la nostra famiglia è la dimostrazione che non c’è nessun incantesimo che l’amore non riesca a spazzare. Se ti stai sentendo in colpa per me, smettila subito, Sirius: puoi alzare gli occhi al cielo e salutarmi solo per un istante, ma poi devi concentrarti su quello che hai davanti a te e non guardarti mai indietro, perché per le persone con un passato come il nostro scegliere la strada giusta non è affatto facile. Non farti abbattere dall’odio: accetta l’incertezza, lascia che ti guidi, e trova la forza per non perdere te stesso. Ricordati chi sei, Sirius: non il ragazzo che eri, ma l’uomo che sei diventato e quello che ancora puoi essere. Stai sempre accanto a James, e coprigli le spalle quando la sua ingenuità gli impedirà di vedere i nemici che lo tradiranno: il suo punto debole è il cuore, Sirius, e spetta a te proteggerlo perché tu sei suo fratello. E poi, anche se so che non mi crederai, non impedire a te stesso di amare: un giorno troverai un’anima che ti appartiene, da qualche parte.
*

Deve pagare per Dorea, perché uccidendola mi ha portato via l’unica vera madre che io abbia mai conosciuto.

Deve pagare per quel che ha fatto a Frank ed Alice, perché è colpa sua se ora vivono in quello stato che non permette loro di riconoscere neanche il tanto adorato figlio.

E chissà, forse è stata proprio lei a far fuori Regulus quando lui si è tirato indietro. Questo non la rende una Traditrice del suo stesso sangue?

“Tu! Piccolo, lurido bastardo!” bastano queste quattro parole a farci ingaggiare una lotta senza esclusione di colpi. Entrambi siamo assetati di vendetta, e se c’è una cosa che ci accomuna, è che nessuno dei due si fermerà prima che l’altro abbia esalato il suo ultimo respiro.

*
Soltanto due continuavano a combattere, a quel che pareva ignari del nuovo arrivo. Harry vide Sirius schivare un fiotto di luce rossa di Bellatrix e deriderla.
“Avanti, puoi fare di meglio!” le gridò, la voce echeggiante nella vastissima sala.
Il secondo getto luminoso lo colpì in pieno petto.
La risata non gli si era ancora spenta sul viso, ma il colpo gli fece sgranare gli occhi.
*

E così hai avuto la tua vendetta, Bella.

Ma arriverà il giorno in cui qualcuno potrà finalmente darmi la mia.
  
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