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Autore: AlekHiwatari14    24/12/2014    3 recensioni
Yui era fuggita e mi ritrovai a seguirla, ma quell'inseguimento si rivelò tutt'altro. Qualcosa mi bloccò proprio mentre stavo bevendo il sangue di quella sgualdrinella. Quel qualcosa era ciò che non mi sarei mai aspettato che accadesse. Se volete scoprirlo, non vi resta far altro che ascoltarmi. Un bacio dal vostro Raito.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Laito/Raito Sakamaki, Nuovo personaggio, Yui Komori
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Blood&Body





Cammino tra le vie di questa assurda città con le mani nelle tasche. La mia cara sgualdrinella è fuggita ed io la sto alle calcagna. Ormai è da ore che scappa. Sarà esausta. Prima o poi si fermerà. Non ha ancora capito nulla. Ancora non sa di essere un vampiro ora, proprio come non sa praticamente nulla dei poteri acquisiti dei vampiri, come il teletrasporto che potrebbe usarlo, ma questo non lo sa e per me è un bel vantaggio. Eccola lì, davanti ad un bar. E' esausta, talmente stanca che si ferma. Le compaio davanti e lei, dal terrore, cade a terra.

"No, va via!!"
"Pensavi davvero di liberarti di me, Bitch-chan?"


Col fiatone addosso, comincia a correre di nuovo e cade nella mia trappola. Davanti a lei c'è un vicolo cieco ed io le sto dietro. Le sue urla arrivarono alle stelle e alla luna. Non poteva più sfuggirmi. La bloccai contro il muro mettendomi su di lei. Avvertivo la paura che cresceva sempre più dentro se, ma non mordo mai prima di aver mostrato perversione e farle pensare cose sporche. Dopotutto la perversione è la mia attinenza e senza di essa non mi sazierei come vorrei. Così...le metto la gamba tra le sue e la prendo per il collo.

"Che vuoi fare??"

Domandò impaurita.

"Oh...Bitch-chan. Ma che domande? Secondo te cosa potrei fare?"

Le chiesi sbottonandogli la camicia della divisa che aveva addosso per poi infilargli la mano dentro incominciando a palpare quei piccoli seni che aveva. La ragazza era imbarazzata a tal punto da chiudere gli occhi e diventare rossa. Perversione allo stato puro: in strada con le persone che passavano e ci vedevano, con le mia mano sul suo seno e il mio ginocchio tra le sue gambe, era ovvio che si sentisse così. Vedendola in quello stato arrossii pur io e la mano che avevo sul suo collo la spostai incominciando a infilargli i miei canini su di esso.

"Fermati!"
"Quanto rumore. Quando si fanno queste cose dovresti stare zitta e goderti il momento, Bitch-chan. Lo so che ti piace."


Ad un tratto, mentre bevevo quel sangue, mi fermai di botto. Avvertii un odore ancora più intenso e perverso del solito. Yui, vedendomi fermo, incominciò a scappare via. Quell'odore mi aveva praticamente paralizzato. Era l'odore di un'umana ferita e frustrata. Sono le prede migliori da bere e da andarci al letto. Quell'odore mi fece voltare verso i bidoni della spazzatura, dove vidi lei. Davanti a me c'era una ragazza impaurita. Una ragazza dagli occhi azzurri, capelli biondo fragola, labbra ciliegio e carnagione chiara. Era praticamente perfetta. Aveva le proporzioni giuste di seno e di sedere, per non parlare dell'odore di sconforto che aveva addosso. Praticamente ottimo per stare con lei.

"Guarda, guarda! Che splendida fanciulla."
"Non avvicinarti!!"


Urlò impaurita vedendo i miei occhi illuminarsi. Probabilmente aveva compreso tutto. Aveva capito che ero un vampiro e volevo il suo sangue. Ad ogni mio passo, lei indietreggiava sempre di più. Vedendo che indietreggiava mi teletrasportai dietro di lei che mi venne addosso ed io appoggiai le mie mani sulle sue spalle. La ragazza incominciò a scappare e ad urlare spaventata, ma non sapeva che fuggire fosse inutile. Infatti, mi ritrovò avanti a se dopo aver corso per più di un chilometro. Col fiatone, stanca, stremata e priva di forze, svenne cadendomi addosso ed io la presi portandola con le. Al suo risveglio incominciò ad urlare dalla paura. Perchè? L'avevo portata in un cimitero.

"Perchè mi hai portata qui?? Cosa vuoi da me??"
"Nulla. Sono solo venuto a colmare il tuo vuoto e a calmare la tempesta dentro di te."
"Cosa?"
"Poverina. Si vede lontano un miglio che hai molto dolore dentro di te ed io voglio togliertelo questa tua malinconia."
"Cosa? Vuoi togliere il mio dolore e la mia malinconia?? Che cosa diamine sei?"


Pian piano mi avvicinai a lei cercando di ingannarla come il mio solito.

"Cosa sono non ha importanza. Il mio nome è Raito. Qual'è il tuo?"
"Mi...mi chiamo Miya."
"Miya....che nome soave."


Risposi prendendole la mano e baciandogliela.

"Non è quello che ti ho chiesto. Come fai a sapere che...."
"...Che stai male? Lo so molto bene. E so anche cosa si prova ad essere lasciati di punto in bianco senza motivo."
"E....tu che ne sai?"


Ribattè ancora seduta a terra. Mi accovacciai a terra guardandola, a distanza ravvicinata, negli occhi. 

"E' normale che lo sappia...sei...così piccola e fragile."

Le dissi sfiorandole le spalle delicatamente. Si poteva vedere la paura e la confusione in quei suoi occhioni azzurri.

"Non toccarmi!!"
"Non aver paura. Non ti mangio mica?"
"Cosa vuoi da me? Cosa sei?"
 

Pian piano mi avvicinai sempre più su di lei buttandomi addosso.

"Che fai? Togliti...!!"

Le tappai la bocca baciandola appassionatamente.

"Non sai da quanto tempo ti ho aspettata."
"Cosa?"


Incominciai a scoprirle il collo leccandoglielo.

"No!"
"Che c'è? Non ti piaccio?"
"Come puoi piacermi se non ci conosciamo neanche?"
"Oh...cucciolotta. Ma io ti conosco proprio come tu conosci me. Guardami bene! Mi deludi se non sai chi sono."


Le dissi togliendomi il cappello e mostrando il mio lato sensuale. La ragazza era sempre più confusa.

"Oh...dolcezza. Mi deludi. Pensaci bene! Sono venuto a salvarti dal tuo dolore, so molte cose di te e ti sono sempre stato accanto per aspettare questo momento. Cosa o chi posso essere?"

La ragazza incominciò a guardarmi incredula. Ci era cascata con tutte le scarpe.

"Ho capito...tu sei....un angelo. Per questo sei così....bello..."

Balbettò facendomi arrossire.

"Oh...cara. Siete davvero stupenda."

Mi rimisi il cappello in testa e mi abbassai su di lei incominciandola a baciare dolcemente il collo.

"Aspetta!! Se sei un angelo, perchè vuoi farlo con me? Cioè...gli angeli aiutano, non è così?"
"Oh...tesoro. Non sono uno qualsiasi. Guardami! Ho i capelli rossi e tutti sanno che i rossi sono focosi. E poi sei tu che mi hai chiamato e mi hai detto di aver bisogno di questo."
"Io??"


Incominciai a toccargli le gambe mentre continuavo a baciarle il collo. Volevo morderglielo, ma non era ancora il momento. Doveva fidarsi di me, completamente...


"L....lasciami!"
"Perchè lasciarti quando posso liberarti da tutto il dolore che provi nel cuore?"
"NO!!!"


Cominciò ad urlare mentre salivo con la mano sempre più su. Incominciò a dimenarsi.

"Lasciami!! Che vuoi fare??"
"Te l'ho detto!! Voglio toglierti il dolore che hai dentro."
"No! Non voglio farlo!"
"Invece lo vuoi e come..."


Sussurrai  preparando i miei canini, ma non riuscii a morderla. Pur avendo una voglia matta di farlo, non potevo più. Si fidava di me. Mi credeva davvero il suo angelo, tanto da non oppormi più resistenza. Anzi...mi abbracciò mormorando:

"R...Raito?"
"Sssh....non dire niente."


Dissi continuandola a baciare avvertendo delle strane sensazioni. Erano quelle di una persona frustrata ed eccitata a tal punto da fidarsi di chiunque. Praticamente avevo trovato la vittima perfetta da mordere. Con lei avrei saziato la mia voglia di sangue per un bel po' di tempo.
Incominciai a baciarla con una passione irrefrenabile. Sentivo in me quelle strane sensazioni di passione e di bollore che provavo prima di stare con Cordelia. Non ne capivo il motivo.
Baciandola, la presi in braccio per le gambe e lei si strinse a me. La trascinai su una lapide dove il freddo gelido la fermò e mi guardò.

"Sei sicuro che questo fermerà il dolore che ho dentro?"
"Certo, mia cara..."
"E' strano....ho paura..."
"Ancora meglio. La paura aiuta a lasciarsi andare... lasciati avvolgere dalle fiamme della mia passione."


Le sussurrai continuandola a baciare il collo. Quelle strane sensazioni crescevano sempre più. Ero eccitato a tal punto da incominciarla a spogliare dei suoi vestiti. Incominciai dalla sua camicetta lasciandola con il reggiseno di pizzo rosa che reggeva quei seni abbondanti. Glielo slacciai mentre le baciavo il collo lasciando uscire le sue forme fuori. Intimidita si coprii i seni scoperti.


"Non essere così rigida."
"Perchè dobbiamo farlo qui...tra i morti?"
"Perchè sono molto più silenziosi dei vivi."
"Si...ma...è strano."

"Le cose strane sono quelle più belle e memorabili, non credi?"

Le chiesi baciandola e palpando quei seni nudi. Incominciai a spogliarmi sbottonando la camicia che avevo addosso. Nella confusione e nella passione, il cappello che avevo in testa era caduto. Incominciai ad abbassargli le mutandine mentre le leccavo il collo. In quel momento, mentre mi sbottonavo i pantaloni, penetrai i miei canini sul suo collo incominciando a bere il suo sangue dolce. 

"No!! Lasciami!!"

Incominciò ad urlare vedendo e scoprendo che ero un vampiro, ma era tardi. Incominciai a penetrare dentro di lei con violenza iniziando così l'atto piacevole, o forse dovrei chiamarlo come lo chiamano gli umani, cioè 'amore'? Beh... comunque, fatto stava che lo stavo facendo con lei. Farlo con le umane dava molto più soddisfazione di farlo con un vampiro. Perchè? Che domande? Potevo sentire il suo calore molto di più e mi piaceva da poterne morire. La cosa mi eccitava molto non solo per questo, ma anche per il terrore che avevano negli occhi, le lacrime che scendeva dalla paura, le forme ben pronunciate e calde sul mio corpo freddo erano come tuffarsi nelle terme bollenti in un gelido inverno. Appoggiato su quella lapide gelida, il suo calore su di me, stringevo il suo corpo al mio mentre i miei canini affilati continuavano ad affondare sulla sua spalla mentre lo facevamo e, pian piano, scesi fino al seno. Poi, leccandoglielo, salii sul suo volto leccandogli il viso e avvicinandomi al suo orecchio sospirandole:

“Ti piace, non è vero, piccola sgualdrinella pervertita?!”

Inaspettatamente, la ragazza mi baciò tappandomi la bocca con la sua lingua capovolgendo la situazione e trovandomela su di me. Come al solito, ci avevo visto chiaro. Una donna ferita è più esposta e aperta a nuove relazione, sopratutto per colmare il vuoto della ferita che hanno dentro. Incominciò a muoversi selvaggiamente su di me. 

"Si, brava!! Sfogati su di me!!"

Esclamai sentendo il piacere e gli ormoni a mille.  Senti i muscoli  contrarsi ancora di più liberandomi e bagnando la ragazza, riempendola di un calore ancora maggiore di quello che già aveva. La ragazza, stremata, svenne. Le accarezzai il volto.

"Sicuramente fosse stato ancora meglio se fossi stata ninfomane, non credi sgualdrinella cara? Ah.. ma tu che ne puoi sapere? Domani non ricorderai nulla di quello che è appena successo. Penserai che è stato tutto un sogno, meglio così. Non eri niente di che."

Confessai abbottonandomi e mettendomi composto per poi aggiustare anche lei. Una volta vestita, la presi in braccio e la portai in una cappella dove c'era un altare. La sdraiai lì su mettendole dei fiori sul petto.

"Dormi bene, mia cara."

Le dissi baciandole per l'ultima volta le labbra e scomparendo da lì. Mi teletrasportai a casa dove mi sdraiai sul mio letto pensando a ciò che fosse successo, prendendo una foto che avevo sul comodino. Con sorriso spento e malizioso pensavo e ripensavo i tempi di quella foto.

"Nessuno è passionale e ninfomane come te, cara madre."

Rivelai alzando il busto. Aveva ragione lei. Sono tutte sgualdrinelle in cerca di sesso, perchè mai dovrebbe esistere l'amore? Eppure....mi chiedo se esiste veramente o è solo una leggenda. Non mi sono mai innamorato prima d'ora. Lei riteneva che il sesso e l'amore è una cosa sola, ma gli umani ritengono sia diverso, proprio come i vampiri, anche se penso che avesse ragione lei. Dopotutto, cosa si prova a farlo con la persona che si ama? Perchè io ancora devo trovare la persona giusta? 
Probabilmente, con la mia vita passata non la incontrerò mai. Ho sempre un pensiero fisso in testa, dare allusioni sessuali alle persone, vampiro o umano che siano. Me l'ha insegno mia madre che più dai importanza al sesso più sei rispettato, ma non sempre sembra che vada così. Mi sento chiuso mentalmente e interiormente. Quanto vorrei che qualcuno mi prendesse e mi portasse via da questa perversione facendomi innamorare follemente.

"Chissà chi e se ci sarà la donna della mia vita."

Balbettai pensieroso tra me e me. Pensando e con quella foto tra le mani, sentendomi sempre più fragile, chiusi gli occhi addormentandomi e sperando nell'indomani di trovare finalmente qualcuno mi avrebbe amato così come sono. Pervertito e senza scrupoli, qualcuna sia masochista che sadica a tal punto da farmi del male ogni volta che lo avrei fatto con lei, qualcuna di cui i miei pensieri non fossero stati altro che su di lei.
   
 
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