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Autore: Saratrix    24/12/2014    0 recensioni
Ah, che belle le vacanze di Natale, sopratutto per i nostri cari Malandrini che le passano a Hogwarts!
Ma si riveleranno dei giorni turbolenti per James e Sirius che dovranno intraprendere una Missione Impossibile per saziare la dipendenza di cioccolato di Remus quando Silente comunicherà che non ci sarà nessun dolce fino al 25 - onde evitare una grandissima dose di diabete!
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Okay, questa è la mia fanfiction natalizia di quest'anno che spero vi possa piacere e divertire come è successo a me mentre la scrivevo. Lasciate stare questa squallida - come sempre - introduzione: non sono in grado di farle...
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, James Potter, Minerva McGranitt, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Hogwarts, 24 Dicembre 1973
 
Arrivare alle cucine fu la parte più semplice: non incontrarono nessuno sulla strada a parte il fantasma del Frate Grasso che, sonnambulo, fluttuava nell’aria borbottando qualcosa su un certo piccione al foro di sua madre; dei professori non c’era nemmeno l’ombra. Lentamente entrarono nelle cucine e trovarono gli elfi già indaffarati nel preparare la colazione per quel giorno, James fece un segnale con le dita a Sirius che tolse la sicura alla bomboletta di Gas Senzasogni e la lanciò nel centro della cucina. I Malandrini si coprirono bocca e naso con l’orlo dei loro maglioni mentre la stanza veniva invasa da una densa coltre di fumo viola scuro e dagli acuti strilli degli elfi che, spaventati, cercavano di correre al riparo come potevano ma senza alcun risultato e si accasciavano al suolo uno dopo l’altro.

I tre Grifondoro uscirono dai loro nascondigli e quando Remus vide la “strage” che avevano appena compiuto si mise le mani tra i capelli, la sua coscienza stava partendo alla riscossa nella speranza di farlo ragionare. «Ma che cosa abbiamo fatto? Verremo espulsi per questo, poco ma sicuro visto che abbiamo appena infranto metà del regolamento scolastico! È la fine, è la fine…»

Sirius si appoggiò a un piano di lavoro incrociando le braccia al petto. «Andiamo, Moony, non ti vorrai tirare indietro proprio adesso, vero? Sicuramente non ti sarai scordato perché siamo qui; stiamo facendo questa pazzia per il cioccolato che tu ami tanto, Lunastorta, quindi vedi di non frignare e di non fare il bambino innocente proprio adesso. Dovevi pensarci prima.»

Il giovane Lupin sospira ma riconosce la verità nelle parole del suo amico: oramai era troppo tardi per poter tornare indietro e non aveva una Giratempo a portata di mano per poter cambiare il passato. E poi, come il ragazzo gli aveva ricordato, stava facendo tutto quello per il suo cioccolato, il suo amore più grande e unica certezza nella vita.

«Forza Messeri, sbrighiamoci a prendere tutto e a tornare nel nostro dormitorio: la fortuna è stata dalla nostra parte all’andata, ma una volta ho sentito la McGranitt, Lumacorno e Silente che parlavano e il Preside ha detto che più volte gli è capitato di alzarsi la notte e scendere in cucina per prendersi un sorbetto al limone. Non fate domande e commenti.» aggiunse quando vide che gli altri due stavano aprendo la bocca per dire qualcosa. «E poi il Gas non dura molto: abbiamo sì e no quindici minuti e dobbiamo prendere più dolci possibili, perciò muoviamoci.» concluse.

In poco tempo le cucine di Hogwarts furono sprovviste di dolci di ogni tipo, il contrario era per i sacchi che i tre Malandrini si erano portati dietro che sembrava quasi stessero scoppiando nonostante l’incantesimo Senza Fondo. Quando ebbero finito di “prendere in prestito” – come Remus continuava a ripetersi per cercare di alleviare il senso di colpa che gli stava opprimendo il petto – si misero tutti sotto il Mantello dell’Invisibilità di James e, con la Mappa del Malandrino in mano, uscirono dalle cucine per ritrovarsi nel buio dei corridoi del castello. Stavano per salire l’ennesima rampa di scale, l’ultima che gli separava dalla Torre di Grifondoro, quando Remus tirò due lievi gomitate ai suoi compagni e indicò loro due puntini sulla mappa. Albus Silente e Minerva McGranitt. Stavano camminando l’uno a fianco dell’altra verso la loro direzione. I ragazzi, velocemente, si appiattirono contro un muro e i loro respiri divennero talmente bassi che non capivano neanche loro se, effettivamente, stessero ancora facendo entrare e uscire l’aria dai loro polmoni.

«Albus cosa dovevi dirmi d’importante?» sentirono chiedere dalla professoressa di Trasfigurazione mentre la coppia entrava nel loro campo visivo, stavano a dieci metri dalle scale su cui si trovavano loro.
«Sai Minerva, ho pensato molto ultimamente.» cominciò l’anziano professore e, dal suo tono di voce, a Remus venne in mente il discorso sdolcinato che suo padre aveva fatto a sua madre per i loro quindicesimo anniversario di nozze. «E sappiamo bene entrambi che il Mondo Magico è, ancora una volta, sull’orlo di una guerra e che questa volta sarà molto più dura in quanto i poteri oscuri che aveva acquisito Grindelwald non erano nulla in confronto a quelli che Tom Riddle – che ora sta iniziando a farsi chiamare Lord Voldemort – si sta conquistando.»

Minerva si fermò per pochi istanti, prima di riprendere a camminare guardando dritto davanti a sé e mettendo il piede sul primo dei gradini delle scale. «Lo so, Albus, lo so. Non c’era bisogno di dirmelo.»
Silente sospirò e riprese a parlare «Lo so anch’io, ma non sapevo come iniziare il discorso.» oramai erano a metà scala, proprio davanti ai tre giovani studenti che li stavano fissando allibiti. «Minerva, sai cosa significhi per me e sai i rischi che si corrono in guerra, soprattutto due persone nelle nostre posizioni.»

La professoressa McGranitt si era fermata a guardare il collega, gli occhi accesi da una strana luce, potente e determinata. «Albus, se vuoi dirmi di stare lontana dal campo di battaglia solo perché hai paura di perdermi, allora ti consiglio di lasciar perdere perché non mi impedirai di combattere. Voglio stare al tuo fianco, sempre. Sia sul lavoro, che durante i duelli che… nella vita di tutti i giorni.» La donna si era fermata in cima alle scale, piazzandosi di fronte all’uomo che si trovava ancora due scalini più in basso di lei e lo fissava negli occhi, determinata come non mai.

Il Preside sorrise dolcemente e con la mano destra accarezzò la guancia dell’altra che sembrò bearsi di quella carezza. «Non volevo vietarti di prendere parte alla guerra, sapeva che non ci sarei riuscito: sei troppo testarda. Solo… stai attenta Minerva, ti scongiuro. Morirei se ti accadesse qualcosa.»

Lei ricambiò il sorriso e appoggiò la fronte sulla spalla dell’uomo, lasciandosi stringere. «Starò attenta, te lo prometto, ma tu fammi la stessa promessa: non riuscirei nemmeno io a vivere se ti succedesse qualcosa. Ti amo troppo per sopportare la tua mancanza, Albus.»

Silente le depositò un lieve bacio tra i capelli, liberi dalla crocchia che di solito li imprigionava. «Te lo prometto anch’io. Perché pure io ti amo troppo per stare senza di te, Minerva.»

Passarono svariati minuti da quando i due professori se ne andarono, mano nella mano, a quando i Malandrini ripresero coscienza di sé, troppo scioccati da quello che avevano visto per reagire. Non si dissero niente, limitandosi a proseguire per la loro strada, diretti verso il loro dormitorio. Quando arrivarono – finalmente – a destinazione, si buttarono sui loro letti con i sacchi di dolciumi sulle ginocchia.
«Ragazzi, oggi ne abbiamo fatte – e viste e sentite – ti tutti i colori: meglio andare a dormire.» disse James, ancora non del tutto sicuro di aver assistito a qualcosa di realmente accaduto o se era tutto frutto della sua povera mente malata.

«Mmm… sì, ma prima di andare a letto potremmo anche, che ne so, mangiarci un dolce, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per prenderceli. Solo uno.» borbottò, quasi a se stesso, Remus.
 

Quando il sole iniziò a illuminare i corridoi di Hogwarts, la scuola era già nel subbuglio più totale. Tutto il personale – elfi, fantasmi e abitanti dei dipinti compresi – correvano in ogni angolo del castello alla ricerca dei dolci scomparsi. Gli spettri fluttuavano in aria, passavano tra le pareti e in due secondi controllavano dozzine di aule, i maghi e le streghe nei quadri passavano da un dipinto all’altro passandosi informazioni e cercando – per quanto potevano dalle loro posizioni – di notare qualsiasi cosa di sospetto, i Prefetti e i Caposcuola rimasti per le vacanze correvano per i corridoi seguendo i professori che capivano sempre meno quello che era successo, mentre gli elfi – poveri – continuavano a piangere disperati e a scusarsi per l’accaduto.

«Albus, Minerva, abbiamo controllato in ogni angolo dei sotterranei, ma non abbiamo trovato niente.» comunicò il professor Lumacorno.

«Il risultato delle ricerche mie e di Pomona è lo stesso: niente di niente in tutto il resto del castello.» annunciò l’insegnante di Incantesimi della scuola.

Minerva sospirò sconsolata e fece vagare lo sguardo sugli studenti che, lentamente, entravano nella Sala Grande per la colazione. Cos’è successo? Possibile che nemmeno a Natale si può stare tranquilli in questo castello?, si chiese Dolci che si volatilizzano nel nulla, questa è proprio bella!, pensò amaramente. Assottigliò lo sguardo, facendolo scorrere velocemente e febbrilmente su tutto il tavolo. All’appello mancavano solo tre studenti: James Potter, Remus Lupin e Sirius Black. Beccati e questa volta non sarebbero riusciti a farla franca. Si liberò in un sorrisetto – un po’ sadico forse – perché lo sapeva che avevano in mente qualcosa quelle tre pesti.

«Tutto bene Minerva?» le chiese Albus al suo fianco.

«Sì Albus, benissimo. Credo di aver scoperto l’identità dei nostri tre ladri di dolci a strisce rosse e oro



NOTE DELL'AUTRICE:
Okay, chiedo umilmente perdono per l'orario, ma oggi sono stata in giro tutto il giorno per comprare gli ultimi regali che mi rimanevano e ho avuto pochissimo tempo per scrivre, perciò scusatemi se il capitolo non è molto lungo.
Domani spero di riuscire ad aggiornare con l'ultimo capitolo, ma in caso non ci riuscissi, vi chiedo scusa in anticipo ma è Natale e non credo avrò molto tempo per accendere il computer e scrivere. Ma farò del mio meglio!
Finalmente ecco il momento Alubus/Minerva. Non so voi, ma io adoro questa coppia! Secondo me è fantastica, voi che ne pensate?
Okay, ringrazio tutti queli che passeranno per leggere, ma soprattutto quelli che decideranno di lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensano!
Ricordatevi anche di passare dalla mia pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Angel_and_demons-dove-la-Fantasia-ha-le-ali-di-un-angelo-e-di-mille-demoni/420402318126101 
Un bacio e a domani,

angel_and_demons

 
   
 
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