Note: Non avevo la minima intenzione di partorire qualcosa per Natale. Anzi, tutto il contrario… ma poi mi è venuta questa idea lampo e, alla fine, l’ha spuntata lei.
Non ho lavorato molto di fantasia (e questo forse è un bene XD), ma eccola qua.
Colgo l’occasione per augurare a chiunque passerà da queste parti un felice Natale e un meraviglioso (che, tradotto nella mia lingua, vorrebbe dire meglio di questo che sta per finire, che a me è piaciuto poco, ma chi invece l’ha adorato ignori pure questa parentesi XD) anno nuovo!
Buone feste a tutti! :)
 

«You haven’t talked about Christmas in years».
«Well, yeah, but… this is my last year».
 
(Sam and Dean in "A Very Supernatural Christmas")

Il rumore dei bicchieri di plastica che si sbattono tra loro riempie l'aria, rompendo il silenzio. Sam, lo sguardo basso e la schiena piegata leggermente in avanti, beve un sorso del suo eggnog e si lecca le labbra, cercando di trovare le parole giuste per poter esprimere quello che sente.
 
Senza dubbio vorrebbe dire che gli dispiace, ma… per cosa? Non c'è più tempo per dispiacersi e, anzi, il tempo stringe e bisogna trovare un modo per aggirare le scelte di quel testone di un fratello che si ritrova.
 
Anzi, poi le cose torneranno come sempre e il cappio che sente stringere al collo al pensiero che questo potrebbe essere davvero l'ultimo Natale di suo fratello – l'ultimo Natale insieme, l'ultimo che potrà avere una parvenza di senso – potrà allentarsi. Forse. Almeno fino alla prossima catastrofe che coinvolgerà le loro misere vite.

Guarda Dean, il suo sguardo perso ad osservare la stanza e gli addobbi di questo ennesimo Natale rimediato – l’alberello in bilico sulla sedia ricoperto di Arbre magique, le lucine tremolanti e lo striscione appeso al muro, proprio sopra alla tv – e «Ehi, Dean… » suo fratello ci mette un secondo di troppo a voltarsi, il tempo necessario a Sam per riflettere sul fatto che sì, vorrebbe dire tante cose, ma… che importanza ha, in fondo?
 
Dean ha voluto tanto festeggiare questo Natale e, adesso che lo ha accontentato, che senso ha spendere la serata a parlare di vite segnate e sacrifici, della paura che sente al pensiero sempre più reale e opprimente che potrebbe non riuscire a salvarlo e tutto il resto?
 
Sospira, la vista un po’ annebbiata «Vuoi vedere la partita?» Dean lo guarda e l’ombra di un sorriso si increspa sulle sue labbra; ha gli occhi luminosi come Sam non glieli vedeva da un po’, nonostante lo zigomo scuro e le fasciature sulle braccia che si è procurato dall'ultima caccia. «Assolutamente» è solo così che risponde suo fratello e va bene, in fondo non hanno bisogno di tante parole in questa notte fredda e nevosa.
 
Sam si allunga ad accendere la tv e Dean si accomoda meglio sul divano, un sorriso ancora dipinto sul volto stanco; si prende qualche altro secondo per osservarlo e, davvero, va bene così, possono fingere di essere due fratelli normali che guardano una partita insieme la sera di Natale. Domani ricomincerà tutto da capo, ma per ora vuole concedersi il lusso di sperare che una via d’uscita da quel maledetto patto col diavolo esiste; a lui non resta che trovarla e allora questo Natale potrà non essere davvero l’ultimo.