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Autore: Mana Selas    24/12/2014    0 recensioni
Mi chiamo Gumi, sono un essere artificiale creato in provetta dalla scienza, nati per cantare e divertire i nostri creatori, questo fino a che non si stufarono di noi. Fino a quando non ritennero che il tempo delle voci artificiali era finito. Allora iniziò questo inferno, quando decisero di eliminarci in modo scenico, ma non molto originario. Siamo come i gladiatori, dobbiamo combattere tra noi fino alla morte. Ho tenuto questo diario.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai respira a fatica …. Non so più che fare, è troppo debole! Non gli rimane molto, quando mi lascerà cosa farò? Credo di poter anche accettare quel ruolo! …. Oggi, oggi tutto finirà!!!! Queste erano le sole righe che aveva scritto Gumi. Ogni giorno stava al fianco di Len sospeso tra la vita e la morte. Ogni giorno cercava di rincuorare Megurine, perché il prossimo incontro sarebbe stato il suo. Passava ogni giorno a sperare che gli organizzatori eliminassero Mayu, poiché a causa sua al suo amato non rimanevano che pochi giorni di vita. Ogni giorno ogni giorno, fino ad arrivare al giorno dell’incontro. Megurine partì per la radura all’alba, con la scusa di volersi preparare all’incontro lasciò i due da soli, sapeva che il ragazzo era ormai al limite. Fu proprio quella mattina che le cose iniziarono a muoversi, o meglio, proprio durante l’incontro le cose iniziarono a precipitare drasticamente. Era iniziato come tutti gli altri scontri: Cul aveva scelto la solita lancia, Megurine prese di nuovo la katana. L’incontro era già cominciato e le due stavano combattendo, mettendo in gioco le loro vite, quando alle loro spalle arrivò Gumi. Le due ragazze nel mezzo dell’incontro incrociarono le lame, ma la loro attenzione fu completamente rapita da quella figura che barcollante raggiungeva il centro della radura, la testa bassa e lo sguardo fisso sulla mano destra in cui impugnava saldamente una pistola. Una volta raggiunto il centro del suo palco, non alzando la testa, con quanto fiato aveva in gola gridò : “ dove sei?! Ratto schifo!!!” “Gumi che diavolo succede??” disse Megurine, completamente sconvolta, ancora ferma nella posizione in cui era quando era arrivata la ragazza dai capelli verdi. “cerco la bestia che si sta nascondendo nei cespugli laggiù!” disse con voce monotona, alzò la pistola verso i cespugli davanti a lei e sparò un colpo, ma ottenne solo un fruscio come risposta. “M… Mayu?!” “si, sta solo aspettando di uccidervi entrambe, come la volta precedente, aspetterà un vincitore e lo colpirà quando è stanco e ferito! Non posso più permetterglielo!” “ e quella? Dove l’hai trovata??? Non è che questo è il tuo piano!!” disse Cul, mentre alzava la guardia “è solo un regalo di natale, non temere non ho interesse per te, eliminerò solo l’errore, solo il Santa che mi ha aperto le porte dell’inferno, ma, perché non vieni da me?” come risposta ottenne un altro fruscio dagli arbusti. “Gumi cerca di ragionare!!! Calmati …. Non sarà mica che!?” “sì, Len è morto, e hanno deciso che il gioco finisce qui!” Fu allora che alzo la testa, forzando un sorriso, con gli occhi rossi e lucidi, trattenendo con tutta la forza che aveva le lacrime, si rivolse alle altre due, con voce dolce disse loro “scusatemi, io mi occupo di lei e lascio il resto a voi! Mi raccomando niente colpi di testa!!” E sospirando profondamente grido: “MUZZLE OF NEMESIS”. Fece appena in tempo a finire il titolo. Mayu era appena uscita dal bosco, e le aveva piantato la sua scure in mezzo alle scapole “non ti lascerò il tempo di usare chissà quale trucco, MUOOORI!!!” Disse ridendo a crepapelle. “Gumi!!!!!!!” “Gumi!”disse il ragazzo alla compagna, accarezzandole i capelli verdi; lei era in ginocchio con la testa appoggiata al letto del ragazzo, doveva essersi addormentata durante la notte, mentre lo vegliava. Erano giorni non lasciava il suo capezzale, e il suo volto pallido dava l’idea di quanto fosse sfinita, stava esaurendo ogni sua energia per salvarlo, quasi non mangiava e se non crollava come era successo quella notte, non avrebbe nemmeno chiuso occhio, ma non era paragonabile a quello del ragazzo scavato da quel dolore che lo tormentava e lo divorava, ma ora su quel viso era appena nato un sorriso, dato che gli occhi di lei si erano spalancati in risposta a quel sussurro e lo fissavano con uno sguardo pieno di tristezza. “vieni qua, con me” “no, mi sono addormentata, vado subito a prepararti la colazione”. “non serve, vieni qua, non c’è molto tempo”. “!!?? Ti senti male??” “cos’è, mi prendi anche in giro adesso?” disse il biondo tentando di ridere, ma subito il sorriso si tradusse in una smorfia di dolore “lo sai lo sento il tempo che mi rimane, è così poco, le forze mi stanno abbandonando sempre di più, e lo vedi anche tu, quindi non essere così testarda e accontentami, vieni qua!” La ragazza ormai completamente sveglia, non potendo controbattere, si alzo e andò a distendersi accanto a lui che subito le cinse le spalle con le braccia. “ credo che tu abbia capito i miei sentimenti per te tempo addietro, ma non ho ancora avuto il coraggio di dirtelo!!” “come tu sai già i miei” “si, ma dovevo dirtelo almeno una volta, io ti amo. Vorrei anche dirti che vivrò, anche solo per stare insieme a te, ma ormai è impossibile, quindi, te ne prego, niente colpi di testa, niente stupidaggini. Vinci per noi!” “… si …” “ non sei per nulla convincente!” s’interruppe per tossire, lei fece per alzarsi, per aiutarlo o almeno lasciargli spazio, ma non glielo permise, mi strinse di più, e nel suo abbraccio porto la testa della ragazza al petto. Lei rimase per un attimo ipnotizzata, tum-tum …. Tum-tum … tum-tum … ascoltava il ritmo di quel cuore lento, troppo lento, così ridotto male che ogni tanto saltava un colpo. “non ti chiederò di promettere” riprese lui “ so che non riusciresti a uccidere ancora, soprattutto se parliamo di Megurine”. Tum … tum-tum … tum; più lento, ancora più lento. “fai quello che ritieni giusto!” “ lo farò, così quando ti raggiungerò non avrò alcun rimpianto!” Tum … … tum … … sentivo il suo cuore spegnersi. “ beh, nemmeno io voglio averne” afferrò il suo volto e la baciò, un bacio lungo e appassionato, ma aveva un sapore amaro, era quell’addio che nessuno dei due voleva pronunciare. Così piano e silenziose le lacrime iniziarono a scendere dagli occhi serrati di Gumi per finire la loro corsa sulle guancie di Len. Quando la lasciò gli mancava il respiro, lei lo strinse fra le sue braccia, lui la riprese nel suo abbracciò “avrei voluto restare con te!” “lo so, ma verrò io da te, molto presto” “preferirei tu facessi con calma, tanto lo sai che ti aspetterò. Morire tra le tue braccia …. Non … è così …. Male … “. “Len …” il braccio che la stringeva ricadde sul letto. “Len! Len!” lo strinse al petto, lo accarezzava, sembrava così sereno ora, sembrava che si fosse addormentato accanto a lei, per questo non voleva muoversi, per non svegliarlo, anche se quel sonno ormai sarebbe stato eterno. Appena riuscii a muoversi, col cuore che le scoppiava lo distese sul letto, lo baciò dolcemente sulla fronte. Scese al piano di sotto, con le gambe molli, gli occhi verdi sembravano privi di ogni emozione. La sua mente rimase vuota, nemmeno le lacrime riuscivano a scendere ora, neanche un suono. Almeno finché non entrò lì in quel soggiorno dove seguivano gli incontri, la tv già accesa faceva il countdown di quanto tempo rimanesse all’incontro di Megurine e una scatola bianca con un fiocco rosso sul divanetto la attendeva. Si avvicinò alla scatola afferrò il bigliettino che era posato sotto il fiocco, lo lesse ad alta voce “ Merry Christmas, your Santa”. Slaccio lentamente il fiocco, e la scoperchiò, dentro vi era una revolver. “saigo no revolver, eh?” afferrò la pistola e andò a prendere uno dei flaconi di antidolorifici che avevano ricevuto con i rifornimenti dopo di che corse più velocemente che poteva verso la radura. Arrivata all’imboccatura del ponte, aprì il flacone e con un sorriso tirato gridò “alla salute!” prima di buttar giù tutte le pillole lì contenute. “saanta-san” sussurrò Gumi con voce apatica “sai qual è la punizione per aver ucciso l’uomo che amo, non posso raggiungere l’inferno! Vivo per uccidere chi mi ha ordinato di prendere la sua vita, vivo per ottenere la mia vendetta!” “cosa!!!? Fino a questo punto??” fece in tempo a dire, prima di prendersi un pugno in faccia talmente forte che la fece schiantare violentemente a terra. Mayu proprio non capiva, aveva capito che si poteva cambiare la propria personalità con quella dei personaggi interpretati nelle proprie canzoni, che lo si poteva fare solo citando la canzone, e anche che lo si poteva fare solo in quella strana radura, ma proprio non riusciva a credere che la sua avversaria si muovesse ancora anche se aveva un ascia piantata a fondo nella schiena. “mh!? Cos’è quell’espressione, shock ? o paura? Ah ho capito hai paura di affrontarmi disarmata!!” con la mano andò a cercare il manico dell’arma che le lacerava la schiena , con un colpo secco la estrasse ed infine la lanciò all’avversaria che la fissava distesa per terra “andiamo, Santa, alzati!!” “Giochiamo, cecchino n° VII “ scoppiando in una fragorosa risata, stranamente divertita dalla situazione, dopo qualche minuto di silenzio, Mayu con uno scatto si alzo da terra e corse verso il proprio nemico, che la aspettava in piedi davanti a lei, poi abbassò la scure, ma Gumi non schivo, il colpo le aveva lacerato il collo e parte del petto, il sangue sgorgo copioso da quella ferita. Intanto l’altra l’aveva aggirata e ora era alle sue spalle, così lei si girò lentamente, piantò gli occhi smeraldo in quelli dell’avversaria “Time out, ora tu vieni con me all’inferno” alzò la pistola contro di lei, e sparò un unico proiettile che andò a conficcarsi nella fronte di Mayu. Il corpo di Mayu giaceva al centro della radura. Le altre due che prima stavano combattendo li erano completamente congelate, potevano solo guardare la scena ancora incredule, così il loro sguardo si piantò sulla vincitrice di quella strana sfida che come se avesse tutto il tempo del mondo, come se nulla fosse, come se non avesse quelle profonde ferite che la squarciavano, come se le sue vene non si stessero svuotando colorando di un rosso spettrale quel posto, avvicinarsi al ponte. Si portò la pistola alla fronte gli sussurrò “fatto” e infine la buttò nel fiume; poi si girò si mise a sedere proprio all’entrata del ponte, con la schiena poggiata al parapetto. E infine i suoi occhi tristi ricambiarono lo sguardo delle altre due, mentre la sua mente faceva il conto alla rovescia. 20, 19,18 Mentre le altre la raggiungevano, lei estrasse quell’insieme di fogli che erano stati il suo diario. 13 12 11 Con il suo stesso sangue scrisse “30/05/XX il mio gioco finisce qui.” 9 8 7 “ se vi va, mi piacerebbe lo continuaste!” disse Gumi passando il suo diario a Megurine che lo strinse a se “onee, devo andare, Len mi aspetta, anche se ha detto che non gli dispiaceva, non voglio fare tardi, tu non piangere e vai avanti ok?” “ vai tranquilla, non avevo la minima intenzione di vincere oggi, non ho il coraggio di togliere la vita a nessun altro, avrei solo voluto proteggere IA” intervenne Cul, Megurine ce la stava mettendo tutta per trattenere le lacrime, ma non riusciva a parlare. 4 3 2 1 “fine …” sussurro il suo sguardo si riempì di dolore diventando e piano piano il suo respiro rallentò fino a fermarsi, così come il suo cuore. .......NOTE!!! Bene bene, siamo arrivati all’ultimo capitolo della storia!!!! Anche se sono attratta dall’idea di fare un capitoletto extra dove dirò com’è finita, anche se la protagonista ahimè ci ha lasciati!!! Mi sono divertita troppo con questa storia lo ammetto, e non odiatemi troppo se ho fatto fare una brutta fine a coloro che adoravate!! Ci può essere un unico vincitore purtroppo!!! Mi stavo scordando le canzoni, penso che fosse prevedibile che avrei scelto: saigo no revolver e muzzle of nemesis, canzoni che adoro alla follia, e infine il cecchino n°VII viene sempre da fifth pierrot nominato nel capitolo precedente e dato come queste 3 siano tra loro collegate, direi che non avevo altra scelta!! Grazie a tutti quelli che leggeranno e spero di riuscire presto a dare una fine vera a questo Survival Game!!! Come al solito mi scuso per la mia orribile grammatica e per il mio odio smisurato per le interpunzioni e mi scuso anche se ci ho messo tanto, ma guardate il lato positivo, è a tema con il periodo, insomma buon natale a tutti!!!!
  
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