Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: LizzieCarter    25/12/2014    1 recensioni
"Si china a terra e raccoglie un libro che ha urtato col piede avvicinandosi al bagagliaio aperto.
 -Un ponte per Terabithia?- chiede, con una sfumatura indecifrabile nel tono divertito [...]; sorride, sembra stia per dire qualcosa, ma poi si limita ad avvicinarsi e a riporre con delicatezza il libro nello scatolone che tengo in mano..."

Un'appassionata di libri in fuga dal passato,
un ragazzo che non è solo un attore famoso,
un giardino sempre misteriosamente fradicio,
una coinquilina stalker,
dei chiassosi polletti,
la storia di un'intrepida panettiera,
una nuova Terabithia...
"- E' meglio...- si schiarisce la voce, lasciandomi le mani per infilarsi un paio di guanti di pelle chiara; - E' meglio se ti tieni bene-.
Annuisco contro la sua spalla, sobbalzo lievemente quando lui toglie il cavalletto e fa partire la moto con un rombo, e poi... poi c'è solo il vento sul mio viso.
Cosa estremamente poetica, non fosse che mi sono mangiata metà dei miei capelli!"

[con illustrazioni all'interno :)]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo ponte per Terabithia'
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ponteper - Ehilà ragazze! - esordisce Robert non appena apriamo la porta. Alle sue spalle spunta minaccioso il becco, pardon, il naso della reporter, che ci studia circospetta. Probabilmente si sta ancora chiedendo se siamo le inquiline di questa casa o le loro domestiche.
- Conoscete Judith Concordia? -. Robert ci presenta la donna con un largo e orgoglioso gesto delle braccia, neanche fosse sua figlia e stesse cercando di vendercela in cambio di un buon numero di cammelli.
Di fronte alla mia espressione per niente impressionata, si affretta a spiegare - La famosa reporter di New$tar? -.
Un angolo del suo sorriso vacilla. Io intanto decido che d'ora in poi chiamerò quella tipa Judith Concordia la Semina Discordia.
- Sono inglese, non seguo le riviste americane - mi limito a replicare, con una scrollata di spalle; per me le pagine patinate meritano di essere lette solo se parlano di Harry, William, e dei deliziosi cappellini della regina Elisabetta!
...
Ci avete creduto davvero? Be', allora siete dei dannati razzisti. Vi pare che noi inglesi ci fissiamo su queste bazzecole?! Semplicemente non volevo dare soddisfazione a Semina Discordia. Kellie, invece, trattiene il fiato come di fronte ad un'improvvisa rivelazione. - Judith Concordia?! Pensavo fosse un nome d'arte! -.
La diretta interessata, che probabilmente ha passato la sua intera adolescenza a piangere sul suo ridicolo nome, non batte ciglio.
Dev'essere una tosta.
- E non siete curiose di sapere che cosa ci fa qui, a bussare alla vostra porta? -. Robert ignora allegramente il mio totale disinteresse e si concentra su Kellie. Il suo tono di voce sembra quello di qualcuno che tiene un grosso pacco regalo nascosto dietro la schiena, e Kellie - povera ingenua, ormai è la preda prescelta - squittisce in risposta, sfregandosi mentalmente le mani all'idea di aprire il suddetto pacco.
Io, invece, faccio automaticamente un passo indietro, sentendo puzza di pacco bomba.
- Robert, non ce la vogliamo quella in casa!- protesto.
Sia Robert che Semina Discordia spalancano all'unisono le bocche, pronti a sfornare le loro arringhe, ma io li anticipo e sbatto loro la porta in faccia.

Kellie sbatte le palpebre, confusa. - Non pensi di essere stata un po' brusca? -.
Scuoto la testa, ignorando i colpi che i due hanno iniziato a battere sulla porta. La verità è che ho paura che quei due ritentino la manovra di sfondamento messa in atto ieri da Semina Discordia, e adesso che Dimitri è tutto impegnato a gorgheggiare sotto la doccia, non penso che io e Kellie da sole riusciremmo a tenerli fuori di casa. Oh no, aspettate, dimenticavo P.T.! Lasciatemi riformulare: non penso che io, Kellie e P.T. da soli riusciremmo a tenerli fuori di casa.
Ma decido di usare un'argomentazione più convincente per spiegare a Kellie come mai è meglio tenere quei due fuori di casa.
- Quello ce la vuole appioppare per chissà quanto, Kel. La ospiti tu in camera tua? -.
Kellie impietrisce. Già deve condividere la stanza con tutti i suoi vestiti: non può permettersi di incastrarci dentro anche qualcosa di ingombrante come una persona. A meno che quella persona non sia Dimitri, ovviamente, ma lui non conta perché dorme sullo stesso letto in cui sta Kellie: non occupa spazio aggiuntivo.
- Dici che dovremmo parlarle di quelle stanze in più sopra al pub di Guendalina ed Elvis? - propone allora. Evidentemente ha già cambiato idea... ma adesso sta cercando una scusa per riaprire la porta e scoprire cosa ci fa lì Miss Disgrazia, ops!, Miss Discordia, doppio ops!,intendevo Miss Concordia.
- Kellie, quella è una reporter: vuole sicuramente ficcare il naso nella vita di Josh. Dovremmo farla filare via di qui alla velocità della luce! -.
- Oh -. Kellie sembra delusa, come se avesse sperato di finirci lei sugli articoli di New$tar, possibilmente assieme a Dimitri.
- Vuoi Nutella? - cambio discorso nella speranza di distrarla e, senza aspettare la sua risposta, mi dirigo verso la credenza. Ignoro allegramente i  colpi spazientiti provenienti dall'esterno, a cui si è aggiunto lo sgradevole rumore del campanello, e sfilo il barattolo di vetro dalla mensola.
Me lo rigiro tra le mani, chiedendomi se sia possibile aprirlo come si fa con le uova: sbattendolo di lato contro il bordo di un piatto o, in questo caso, del tavolo. Il tappo è ancora ben incollato, ho controllato.
- ... O magari quella tua marmellata di pesche? -.
Mi giro verso Kellie, che è rimasta a qualche passo dalla porta, tutta intenta a fissarla con aria indecisa.
- Marmellata di albicocche! - fa in tempo a rimproverarmi, prima di venire interrotta dagli strilli della reporter, che giungono soffocati dall'esterno.
- Miss O'Donnelly (chiunque di voi due
sia), non me ne andrò di qui senza una sua intervista! -.
Sbigottita, guardo Kellie e mi indico. Che accidenti vuole quella da me?
Lei, per tutta risposta, alza tutti e due i pollici e mi fa un sorriso smagliante.
Con un'espressione combattiva stampata in volto, muovo qualche passo in direzione della porta. Kellie mi guarda elettrizzata, sicuramente sperando in qualcosa di spettacolarmente aggressivo; intanto Dimitri, in sottofondo, stona in modo particolarmente tragico il ritornello di "I Will Always Love You".
Quando spalanco la porta, Robert e Semina Discordia quasi cadono all'interno per la foga con cui ci si erano appiccicati sopra (probabilmente con l'inconscia speranza di riuscire a sfondarla).
Vogliono notizie su di me? Be', io non ci tengo a dargliele. D'altra parte, non voglio nemmeno che passino tutta la serata a romperci le scatole martellando alla porta, e sicuramente non voglio farmi fotografare con uno strofinaccio in testa; in realtà, preferirei proprio non farmi fotografare, ma ci vuole un compromesso.
C'è un'unica cosa da fare.
Senza dire una parola, prendo Kellie per il gomito e la trascino di fronte alla porta. Lei mi segue titubante, guardando alternativamente me e i due che aspettano famelici alla porta. Nei suoi occhi stanno combattendo tra loro una malcelata speranza di notorietà e una piccola quantità di terrore.
Sperava di godersi lo spettacolo da dietro le quinte, lei? HAH! Certo che no: è il momento di andare in scena.
- Lei è la nuova fidanzata di Josh, chiedete a lei -.
Kellie mi guarda sbigottita. Io faccio del mio meglio per trasformare un sogghigno in un sorrisone incoraggiante.
E per fortuna che Dimitri è ancora in doccia! Per un momento mi chiedo se non dovrei andare a chiudere a chiave la porta del bagno, giusto perché non spunti all'improvviso per rovinare tutto facendo il geloso... Il problema è che poi mi sentirei incredibilmente simile alla matrigna di Cenerentola, e posso sopportare solo un certo livello di sensi di colpa, capite?
Ad ogni modo, la nostra recita sembra compromessa fin dall'inizio, visto che Semina Discordia sembra essere giunta un po' più preparata sull'argomento "Grace", oggi. - Ma non era mora, nelle foto distribuite sul web? - domanda, scettica, non appena Kellie si toglie lo strofinaccio dai capelli (in previsione di foto) e la sua cascata di boccoli dorati le rimbalza sulle spalle. Accidenti!
- Mi-mi sono tinta - improvvisa Kellie, con una prontezza di spirito sorprendente. - E... messa a dieta - si sente in dovere di aggiungere, ormai tutta presa dalla parte.
Un momento! MESSA A DIETA?! Le lancio un'occhiata feroce.
Lei non ha neanche il buon gusto di arrossire.
- Quindi lei conferma di essere Grace O'Donnelly, la nuova fidanzata di Josh Hutcherson? -. La reporter continua l'interrogatorio, incrociando le braccia al petto in quello che vorrebbe essere un atteggiamento poco amichevole, anche se l'effetto viene rovinato dallo strano modo in cui è costretta a tenere gli avambracci per non schiacciare la macchina fotografica che tiene appesa al collo.
Robert la guarda con interesse, apparentemente cercando di decidere se mettersi a fare la parte del "poliziotto buono" in tutta questa commedia, visto che lei sembra essersi scelta quello di "poliziotta cattiva" senza nemmeno interpellarlo. Alla fine, decide di incrociare le braccia al petto pure lui, e ci aggiunge un tocco personale di sopracciglia corrucciate.
A questo punto, per dare un piccolo apporto di creatività, anche io punto le mani sui fianchi e arriccio il naso con aria feroce. Sono sicura che anche Dimitri fa così, quando è lì lì per buttare qualcuno fuori dalle discoteche.
Kellie, invece, è tutta presa - per chissà quale ragione - in quello che dev'essere il tentativo di imitare la mia voce, ma dà più l'impressione che le sia andata di traverso la saliva. - Io, io... Sì, cheddiavolo, certo! - esclama, allargando le braccia.
Strabuzzo gli occhi. E quella dovrei essere io? Sembro una terribile rapper-fattona venuta dai bassifondi più bassi e più fondi di Brooklyn!
Purtroppo (o per fortuna, visti i livelli di degrado a cui stava giungendo la situazione), Robert pensa bene di intervenire.
- Ma no, Judith! -
Per un momento mi guardo attorno, chiedendomi a chi diavolo si stia rivolgendo; poi mi ricordo che Judith è il vero nome di Semina Discordia.
 - Questa è Kellie Enderson-Milton! Grace è l'altra ragazza... no? -. Per un momento mi guarda, un'espressione confusa in volto, come se stesse
davvero aspettando una mia conferma per essere sicuro di aver scritto i nomi giusti sui nostri contratti. Io, da parte mia, ho appena realizzato di non aver mai chiesto a Kellie il suo cognome. Ho davvero sentito Kellie Hilton? Accidenti, sapevo che era ricca, ma... Hilton?! Cavolo!
Intanto, nei buchi neri che Semina Discordia ha al posto degli occhi lampeggia un pericoloso bagliore di vittoria. Fa appena in tempo a fare un passo avanti, sporgendo verso di me il suo terribile registratore, che P.T. arriva di corsa, abbaiando a pieni polmoni - e credetemi, malgrado i suoi polmoni debbano essere grandi all'incirca come delle noci, fa un baccano che riesce quasi a sembrare feroce.
La vista di quella palla bianca indiavolata respinge la giornalista a qualche passo dall'entrata, e a quel punto Kellie, con incredibile prontezza di spirito, si affretta a chiudere la porta a chiave.
- HEY! - esclama una voce dall'altra parte della porta - Non finisce qui! AVRÒ LA MIA INTERVISTA! -.
P.T. starnutisce.
- Presto, Kellie, sbarriamo tutte le finestre: l'assedio è cominciato! - sussurro, accucciandomi a terra e trascinandola con me, come se da un momento all'altro potessero iniziare a piovere pietre dalle finestre.
Strisciando sui gomiti, raggiungo le scale e poi corro di sopra per chiudere tutte le tapparelle, immaginando già Semina Discordia appollaiata fuori dalla finestra come un'inquietante Edward Cullen al femminile, pronta a fotografarmi mentre dormo, o mentre sono sul wc.
- Dimitri, non passare per nessuna ragione al mondo davanti alla finestra nudo, siamo assediati dai paparazzi! - penso bene di strillargli attraverso la porta del bagno, quando ci passo davanti.
Solo un istante dopo mi chiedo se non sia strano aver nominato il nome del ragazzo di Kellie e "nudo" nella stessa frase. Agh!
- Tira giù le tapparelle! - mi limito a gracchiare, martellando con la mano sulla porta.
In risposta mi giunge solo un acuto: "Yoooooo, I'll tell you what I want, whatIreallyreallywant!", il che mi fa scappare a gambe levate.

Mentre corro giù, rischio di inciampare su P.T. che invece sta salendo a fatica i gradini (troppo alti per le sue zampette corte) per venirmi incontro.
Lo prendo in braccio e proseguo il mio cammino. Quando raggiungo il salotto, noto con sollievo che Kellie ha già sbarrato tutte le finestre... e che per fortuna l'odore di vernice per muri è quasi svanito, o avremmo corso il rischio di morire intossicati qui, in caso di assedio di lunga durata.
Noto anche che ha stampato in volto uno strano sorriso soddisfatto. La guardo, sospettosa, poi indico la sua faccia. - Quello è conseguenza del breve momento di notorietà appena vissuto? -.
Lei scuote la testa, e io mi becco una sventagliata dei suoi capelli sul viso. Mi allontano di un passo per evitare che succeda di nuovo.
- Stavo solo pensando che adesso sarai costretta a mangiare le cose sane che ho comprato! - trilla, subito prima di iniziare a saltellare.
Non posso credere che l'abbia detto davvero.

Quella sera io, Kellie, e un Dimitri incredibilmente profumato consumiamo una tristissima cena salutare. Il barattolo di Nutella ha resistito ad ogni tentativo di sfondamento, persino quando, in un impeto di violenza, mi è sfuggito dalle mani mentre cercavo di romperlo contro il tavolo ed è finito a terra. Adesso campeggia, intatto e derisorio, in cima alla credenza.
Il vasetto di albicocche, intanto, giace mezzo vuoto in mezzo alla tavola mentre pilucco la mia insalata, immersa nel più nero sconforto. Solo la speranza che Kellie vada a letto presto, dandomi modo di frugare in ognuno dei più reconditi angoli della cucina alla ricerca di qualcosa di commestibile, mi dà la forza di ingollare ogni singolo, disgustosamente dolce, chicco di mais che punteggia il verde dell'insalata.
Purtroppo, però, dopo aver consumato con minuzia ogni fogliolina della sua insalata ed essersi leccata i baffi per farmi capire che se l'è davvero goduta, Kellie sembra ancora bella sveglia. E Dimitri non è da meno, visto che è abituato a lavorare di notte, quindi, quando la sua adorata biondina inizia a raccontare dell'ultimo film horror che ha visto, tutto basato su terrificanti evocazioni di fantasmi e sulle loro truculente conseguenze, le dà corda. Anzi, peggio: dà corda al suo ricatto, promettendo di aiutarmi a de-sigillare il vasetto di Nutella prima di andare via, se acconsento a partecipare alla "seduta spiritica" che Kellie ha appena proposto (anche se imposto probabilmente sarebbe un termine più veritiero).
Non ho altra scelta che accettare: il mio stomaco goloso mi costringe.
A quanto pare, era un po' che Kellie pensava di provare questa pessima esperienza - aspettando solo la giusta occasione per intrappolarmi in casa - perché, non appena cedo, corre al piano di sopra e torna giù con quella che sembra una rispettabilissima, credibilissima tavola ouija.
- E quella dove accidenti te la sei procurata?! -
- Nel negozio di antiquariato in fondo alla strada! - squittisce Kellie orgogliosa - Pensavo sarebbe stata carina appesa qui in salotto -.
P.T. abbaia e cerca di saltarmi in braccio; io rabbrividisco all'idea di vedere quella robaccia appesa sopra al divano. In realtà già vederla poggiata sul tavolo non mi piace per niente, mi fa accapponare la pelle. E se succedesse come in Jumanji? E se finissimo intrappolati in un gioco da cui poi è impossibile uscire?
Devo ammettere che, quando mi hanno costretto ad accettare la proposta, ero convinta che avremmo lavorato con un semplice foglio di carta con disegnate sopra le lettere... evidentemente dimenticavo che con Kellie niente è semplice.

- Bene, chi invochiamo? - domanda Dimitri, sfregandosi le mani con un'allegria del tutto inappropriata alla situazione. Dopo un'occhiataccia da parte di Kellie, però, alza gli occhi al cielo con aria divertita e si affretta a riposizionare le mani su quella che sembra una piccola lente di ingrandimento, piazzata al centro della tavoletta, su cui sono già in posizione le mani mie e di Kellie.
- Non ne ho idea - rispondo, mio malgrado un po' emozionata, osservando le dita larghe e piatte di Dimitri e le manine piccole e smaltate di Kellie premute vicino alle mie.  - Di solito queste cose non si fanno nei cimiteri o nelle case infestate? -.
Kellie sembra un po' spiazzata dalla mia osservazione (ho come l'impressione che non si sia documentata adeguatamente sull'argomento), ma poi scuote la testa con convinzione, facendo rimbalzare i boccoli attorno al viso in un turbine dorato che spinge P.T. a balzarmi giù dalle gambe e a prendere a saltare vicino alla sua sedia nel tentativo di raggiungerli coi suoi dentini. Speranze vane, nanerottolo!
- Magari c'è qualche spirito vagante nei dintorni - propone, pensierosa, prima di chinarsi e fare i grattini a P.T. per calmarlo. - Insomma, Robert ce l'avrebbe detto se qualcuno fosse morto qui, no? -.
Ne dubito fortemente, ma decido di non esprimermi ad alta voce. Robert sarebbe disposto a dire e fare qualsiasi cosa, pur di affittare questa casa al maggior numero possibile di persone: dal costringere due ragazze ad accogliere una paparazza che non conoscono e condividere due camere da letto in tre, ad occultare i cadaveri dei precedenti proprietari nel nostro inesistente seminterrato.
Oddio, devo assolutamente controllare se abbiamo un seminterrato nascosto da qualche parte.
Anzi, no. Proprio non ci tengo a rinvenire scheletri seppelliti nella calce. Meglio non sapere.
- Prova a chiamare un generico "Spirito" - propongo allora, cercando di mantenere un tono fiducioso e, soprattutto, un'espressione seria.
- Qualcuno dovrà pur essere morto, da queste parti, prima o poi -. Fosse anche solo un polletto Hutcherson. Insomma, quanto potrà vivere un polletto, anche senza la minaccia di una mannaia?
Oh, ti prego, fa che risponda il polletto: sarebbe stupendo vedere Kellie posseduta da un galletto, starnazzante e terrorizzata dalla minaccia del feroce P.T.!
Kellie annuisce, lo sguardo animato dalla tensione.
Posizioniamo nuovamente tutti e tre le mani sulla lente di ingrandimento e chiudiamo gli occhi. Io e Dimitri attendiamo, in silenzio, non sapendo bene cosa aspettarci; l'atmosfera si fa greve di aspettativa, e ciascuno di noi inizia a sentire un po' di pelle d'oca sul collo, mentre il vento fuori di casa fa tremare le tapparelle. Robert e Semina Discordia alla fine si sono arresi e se ne sono andati; l'impressione è quella di essere gli ultimi tre esseri viventi rimasti su tutta la terra.
All'improvviso, Kellie squittisce, forte, e si alza di scatto.
Spalanco subito gli occhi, ma tutto ciò che vedo è Kellie che corre verso l'interruttore della luce e si affretta a spegnerlo, per poi tornare tranquillamente al suo posto.
- Bisogna creare l'atmosfera - spiega con sussiego, immersa nella penombra.
Riprendiamo i nostri posti, un po' meno tranquilli adesso che siamo avvolti dalle tenebre: al buio sembra tutto più reale, anche l'impossibile.
Devo ammetterlo, ho il cuore che mi batte all'impazzata, e la pelle d'oca si è diffusa anche agli avambracci. Il buio totale, accompagnato da questo silenzio così insolito in casa nostra (visto che Kellie di solito non sta mai zitta), non mi mette molto a mio agio. In questo momento mi farebbe piuttosto comodo un libro da stringere, o, ancora meglio, un Josh.
Tutto a un tratto, la voce squillante di Kellie riempe la stanza: - Spirito, oh Spirito di Union... Qualunque Spirito di Union sia nei paraggi - aggiunge, con una nota vagamente disperata nella voce - Rispondi! -.
In quel momento, qualcosa di caldo e peloso mi tocca la caviglia. Faccio un salto sulla sedia, prima di rendermi conto che è P.T. che è tornato all'attacco. Kellie trattiene il fiato. - Grace, hai sentito qualcosa? - chiede, fiduciosa. Dimitri si agita sulla sedia, e i suoi polpastrelli sudati premono contro i miei sulla lente. - Dimitri, anche tu?! - Kellie sembra un po' scocciata di essere l'unica a non aver ancora avuto qualche esperienza extra-sensoriale. Sono tremendamente tentata dal tirarle un calcetto sotto la sedia per vedere la sua reazione, ma Dimitri si affretta a spiegare - Mi si è solo informicolata la gamba -.
A tutti e tre scappa un sospiro di sollievo collettivo; sono quasi sicura che a P.T. sia scappato qualcos'altro di un po' meno profumato, ma non faccio commenti.
Il nostro piccolo cerchio spiritico  mantiene un silenzio speranzoso ancora per un po', poi Kellie si spazientisce e ricomincia ad invocare il suo Spirito di Union.
- Pronto? Pronto? C'è nessuno? -.
Sembra quasi che stia tentando una telefonata Skype con connessione lenta.
- Prooonto? Mi senti, oh Spirito di Union? -
Sto per proporle di fare un verso da gallina per attirare qualche possibile Spirito di Polletto, ma un rumore mi pietrifica all'istante.
Sento Dimitri irrigidirsi al mio fianco mentre un mugolio sommesso, quasi impercettibile, inizia a rimbombare per la stanza sotto le invocazioni di Kellie.
- Spirito di Union, SPIRITO DI UNION, ripaga la nostra attesa! - esclama quest'ultima, come se dall'altra parte di Skype a connessione lenta ci fosse suo nonno sordo.
P.T. uggiola, tornando a sbattere contro le mie caviglie mentre il brontolio che ha invaso la stanza aumenta poco a poco, basso e tonante come un temporale estivo, riportandomi alla mente brutti ricordi di freddo, pioggia e paura, prima di esplodere sonoro e improvviso come la deflagrazione di un tuono e far fare un salto sulla sedia a tutti quanti.
Kellie strilla, P.T. abbaia forte e mi salta addosso, io quasi cado dalla sedia.
Dimitri ci guarda imbarazzato, premendosi le mani sullo stomaco che brontola. - Scusate - sussurra.
Poi scoppia l'urlo.

...della mia suoneria.
- Josh! - esclamo, sollevata, trascinando la cornetta verde che lampeggia sullo schermo per accettare la chiamata. Ignoro amabilmente l'espressione oltraggiata di Kellie, che ancora tiene una mano sul petto per lo spavento, e saluto lei e Dimitri sventolando la mano, prima di buttarmi sul divano.
Questo dannatissimo esperimento è concluso.
E Dimitri adesso farebbe meglio a mantenere la sua promessa: voglio. la. mia. Nutella.








Ciao ciao :)!
Questo è il mio scrausissimo, ritardatissimo (pardon, in ritardissimo) regalo di Natale! In realtà sarebbe stato meglio come capitolo di Halloween, visto che ha pietosamente cercato di fare paura, ma cosa ci volete fare: sono alternativa!
Sto cercando di rimediare a quel penoso errore che è stato il non aver mai detto il cognome di Kellie, e di sicuro l'argomento verrà riaffrontato, perché adesso Grace è convinta di avere Paris 2.0 in casa, solo che prima ci sono problemi più gravi da risolvere! Papa-papa-razzi! *canto stonato*
Ad ogni modo, volevo ringraziare tutte le persone che hanno proposto nomi per la giornalista malefica, cognomi per Kellie e nicknames di Twitter per Grace, perché mi aiutano un sacco e mi danno nuovi spunti per i prossimi capitoli <3 In particolare, grazie ad ESTI e _andr_ per il nome di Judith Concordia (_andr_, mi pareva davvero troppo malvagio da parte di un genitore chiamare la propria figlia "Concordia", ma come cognome suonava strafigo xD!) e Katniss01 e _andr_ per i cognomi di Kellie... mi piacevano così tanto tutti e due che non sono riuscita a scegliere, quindi Kellie adesso si becca un doppio cognome da riccona!
Vi lascio anche le proposte di nickname per il possibile futuro twitter di Grace (anche se dubito che accetterà di iscriversi, se non sotto minacce o ricatti >:) ), giusto perché sono tanto carine e non è giusto che rimangano nascoste in zona recensioni!
- @love_my_little_terrier (ESTI)
- @la_ragazza_che_abbraccia_le_bottiglie
(ESTI)
- @readeR (_andr_)
- @a_wonderful_book
(_andr_)
Spero di non averne persi per strada D: In caso, scrivetemi arrabbiatissime e ricordatemeli, o se volete suggeritene di nuovi: li metterò alla fine del prossimo capitolo :D

Ringrazio tantissimo chiunque abbia letto la storia a partire da quando è iniziata fino ad adesso, e ancora di più chi recensisce anche con due-tre parole, perché siete tutte persone simpaticissime (e un po' pazze, per la maggior parte, ma è una cosa positiva v_v) ed è bello vedere che c'è davvero qualcuno che legge dietro quei numerini che indicano le "visite"!

Vi auguro delle fantastiche vacanze di Natale (o Hannukkah, o qualsiasi altra cosa festeggiate) e un GIGANTESCO pranzone/cenone! Buon riposo :)
E un sacco di baci!

Liz

P.S. Oh, dimenticavo! Le canzoni mirabilmente cantate da Dimitri sono:
- I Will Always Love You di Celine Dion
- Wannabe delle Spice Girls
Perchè lui è macho B)
Byee!



   
 
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