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Autore: Lady Atena    25/12/2014    1 recensioni
Una ClintPhil dedicata ad Alley per Natale.
Perché quando il tuo ragazzo è un agente perfetto, devi essere molto innovativo per stupirlo.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Agente Maria Hill, Agente Phil Coulson, Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Liberi.
Prompt: Muro.
Lanciata da: Astra di Fluxopoli.
Per: Alley, con tanto tanto AmoreH.
 
 Phil alzò il capo sentendo bussare, posò i fascicoli sulla scrivania e si passò il dito attraverso il colletto della giacca.
“Avanti” disse.
Maria aprì la porta, si fermò sull'uscio e assottigliò le labbra.
“Mi 'spiace disturbarti, Phil”, cominciò, “Ma l'ha fatto di nuovo”.
Phil arricciò le sopracciglia, socchiuse le labbra e si alzò.
“La ringrazio, agente Hill. Me ne occupo subito”.
Uscì da dietro la scrivania, vi poggiò sopra l'auricolare e raggiunse la porta, superandola. Maria gli afferrò una spalla facendolo voltare, alzò il capo socchiudendo le iridi azzurre.
“Questa storia deve finire” sancì, dura.
Phil assottigliò le labbra, annuì e si allontanò nel corridoio. Proseguì fino all'ascensore, infilandosi tra altri tre agenti. 
“Ehi, Phil!” strillò John.
Lo afferrò da dietro spingendolo contro di sé, sogghignò poggiandogli il capo sulla spalla.
“Stai andando in missione?” chiese.
Phil si sfilò dalla presa, passò le mani sulla giacca lisciandola e sistemò il nodo della cravatta.
“Barton ha avuto un incidente in missione. In quanto suo AS devo occuparmene” rispose, piatto.
John spalancò gli occhi e la bocca, scoppiò a ridere poggiandosi con le spalle alla parete dell'ascensore.
“Sul serio? Da quanto il tuo ragazzo è un agente, cinque anni? E usi ancora la scusa dell'AS?”.
Le porta si aprirono, Phil ne uscì imboccando il corridoio. Raggiunse una porta, tirò fuori una scheda elettronica e la passò nello scan facendo aprire l'uscio metallico. Entrò, una freccia colpì il pavimento davanti la sua scarpa sinistra e lui sospirò.
“A quanto pare è vero che hai avuto una delle tue regressioni”.
Strappò la freccia dal pavimento, la ondeggiò in aria.
“Quanti muri vuoi ancora bicherellare prima di rivolgermi la parola?”.
Clint atterrò davanti a lui, afferrò la freccia e la mise nella faretra alle sue spalle.
“Non ho bucherellato nessun muro. E non sono regredito”.
Phil sospirò a labbra strette, indicò le pareti ricoperte di frecce con un gesto del braccio e inarcò un sopracciglio.
“Davvero?”.
Clint incrociò le braccia, sbuffò roteando gli occhi.
“Ok, ho di nuovo distrutto il poligono e non ho fatto rapporto, ma ho una buona ragione sta volta”.
Phil abbassò le braccia scuotendo il capo.
“Non sono le pareti a preoccuparmi, Barton. Sono i muri che innalzi tra me e te in questi momenti”.
Clint assottigliò le labbra abbassando il capo, spostò il peso da un piede all'altro ondeggiando sulle punte degli stivaletti.
“La Hill non le ha detto cosa ho fatto, vero?”.
Phil arricciò le labbra, infilò le mani in tasca ruotando il capo.
“Il tuo ‘solito’ varia da insubordinazione a distruggere un'ala della base, non ho chiesto specifiche”.
Fece due passi avanti, lo guardò negli occhi socchiudendo i propri azzurri.
“Vorrei solo abbattere questi muri che innalzi ogni volta che qualcosa non va. Se tu venissi direttamente da me ...”.
Clint indietreggiò, strinse l'arco e lo frappose tra loro.
“Sarebbe favoreggiamento, e lei non se lo perdonerebbe mai, signore”.
Phil si succhiò il labbro inferiore, sospirò e allargò le braccia.
“Quindi cosa ha fatto, agente Barton?” domandò.
Clint avanzò fino ad una portici a sul fondo della stanza, poggiò la mano sulla maniglia.
“Non ho eliminato l'obbiettivo, signore. E la sto difendendo da chi vuole farlo”.
Aprì la porta, Natasha Romanoff alzò il capo stringendo la presa sulle proprie ginocchia nude e piegò il capo di lato facendo ondeggiare i boccoli rossi.
“È più esatto dire che sta difendendo loro da me” disse.
Phil arricciò le sopracciglia, sospirò abbassando il capo, scosse la testa e la rialzò.
“Forse avrei preferito tu avessi abbattuto i muri di tutto il Triskelion”.
Clint si voltò, sogghignò e gli fece l'occhiolino.
“Ormai era diventato scontato. Devo inventarmi qualcosa di nuovo, per vederti reagire” disse.
Natasha accavallò le gambe pallide, si tolse una ciocca di capelli da davanti al volto.
“A proposito di muri, quanto rimarrò qui dentro?”.
Phil sospirò.
“Finché non avrò calmato Fury. Questa volta l'hai fatta grossa, Barton”.
Clint allargò le braccia.
“È per questo che mi ami”.
  
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