"Io prendo la mano di Tris e gliela stringo, sperando di poterle infondere di nuovo la vita, se stringo abbastanza forte, pregando che riprenda colore e che si risvegli. Non ho idea di quanto tempo mi ci voglia per realizzare che non succederà, che lei non c'è più. Ma quando lo capisco, sento le forze abbandonarmi. Cado in ginocchio, accanto al tavolo e piango, credo...o almeno è quello che vorrei fare. E tutto dentro di me grida ancora un bacio, ancora una parola, ancora uno sguardo, ancora."
Cinque anni. Cinque lunghi anni erano passati da quando Tris era morta. Morta per salvare il fratello, per salvare tutti quanti. Ma Tobias non lo accettava. Non lo aveva mai accettato. 
La sua Tris. 
La sua Beatrice. 
L'aveva lasciato solo, e lui, dopo tutto questo tempo, continuava a pensare a lei. 
Spesso lui sedeva su una poltrona, sperando di sprofondare e morire, così da poterla raggiungere. Ma non quel giorno. Tobias fissava quella lettera, ancora sigillata. Non sapeva bene che cosa provare, se gioia o dolore o rabbia. 
Si diede uno schiaffo per tornare in se, e decise di aprirla. 
Sul retro c'era scritto:
“Al mio più grande Amore. 
Perdonami se puoi”
Con mani tremanti ruppe il sigillo e l'aprì. 
Guardò quelle lettere, piccole, nere e così familiari. Annusò l'odore della carta. Sapeva ancora di lei, aveva il suo profumo. 
Aveva chiamato i suoi amici, Cara, Christina e Zeke, ma sapeva di doverlo fare da solo. E poi loro non arrivavano...
Con voce tremante, cominciò a leggere. 
“Quattro. 
Tobias. 
Amore mio. 
Mi odio. Ti sto per lasciare. Sarò io ad andare verso morte certa, non Caleb, il fratello che mi ha tradita. Ma non posso lasciarlo morire, questo lo capisci bene. Mi sento male, e sto piangendo ora, mentre scrivo queste parole, e mi scuso se la pagina sarà un po macchiata. Mi scuso per averti lasciato. Mi scuso per tutte le volte che ho dubitato di te, del nostro amore. Non vorrei andare, te lo giuro, ma so che è la scelta giusta. 
Probabilmente sarò già morta mentre leggerai questa lettera e mi troverò con mia madre, con la mia famiglia. 
Mi odierai, ne sono sicura. 
Non farlo, ti prego. 
Non odiarmi, Quattro. 
Anche se me ne sarò andata, il mio cuore resterà sempre con te. Veglierò su di te ogni giorno, ogni minuto ed ogni secondo della tua vita. 
Ora che devo lasciarti mille ricordi vengono a farmi visita, uno in particolare: il primo giorno che ti ho visto. 
Ero stata la prima a saltare, ricordi? Tutti erano stupiti che io fossi stata la prima a saltare...una rigida. 
Ne sono sicura, quando mi hai aiutata a rialzarmi, una scintilla è schioccata tra noi. E quelle scintilla è diventata pian piano fuoco, sempre più ardente e vivo. Una volta mi hai detto «se tu muori, io muoio con te». Non voglio. Voglio che tu continui a vivere. Devi dimenticarti di me, innamorarti ancora, avere una famiglia, anche se io non voglio. Sono egoista, ma non vorrei mai vederti con nessuno, ma devi. 
Mi avevi promesso che saresti stato tu la mia famiglia. Ti credo. Ma ora, è tempo di rialzarsi. È tempo di continuare a vivere. Ma non per me. La mia vita è giunta a capolinea. 
E, anche se sembra stupido e...sciocco dirlo, o meglio, scriverlo...buon Natale. 
Addio amore mio, ti amerò per sempre. 
Tris” 
Lacrime. Tobias piangeva. 
—Ti amo anche io Tris...e non ti dimenticherò. 


Rieccomi qui con questa... schifezzaflash su Tris e Tobias. Spero che non faccia così tanta penavi piaccia! 
Buon Natale!!!