Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: Antonella30    25/12/2014    3 recensioni
Clara riceve un pacco misterioso in anonimo. Cosa avrà al suo interno?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La scatola

 

Era un giorno normale... Ero andata a scuola e verso le due sono tornata a casa. Mia madre mi aspettava sorridente davanti alla porta d'ingresso. Mi disse che era arrivato un pacco per me. Andai nella mia camera e trovai il pacco sopra il mio letto. Aveva tre francobolli. Non c'era scritta né la via in cui abitiamo né il mio cognome. C'era scritto semplicemente “per Clara”. Clara è il mio nome. Non riflettei più di tanto su come è riuscito a portarlo il postino e mi affrettai ad aprirlo.

Dentro il pacco c'era una scatola. La aprii. Non c'era nulla.

Rimasi un po' delusa, ma non dissi niente a mamma. Era ora di pranzo. Andai in sala da pranzo dove trovai mia madre che mi versava il brodo con un mestolone, mi chiese cosa c'era in quel pacco, ed io risposi che non c'era nulla di particolare. Non mi chiese altro. Finii subito di mangiare e mi affrettai ad andare in camera mia. Riaprii la scatola. Dentro ci trovai un biglietto. Mi strofinai gli occhi. Non lo stavo immaginando. Lo aprii. C'era scritto “Ciao Clara”. Un brivido mi percorse la schiena. Riposi il biglietto dentro la scatola e la richiusi. Verso le tre iniziai a fare i compiti. Verso le quattro e mezza finii di farli. Andai in camera mia. Mi stesi sopra il letto e con le cuffiette mi misi ad ascoltare la musica. Mi appisolai. Il letto iniziò a vibrare. Mi svegliai e vidi che la scatola sopra il mio letto di muoveva venendo verso di me. La presi e la aprii. Dentro c'era il solito biglietto. Lo aprii. La scritta era diversa. Adesso c'era scritto “Hai paura?”. Gettai il biglietto dentro la scatola e la richiusi frettolosamente. Mi chiamò mia madre dicendomi che dovevo fare il bagno. La obbedii. Andai al bagno e trovai la vasca piena d'acqua. Mi spogliai e mi immersi nell'acqua. Mi appisolai. Mi risvegliai dopo dieci minuti e mi ritrovai immersa nel sangue. Urlai dalla paura. Arrivò mia madre correndo e mi chiese cosa era successo. Indicai con il braccio tremolante l'acqua. Lei mi guardò con uno sguardo interrogativo e mi disse che l'acqua non aveva niente di strano. Aveva ragione. Mi scusai per averla fatta spaventare e mi avvolsi nel mio morbido accappatoio. Iniziai a pettinarmi i capelli. Mentre che mi pettinavo guardandomi allo specchio comparve una crepa nello specchio. Dopo di che ne comparvero tante altre. Mi immobilizzai e qualcuno di invisibile scrisse con del sangue sopra il vetro “Morte”. Svenni dalla paura. Sbattei la testa nello spigolo del mobile del bagno. Mi ritrovai sopra il letto con mamma vicino e un dottore, e con una fasciatura alla testa. Mamma mi abbracciò. Il dottore la chiamò in privato. Le disse che di sicuro sarò scivolata nell'acqua che era per terra e per questo avevo sbattuto la testa nello spigolo del bagno. Il dottore se ne andò dicendomi che dovevo stare al riposo. Quando il dottore se ne andò mamma mi diede un bacio nella fronte e mi rimboccò le coperte. Mi addormentai. Mi svegliò uno strano rumore. Qualcosa da sotto il letto lo faceva tremare. Mi alzai e mi piegai per guardare sotto il letto. Non c'era nulla a parte molta polvere. Mi alzai e diventai bianca dalla paura: sopra il mio letto c'era uno scheletro. Chiamai mia madre. Arrivò mamma correndo. Mi guardò e mi chiese perchè l'avessi chiamata. Guardai il letto. Lo scheletro era scomparso. Inventai una scusa dicendole che l'avevo chiamata per chiederle cosa c'era per cena. Mi rispose e se ne andò dicendomi che dovevo stare al riposo. Andai nel salone e mi stesi sul divano. Iniziai a guardare un film comico per distrarmi dai brutti pensieri che avevo per la testa. Dopo un po' la TV si spense. Presi il telecomando ma mi ritrovai fra le mani la scatola. La aprii. Dentro c'era un biglietto. Lo aprii. C'era scritto “Perchè non mi rispondi?” Presi il biglietto e lo gettai nel fuoco del camino. Guardai la scatola. Ero tentata di buttarla nel fuoco. Andai verso questa. Scomparve davanti ai miei occhi. La cercai per tutta la casa, ma non la trovai da nessuna parte. Andai nella mia camera e trovai la scatola sopra il mio letto. La fissai. Si aprì davanti ai miei occhi. Guardai cosa c'era adesso al suo interno. C'era un cofanetto. Lo aprii. Era un portagioie. Dentro c'era una collana di perle con un ciondolo in cui c'era inciso “Monte”. La presi. Una potenza invisibile me la agganciò nel collo. Cercai di toglierla, ma niente. Presi uno specchio e mi guardai. Dietro di me vidi un'ombra scura. Mi girai di colpo ma non c'era niente. Mia madre mi chiamò dicendomi che la cena era pronta. Andai in sala da pranzo. Mangiai con appetito ma con ansia. Mamma notò subito la collana e mi chiese da dove l'avevo presa. Le risposi semplicemente che l'avevo trovata per strada mentre che tornano da scuola. Finito di mangiare andai fuori a giocare con Maya, la mia cagnolina. Presi un bastone e lo lanciai. Non lo lanciai troppo lontano perchè avevo paura che le potesse succedere qualcosa. Dopo varie volte che le avevo lanciato il bastone e lei me lo riportava, per sbaglio, finì nella siepe. Andò a prenderlo. La aspettai ma non ritornava. Mi preoccupai e andai a vedere. Trovai Maya che guardava la siepe immobile.

Guardai fra la siepe. Una mano insanguinata. Mi tirò dentro il cespuglio. Urlai per chiedere aiuto. La voce mi era andata via. La mano mi tirava, ed era molto forte. Cascai dentro la siepe. Cercai di rialzarmi, ma delle radici mi tenevano legata al suolo. Mia madre mi chiamò dicendomi di rientrare. Cercai di risponderle ma non avevo più la voce. Maya andò verso mamma e la condusse verso di me. Guardò fra la siepe e mi trovò coricata sopra il freddo terreno. Mi aiutò ad alzarmi e mi chiese perchè ero dentro la siepe. La voce mi ritornò e inventai una scusa, dicendole che ero andata a recuperare il bastone che avevo lanciato per Maya. Mamma mi guardò le mani che erano piene di terra e mi ordinò di lavarle. Le obbedii e andai nel lavandino della cucina per lavarmi le mani. Sfortuna volle che mi cadde il mio anello della fortuna nel tubo del lavandino. Infilai la mano e cercai di prenderlo. Lo sfiorai, ma qualcuno azionò il tritarifiuti. Urali dal dolore e piansi. Arrivò mia madre correndo. Vide quella scena e si mise a piangere. Cliccò il tasto del tritarifiuti per spegnerlo, ma non si spegneva. Prese il mio braccio e lo tirò fuori dal tubo del tritarifiuti. Mi guardai la mano. Mi mancava metà pezzo di dito ed avevo le dita tutte insanguinate, con dei trucioli di pelle e di unghie attaccati a quella metà di dito. Piangevo dal dolore. Mamma prese un fazzoletto di carta bagnato e me lo diede. Prese il telefono e chiamò il 118. Mi guardai la mano e vidi che era intera, normale, come prima. Chiamai mia madre e le feci vedere la mano. Le cadde il telefono dalle mani e rimase a bocca aperta. Mi abbracciò e mi disse con una sguardo serio che ha notato che tutto oggi sono stata strana. Le raccontai tutto. Mi disse che domani porteremo quella maledetta scatola all'inceneritore della città. Mi misi il pigiama e mi infilai nel letto vicino a mia madre. Papà non c'è. E' a Berlino per un viaggio di lavoro. La notte fu tranquilla. La mattina mi svegliai sorridente. Subito dopo pranzo andammo all'inceneritore della città. Fu una gioia vedere quella scatola gettata nel fuoco. Tornate a casa andai nella mia camera. Mi si gelò il cuore. Sopra il mio letto c'era quella maledetta scatola. Non lo dissi a mamma, e di nascosto, andai in soffitta con quella scatola. La misi dentro un baule e lo chiusi a chiave. Adesso sono passati trent'anni. Sì... Trent'anni d'inferno. Mio padre non è più tornato da Berlino e pochi giorni fa mi è arrivata la notizia che lo hanno trovato morto in macchina. Dopo quel giorno che ho messo quella scatola in quel baule è morta mia madre. Non ho amici,non sono sposata... Non ho nessuno. Tutte le volte che cerco di sbarazzarmi di quella scatola la ritrovo sopra il mio letto e ogni giorno trovo al suo interno un biglietto con scritto qualcosa di agghiacciante. Quando arriva il postino con un pacco lo mando via. Quella scatola è stata la rovina della mia vita. Tutto è successo da quel giorno... Quel giorno che mi è arrivato quel pacco in anonimo.

 

 

Antonella30

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Antonella30