Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |      
Autore: SilverSoul    25/12/2014    2 recensioni
Allora, c'è poco da dire ahaha
Lo spirito natalizio si è impossessato di me per un paio d'ore, facendo nascere una storia su quello che potremmo definire "un classico da fanfic": vischio, vischio e ancora vischio!
Una semplice e diretta SoMa a tema natalizio, talmente zuccherosa che vi carierà i denti ma, ehi, non potevo trattenermi dal condividere con voi tutto questo romantic nonsense :)
Buon Natale e Buone Feste :)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Di corna e di vischio
 
 
<< Ecco fatto, finalmente: FINITO! >>
Un Soul estremamente soddisfatto di sé fissava attentamente la sua trappola, le mani appoggiate lievemente sui fianchi e un pucciosissimo cerchietto con applicate delle maestose corna di renna  a tenergli indietro le ciocche della frangia.

D’altronde, signore e signori, è Natale!

E’ il periodo in cui ciò che lo Spirito del Natale reclama, lo Spirito del Natale ottiene.
Soprattutto se lo Spirito in questione assume le fattezze di una giovane ragazza dai lunghi capelli biondi raccolti in due codini simmetrici, armata di un ghigno folle, di colla e corna di renna.
Soul sospirò al ricordo, maledicendosi per aver anche solo tentato di opporsi alla sua Meister e al suo amichevole tentativo di appioppargli quello stupido cerchietto:
 
<< Daai, Soul, non farti pregare! E’ solo per essere un po’ più… natalizio, ecco! Solo per partecipare all’allegria generale! >>
La bionda lo guardò speranzosa, gli occhi che luccicavano felici, porgendogli le corna della discordia.

“La fa facile, lei. Con quel completino da piccola-aiutante-porcellina-di-Babbo-Natale, farebbe andare su di giri anche dei ciechi, per quanto è sexy”.
Soul sollevò una mano per asciugare il rivoletto di bava che minacciava di colargli lungo il mento, continuando però a studiare con interesse la scollatura e le gambe affusolate lasciate scoperte dagli stivali al ginocchio della bionda.

“IO, invece, da gran fico quale sono, con quelle… robe, in testa, risulterei solo un grande idiota, bruciandomi la reputazione in un minuto”
<< No, Maka, davvero. No, non le metterò MAI, e non provare a- >>
Ma Maka aveva già previsto tutto,  e si stava già avvicinando spedita, dopo aver fatto comparire magicamente un misterioso barattolo blu nella mano destra.
Sorrideva, la disgraziata. O, meglio, ghignava, mentre Soul terrorizzato arretrava, cercando di convincersi che lanciarsi giù dal balcone NON era un buon piano di fuga.
 
Il ragazzo lanciò un’ultima occhiata alla sua opera, piazzata tatticamente sopra la porta di ingresso, pregustando già la vendetta.
Avrebbe colpito Maka nel suo unico punto debole: dritto al cuore.
Soul diede l’ennesimo  strattone – come faceva da due ore – al suo cerchietto, che però si rivelò inutile: la colla che Maka aveva usato era di quelle resistenti, e non voleva saperne di mollare la presa sui suoi bellissimi capelli.

L’albino non si perse d’animo ma, anzi, con ritrovata baldanzosità, si diresse verso il ripostiglio per riporre la scala, prima di affondare nella morbida imbottitura del divano, le mani unite davanti al viso e gli occhi fissi sulla porta.
“E ora bisogna solo… aspettare”
Maka sarebbe rientrata a momenti da una sessione natalizia di shopping compulsivo con Liz e Patty.

<<  Aspettare…  Attendere >> mormorò il ragazzo, le labbra che sfioravano le punte delle dita intrecciate.

D’altronde, la vendetta è un piatto che va servito freddo.

 
***
 

Le spalle di Maka dolevano per lo sforzo di sorreggere le braccia cariche di buste, pacchetti e pacchettini.
La ragazza si dirigeva verso casa, dopo aver quasi abbandonato le sue amiche, che ancora scorrazzavano per il centro di Death City.
Era così provata (e il suo portafoglio con lei) da quelle tre ore di shopping da costringerla, ad un certo punto, ad una resa anticipata rispetto alle gemelle, ancora fresche e pimpanti.

Liz e Patty avevano commentato la sua fuga con un << Principiante >> pronunciato in sincrono da due da due identiche smorfie disgustate, per poi riprendere tranquillamente la loro attività preferita.

La bionda salì in fretta le scale che conducevano al suo appartamento, saltellando ad ogni gradino e canticchiando serena un’aria natalizia.
Cosa c’era più bello di Natale?
I regali, i pranzi sontuosi, gli amici che si riuniscono e il ritrovarsi la casa tutta invasa da parenti di ogni forma e dimensione…
La bionda storse la bocca al pensiero che avrebbe dovuto rivedere Spirit, almeno per evitarsi una delle sue classiche scenette tragicomiche mentre le consegnava il suo regalo in pubblico.

Maka scaricò senza tanti complimenti tutti gli acquisti appena fatti sul pavimento davanti alla porta di ingresso, mettendosi a trafficare nella borsa nella vana ricerca del suo mazzo di chiavi.
Non trovandole, optò per la decisione più semplice che comportasse il minor dispendio di calorie: stava per attaccarsi al campanello urlando << SOOOOOOULL >> a squarciagola, quando la porta si aprì improvvisamente, scricchiolando sinistramente sui cardini, rivelando un Soul pigramente appoggiato allo stipite della porta con un braccio.

<< Secchiona >> La salutò ironicamente lui, sorridendo e portandosi due dita alla fronte nella grottesca imitazione di un saluto militare.
“Devo portare la mia preda proprio dove voglio che sia” era il mantra che Soul si stava ripetendo da tutto il giorno.
“Esattamente dove voglio che sia: dritti alla meta e conquista la preda!” Okay, questa l’aveva palesemente rubata ad un film con Johnny Depp e non è molto cool come cosa ma, d’altro canto, stiamo parlando di quel Johnny Depp, il figo per eccellenza, comprendi?

Soul ritornò al presente, ritrovandosi con una Maka che lo fissava corrucciata:
<< Allora, mi fai entrare o no, stupido di un Soul? >>
Oltre l’ingresso, Maka,  fece giusto in tempo a posare un piede, quando si sentì placcare al grido di << VISCHIOOOOOOOOO!!! >> da Soul, il quale praticamente la sollevò e, una volta chiusa la porta con un calcio, la sbattè con malagrazia contro il legno duro della porta stessa.

Una Maka ancora confusa da quello che era successo nell’arco degli ultimi tre secondi venne imprigionata dalla vicinanza del corpo e dalle braccia piantate ai lati della sua testolina bionda da Soul, raggiante per la riuscita della prima parte del suo piano.

<< V-vischio? Noi non abbiamo appeso- >> Iniziò Maka, cercando di trovare un appiglio che le consentisse di capire quello stava succedendo.
<< Sì, be’… non ce l’avevamo, fino a qualche ora fa… Poi è passato Blackstar… >> La interruppe Soul, terminando la menzogna con una stretta di spalle, come a dire “Cosa ci vuoi fare, lo sai com’è fatto no?”.
<< Okay, va bene, chi se ne frega del vischio. Cortesemente Soul, potresti spostarti- anzi, scollarti di dosso- che devo and- >> Maka stava per riprendere il controllo, cosa che Soul non aveva la minima intenzione di concederle: non poteva farsi sfuggire la sua occasione, doveva battere il ferro mentre era ancora caldo.
Infatti, il ragazzo la interruppe nuovamente:
<< E il bacio? >> Soul alzò il sopracciglio destro con fare allusivo mentre, malizioso, portava una delle mani ad appoggiarsi sul fianco della ragazza.
Maka divenne rossa come un pomodoro, mentre riprendeva a balbettare:
<< B-bacio? Quale b-bacio? Io non intendo- >>
<< Hai detto tu che dovevo essere più natalizio, e ti tiri indietro come una scolaretta quando ti chiedo di rispettare una stupida tradizioncina? Suvvia Maka, anche tu devi essere più buona e gentile a Natale… e tradizionalista, soprattutto tradizionalista >>
Soul colpiva con precisione chirurgica, giocando sull’orgoglio della sua partner e sulle parole che proprio lei gli aveva rivolto solo qualche ora prima, divertendosi a metterla più in imbarazzo del necessario.

Il ragazzo sorrise ingenuamente, spalancando gli occhi e avvicinandosi ancora di più a Maka, come a sottolineare l’assoluta mancanza di malizia dietro quella richiesta.
“Ah, la vendetta… così dolce e magnifica”
Soul sorrise ancora di più, nel vedere come Maka tentasse di ritrarsi da lui, appiccicandosi alla porta quasi volesse fondervisi.
Poi un cambiamento: le gote di Maka rimasero rosse, sì, però diminuirono di intensità, e la luce in quegli occhi verde prato si fece più chiara, distinta, segno che la ragazza aveva preso una decisione.
E Soul sapeva esattamente come avrebbe risposto la sua Meister, ancora prima che questa aprisse bocca:
<< O-ehm-okay, d’accordo, questa l’hai vinta tu. Però sarà un semplice bacio sulla guanc- >>

L’orgoglio, qualcosa di così tenace e radicato da rendere il comportamento delle persone così prevedibile.

Soul non le diede neanche il tempo di finire la frase, e la baciò su quelle labbra rosse che lo perseguitavano nei suoi incubi più bollenti.
Maka dapprima trattene il fiato, per poi espirare, rilassandosi.
I due si staccarono dopo pochi secondi, rimanendo vicini e guardandosi negli occhi, persi nei loro pensieri e nei pensieri dell’altro.
E Maka stupì Soul, quando questa  allacciò le braccia dietro al suo collo, dando vita ad un bacio più profondo, più disperato, più caldo.
E Soul rispose, cingendo i fianchi della ragazza e spalmandosela ancora più addosso, le mani che correvano febbrili lungo quel corpo che tanto aveva ammirato.

All’improvviso, vennero interrotti da un rumore metallico, come di ferraglia che precipita, proveniente dallo sgabuzzino.

Prima che potessero o volessero fare qualcosa –come allontanarsi uno dall’altra,ad esempio – la porta dello stanzino si spalancò, consentendo alla scala di terminare la sua caduta sul pavimento.
Alcune foglie di vischio rimaste impigliate nell’attrezzo quando Soul aveva appeso il mazzetto  volteggiarono loro intorno, posandosi poi delicatamente per terra.
“Sono ufficialmente spacciato”
Soul si voltò lentamente verso Maka, aspettandosi come minimo un Maka-chop per il tiro mancino che le aveva giocato, ma trovò la bionda inspiegabilmente allegra.

<< Blackstar, hai detto? >> Maka si passò maliziosamente la lingua sul labbro inferiore, ancora rosso e gonfio per il bacio recente, trattenendo a stento le risate, mentre lo fissava provocatoriamente negli occhi ardenti.
Soul, ancora basito, la guardò allontanarsi, ancheggiando lentamente verso la sua camera, riflettendo sul suo piano riuscito a meraviglia.

Forse, quello sarebbe stato l’inizio di qualcosa di ancora più dolce di una vendetta.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: SilverSoul