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Autore: azzurrina93    25/12/2014    2 recensioni
Francesco la guardò con un sorrisetto da maestrino e le chiese “ Elisa, ma hai mai fumato?”.
“ Certo che no! Mica sono pazza come te!” esclamò lei infervorata.
“ Non posso accettare l’opinione di una ragazza che non lo ha mai vissuto sulla propria pelle!” aprì il cassetto della scrivania ed estrasse un pacchetto di sigarette e un accendino.
“ No, no, no e ancora no! Non se ne parla! Per quale motivo dovrei inquinare i miei polmoni con quella schifezza?!?” chiese contrariata.
Lui sbuffò poi disse “Okay allora se dai cinque tiri a questa sigaretta, domani fumerò una sola sigaretta!”.
“ Per una settimana… e se non mantieni la promessa, paghi pegno!” disse lei.
“ Che?!? Una settimana ?!? “ ci pensò su e poi disse “Okay accetto per vedere questi cinque tiri!” tirò fuori la sigaretta, ma lei lo bloccò…
“ Non qui… potrebbe entrare qualcuno!”.
Lui annuì, si mise la refurtiva in tasca e la prese per mano(...) Lui la condusse nel bagno di quel piano e chiuse la porta a chiave(...)
Lei alzò gli occhi al cielo e l’afferrò maledicendolo “ Sei uno stronzo OMICIDA!” facendo ridere lui.
-Quanto è complicato- azzurrina93
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mentre cenavano,fecero due chiacchiere e si raccontarono tutto quello che avevano passato negli ultimi mesi. Poi elisa si propose, per preparare i popcorn in padella.
Mise l’olio nella padella e ce ne buttò dentro abbastanza da riempirne il fondo,e poi chiuse con un coperchio.
Aspettarono pazienti e risero divertiti dal rumore scoppiettante.
Dopo qualche minuto Francesco guardò il fornello e vide che i popcorn stavano sopraelevando il coperchio,a causa della loro quantità eccessiva.
“Elisa! Quanti ne hai messi? Li avevi mai fatti prima?” chiese allarmato avvicinandosi ai fornelli.
La ragazza lo seguì confusa “ Diamine! Beh … io ho la soluzione.” Afferrò il coperchio e lo tolse con l’intento di togliere i popcorn in eccesso,e rimettere la padella sul fuoco; ma non fece neanche in tempo a formulare questo pensiero che le nuvolette bianche cominciarono a saltellare per tutta la cucina.
Il ragazzo appena riuscì, prese il coperchio e richiuse la padella.
“ Bella la tua soluzione!” disse scuotendo la testa e ridendo.
Elisa incrociò le braccia infastidita “ Finiscila… ho sbagliato le dosi solo perché… perché …”
Il ragazzo le tappò la bocca con un popcorn e concluse la sua frase con un sorrisetto “ Perché sei una golosona.”
La ragazza arrossì,nascondendo un timido sorriso.
“Ti aspetto di là … sistema questo casino, intelligentona!”
La ragazzo sbuffò ma adempì ai suoi compiti.
Lo raggiunse sul divano e cominciarono a vedere il film. Prima che se ne rendesse conto si ritrovò accoccolata all’amico,che non la lasciò per tutta la durata del film.
Elisa cominciò a chiedersi se quegli atteggiamenti tra di loro,fossero scontati,constatando anche gli avvenimenti del primo pomeriggio.
Ma non pensò minimamente a privarsi di quel calore. Avevano indubbiamente bisogno l’uno dell’altro.
“ Ti è piaciuto?” le chiese
“ Si… è stato divertente.”
Inaspettatamente suonarono il campanello.
“ Io non aspetto nessuno,chi sarà a quest’ora?” si chiese confuso il moro,avvicinandosi alla porta.
Dopo qualche minuto sentì degli scambi astiosi col nuovo arrivato,così si diresse all’ ingresso.
“ Dov’è? Sei contento,ora? Ne hai subito approfittato,eh!” esclamò astioso Marco.
“Marco?! Che ci fai qui?” chiese Elisa,alle spalle dell’amico.
“ Eccoti… non pensavo arrivassi a tanto. Andiamo via,non voglio che rimani in questa casa un attimo di più.”
“ Eli… torna di là,ci penso io a lui.” Esclamò il moro facendo indietreggiare la ragazza.
“ No… è una cosa che devo risolvere io. Che cosa vuoi da me? Non mi hai lasciata?” disse facendo un passo in avanti.
“ Io… ho solo perso la testa per colpa di questo qui… ma io voglio rimanere con te. Dai, andiamo!” disse afferrandole il braccio.
“ Marco…aspetta! Io non posso… noi non possiamo stare più insieme,se tra di noi non c’è fiducia. È inutile… credimi.” Affermò la ragazza decisa guardandolo negli occhi.
Il ragazzo alla soglia rimase inizialmente sorpreso dalle sue parole “ Non vuoi più stare con me? Noi ci amiamo… chi te l’ha messe quest’idee in testa? Lui?” terminò rabbioso,indicandolo.
Francesco si fece avanti con valore “ Lei non ha bisogno di qualcuno che le dica cosa pensare. Ha un cervello,sai?”
“ Elisa andiamo … prima che gli metta di nuovo le mani addosso!” disse strattonandola verso la porta.
“ Lasciami,Marco! Non voglio venire…” disse Elisa,cercando di liberarsi dalla sua presa.
“ Toglile immediatamente quelle mani di dosso!” tuonò minaccioso il moro.
“ Non rompere le palle… lei è la mia ragazza. E tu sei solo un perdente,ti ha rifiutato per stare con me.” Disse Marco alzando la voce verso l’altro.
Francesco non ci vide più e gli mollò un pugno ben assestato allo stomaco,facendo in modo che l’amica ormai libera,potesse tornare al sicuro dietro le sue spalle.
“ Vattene via e non infastidirla più, ci siamo intesi?” si rivolse al ragazzo ancora a terra dolorante.
“ Che cazzo vuoi? Tu non centri niente … lasciala andare!” sussurrò Marco tenendosi lo stomaco.
“ Io centro eccome coglione … io la amo! Si la AMO e non permetterò a nessuno di ridurla come hai fatto tu” esclamò infervorato il moro sbattendo la porta in faccia a Marco.
Elisa rimase pietrificata dallo stupore. Conosceva i sentimenti dell’amico ma pensava che lui l’avesse dimenticata dopo quello che era accaduto. Quando il moro ebbe il coraggio di voltarsi e puntare gli occhi in quelli della ragazza, lesse stupore e imbarazzo così distolse velocemente lo sguardo.
“ Tu stanotte dormi qui,non mi fido a farti uscire. Vado a controllare se in camera di Maria manca qualcosa.” Poi la superò,dirigendosi verso le scale.
Ma Elisa lo richiamò quando aveva iniziato a salire il primo gradino “ Fra, non ascoltarlo. Ha detto così solo per ferirti…”
Il ragazzo si incupì e senza voltarsi le rispose “ Ha detto la verità… lo so bene. Ma non importa, forse me lo sono meritato quindi va bene così, non preoccuparti per me” e salì al piano di sopra.
La ragazza si sedette sul divano del salone,cercando di mettere ordine nella sua testa scombussolata. Non si aspettava di certo un epilogo del genere. Lei e Marco avevano chiuso definitivamente ma era appena venuta  a conoscenza dei sentimenti del suo migliore amico.
Si sentiva onorata dei sentimenti che provava nei suoi confronti,ma non sapeva minimamente come gestire la situazione.
La sua voce calda la risvegliò.
“ Ehi … stai bene?”
“ Ehi… si! Stavo solo pensando.” Rispose lei imbarazzata.
“ Beh… cosa vuoi fare? Vuoi dormire o continuiamo a parlare o tiro fuori qualche gioco da tavolo…non lo so,dimmi tu.” Chiese lui impacciato come non mai.
“ Credo che opterò per il sonno, ho bisogno di mettere in ordine la mia vita.”
“Si, forse è la cosa migliore. Per qualunque cosa sono nella stanza accanto… ma tu questo già lo sai!” Esclamò lui,portandosi una mano sulla nuca.
“Si,lo so.”
Elisa si alzò dal divano e gli si avvicinò per dargli la buonanotte ma il suo sguardo la catturò, e rimasero a specchiarsi l’uno negli occhi dell’altra. La ragazza impazziva sotto il suo sguardo protettivo,amorevole e rassicurante. Francesco stava perdendo il controllo,da un momento all’altro avrebbe potuto fare qualunque cosa,ma per sua fortuna la ragazza abbassò lo sguardo.
La tensione era palpabile così lui le facilitò il compito,si avvicinò e le lasciò un bacio sulla guancia,augurandole sogni d’oro e la precedette sulle scale.
 
La ragazza non riuscì a prendere sonno,non si sentiva tranquilla. Aveva così tante domande e nessuna risposta.
E con quello stato d’animo,sicuramente non sarebbe riuscita ad addormentarsi. Poi non era abituata a stare da sola in quella camera,sempre condivisa con l’amica.
Si sentiva abbandonata. Così si alzò e aprì la porta del ragazzo sperando che fosse ancora sveglio.
“ Fra sei sveglio? Sono io…” sussurrò la mora titubante.
Ma dal letto vide una figura alzare la testa e risponderle “ Ehi, come mai non dormi?”
Elisa si sedette sul suo letto “ Non lo so… la camera di tua sorella senza di lei è così vuota.”
Il moro sorrise “ Ah… ora si spiega tutto. Hai paura di stare da sola,eh? Ammettilo che sei una fifona …”
La ragazza gli colpì scherzosamente la pancia “ Drogato ti picchio!”
Francesco rise e poi riprese un po’ di contegno prima di parlare “ Se vuoi puoi dormire qui, se non ti crea problemi …” esclamò lui goffamente.
“ Dormire qui?” chiese imbarazzata lei.
“ Si,almeno posso farti un po’ di compagnia … giuro di non sfiorarti …”
La ragazza posò la mano sul suo viso “ Sta’ zitto!” poi afferrò il lembo del lenzuolo e si adagiò sotto le coperte accanto al moro.
“ Sei preoccupata?” chiese lui.
“ No, al momento sono talmente confusa, la mia testa straripa di domande e il mio cuore di emozioni ,che non riesco a capirci più niente. Non mi aspettavo una reazione del genere,da parte di Marco.
“ Io invece si,lo sapevo che avrebbe dato di matto. Per fortuna che è successo in mia presenza.”
“ Voi maschi siete proprio incomprensibili … e siete anche stupidi!” esclamò la ragazza con decisione.
“ Incomprensibili lo siete voi … volete ogni giorno qualcosa di diverso. Siete volubili , isteriche , e possessive.”
La ragazza si surriscaldò “ Possessive?! Chi è che continuava a dire che ero sua? Il mio ex, genere maschile. Lo decido io a chi appartenere!”
Francesco rise “ E poi arriva lei a smontare qualunque mio pensiero sul genere femminile … determinata, forte però a volte sei isterica pure tu”
La mora rise e gli diede una gomitata “ Forte … questo aggettivo non mi si addice proprio. Oggi sono scoppiata a piangere per l’ennesima volta…l’aggettivo che mi si addice è debole”
“ Ma smettila … sei la ragazza più forte che io conosca. Le lacrime non sono sempre sono segno di debolezza, non tutti sono capaci di esternare ciò che hanno dentro e di affrontarlo.”
Lei si girò sul alto e sussurrò un dolce grazie.
“ Non c’è bisogno, è solo ciò che penso.”
“ Non è limitato a questo,ma a tutto. Sei la persona che mi ha fatto ricredere, che mi ha fatto comprendere che le apparenze possono ingannare. Oggi sei stato unico, mi hai sorretto in uno dei miei momenti peggiori. Io invece che ho fatto per te?” esclamò lei con malinconia “ Ti ho abbandonato per tutto questo tempo,non ci sono stata per te … non me lo perdonerò mai.”
Sapeva di averle fatto una promessa ma non poteva lasciarla così,doveva consolarla. Così le accarezzò tutta la lunghezza del braccio,fino a stringerle la mano. “ Non essere così crudele con te stessa. Io so che quando servirà a me, tu ci sarai. Hai fatto tanto per me,quindi non flagellarti. Non importa quello che è stato,ma quello che sarà.”
“ Ci sarò, ci sarò ad ogni costo… Francesco tu sei più di un semplice amico per me”
La ragazza si rese conto della gaffe quando insieme a realizzare le sue parole,si accorse che il moro le aveva lasciato la mano. Il silenzio era insostenibile,doveva dire qualcosa subito.
“ Cioè ti rendi conto? Tu all’inizio mi hai sempre snobbata e io ti odiavo in silenzio, ed ora mi trovo qui col mio ex nemico a chiacchierare e dormire nella stessa camera. La vita è davvero strana!” disse con un leggero risolino.
Francesco le diede le spalle e rispose con ironia “ Già,incredibile! Soprattutto se consideri la mia situazione, da stronzo e donnaiolo a innamorato perso della ragazza che gli aveva dichiarato il suo amore… assurdo,no?”
La mora voleva dire qualcosa ma era rimasta spiazzata da tanta sincerità, non sapeva come districarsi da tutto ciò. Dopo qualche minuto, Francesco le augurò la buonanotte e tacque.
Lei cercò inutilmente di prendere sonno,ma il suo sguardo era fisso sui capelli scuri del ragazzo e sulle sue spalle larghe evidenziate dalla canotta smanicata. Continuava a pensare alle sue parole dirette che le avevano aumentato la tachicardia. Sapeva di non bastarle come amica,ma a lei bastava lui come amico?
Era questo il quesito senza risposta. O forse la risposta già si sapeva da tempo,ma lei non voleva accettarla. Lui poteva essere la cura? Poteva rammendarle il cuore?
Non lo sapeva. Sapeva solo che aveva bisogno di sentirlo. E lui non l’avrebbe sfiorata come aveva promesso, quindi lo avrebbe fatto lei.
Si avvicinò e gli circondò la vita sperando che non fosse arrabbiato e che non si accorgesse della reazione che aveva su di lei. Il ragazzo spalancò gli occhi sorpreso da quel gesto inaspettato, ma senza pensarci le afferrò la mano e la strinse ancora di più a lui.
La ragazza si ritrovò col viso inebriato dal profumo dei suoi capelli. Aveva il cuore a mille ed era tesissima, ma piano piano riuscì a calmarsi. E i due si addormentarono sereni, l’uno stretto all’altra senza dare una definizione precisa a quel legame che stava nascendo tra di loro.
 
La mattina dopo i due si svegliarono così come si erano lasciati, solo un po’ assonnati.
“ Dormito bene?” le chiese lui.
“Si… ma ho ancora sonno. Il tuo letto è magnifico … posso venirci a dormire più spesso?” chiese lei abbracciando il cuscino.
“ Eli… questa mattina sei più promiscua del solito. Per me non ci sono problemi,guarda. Sei la benvenuta!” disse con un sorrisetto furbo.
Elisa rise “ Solo a dormire… non farti strane idee! Anzi se me lo lasci tutto per me,mi allargo per bene” disse spingendolo verso il muro.
“ Cosa? Vorresti farmi sloggiare dal mio letto? Qui la ospite sei tu,cara mia. Poi se mi inviterai nel tuo letto,allora ovviamente tu sarai la regina” esclamò divertito il ragazzo.
“ Questa conversazione sta prendendo una piega ambigua … quindi direi colazione al bar?”
“ Un’ottima idea!”
“ Perfetto… vestiti che ti offro un bel cappuccino.”
“ Mi? No no, qua il maschio sono io, ne andrebbe del mio orgoglio.”
Elisa si alzò dal letto “ Me ne frego del tuo orgoglio. O accetti le mie condizioni oppure niente colazione…” affermò lei divertita.
“ Allora non se ne fa niente” disse lui stiracchiandosi.
“ Che scemo… allora vado a prendere la mia roba di là e ci vado da sola.” Esclamò lei uscendo dalla stanza.
Dopo cinque minuti la ragazza passò in camera di Francesco per salutarlo ma la trovò vuota. Perlustrò la casa ma non lo trovò da nessuna parte. Così si diresse verso la sua macchina.
“ Ma quanto ci hai messo?!” le chiese il ragazzo sorridente mentre con una posa teatrale se ne stava appoggiato alla sua macchina.
La ragazza scosse la testa divertita,salì in macchina e mise in moto.
“ Che ne è stato del tuo gagliardo orgoglio maschile?”
“ Bah… il mio cervello ha bisogno di zuccheri,dopo ce ne preoccuperemo. E poi visto che paghi tu, il mio stomaco si è allargato a dismisura”
“ Direi che ti devo tutto il bar … quindi spennami drogato!” rispose lei sorridente.
Lui rise “ Sono contento.”
Lei chiese “ Perché?”
“ Perché oggi stai meglio. È solo mattina e già sorridi.”
Elisa si sentì scaldare il cuore e lo guardò dolcemente “ Questi sorrisi sono tutti per te.”
 
 
Ed eccomi di nuovoooooo… finalmente vi direte. Mi riprometto sempre di aggiornare presto e poi succede che arriva Natale e neanche te ne accorgi.
Ne approfitto volentieri per farvi gli auguroniiii per queste feste. Spero abbiate scartato bei regali,io quest’anno niente libri… ma rimedierò! ;) eheheh
Ho fatto il capitolo un po’ più lunghetto,spero vi piaccia come pensierino da parte mia. :*
Mando un abbraccio caloroso a voi quattro in particolare, grazie per aver ricensito!!!

Bellamysguitar, Frozensea, Engel2, Silvia_stories!!! <3 <3 <3
E visto che sicuramente non riuscirò a pubblicare il nuovo capitolo in una settimana,vi auguro un felice anno nuovo! Questo 2015 deve essere FANTASTICOOO!!! Vi abbraccio calorosamente e vi ringrazio di tutto quello che mi avete donato in questo 2014. Spero che nel 2015 avrò tanta ispirazione e che voi mi sosterrete nel mio percorso.
Un bacione enormeee! AUGURIIIIII <3

 
  
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