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Autore: Kia85    25/12/2014    6 recensioni
Ma guardatemi!
Io, un bellissimo, morbidissimo, pregiatissimo maglione di puro cashmere, buttato sul divano come qualunque altro straccetto.
Che amarezza.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Tantissimi auguri di buon Natale a tutti.

 

 Il maglione

 

 

 

Ma guardatemi!

Io, un bellissimo, morbidissimo, pregiatissimo maglione di puro cashmere, buttato sul divano come qualunque altro straccetto.

Che amarezza.

Sinceramente, non merito di essere trattato in questo modo barbarico, totalmente ignobile.

Prima di tutto, quando quel tizio, lì, quello con il naso strano, un tizio di nome signor Lennon, come lo ha chiamato la commessa, mi ha acquistato nel più rinomato negozio di Carnaby Street, mi ha infilato alla bell’e meglio in un sacchetto troppo piccolo, decisamente non adatto alle mie fibre setose e così delicate.

Dopodiché ha quasi rischiato di rovinarmi una volta per tutte quando ha chiuso il sacchetto con una stupida graffetta. Sono stato davvero a un passo dall’impigliarmici.

Cielo, cosa dobbiamo sopportare noi poveri regali sotto Natale.

E finora vi ho raccontato solo l’impacchettamento. Provate a immaginare cosa sia successo quando sono stato scartato e tornato alla luce.

Il destinatario del regalo, tale Paul qualcosa, non ha certo dimostrato più accortezza del signor Lennon. Figuriamoci!

Le sue dita lunghe e forti hanno strappato la carta e mi hanno afferrato, incivili, per allargarmi  e ammirarmi, prima di abbandonarmi con noncuranza sul divano.

E ora sono qui, ben consapevole che non è ancora giunta per me la tanto agognata tranquillità di un bel posticino caldo nell’armadio.

“Dai, provalo.” esclama il signor Lennon, seduto comodamente sul divano.

Paul comincia a sfilarsi la camicia e subito dopo mi raccoglie ancora una volta, con un po’ troppa foga per i miei gusti.

Giù quelle luride manacce dal sottoscritto!

Il suo capoccione con quella massa ribelle di capelli scuri fa quasi fatica a passare attraverso il girocollo, ma alla fine ci riesce. Con un po' di sforzo da parte di entrambi.

Leggermente frastornato, cerco di adattarmi a questo corpo caldo, mentre vengo ammirato sia dal signor Lennon che da Paul.

“Sembra perfetto.” commenta il primo, osservando con molta attenzione l’uomo di fronte a sé.

“Lo è, John.” concorda Paul, sorridendogli dolcemente, prima di avvicinarsi e sistemarsi a cavalcioni su di lui.

Oh no. Questo no...

La sua pelle rabbrividisce, lo percepisco perfettamente con ogni fibra, mentre Paul avvolge le braccia intorno al collo dell'altro uomo e gli bacia la punta del naso.

Vi prego, ditemi che non sono finito nelle mani di due insopportabili piccioncini.

 “Grazie mille, Johnny, ma non dovevi disturbarti, ti sarà costato una fortuna.” sussurra Paul, accarezzandogli una guancia.

Sì. Sembrerebbe proprio di sì.

Per tutte le caprette dell’India, ma che cosa ho fatto di male nella mia vita per meritare un simile destino?!

“Oh, non pensarci.” esclama John, tuffando una mano nei capelli del giovane, “Per il mio Paul, questo e altro.”

John si lascia scappare una risata. Una molto nervosa, lo posso notare anche io che so poco o niente di questi rozzi esseri umani e delle loro strane relazioni.

“Cos’era?” domanda Paul, turbato, e si scosta appena dal tocco di John.

L'altro giovane uomo batte le palpebre, sorpreso, “Cosa?”

“Quella risatina nervosa.”

“Quale risatina nervosa?”

“Quella che stai trattenendo anche ora.” risponde Paul, allontanando la mano dal viso di John.

Ops, il suo tono non promette niente di buono.

Spero che non si arrabbi, insomma, se si dovesse arrabbiare, potrebbe agitarsi; e se dovesse agitarsi, potrebbe... Dio, potrebbe sudare.

Sto male al pensiero, vorrei proprio farne a meno, sapete, imprimere quell'odore disgustoso sulle mie fibre fresche e profumate.

Dannazione, sono nuovo, capite? Nuovo di zecca, per l'amor del cielo.

“Ti sbagli, Paul, non c’è stata nessuna risatina nervosa.”

“Ma davvero?” esclama Paul, è chiaro che non creda a una sola parola del signor Lennon, “Vai a raccontarlo a qualcun altro. Ti conosco, io, so perfettamente quando sei nervoso, anche fin troppo bene e ora lo sei. Quindi perché non mi dici che succede, così risparmi a entrambi un po’ di tempo?”

“Paul, ma-” cerca di protestare John, ma Paul lo interrompe senza tante storie.

“John, ti prego.”

“E va bene, allora.” sospira l’uomo, decidendo infine di rassegnarsi alla richiesta di Paul, “Non posso stare con te stasera.”

Quella che s’impossessa ora del viso di Paul non può essere nient’altro che delusione, o sconforto, o entrambi, un mix potenzialmente pericoloso, a quanto si dice, soprattutto tra piccioncini.

“Cosa? Perché?” domanda, incredulo.

“E’ la Vigilia di Natale. Abbiamo degli ospiti, sai, un’amica di Cyn con la sua famiglia. Non me l’ha detto che un paio di giorni fa.” spiega John, “Mi dispiace, Paul, io-”

“E non potevi dirmelo prima? Magari ‘un paio di giorni fa’, come hai detto tu?” sbotta Paul, tentando di alzarsi in piedi.

Tuttavia John gli afferra i fianchi e lo tiene giù, contro di lui, avvolgendo poi le braccia intorno alla sua vita, nonché al mio pregiatissimo orlo rifinito con estrema cura.

“Io…Non sapevo come dirtelo, eri così entusiasta, non volevo rovinare la festa.”

Oh dannazione, sembra davvero contrito, fa quasi pena, poveraccio, con quell’aria da cucciolo bastonato. Non che io ne abbia mai visto uno, ma credo che avrebbe proprio quei grandi occhi dolci, e quell’espressione mesta, un cucciolo bastonato.

“Beh…” inizia Paul, pare decisamente colpito dall’espressione di John, “Dirmelo all’ultimo momento non trovi sia peggio?”

“Certo, ma per fortuna so anche come farmi perdonare.”

E così dicendo, John sfoggia un improvviso e malizioso sorriso.

Paul incrocia le braccia, guardandolo poco convinto, “E sarebbe?”

“Possiamo stare insieme  domani sera. Aiuterò Cyn con il pranzo, giocherò con Julian e la sera sarò tutto tuo. Che ne dici, Paulie?”

L’espressione di Paul sembra addolcirsi un po’, sento i suoi muscoli rilassarsi leggermente. Chissà perché me l’aspettavo. Tutti uguali, questi piccioncini.

“Oh, d’accordo, maledetto.” sospira poi, scrollando le spalle, “Allora come punizione, dovresti aspettare domani sera per ricevere il tuo regalo di Natale, giusto?”

“Mm, no, lo vorrei stasera. Sai, a Natale sono tutti più buoni, quindi niente punizioni.” mormora John, sfiorando con le labbra il suo collo.

Un altro brivido attraversa il corpo di Paul, mentre lui cerca di nasconderlo. Fallisce miseramente e scoppia a ridere.

“Va bene, signor Impaziente-”

“Senti da che pulpito…” lo interrompe John, ma Paul non ci fa molto caso.

“Comunque, è proprio di fronte a te.”

 “Cosa?” domanda John, battendo le palpebre, confuso.

“Il tuo regalo.”

“Ripeto, cosa?”

“Sono io, stupido.”

“Tu? Tu saresti il mio regalo?" esclama John, ridendo dolcemente, “Ma io pensavo a qualcosa di più interessante.”

È la volta buona che Paul si offenda sul serio e a me non resta che lanciare imprecazioni all’indirizzo del qui presente signor Lennon. Perché ora le dita di Paul tornano prepotenti su di me. Afferrano il girocollo e mi tirano verso l’alto, in modo da coprire il suo viso e soprattutto la sua espressione rabbuiata.

Per l'amor di Dio, dovevo finire proprio tra le mani di due bambinoni, che si stuzzicano in modo totalmente infantile?

Andiamo, su, io sono qualcosa di serio e importante. Non merito certo di stare con questi plebei!

E mentre sono qui a sperare di essere da qualunque altra parte, John sorride con malizia, un sorriso che ovviamente non promette nulla di buono; e proprio perché a quanto pare non sono stato abbastanza bistrattato finora, l'uomo afferra il mio orlo e lo allarga, indelicato, per raggiungere Paul sotto di me, l'attimo dopo.

“Ehi, non sei stato autorizzato a infilarti qua sotto.” commenta Paul, indispettito.

Cerca di indietreggiare ancora, ora che si ritrova con il viso a un soffio da John, con il mio tessuto ad avvolgerli e avvicinarli, ma non può.

Maledetto, così finirai solo per allargarmi.

Ah, che triste destino mi aspetta.

"Dai, Paul... Sai benissimo che stavo scherzando." esclama John, facendogli il solletico sul petto nudo.

"Non lo so, sai? Potevi parlare sul serio." risponde imbronciato l'altro.

"Che stupido sei. Cosa può desiderare un uomo più di Paul McCartney tutto per sé?"

Paul sussulta quando John gli rivolge un occhiolino, e poi si rilassa e sorride.

"Un uomo? Uno qualunque?"

"Hai ragione, riformulo." concorda John, "Cosa può desiderare John Lennon più di Paul McCartney tutto per sé?"

Paul ride dolcemente e torna a far scivolare le braccia intorno al suo collo, stringendolo con amore, avvicinandosi a lui e facendo sfiorare i loro petti.

"Non saprei, forse un maglione? Uno come questo?"

Ehi, un attimo. Cosa sarebbe questa? Ironia?

"In effetti è proprio un bel maglione."

Oh finalmente, qualcuno che mi riserva la giusta attenzione.

Tuttavia non credo che Paul sia molto interessato alle sue parole. Il suo sguardo si addolcisce, incantato osserva John di fronte a lui, le labbra si schiudono, sfiorando quelle di John.

"Sì. È morbido e caldo e-"

John lo bacia, prima che possa finire i complimenti che stava indirizzando al sottoscritto.

Gli costava tanto aspettare un altro po'?

E mentre lo bacia, lo attira a sé con le mani al confine del fondoschiena di Paul, lì dove si intravede un filo di pelle.

"Credo che dovresti toglierlo, ora." commenta John, mordendogli delicatamente il labbro inferiore.

Idiota, sono io quello da trattare delicatamente. E invece sono ancora qui, tutto allargato e tirato intorno a questi due pazzi.

Sicuramente il mio povero orlo sarà slabbrato. Dannazione!

“Perché? Vuoi forse riprendertelo?” domanda Paul divertito.

Oh-o.

Ho l’impressione che tra qualche istante io finirò sul freddo pavimento. Beh, se non altro la mia tortura cesserà.

“No, voglio scartare il mio regalo.”

Ecco, appunto.

 

Note dell’autrice: yeahhh, buon Natale!! Ricevuto bei regali? Magari qualcosa di beatlesiano? Io no… sigh sigh. Pazienza :D

Allora, questo è il regalino per tutti i cari utenti di efp. Non è il massimo, ma insomma, si fa quel che si può quando hai la pancia troppo piena. Anche perché, capitemi, è la mia 60° storia sui Beatles. Comincio a perdere colpi, lol. XD

La storia è ispirata a una fanart che ho pubblicato sulla pagina Two of us. J

Grazie a kiki che ha corretto.

Grazie anche ad alcune utenti molto molto gentili con me. In primis workingclassheroine e verystrange_pennylane perché mi hanno stalkerato per questa os. Siete adorabilmente pazze. E grazie anche a Sillylovesongs e paulmccartneyismylove, per la loro costante presenza.

A tutti voi, buon natale. J

Kia85

 

 

 

 

 

   
 
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