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Autore: Jeo 95    25/12/2014    3 recensioni
Naruto sorrise cortese, strinse un paio di mani, ringraziò e sorrise ancora.
Con al suo fianco Hinata accoglieva gli ospiti, ringraziandoli per la presenza alla loro festa di fidanzamento. Presto lui e Hinata si sarebbero sposati.
[...]
Sembrava veramente felice. Eppure, se qualcuno l’avesse osservato attentamente avrebbe capito alla prima occhiata. Non era affatto così.
***
Dedicata a Soly Dea. E a tutte quelle fans che ancora credono nel loro amore.
Jeo 95 =3
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto, Naruto/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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*Note Autrice*
Eeeeeeee gommenasai! 
Avevo detto che la prossima sarebbe stata una cosa felice, ma poi Soly Dea mi ha dato questa idea..... e non ho resistito!
Diciamo che è collegata alla mia altra fic The Scarf of Regret, vista però dal punto di vista di Naruto.
Voglio precisare una cosa: il regalo di Sakura, che per i motivi detti nell'altra fic non può dare la sciarpa a Naruto, serve a simboleggiare il loro legame, forte e solido anche se le circostanze li hanno divisi.
Per me (nella fic come nel manga) loro due si amano e lo faranno per sempre, ma per non far soffrire nessuno si adattano alle circostanze e si amano in silenzio. Non che si vedono di nascosto e fanno sesso eh, nessun tradimento, reprimono i loro sentimenti e fingono di essere felici in questa loro vita.
Non mi dilungo oltre, un bacione a chiunque mi lascerà un commento e/o una recensione.
A presto, grazie e buona lettura!
Jeo 95 =3



 
TheRegret of my
First Love

 

Naruto sorrise cortese, strinse un paio di mani, ringraziò e sorrise ancora.
Con al suo fianco Hinata accoglieva gli ospiti, ringraziandoli per la presenza alla loro festa di fidanzamento. Presto lui e Hinata si sarebbero sposati.
C’erano proprio tutti. O quasi.
Si guardava intorno frenetico, alla ricerca di qualcun’altro che ancora non aveva visto.
Non era venuta.
Ci aveva sperato, di poter ridere con lei ed essere a suo agio anche tra tutto quello sfarzo, perché soltanto lei avrebbe saputo farlo rilassare con la sua sola presenza.
Invece era solo, e nonostante tutto continuava a sorridere.
Sembrava veramente felice. Eppure, se qualcuno l’avesse osservato attentamente avrebbe capito alla prima occhiata. Non era affatto così.
Ringraziò tutti i kami che conosceva quando la festa finì e poté così ritirarsi nella tranquillità della sua umile dimora.
Tolse il copri fronte, i sandali e la giacca, poggiando tutto dove capitava. La sua casa era comunque un disastro.
Rise, pensando alle strigliate prese da Sakura-chan a causa del disordine. Ormai non era più così.  
Adesso per lui c’era solo Hinata. Sarebbe stata lei adesso a sgridarlo? Probabilmente no.
Stava per sposarsi con la timida Hyuga, si sarebbe costruito una famiglia con la donna che amava e con la quale sarebbe stato felice per il resto della vita. Ed era tutto merito di Sakura-chan.
Una dolorosa morsa gli strinse il cuore.
Perché? Perché il pensiero di lei faceva ancora così dannatamente male?
Tutti i suoi sogni stavano per diventare realtà, tutto finalmente era come l’aveva sempre immaginato.
Allora perché si sentiva come se fosse tutto tremendamente sbagliato?
Perché non era Hinata la donna che voleva al suo fianco.
Scosse il capo. Lei lo aveva sempre amato.
Perché non è lei la donna che amava.
Balle. L’aveva anche baciata, perché non avrebbe dovuto amarla.
Perché lei non era Sakura-chan.
Scosse il capo, scagliando un pugno contro il muro. Doveva smetterla di pensare a lei.
Tutto ciò che aveva provato per lei era stata un’illusione, un mero capriccio dettato dalla rivalità con l'Uchiha e che aveva scambiato per amore.
Fissò per attimi intensi la sua immagine nello specchio, come a voler convincere anche lei di quella realtà. Un sorriso amaro gli deturpò il volto.
Non aveva mai avuto una cotta per Sakura-chan, lui l'amava, non aveva mai smesso di farlo.
Aveva cercato di dimenticare, ma non ci sarebbe mai riuscito. Lei era il suo unico rimpianto.
E lo sarebbe stata per sempre, ma ormai non aveva senso rimuginarci sopra.
Si lasciò cadere sul letto stancamente e chiuse gli occhi.
Un bussare insistente alla porta gli impedì di prendere sonno.
Quando aprì la porta non trovò nessuno sulla soglia, se non un pacchetto giallo, legato con un fiocchetto rosa. Un bigliettino faceva bella mostra sul pacchetto.
Non appena lo lesse, Naruto sgranò gli occhi.
Per sempre legati.
Sakura.”
Un filo rosso. Il filo del destino che legava le persone sin dalla nascita. Anche se divisi, quel filo li avrebbe uniti per sempre.
Amaramente Naruto sorrise. Anche lei provava dolore e rimpianto. Se solo avessero compreso prima.
Una lacrima solitaria gli solcò il volto.
“Stupido...”
Era stato uno stupido.
Si asciugò ferocemente la lacrima, annegando nel rimpianto di non essersi mai dichiarato. Era stato un vigliacco.
“Stupido!”
Si era comportato da stupido.
Rientrò in casa ed osservò il filo a lungo. Avrebbe voluto correre da lei, stringerla a se e baciarla, dirle che l’amava. Ma ormai era troppo tardi.
“Stupido...”
Perché era sempre stato uno stupido. Il suo stupido.
Il rimpianto del primo amore era un dolore soffocante e crudele, ma Naruto l’avrebbe affrontato per il resto della sua vita. Perché non sarebbe mai riuscito a dimenticare.
Lui e Sakura si sarebbero amati per sempre, in silenzio, divisi dalle circostanze ma uniti nell’anima e nel cuore, entrambi tormentati dal rimpianto dell’amore che non avevano e mai avrebbero potuto coronare. 
   
 
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