Un
magico Natale
Emma Swan non era abituata al
Natale in famiglia, anzi per meglio dire non era proprio abituata né al Natale né
alla famiglia, ed insieme si stavano rivelando una combinazione potenzialmente
distruttiva per la sua psiche. Per di più Neal, con i suoi continui tentativi
di rendere quelle feste perfette, non si
stava rivelando di certo di aiuto.
"Neal, togliti quel frontino!" esclamò esasperata,
vedendolo sistemarsi con attenzione un paio di antenne da renna sulla testa.
L'aveva cercato per tutta la loro nuova casa e sinceramente
aveva cose più urgenti da fare che trovarsi coinvolta in quella specie di
improvvisato nascondino.
Anzi guardia e ladri.
"Amore, rilassati" disse lui ridacchiando,
obbedendo però a quell'ordine.
"Tuo padre e Belle sono già arrivati e tra poco tutta Storybrooke sarà qui" gli fece notare, sospirando
stancamente.
Splendido, la serata non era neppure iniziata ed era già un
potenziale disastro.
"Volevo solo rendere questo Natale speciale... Avevo
pensato di vestirmi da Babbo Natale, ma Henry ormai è cresciuto per queste
cose"
Aveva pronunciato quelle parole con il più dolce dei sorrisi,
ma forse era stato proprio quel surplus di dolcezza a permetterle di scorgere
la celata amarezza. E forse solo in quel momento si rese conto che era un primo
Natale anche per lui.
"Neal..." iniziò avvicinandosi di più a lui.
Ma le parole sembrarono essere volate via dalla sua mente e
così si limitò semplicemente a ricambiare quello strano sorriso e a lasciarsi
cadere nel suo caldo abbraccio.
"Vorrei solo che fosse un Natale magico..." mormorò
Neal, stringendola tra le braccia e posandole un bacio tra i capelli
"Andiamo sotto, dai" aggiunse poi, prendendola per mano e guidandola
al piano inferiore.
Stavano per fare il loro ingresso nel salotto, quando una
forza invisibile li costrinse a rimanere immobili allo stipite.
"Ma che diavolo...?"
Una risata ben familiare fu tutto ciò che la coppia ottenne
come risposta. Il sorriso birichino sul volto di Henry, inaspettatamente
complice del signor Gold, e l'espressione di scusa
dipinta su quello di Belle non lasciavano presagire nulla di buono.
"Stavo spiegando a mio nipote come divertirsi usando la
magia" esordì chiaramente divertito.
"Sì, il vischio incantato è geniale!!" esclamò
Henry, dandogli manforte.
"Ragazzino, con te facciamo i conti dopo!" lo
rimproverò Emma bonariamente, prima di voltarsi verso il fidanzato.
Non che l'idea di baciarlo le dispiacesse molto, dopo tutto.
Neal si chinò dolcemente verso di lei e appena le loro labbra
di toccarono, la magia del vischio si spezzò e furono liberi di muoversi.
"Sai amore" sussurrò lui dandole un altro bacio e
lanciando un'occhiata di traverso a suo padre "quando ho detto che volevo
un Natale magico... Non intendevo nel vero senso della parola"
**
"È inutile che ti agiti cara! L'incantesimo del vischio
può essere spezzato solo da chi l'ha creato..."
Regina alzò gli occhi al cielo e mormorò qualche
imprecazione.
"E allora cosa dovrei fare?"
Tremotino allargò il suo sorriso e diede un
colpo a terra con il suo bastone.
"Aspettare che qualcuno ti baci ovviamente..."
"Mmm..." mormorò la voce
di Hook, emergendo alle spalle del sindaco "Non
ho ben capito cosa succede, ma ti serve un volontario per un bacio, tesoro, io
sono qui"
La donna si voltò di scatto e fulminò il nuovo arrivato con
uno sguardo.
"Scordatelo, pirata" disse caricando l'appellativo
con un apparente disprezzo, che per tutta risposta lo fece sorridere.
E sorrisero anche Gold e Belle
osservando la scena, sebbene per ragioni completamente diverse.
"Sai, devo ammettere, Rumple,
che sarebbero una bella coppia" commentò la ragazza con convinzione.
"Sì..." concordò l'interpellato annuendo con vigore
"Tifo assolutamente per il capitano" aggiunse con impercettibile
ironia.
"Non capisco... Non è il tuo acerrimo nemico?"
domandò Belle chiaramente sospettosa.
"Già... E se conoscessi quanto me come sono finite tutte
le relazioni passate di Regina, capiresti perché gli sto augurando con tutto il
cuore di diventare la sua prossima fiamma" ribatté lui con espressione
divertita.
Nel frattempo gli altri due si erano resi inconsapevolmente
protagonisti di una scenetta che non sembrava accennare a concludere.
"Andiamo Regina, non puoi mica restare lì per
sempre!"
"Oh il tuo fetore mi basta sentirlo da lontano,
capitano"
"Non è vero che puzzo... Senti tu stessa!"
"No! Non osare avvicinarti Hook!"
Quell'avvertimento aveva avuto la forma di un vero e proprio
urlo quando alle parole, il pirata aveva provato a far subentrare i fatti.
L'ennesima minaccia, tuttavia, fu presto bloccata.
Improvvisamente l'incantesimo fu infatti spezzato, il sindaco riprese a
muoversi e il motivo di quella disputa cessò di esistere. Tuttavia, non era
stato Killian l'autore di quella piccola magia, la
colpa era tutta da imputare a Henry che, dopo averla attirata verso di lei, le
aveva stampato un bacio sulla guancia. Un sorriso allegro appariva adesso sul
suo volto e la stessa espressione, più un accenno di sollievo, si rifletteva su
quello di sua madre.
"Io l'ho sempre detto che sei il mio eroe" gli
disse dolcemente stringendolo a sé, per poi iniziare entrambi a muoversi verso
la cucina, rispondendo al richiamo generale di David e Mary Margaret.
Hook invece ricevette solamente una
doppia occhiataccia da parte dei Mills e una risata
divertita da parte dei Gold. Un'espressione confusa e
sconsolata si formò sul suo viso e una sola domanda frullava nella sua testa.
"Che male ho fatto adesso anche al ragazzo?"
**
Regina e Snow parlavano e
sorridevano come se fossero vecchie amiche, David giocava a carte con Henry nel
tentativo -ben riuscito- di recuperare gli anni persi nel ruolo di nonno, Rumple e Killian sembravano
intenti a formare una strana alleanza, sotto lo sguardo divertito - e anche
vigile e sospettoso - di Belle: ecco la scena che si presentava qualche ora più
tardi agli occhi di Emma, appoggiata in
contemplazione allo stipite della porta del salotto. Probabilmente la reazione
più adeguata sarebbe stata scoppiare a ridere a crepapelle, ma invece sul suo
volto comparve solo un semplice sorriso e una lacrima, sfuggita dispettosamente
al suo controllo.
"Ehi, amore che succede?"
Sorrise alla domanda e forse ancor di più al tono premuroso
in cui era stata pronunciata. Si strinse di più nell'abbraccio del suo
fidanzato e chiuse per un attimo gli occhi, godendosi la sensazione di serenità
che avvertiva in quel momento.
"Sono felice, Neal" confessò, voltandosi appena per
rivolgergli un sorriso sincero.
Era felice perché quel Natale era davvero magico, inclusa
l'insolita famiglia che si ritrovavano.
Era felice perché alla fine aveva trovato la sua Tallahasse.
Ogni dove in
quell'abbraccio era Tallahasse.
NDA:
Salve!
Ancora Natale e ancora fluff-idiozia ma stavolta con protagonisti gli Swanfire (e un piccolo inevitabile accenno HookedQueen e Rumbelle). Diciamo
che in queste vacanze sono ispirata… ahahah Spero vi sia piaciuta e buone feste a tutti!