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Autore: AliceCutso    26/12/2014    0 recensioni
Alexis ha dovuto affrontare tante cose negli ultimi mesi. Nel giro di un'estate la sua vita si è completamente capovolta e Jonathan ha di certo approfittato di questo, confondendola per avvicinarla a se.
Ora che lui è tornato Alexis ha la possibilità di conoscere meglio sua sorella, Clary, ma si trova anche a doversi porre delle domande su se stessa, perchè c'è un dubbio che la tormenta e la fa esitare: in lei prevale il bene o il male?
Esiste ancora una possibilità per la sua anima?
Seguito di "Colei che protegge", tuttavia comprensibile anche per chi non avesse letto la storia precedente.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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POV Alexis

Caro diario,
Oggi siamo nella bella Praga. Jonathan dice che si deve incontrare con un tale per concludere un accordo e ha acconsentito a portare anche me con lui! Non vedo l'ora di poterlo affiancare e combattere insieme, di nuovo, dopo tanto tempo. Voglio che sia fiero di me, fargli vedere che tutte quelle ore che passa ad allenarmi non sono sprecate, così forse mi coinvolgerà di più nei suoi piani.
L'unica pecca della giornata è che Jace stamattina si è portato a casa Clarissa, la quale ora mi sta fissando. Giuro sull'Angelo che se quei due non tornano in fretta dalla loro "commissione" potrei anche strangolare quella p...

 

-Ti spiace?- dico coprendo i fogli con un libro -è privato-.
Lei si scosta un poco sulla sedia guardandomi sorpresa -scusa. Ma è questo che fai di solito? Aggiorni il tuo diario?-.
-solo se Jonathan non c'è-.
-e quando c'è?-.
-in genere mi addestra o lo fa fare a Jace se lui è impegnato. Comunque anche se loro sono fuori vuole che studi specializzandomi in qualcosa, possibilmente-.
-quindi ti tiene chiusa qui? Sempre?-
La sua schiettezza mi fa venire l'amaro in bocca e una leggera malinconia comincia a pesarmi sulle spalle -una volta mi ha fatto fare shopping a Firenze, alcune cose di Jocelyn non mi entrano-.
-a me vanno perfette invece, è... una strana coincidenza non trovi?-.
"e ti pareva" penso fra me e me mentre apro il manuale che ho davanti.
-che cos'è?-.
-un libro che parla di veleni, Clary- rispondo con un sospiro. Perchè non mi lascia in pace?
-è l'argomento in cui ti stai specializzando? Io non l'ho ancora studiato. Come mai l'hai scelto?-.
Con uno scatto chiudo il libro molto forte voltandomi a guardarla cercando di far trasparire tutto il mio fastidio -l'ho scelto perchè dopo che sono dovuta scappare dal Conclave ho vissuto per settimane in una foresta con solo un arco e qualche freccia. Per essere sicura che ogni colpo risultasse letale, così da non perderne nemmeno una, intingevo le punte in alcune soluzioni altamente velenose che preparavo con ciò che trovavo così Jonathan mi ha suggerito di approfondire l'argomento. Sei soddisfatta adesso o hai qualche altra domanda?-.
Con mia sorpresa lei non si fa piccola piccola sotto il mio sguardo ma lo regge con una certa nonchalance. Mio fratello mi dice spesso che quando mi arrabbio io riesco a fare lo sguardo-Valentine che, a quanto pare, è una particolare occhiataccia che mette particolarmente in soggezione e che riesce a far gelare ogni essere vivete fin nelle ossa. Pare che sia stata questa la dote più utile a nostro padre per formare e comandare il Circolo.
Ma Clarissa non cede, rimando seduta compostamente a studiarmi.
-La mamma ha ragione, c'è qualcosa in te che ricorda incredibilmente Valentine... ma assomigli anche a lei... sei una sorta di miscuglio-.
-beh, in genere è così che funziona. Siete tu e Jonathan a essere completamente sballati-.
-ho come l'impressione di non piacerti molto-.
Stavolta la ignoro per un lungo istante, incerta su cosa dire o fare. Poi però mi ricordo che ho promesso a Jonathan di cercare di andare d'accordo con lei così mi alzo e faccio per andarmene. Sono quasi alle scale quando la sua voce mi richiama -non potrai evitare l'argomento per sempre sai?-.
-quanto scommetti?- le dico senza neanche voltarmi.
Improvvisamente la sento prendermi per un polso, così il mio istinto, creato in mesi di addestramento e fughe, risponde da solo schiaffeggiandola con il dorso della stessa mano che aveva arpionato.
Non nego che vedere la parte colpita diventare subito rossa mi provoca un certo orgoglio.
-scusa... non volevo. Vieni, mettiamoci del ghiaccio-.
Cavolo spero che non si gonfi troppo! Se mio fratello vede che l'ho colpita sarà molto deluso e Jace darà di certo di matto.
Svelta la trascino in cucina e le porgo la sacca del ghiaccio, fresca di congelatore. Quando se l'appoggia sulla guancia la vedo avere un sobbalzo anche se ha cercato di nasconderlo. Mi trovo a chiedermi se per lei, come per me, sia stato difficile entrare in un mondo come quello degli Shadowhunters, fatto di combattimenti e ferite e dove perciò è considerata quasi una vergogna non riuscire a sopportare bene il dolore. Ricordo bene la frustrazione di Jonathan durante i primissimi addestramenti, quando m'insegnava come si deve cadere da grandi altezze. Spesso mi prendevo una storta come minimo e con imbarazzo gli dovevo chiedere una pausa.
-come va?-.
-un po' meglio, grazie... comunque io vorrei davvero che andassimo d'accordo Alexis. Siamo sorelle, nate nello stesso giorno per giunta-.
-Clarissa... è complicato-.
-io penso che devi solo scaricarti un pò-.
Un sopracciglio mi si alza per la sorpresa mentre la mia voce assume un tono scettico -vuoi che ti colpisca di nuovo? Sbaglio o hai tendenze masoc-. Non riesco a finire la frase che lei con uno scatto incredibilmente veloce afferra il tubo di panna montata, dimenticato sul ripiano dalla colazione, e me ne spruzza un po' in faccia. Per un attimo rimaniamo entrambe come pietrificate, io per la sorpresa, lei per il timore di aver esagerato. Con la panna che ancora mi cola dal mento le strappo bruscamente di mano il tubo -questo non dovevi farlo-.
Detto ciò le sorrido e la spruzzo a mia volta ridendo. Lei lancia un piccolo grido e scappa, armandosi di una lattina di coca cola.
Vedendo che la agita le punto contro la panna -non oserai-.
-quanto scommetti?- risponde lei con un sorriso.

 

* * *

-Jonathan ci ucciderà quando vedrà come gli abbiamo ridotto la casa-.
-è anche casa nostra, Clary. E comunque è raro che si arrabbi con me- le dico facendomi cadere sul divano vicino a lei. Intorno a noi c'è quello che sembra il campo di battaglia di due bambini molto capricciosi, con crema, cioccolata, panna e bibite varie sparse letteralmente ovunque ma sopratutto addosso a noi.
-Alexis, posso chiederti che rapporto c'è fra te e nostro fratello?-.
-beh, io lo adoro... non so nemmeno perchè, è una cosa che è successa piano piano e poi non c'è stato più modo di fermarla. Valentine diceva che appena si fossero calmate le acque, saremmo diventati parabatai. È più che un semplice fratello per me, la prima volta che l'ho incontrato non sapevo nemmeno che lo fosse... -.
Piuttosto tu e Jace?- dico ad un certo punto -lo avete già fatto?-.
Lei, con mio grande divertimento, diventa tutta rossa sotto i residui di panna facendomi capire che non solo non è stata a letto con Jace ma che è vergine.
-No, non ancora-.
-Beh, fai bene ad aspettare- le dico mentre mi prendo un'altra cucchiaiata di gelato -la prima volta è la più bella di tutte, anche se nella maggior parte dei casi è la meno piacevole. Sai com'è, tutte quelle dopo sono belle e coinvolgenti quanto vuoi ma si confondono fra un amplesso e l'altro mentre la prima... è indimenticabile. Non sprecarla-.
-tu non hai provato piacere la prima volta?-.
Improvvisamente mi ritorna in mente quel tardo pomeriggio di Novembre. Io e Jas stavamo insieme da qualche mese e dovevamo uscire a fare non mi ricordo bene cosa solo che la pioggia ha rovinato i nostri programmi. Siamo rimasti nel suo appartamento per mangiare una pizza davanti alla televisione e poi ci siamo baciati. All'inizio era tutto normale, il solito inebriante bacio di Jas solo che poi... non so, abbiamo sentito nuovi bisogni. Non ricordo molto bene l'atto in se ma piuttosto quelle strane sensazioni, sconosciute fino a quel momento, le emozioni che ho provato, il lenzuolo sulla mia pelle e la pioggia di una giornata grigia. Dopo un po' mi sono alzata per andare in bagno. Mi sono guardata allo specchio e la consapevolezza di quello che era appena successo mi ha colpito seguita da un pensiero sussurrato alla mia mente con la leggerezza di un battito d'ali. "non sono più vergine". Non so bene descrivere come mi sono sentita mentre assimilavo quel concetto. Era strano ma qualcosa mi diceva che era una cosa buona.
Le sorrido, un sorriso malizioso e allegro -una signora non parla di certe cose... a buon intenditore, poche parole- aggiungo stringendomi nelle spalle.
Poco dopo vediamo il portale aprirsi vicino a noi. La luce che emana ci acceca per un attimo ma le voci di Jace e Jonathan, forti e virili, sono inconfondibili.
-che cos'è successo qui?-.
-e sopratutto, perchè diavolo non mi avete aspettato? Adoro i sexy-party-.
-sexy-party?-.
-Il tuo ragazzo si sta riferendo ai porno che guarda quando lo mandi in bianco, Clary- le dico accennando un sorriso a Jonathan. Lui lo ricambia e posso vedere nel suo sguardo che è felice di vedermi così tranquilla anche se sto con lei.
Che ci abbia lasciato apposta da sole?
-io e Alexis avevamo bisogno solo di scaricare un po' la tensione..-.
-sono davvero molto lieto di vedervi andare d'amore e d'accordo, ma adesso dovete andare a darvi una ripulita-.
Jace si avvicina a Clary e le porge una mano per aiutarla ad alzarsi -siamo venuti a prendervi, andiamo a svolgere una missione-.
-tutti insieme- aggiunge mio fratello.
E per me, che lo conosco così bene, è impossibile non notare l'euforia nella sua voce e nel suo sguardo soddisfatto. Penso che questa è una parte del suo piano: gli eredi della famiglia Morgenstern riuniti e alleati contro il mondo intero. Ora non gli rimane che bruciare i suoi nemici e so che per lui sarà un divertimento farlo.

  
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