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Autore: Vicarious10    26/12/2014    3 recensioni
Durante il matrimonio dei suoi più cari amici, Sonic non avrebbe mai pensato che la minaccia più grande che avesse mai affrontato stava per incombere sulla sua vita. Lui e i suoi compagni di avventura si ritroveranno ad essere impotenti per la prima volta nella loro vita di fronte alla guerra più grande di tutte. L'unica speranza risiede nell'aiuto di un misterioso alleato, l'unico in grado di prevedere le mosse del nemico.
La battaglia per la sorte di Mobius sta per cominciare.
Uniti o divisi, niente sarà più come prima.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccoci qui, nel posto dove vorrei essere, ovvero dietro ad un computer durante una giornata di questo gelido inverno. Per quelli che hanno letto le mie precedenti (e, ahimè, incompiute) storie e per quelli che non mi conoscono, vi do il benvenuto in questa mia nuova fatica, augurandomi che stiate passando delle belle vacanze. Non so più da quanto tempo non sono presente su questo fandom, e di questo vi devo delle profonde scuse. Soprattutto a chi aveva seguito Black Hedgehog e che non sa ancora come andrà a finire, sono di nuovo qui per farmi perdonare. Inizialmente, per problemi personali, non mi sentivo più di  continuare a scrivere, abbandonando tutte le idee che mi erano venute in mente nel corso degli anni. Infatti, fu per caso che cominciai a scrivere questa storia, e non credevo che l’avrei mai pubblicata. Dopo aver cambiato idea, pensai giorno e notte a questa storia, la cui fine potrebbe dare inizio a qualcosa di nuovo a cui non ho mai pensato. Tornando a noi, i personaggi che troverete qui sono parte della continuity dei fumetti Archie e alcuni creati da me. Alcuni hanno lo stesso carattere a cui siete abituati, mentre altri ho dovuto modificarli per renderli più idonei a questo racconto. Mobius verrà quasi riscritta per certi aspetti, ma di base rimarrà lo stesso pianeta che conosciamo tutti.
Vi auguro una buona lettura!
Vicarious10
 
 
1.
Il giorno del destino
 
 
Su Mobius, non c’era posto più bello di Green Hill.
Un enorme distesa verde ricca di vegetazione, dove non vi era alcuna traccia di caos o inquinamento.
Per questo, ogni giorno, Sonic the Hedgehog, l’eroe che tutti noi conosciamo, si recava lì per correre.
In cima ad una piccola collina, si distese sul prato con il solo scopo di ammirare quel cielo limpido e azzurro che abbelliva il paesaggio. Come ogni mattina, si era alzato al levar del sole, stando attento a non svegliare i suoi compagni, per ammirare Green Hill nel suo massimo splendore.
Dopo due ore di corsa, si concesse quel breve attimo di pausa prima di ritornare alla base. Fece un profondo respiro, chiudendo gli occhi e lasciando sciolto il corpo.
Per tutti gli altri sarebbe sembrato un attimo, ma per lui era tutto così naturale che quasi non si accorgeva più delle sue capacità.
Scattò ad alta velocità, scatenando un’enorme folata di vento dietro di lui.
Sarebbe stata una grande giornata.
Per lui e per tutto il regno.
 
-Non ci credo..-
Nonostante lo conoscesse da anni, Amy Rose continuava a meravigliarsi di Sonic.
Dove trovava la forza per allenarsi alle prime luci dell’alba?!
Seduta di fronte una fumante tazza di caffè, volse lo sguardo verso la finestra, in cerca di un segno del riccio.
-Se sei “l’essere più veloce al mondo” non dovrebbe essere difficile svegliarti presto per farti una piccola corsa-
A farle compagnia c’era Rob’o’Hedgehog, il miglior arciere del pianeta, nonché cugino della riccia rosa.
Al contrario di lei, Rob aveva il pelo di colore verde chiaro e andava in giro con una tuta nera, dotata di un cappuccio del medesimo colore.
Portava il suo arco e le sue frecce sempre con lui, per qualsiasi evenienza o anche solo per sentirsi più sicuro.
-Lo so, ma mi stupisce che anche oggi sia riuscito a farlo! Voglio dire.. fra tre ore comincerà il matrimonio!- rispose Amy.
Per questo oggi sarebbe stato un grande giorno: la principessa Sally Acorn si sarebbe sposata con Antoine, il Comandante della Guardia Reale.
Lei era uno scoiattolo dai capelli rossi che amava vestirsi da maschiaccio e combattere al loro fianco.
Lui era un coyote, abile spadaccino, affascinante dongiovanni e grande esperto delle buone maniere.
Anche loro facevano parte dei Freedom Fighters, il team creato dal Re per combattere quelle minacce che nessuno sarebbe mai riuscito ad affrontare da solo. Si conoscevano già da quando erano bambini, ma i loro sentimenti si intensificarono solo qualche anno prima.
Tutti sprizzarono felicità quando vennero a sapere del loro fidanzamento ufficiale, ma le attenzioni del gruppo andarono anche a Sonic.
Lui e Sally sono stati insieme per quasi cinque anni e tutti pensavano che lui sarebbe stato lo sposo della principessa, ma, a causa dei difetti di entrambe le parti, si lasciarono in un freddo giorno di inizio settembre.
Forse il più gelido che il riccio avesse mai vissuto.
Fu qualche mese dopo che lei e Antoine cominciarono a frequentarsi anche al di fuori della squadra e, dopo tre anni passati come coppia, lui decise che era arrivato il momento di chiederla in sposa.
I loro amici più intimi accolsero la notizia con grande gioia, così come tutto il regno, ma i loro pensieri non poterono, inevitabilmente, indirizzarsi verso il riccio.
Temettero che la cosa potesse rattristarlo, ma, con grande sorpresa di tutti, così non fu.
Accettò senza esitazioni il ruolo di testimone insieme agli altri da parte di Antoine, che ha sempre considerato un grande amico e un degno alleato nelle situazioni più disperate.
Amy però continuava ad avere dei dubbi sul vero stato d’animo dell’amico, poiché egli sapeva perfettamente come nascondere i suoi veri sentimenti verso gli altri.
La sua spavalderia e la noncuranza del pericolo erano il suo scudo verso tutto ciò che lo affliggeva, e lei lo sapeva bene, per questo cercava di capire se era davvero felice come tutti o se fosse solo un modo per nascondere la realtà.
Certo, lui voleva bene ad entrambi, ma avrebbe saputo convivere con il loro grande amore?
-Lo sai com’è fatto! E poi, non avrai ancora dei dubbi su di lui, spero- rispose Rob.
-Voglio solo che lui sappia che se c’è qualcosa che non va potrà sempre contare su di noi- disse Amy.
-Non preoccuparti! Lo conosco: quando si parla dei suoi amici, sarebbe disposto a tutto per loro-
Sul volto di entrambi apparve un sorriso, ripensando alla lealtà di Sonic verso chi gli stava accanto.
Nonostante i suoi modi da “ragazzaccio”, dentro di lui batteva il cuore più puro di tutto Mobius. Più di una volta aveva dimostrato che quando qualcuno era in pericolo non si tirava mai indietro dal dargli una mano, a maggior ragione se quel qualcuno era un suo amico.
Smisero di parlare quando sentirono la porta d’entrata aprirsi.
Lo videro entrare nella stanza come se niente fosse, versandosi anche lui una tazza di caffè.
-Tutta quella caffeina ti ucciderà un giorno!- disse Rob guardandolo finire la tazza tutta d’un sorso.
-E allora spero di morire prima di diventare vecchio!- esclamò Sonic.
-Ehi! Piantatela di perdere tempo e andate a prepararvi! Dobbiamo essere a palazzo prima di tutti gli invitati- li interruppe Amy.
-Ah! Che brutta vita quella del testimone!-
Per quel commento, Sonic si prese una brutta occhiata da parte dell’amica.
-Non dirlo a me!- aggiunse l’arciere.
Notando che Amy cominciava ad irritarsi, il riccio si guardò attorno alla ricerca di qualcosa con cui pararsi dal suo martello.
Quanti lividi gli aveva lasciato Amy con quello!
-Un secondo.. dov’è Tails?- chiese per spegnere l’ira della ragazza.
-Oh, sarà ancora nel suo laboratorio. Avrà passato ancora una volta la notte lì- rispose.
-Vado a svegliarlo allora!- disse Sonic.
Prima che Amy potesse ammonirlo di nuovo, lasciò la stanza e Rob ai suoi lamenti.
-Visto? Che ti avevo detto? Sta alla grande!- commentò lui.
-Si, hai ragione..-
Rassegnatasi, Amy si risedette sulla sedia.
Con quei due la giornata sarebbe stata molto lunga!
 
La base dei Fredoom Fighters, situata lontano dalla periferia, era sotto ogni aspetto la casa perfetta per i membri del gruppo.
C’era una stanza per allenarsi, una per le riunioni e le videoconferenze, i dormitori e il laboratorio, o, come Sonic l’aveva ribattezzata, il “paese delle meraviglie di Tails”.
Si chiudeva lì quasi tutti i giorni, dedicandosi al perfezionamento delle loro armi, ad aumentare le difese della base e, ultimo ma non meno importante, alle modifiche del Tornado Blu.
Esso era il loro mezzo di trasporto, ovvero un avanzatissimo jet creato dalla volpe stessa, suo più grande orgoglio come inventore e sogno di chiunque abbia mai sognato di solcare i cieli.
Cercava sempre di renderlo perfetto sotto ogni aspetto, dalla frivola estetica fino agli armamenti.
D’altronde, Tails amava quel mondo fatto di bulloni, telai e circuiti.
Era forse uno degli esseri più intelligenti che Sonic avesse mai incontrato, e la sua passione per l’ingegneria era pari al suo amore per la velocità.
Ogni volta che c’era di mezzo una qualsiasi diavoleria meccanica, la volpe non si tirava mai indietro dall’esaminarla. Gli brillavano gli occhi ogni volta che aveva a ché fare con qualcosa di nuovo da smontare e rimontare all’infinito.
E dentro quell’enorme stanza piena di macchinari, di pezzi in fase di assemblaggio e piani di costruzione o modifica, il riccio trovò il suo giovane amico dormire sulla scrivania.
Gli faceva così tenerezza che quasi gli venne da sorridere.
Oltre ad essere il genio del gruppo, era anche il più giovane e, di fatto, questo lo rendeva anche il più ingenuo.
Avvicinatosi, Sonic notò che l’amico aveva disegnato su un foglio alcuni schizzi per una sorta di aliante, o almeno così sembrava.
Spero non cambi mai, pensò il riccio.
-Sveglia Tails! Ci stanno attaccando!- urlò scuotendo per i fianchi la volpe.
Per lo spavento, Tails sbarrò gli occhi e fece un enorme balzo, cadendo per terra ancora confuso e assonnato.
Sonic lo osservò dimenarsi urlando frasi senza senso, concedendosi una grossa risata.
Era sempre divertente, proprio come la prima volta.
-Ah, Sonic! Non è divertente!- sbottò la volpe rialzandosi.
-Sicuro?-
Punzecchiandolo, il riccio lo aiutò a mantenersi in piedi per superare il sonno.
-Sei a pezzi Tails. Fino a che ora sei rimasto sveglio!?-
La volpe ci pensò un attimo prima di dargli risposta.
-Meglio che non lo sai. Volevo finire i progetti per la modifica del Tornado in tempo per il prossimo collaudo-
-Un giorno cascherai a terra privo di forze se ti dimentichi di dormire!-
Azzuffandogli i capelli, il riccio strappò all’amico una risata.
Inutile dire che erano come fratelli. Soprattutto per Tails, il legame che li teneva insieme era così forte da superare qualsiasi ostacolo.
Fu Sonic ad accudirlo fin dall’inizio, quando era ancora più scavezzacollo di quanto non lo fosse ora.
Lui gli insegnò ad avere fiducia in sé stesso e verso gli altri, mentre la volpe lo rese più responsabile verso le proprie azioni e i propri doveri.
E mentre Tails si perse nel descrivere il nuovo prototipo del motore del Tornado, lasciando Sonic stupefatto da tutti quegli incomprensibili “paroloni”, Amy urlava contro Rob per affrettarsi nel trovare il vestito per la cerimonia.
-Oh no! È già l’ora!- esclamò Tails.
-Si, e, se non ci diamo una mossa entrambi, “Miss Autocontrollo” ci pesterà a sangue da qui fino all’eternità-
Non fece in tempo a finire la frase che Sonic udì un altro ruggito provenire da fuori il laboratorio.
La porta venne aperta con violenza della ragazza, la cui sola vista fece indietreggiare i due amici dalla paura.
Vennero trascinati da lì per le orecchie senza opporre la minima resistenza, temendo che Amy potesse incrinargli qualche costola a suon di calci.
-Non c’è bisogno di esagerare così!- borbottò Tails massaggiandosi il volto dopo essersi liberato dalla morsa.
Subito si pentì di averlo detto, osservando uno spaventoso sguardo d’ira dell’amica.
-Si che c’è, visto che siamo in ritardo e voi non siete nemmeno pronti!-
-Ma di che ti lamenti!? Il matrimonio è fra due ore!- protestò il riccio blu.
-Voglio ricordarti che siamo i testimoni di entrambi gli sposi e dobbiamo essere lì PRIMA che tutto il resto degli invitati arrivi! Chiaro!?- un altro ruggito, seguito dall’ennesimo ordine di fare in fretta nel prepararsi.
A quel punto, i due smisero di fiatare e si avviarono verso le rispettive stanze.
-Un momento! Ma dove sono gli altri? Non devono fare anche loro da testimoni?- chiese la volpe.
-Ah, non ricordi? Loro hanno pensato bene di passare la notte direttamente a palazzo, mentre noi siamo rimasti qui a fare da guardia alla base e ad Amy!-
Amy dovette aver sentito la risposta di Sonic, poiché sentirono esplodere un altro ruggito di rabbia provenire alle loro spalle.
 
Il punto di una simile situazione non era mai facile da fare, soprattutto se a farlo era Sonic, ovvero l’essere che viveva a dieci galassie di distanza dalla moda.
Guardandosi allo specchio, non riusciva a fare a meno di trovarsi ridicolo nel suo abito.
Era un semplice smoking nero, con una camicia bianca e un papillon rosso che non riusciva a mettersi. Lo aveva scelto la settimana prima insieme ad Amy, visto che, secondo lei, il riccio non aveva gusto in fatto di vestiti, soprattutto perché, se fosse stato per lui, non ne avrebbe mai avuto uno.
Non gli era mai piaciuto indossare vestiti, soprattutto così suntuosi, perché gli impedivano di correre ad alta velocità come suo solito.
Bene, così non potrai darti alla fuga durante le feste, commentò la ragazza quando glielo fece presente.
Amy aveva sempre avuto quei comportamenti bruschi quando le facevano perdere  la pazienza, perciò non lo considerava come un vero e proprio difetto.
È lei a mantenere l’ordine tra di loro, per questo se la si fa esasperare perde facilmente il controllo. Poi, per Sonic e gli altri ragazzi era uno spasso vederla arrabbiata.
Era un’ottima amica, come tutti i Freedom Fighters del resto. Se non c’era quel legame tra di loro, tutto và a rotoli durante gli scontri con i loro nemici.
Ognuno si fidava dell’altro, ed era questa la cosa più importante e che rendeva felice il riccio. Qualsiasi cosa potrebbe mai accadere, lui sa di poter sempre fare appoggio su di loro, ed era importante che lo fosse anche per gli altri.
-Beh.. così dovrebbe andare bene- disse quasi al limite dell’esasperazione dopo aver rifatto il nodo del papillon.
Avviandosi verso la porta, volse per un attimo lo sguardo verso il comodino accanto al suo letto.
Era lì, il ricordo più bello che avesse con i suoi compagni.
La foto della loro vacanza, la prima che avessero mai fatto come gruppo.
Preso dal calore dei ricordi, si sedette sul letto, ammirando con nostalgia quella vecchia fotografia di otto anni fa.
Era il compleanno di Tails, che all’epoca era ancora più sensibile di quanto non lo fosse ora. Essendo orfano e non avendo mai avuto una famiglia che festeggiasse con lui, decisero di fargli una sorpresa con una giornata lontano dal trambusto e dai loro impegni. Ed eccoli lì, tutti sorridenti e spensierati, con al centro una piccola volpe commossa e felice come non lo era mai stata prima di allora, ma fu un altro dettaglio che fece commuovere il riccio.
Lui e Sally erano lì, abbracciati e sorridenti, con lo sguardo rivolto verso l’obbiettivo.
Ricordò che il profumo della ragazza gli aveva sempre fatto perdere la ragione, arrossendo ogni volta che lei lo notava. All’epoca pensava che niente potesse mettere fine a quel sentimento, così solido e vivo da dargli la forza di guardare sempre il lato positivo di ogni cosa. Ogni volta che la trovava al suo fianco, il mondo gli sembrava così piccolo da poter toccare il cielo con la punta delle dita.
Eppure, otto anni più tardi, era lì, pronto per essere il testimone dello sposo del suo più grande amore.
Il periodo che seguì la loro rottura fu il più duro. Credeva di non riuscire più a stare nella stessa stanza con lei senza l’istinto di scappare via da tutto e tutti. Non lo diede a vedere, ma sentiva un frammento della sua anima che poco a poco, giorno dopo giorno, si staccava lentamente dal tutto il resto per scomparire silenziosamente nel buio.
Quando venne a sapere di Antoine era già riuscito a superare gran parte del suo dolore, rimanendo comunque fuori da ogni dettaglio della loro vita come coppia, come era giusto che sia.
D’altronde, Antoine era un suo grande amico, degno del suo rispetto e della sua fiducia. Come poteva, quindi, invidiarlo per il suo amore ricambiato?
Sally e Antoine si sarebbero sposati quel giorno stesso, ed era giusto così. Desiderava per loro tutto il bene che potesse esserci, ma non potrà mai smettere di ricordare, o di rimpiangere, quegli anni della sua vita in cui tutto sembrava così semplice e gioioso.
Si rialzò dal letto e si diresse di nuovo verso la porta, ma non prima di aver conservato la foto nella tasca interna della sua giacca.
Raggiunse la porta della stanza di Tails, bussando per avvertirlo della sua presenza.
-Tails? Sei pronto?-
Come risposta, la porta si aprì, rivelando la volpe nel suo elegante vestito.
-Ti prego: dimmi che non sono l’unico a sentirsi così ridicolo- disse con evidente imbarazzo.
-Tranquillo, ci abitueremo quando bruceremo questi vestiti a fine serata-
Quella battuta, seguita da un occhiolino, fece sì che Sonic riuscisse a far tornare il buon umore all’amico.
Mentre scesero le scale insieme, cominciarono a sentire le voci di Amy e Rob.
-Ti ho detto di no! Non porterai con te il tuo arco!-
-Ah, andiamo! Ho detto  che mi sarei vestito da pinguino per Sally e Antoine, ma non ho intenzione di andare in giro disarmato!-
-“Disarmato”!? Rob, stiamo andando ad un matrimonio, non in trincea!-
La ragazza era vestita con un lungo abito celeste e portava tra i capelli un fiore bianco, mentre Rob era vestito esattamente come Sonic e Tails, essendo anche lui uno dei testimoni.
-Dai Amy, cosa vuoi che sia se gira armato durante un matrimonio?- commentò sarcastico Sonic.
-Sicuramente farei una gran bella figura!- aggiunse il diretto interessato.
Prima che Amy potesse opporsi, il clacson di una macchina la fece trasalire.
-Oh, no! Bunnie è arrivata! Smettetela di fare gli idioti e muovetevi!- esclamò la ragazza.
Prima che qualcuno potesse protestare, altre urla di esasperazione gli fecero cambiare idea.
 
Usciti dalla base, Tails si assicurò di aver attivato tutti i sistemi di sicurezza ripassandoli a mente.
Di fronte a loro vi era una macchina parcheggiata, la cui conducente era Bunnie the Rabbot.
Vestita come Amy, guardava i tre ragazzi venire malmenati dall’amica.
-Forza Amy! Avrai un’altra occasione per picchiarli, ora dobbiamo muoverci a raggiungere il palazzo!-
La ragazza era venuta a prenderli come da programma, poiché lei era tra quelli che passarono la notte con i due sposi nella dimora reale.
-Allora? A che punto sono a palazzo?- chiese Amy sedendosi al posto affianco il guidatore.
-È tutto pronto. Quando sono partita, Sally e il suo affascinante sposo avevano quasi finito di prepararsi- rispose Bunnie.
Finita la frase, la ragazza si girò iraconda verso i tre “scansafatiche” sui sedili posteriori.
-Com’è Knuckels in abito da cerimonia? Ha già distrutto mezza città?- chiese Sonic, provocando le risate del gruppo.
-Non era ancora arrivato, ma, se conosco Julie-Su, lo avrà minacciato di morte come ha fatto Amy con voi pur di farglielo indossare!- rispose la ragazza.
E mentre tutti, persino Amy, si lasciarono andare a varie battute, Sonic pensò a quanto fosse assurdo il fatto che uno degli esseri più permalosi che si siano mai visti sulla faccia del pianeta abbia trovato una ragazza che lo sopporti. Una bella ragazza che, tra le altre cose, aveva un destro micidiale che teneva testa al forzuto echnida.
Per un periodo gli venne l’idea di chiederle di uscire qualche volta insieme, ma lasciò perdere quasi subito dopo aver scoperto la cotta che lei provava verso l’amico.
Decise che era meglio non ostacolare la loro storia, soprattutto se uno dei due è capace di spaccare una montagna a suon di pugni.
Per un periodo invece, prima ancora di Sally, il riccio frequentò Bunnie, anche se quasi tutti se ne sono dimenticati. Sonic l’ha sempre trovata una ragazza incredibile, dotata di una grande forza di volontà oltre ad un certo fascino. A causa di un grave incidente accaduto quando era bambina, gli era stato innestato sul suo braccio sinistro e sulle sue gambe delle nano-macchine che gli consentirono una vita normale, oltre a potenziare di molto la sua forza, migliorando le sue capacità nel combattimento.
Poteva anche volare grazie a quegli innesti, tutto questo grazie ad un processo medico conosciuto come “roboticizzazione”, una vera rivoluzione nel campo della bioingegneria.
Non si è mai buttata giù a causa di questo: era sempre rimasta la ragazza vivace e solare di sempre.
Nonostante ciò, lei e Sonic non si sentivano abbastanza adatti da intraprendere una  storia insieme, rimanendo pur sempre compagni di numerose avventure.
Ed ora, sulla rotta verso la città, il riccio si lasciò andare ad un breve attimo di quiete, lasciando i suoi amici alle risate e a vari pettegolezzi.
Chiuse gli occhi e fece un profondo respiro, sentendo di diventare un tutt’uno con quella febbricitante aria di festa.
 
Finalmente, di fronte a loro, videro levarsi all’orizzonte Khonotle, la grande capitale del regno. Da secoli ormai aveva perso il primato come metropoli più grande, ma, senza ombra di dubbio, rimase la più affascinante e maestosa.
Dentro di essa, vi si poteva trovare una grande varietà di stili architettonici, ognuno risalente ad epoche differenti. Considerando la sua storia millenaria, era sempre stata uno dei centri principali per il commercio, l’artigianato o l’industria, permettendo il passaggio di numerose specie di Mobiani con diverse culture.
La città immortale, così venne definita dal Re in persona.
Addentrati nel centro, dopo essere rimasti per un po’ bloccati nel traffico, riuscirono ad arrivare di fronte l’ingresso del palazzo, l’edificio più grande della città.
Dalla cima di esso, il panorama circostante era un qualcosa di totalmente indescrivibile, capace di far provare a chiunque l’armonia della vita che lo circondava.
Dopo aver parcheggiato in uno spazio dedicato solo ai residenti e alla famiglia reale, entrarono nell’edificio presi da una grande fretta.
Notarono i numerosi servi che si accingevano a terminare gli ultimi preparativi, mentre alcuni giornalisti delle reti televisive più importanti si prepararono a trasmettere l’evento in diretta mondiale.
Erano tutti in subbuglio, persino gli stati confinanti e quelli più lontani.
Con questo matrimonio, il Re sancirà definitivamente quelli che saranno i futuri regnanti di Mobius.
Mentre percorrevano quegli enormi e decorati corridoi, Sonic non poté fare a meno di pensarci, ma non era il solo. L’agitazione cominciò a salire per tutti: chissà come si sentivano Sally e Antoine in quel momento.
-Di solito non dovrebbe esserci la calma prima della tempesta?- chiese Rob in maniera sarcastica.
-Evidentemente anche lei si sarà presa un giorno di vacanza per godersi il matrimonio- rispose Bunnie.
Arrivati di fronte alla scalinata che conduceva agli alloggi, vi trovarono un’altra Freedom Fighters ad attenderli.
-Finalmente! Ce ne avete messo di tempo!-
Cream the Rabbit, la dolce ragazzina coetanea di Tails, sembrava quasi avere un attacco di cuore alla vista dei suoi amici.
-Scusaci Cream, ma ho dovuto lottare con questi perditempo per rendergli presentabili- rispose Amy.
Sonic, Tails e Rob si lanciarono vari sguardi, trattenendosi dal fare battute o dal mettersi a ridere.
-A che punto sono i due sposi?- chiese Bunnie.
-Ormai sono pronti entrambi, stanno solo aspettando che gli invitati arrivino e che il Re finisca di prepararsi- la risposta di Cream andò vicino al procurare ad Amy uno svenimento.
-Okay, cominciamo! Le damigelle con la sposa e i testimoni con lo sposo!-
A quell’ordine impartito da Bunnie, le ragazze percorsero la grande scalinata, salutandosi e augurando che tutto procedesse senza intoppi.
I tre testimoni, dopo essersi scambiati varie pacche sulle spalle, si avviarono verso gli alloggi tradizionali dello sposo.
-Scommetto 10$ che Amy sverrà durante la cerimonia- disse Tails.
-Nah, conosco mia cugina. Lo farà appena gli sposi si baceranno-
-Preparati a perdere Rob, perché secondo me è già svenuta- concluse il riccio blu.
Superato il trambusto generale, si trovarono finalmente di fronte la porta della stanza di Antoine.
Ed eccolo lì, il campione mondiale di controllo della rabbia, ansioso come mai in vita sua.
-Ma dove diavolo eravate finiti! Sono arrivato qui da Angel’s Island e ho fatto prima di voi!-
La prorompente voce di Knuckels the Echnida rischiò quasi di rompere le orecchie dei tre.
Accanto a lui, anche se era difficile non notarlo, l’enorme Big the Cat rimaneva tranquillo e in pace con tutti come sempre.
Era incredibile trovare una forza inarrestabile e un oggetto inamovibile nello stesso posto.
-Buongiorno anche a te Knux- disse Sonic.
-Hey Big, ma che ci fai qui? Non sei un testimone- chiese Tails.
-Infatti, ma Julie-Su mi ha detto di tenere d’occhio Knuckels per evitare che distruggesse qualcosa per la rabbia-
La risposta del gatto fece arrossire di colpo l’echnida, irritandolo più di prima.
-Penso che tra poco gli esploderà il cervello- commentò Rob, trovando l’appoggio di tutti.
-Basta, muoviamoci! Antoine è lì dentro che ci aspetta!-
Non se lo fecero ripetere due volte, temendo che il loro iracondo amico potesse perdere di nuovo la calma.
 
Bottone dopo bottone, finì di sistemarsi la camicia.
Ripassò tutti i dettagli, in modo tale che non ci fossero imperfezioni o qualche dimenticanza.
Di fronte a quel grande ed ornato specchio, quello che un giorno sarebbe stato il re rimase immobile a guardare il proprio riflesso.
Eccolo lì, Antoine D’Coolette, il Comandante della Guardia Reale, pronto per prendere parte al giorno più significativo della sua vita.
Aveva passato la notte senza chiudere occhio, girandosi di continuo nel letto per il nervosismo, impossibilitato a non pensare all’importanza storica di quel momento. Nonostante l’assenza di sonno, si sentiva comunque calmo e riposato quanto bastava per apparire al meglio agli occhi di tutto, come suo solito. Doveva esserlo oggi più che mai.
Sistemò di nuovo il colletto, mentre con lo sguardo perso nel vuoto si chiedeva cosa avrebbe detto lui se l’avesse visto.
Armand D’Coolette, suo padre, nonché il suo più grande mentore, aveva lasciato un vuoto incolmabile con la sua morte. Già in tenera età, sottopose il proprio figlio ad intensi allenamenti nel combattimento, volendo renderlo a tutti i costi il perfetto soldato che un giorno avrebbe preso il suo posto.
Da generazioni ormai era la sua famiglia a vegliare sui regnanti, proteggendoli anche a costo della vita, come era successo a Armand.
Antoine era poco più di un adolescente quando accadde, ma non smise mai di incolparsi per la sua scomparsa. Fu la causa principale del suo instancabile senso del dovere, poiché era l’unico modo che aveva per onorare quello che per lui era il più grande eroe di tutti.
La spada è niente se chi la impugna è un codardo, furono queste le parole che echeggiavano durante il suo addestramento, così stressante e faticoso da non lasciargli mai un attimo di tregua.
E ora, muovendosi quasi come se fosse in un rituale di successione, si avvicinò al muro della stanza, dove l’eredità di suo padre era appesa tramite dei ganci.
Non era una spada affilata come quella che usava in battaglia: veniva usata dalla sua famiglia per le cerimonie di grande portata, come quella che stava per affrontare.
Era la prima volta nella storia di Mobius in cui un comandante si sposava con un membro della famiglia reale.
Stando attento a non toglierla dal fodero, Antoine la attaccò al cinturone, ripassando a mente la sua promessa di matrimonio.
Quando quella specie di piccola cerimonia fu conclusa, il ragazzo diede un ultimo sguardo allo specchio.
-Eccomi padre.. sono pronto..- sussurro deciso tra sé e sé.
Quello che per lui era un momento quasi mistico venne concluso dal rumore della porta, riportando la sua mente alla realtà.
-Ehi Anotoine! Che fai? Ti sposi senza dirci nulla?-
A quella frase, Antoine rise di gusto, accogliendo i suoi amici con un caloroso abbraccio.
-Per un attimo ho pensato che non arrivaste più- disse lo sposo.
Knuckels prese il posto di Amy in quel momento, lanciando un’occhiataccia ai tre ritardatari.
-Allora? Hai già preparato un piano di fuga?- disse Rob.
-Non dirmi che ti sei già stancato di quel vestito?-
-No, ma senza il mio arco mi sento solo-
-A chi lo dici! Devo ancora finire i progetti del Tornado!-
Prima che Tails avesse il tempo di cominciare un exploit su tutte quelle diavolerie meccaniche, Sonic gli tappò la bocca per interromperlo.
-Oggi no, Tails. Abbiamo una missione più importante da compiere-
Antoine e il riccio si lanciarono uno sguardo di complicità, mentre gli altri cominciavano sarcasmo per calmare l’agitazione dello sposo.
In quel momento, i due capirono che l’amicizia era la cosa più bella che potesse esserci.
In quel momento, pensò di non voler essere in nessun’altro posto se non lì, insieme ai suoi più grandi compagni di avventura.
 
-Julie, ma dono saranno le altre?-
Agitata come mai in vita sua, Sally Acorn camminava per tutta la stanza ininterrottamente.
L’amica, seduta sul letto, la osservava muoversi nel suo meraviglioso abito da sposa.
Non poté fare a meno di ridere nel pensare che l’impavida e decisa principessa potesse andare fuori di testa ancora prima del suo matrimonio.
-Sally, se continui così rischi una combustione spontanea- ironizzò.
La vide bloccarsi di colpo, girandosi verso di lei con il volto pallido.
-No! Non oggi!-
Era così nervosa che prese sul serio quella banale battuta.
-Ehi, calmati! Vedrai che tra poco saranno qui-
Alzatasi, Julie-Su bloccò per le spalle la ragazza, cercando di rassicurarla in tutti i modi.
-Scusa Julie.. è che non ce la faccio a stare tranquilla- rispose Sally.
-Ehi, è il tuo matrimonio: hai tutto il diritto di andare fuori di testa! E poi, è a questo che servono le damigelle, no?-
Dopo quel breve dialogo, la sposa sembrò rilassarsi, cominciando a fare dei respiri profondi per calmarsi.
Più la guardava e più Julie-Su sembrava trovare pazzesco il suo comportamento.
Lei, che si era sempre dimostrata una tipa “tutto d’un pezzo”, che non aveva mai avuto paura nemmeno di fronte alla più diabolica macchina assassina del Dr. Eggman, ora era lì di fronte a lei, sull’orlo di una crisi isterica.
Forse era vero che non si riuscirà mai a conoscere fino in fondo la natura di una persona.
-Sally! Scusa il ritardo!-
Entrate di soppiatto nella stanza, le tre damigelle mancanti fecero finalmente la loro comparsa.
Con una velocità quasi sovrannaturale, Sally si gettò su di Amy, stringendola in un affettuoso abbraccio.
-Se non mi lasci ci sarà un funerale!-
Fra le risate, la sposa si riprese e si staccò dall’amica.
Erano tutte lì, le persone che  più di tutte voleva accanto, le sue più grandi amiche e confidenti.
-Come mai ci avete messo così tanto?- chiese Julie-Su.
-Ti dico solo questo: non rimarrò mai più da sola con Sonic, Rob e Tails alla base!- rispose la ragazza.
-Ma dai! Ti serve come allenamento se un giorno vorrai diventare mamma!-
A replicare fu Bunnie, che quasi subito ripensò a ciò che aveva appena detto.
Badare a quei tre era molto peggio che essere madre.
-Preferisco piuttosto combattere contro Enerjak sette giorni  su sette.. e due volte il martedì magari!-
Sally finalmente sembrò placare le sue preoccupazioni, lasciando le sue amiche a sistemarle il vestito.
Si era agitata così tanto che quasi rischiò di rovinarlo, ma la preoccupazione più grande, quella che la turbava da molto tempo prima che quel giorno arrivasse, era un’altra.
Si sentiva pronta?
-Ragazze.. dovrei dirvi una cosa..-
A quelle parole, le quattro damigelle si fermarono, prestando attenzione alla sposa.
-Grazie-
Dopo un attimo di esitazione, Sally Acorn espresse tutta la sua gratitudine con quella semplice parola.
Per un attimo si preoccupò di poter essere sembrata banale, ma non trovò un altro modo per esprimere tutta la felicità e l’appoggio che Amy, Cream, Julie-Su e Bunnie gli avevano sempre dato, soprattutto in quel momento.
Con le lacrime agli occhi, strinsero le amiche in un affettuoso abbraccio.
Non l’avrebbero mai lasciata da sola, era una promessa che avrebbero sempre mantenuto.
 
Una folla immensa si era ormai radunata attorno al palazzo, tutti incuriositi e emozionati dall’evento che si sarebbe svolto di lì a poco.
I grandi teleschermi posti fuori l’immenso edificio cominciarono a trasmettere le prime immagini della cerimonia, lasciando la folla esultare.
Tutto il mondo puntava gli occhi sulla capitale, per assistere alla celebrazione dei futuri regnanti di Mobius.
Dentro la grande sala, una moltitudine di Mobiani aspettava l’arrivo della sposa, mentre Antoine era di fronte a loro, ai piedi dell’altare, affiancato dai suoi fedeli compagni.
Erano tutti assorti in un silenzio quasi religioso, soprattutto i membri della famiglia reale, che erano seduti in prima fila.
Nessuno osava scambiarsi una parola, per paura di interrompere quel mistico legame che si era creato.
Tails fu il primo a vederla arrivare, dando un colpetto alla schiena di Sonic.
Immediatamente, tutti gli occhi erano puntati su di lei, ammirando ed elogiando la sua ammaliante bellezza.
Il riccio pensò di non averla mai vista così radiosa e splendida come in quel momento.
Con la coda dell’occhio, rivolse per un attimo la sua attenzione verso Antoine, osservando la sua espressione di totale assenza.
Pensò che, nella sua mente, lei era già fra le sue braccia, felici e uniti verso il loro meraviglioso destino.
Finalmente quell’amore stava per essere incoronato, e tutti i presenti sentirono che niente poteva rovinarlo.
Né la paura e nemmeno lo sconforto: non esisteva un sentimento che potesse oscurare quel momento.
Accompagnata dalle damigelle, Sally raggiunse il suo sposo, scambiandosi uno solo e significativo sguardo.
Dopo qualche secondo, iniziò ad echeggiare nella stanza una sacra ed imponente musica, segno per i presenti di alzarsi dai propri posti.
Accompagnato dalle guardie, il Re Maximilian Acorn comparì agli occhi di tutti, raggiungendo sua figlia e il suo genero dall’altro lato dell’altare.
Era grazie a lui se Mobius stava attraversando quello che in futuro ricorderanno come L’età dell’oro.
Re Acorn, colui che mise fine alle ostilità fra le nazioni confinanti.
Il sovrano che riuscì ad instaurare fiducia nella monarchia.
Il mobiano che servì il popolo prima di governarlo.
-Miei cari amici, permettetemi di essere così poco formale oggi nei vostri confronti, perché ora siamo tutti uguali di fronte a questo meraviglioso evento. Voi non siete tanto diversi da me, così come io non lo sono per voi, poiché come si può essere un sovrano al cospetto del sentimento più puro che percorre i nostri animi? Oggi, la mia gioia più grande compie il passo più importante della vita si ognuno di noi: oggi verrà presa in sposa dal mio suddito più fedele, colui che ha sempre vegliato su di me con mano ferma, consigliandomi nei momenti più bui. Sono qui con voi, più che felice di poter finalmente dare la mia e la vostra benedizione ai futuri regnanti-
Nessuno proferì parola, nemmeno fra i sudditi riuniti all’esterno, lasciando che quel discorso facesse breccia nei loro animi.
La loro attenzione, compresa quella del Re, si spostò verso i due amanti.
-Sally Acorn, principessa di Mobius, vuoi tu unirti in matrimonio oggi, giurando fedeltà e rispetto al tuo sposo e al tuo popolo?-
Con commozione, il sovrano si rivolse verso sua figlia, provando un gioia immensa pari al giorno in cui la vide nascere.
Era arrivata l’ora.
Sentì il suo passato scorrere via dietro di lei, mentre una piccola lacrima le solcava la guancia.
-Lo voglio-
Sentita la risposta, l’attenzione di tutti si spostò su Antoine.
Sentì migliaia di sguardi posarsi su di lui, mettendo a dura prova la sua compostezza.
Non aveva mai provato quella sensazione, seppur piacevole, di fragilità.
-Antoine D’Coolette, Comandante della Guardia Reale, vuoi tu prendere mia figlia in sposa, amandola e onorandola fino alla fine del tuo tempo?-
Fino alla fine del tuo tempo.
Sentì quelle parole echeggiare nella sua testa un milione di volte in un solo secondo.
Suo padre, pensò, sarebbe stato fiero del giovane che aveva cresciuto.
-Si, lo voglio-
Un sorriso apparve sul volto di Sonic, sentendo di condividere lo stesso sentimento con tutti i presenti.
-Dunque è deciso- cominciò il Re.
Lentamente, Sally prese la mano dell’amato, preparandosi alla sua nuova vita.
-Per il potere conferitomi dal popolo di Mobius, io vi dichiarò marito e moglie, e che gli Dei possano essere sempre con voi, fino alla fine dei tempi-
Antoine sollevò il velo della ragazza, avvicinandosi al suo volto.
-Ti amo- sussurro.
Il bacio che seguì, sprigiono un boato fra la gente comune.
In un giorno qualunque, l’amore ha trionfato ancora una volta.
  
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