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Autore: swanje    26/12/2014    3 recensioni
Era il suo cuore. Emma aveva il suo cuore proprio lì, tra le sue dita... rosso e pulsante, fragile ed esposto.
Lo teneva adagiato sui palmi come se fosse la cosa più preziosa che avesse mai detenuto, con la paura al medesimo tempo di poterlo far cadere o persino di bucarlo col suo stesso sguardo per l’intensità con cui le sue iridi lo scrutavano. Deglutì tornando ad osservare Killian avanti a sé, e bastò il modo con cui la stava guardando in quel momento per donarle – seppure per un singolo istante - quella sicurezza che solo lui riusciva ad infonderle come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Ogni volta che provo a scrivere su questi due parto in paranoia, poiché li amo così follemente da non ritenermi assolutamente all'altezza.
Quindi mi scuso già in partenza per questo.
E se anche questa scena della 4x11, nonostante molto breve, è stata a dir poco perfetta ho voluto aggiungerci dei piccoli particolari che avrei voluto veder loro affrontare. 
Voglio inoltre ringraziare chi ha avuto la pazienza di leggere questa OS non so qualche volte per correggere i miei stupidi errori sparsi!


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Era proprio lì, tra le sue dita quasi tremanti.

Se Emma avesse dovuto usare un solo aggettivo per identificarsi in quegli istanti sarebbe stato sicuramente tesa. Tesa e nervosa… Agitata.
Perché ora prendevano anch’essi ad affollarsi, oltre ai numerosi pensieri?
Indugiò qualche istante, soffermandosi a guardare brevemente ciò che ancora faticava a credere stesse davvero stringendo tra le sue mani in maniera così meticolosa ed attenta.
Era il suo cuore. Emma aveva il suo cuore proprio lì, tra le sue dita... rosso e pulsante, fragile ed esposto.
Lo teneva adagiato sui palmi come se fosse la cosa più preziosa che avesse mai detenuto, con la paura al medesimo tempo di poterlo far cadere o persino di bucarlo col suo stesso sguardo per l’intensità con cui le sue iridi lo scrutavano. Deglutì tornando ad osservare Killian avanti a sé, e bastò il modo con cui la stava guardando in quel momento per donarle – seppure per un singolo istante - quella sicurezza che solo lui riusciva ad infonderle come se fosse la cosa più naturale del mondo.
E lei aveva il suo cuore.
Gli occhi blu e profondi del pirata non la abbandonavano nemmeno per un istante, ed Emma dovette distogliere lo sguardo più volte per evitare davvero di rischiare di far cadere l’organo a terra per l’ulteriore tensione che stava accumulando in sé ancora.

- Esiste un modo giusto per… rimettere un cuore? Io… forse avrei dovuto chiederlo a Regina, o a qualcuno abbastanza esperto nello strappare organi vitali.

La bionda spezzò con tesa ironia il silenzio creatosi – inevitabilmente – tra i due, appartati tra i corridoi delle stanze ormai vuote del Granny’s. Erano tutti a festeggiare la rottura dell’ennesima maledizione che aveva colpito la cittadina, ed ora tra quelle mura si udivano solo i loro respiri profondi. O meglio il respiro profondo di Emma, che sottolineava ulteriormente la tensione che stava vivendo la donna per ciò che stava per fare.

- Basta poggiarlo sul petto e spingere, amore. Sai non me lo sono mai fatto spiegare, chiunque me lo abbia strappato o tentato di strappare si è dimenticato ogni volta di fornirmi le giuste istruzioni.

Un sorrisetto comparì sul volto del pirata mentre con sarcasmo si rivolgeva alla donna che aveva il suo cuore, in ogni senso possibile. E nonostante l’ironia, sempre presente tra di loro ma che come ogni volta non sminuiva tuttavia l’importanza e la serietà della situazione, negli occhi di Killian compariva allo stesso tempo quanto avesse atteso proprio quel momento. E soprattutto quanto il fatto che proprio lei stesse per ridonargli il cuore fosse significativo.
Emma dal canto suo assottigliò appena lo sguardo, odiandolo mentalmente ed immaginando di poterlo strozzare col pensiero dato che aveva le mani occupate. Magari avrebbe potuto farlo non appena fosse riuscita a rimettergli il cuore in petto.
Riuscì persino a non roteare gli occhi al cielo, diamine era sempre il solito… ed era anche per questo che ogni qual volta lottava col desiderio di schiaffeggiarlo e baciarlo allo stesso momento sino a togliergli il respiro. Dannato uomo irritante.
Tornò quindi a concentrarsi su ciò che doveva fare, sollevò lentamente entrambe le braccia in modo tale da arrivare con le mani all’altezza del suo petto distogliendo ora lo sguardo e rivolgendolo a quest’ultimo.
Era pronta, non riusciva più ad aspettare ed aveva bisogno di farlo immediatamente così da togliersi il pensiero… e poi avrebbe potuto finalmente strangolarlo, come si meritava.
Emma non stava solo pensando a rimettere quel cuore al proprio posto, ma anche a quanto egli avesse rischiato per tutto quel tempo senza averle detto nulla, senza che si rendesse realmente conto che avrebbe potuto perderlo da un momento all'altro... e lei non avrebbe potuto sopportarlo.
Aveva confessato quel terrore proprio a lui, e nonostante la difficoltà di quella sincera ammissione si era sentita al medesimo tempo lievemente più leggera; aveva iniziato a condividere tutto con quell'uomo, dai sorrisi alle paure, dai dubbi alle certezze.
E no, non poteva sopportare ancora il pensiero di poterlo perdere.
Si meritava così tante di quelle sberle, la bionda non vedeva proprio l'ora di far tornare le cose come prima anche per fargliela pagare.

- Sii solamente gent--

Killian non fece in tempo a finire la frase, Emma con un colpo secco aveva spinto il cuore nel petto lasciandolo senza fiato per un istante. Il tutto accompagnato ovviamente da una breve quanto intensa fitta che lo fece dapprima sobbalzare e poi stringere i denti.
Dannazione quella donna era davvero brusca come poche delle volte, ma Killian sapeva bene che era anche quell'aspetto di lei che lo aveva fatto impazzire sin dal principio, rendendola dapprima una sfida e poi un traguardo sul quale era finito per lasciarci il suo stesso cuore.
Il pirata si era ritrovato a serrare gli occhi per qualche istante, ma fu solo quando tornò a riaprirli che quel dolore sparì improvvisamente alla vista dello sguardo misto tra colpevolezza e quasi una tenera agitazione di Emma Swan. Oh sì, riusciva davvero a farlo impazzire quella donna... maledettamente impazzire.
La stessa donna, forte e determinata, che ora tentava di giustificarsi per il poco tatto che usava spesso in determinate situazioni, proprio come se fosse una bambina che aveva appena rotto qualcosa. Ed ora, guardandolo negli occhi con la paura di avergli fatto male, la parte di lei che era arrabbiata con lui sembrò quasi svanire.

 

- Scusa. Pensavo che facendolo velocemente sarebbe stato come strapp---

Stavolta fu lei ad essere interrotta, stavolta fu Killian a fermare il rapido e teso fiume di parole che usciva dalle labbra della bionda per avventarsi su di esse. Come un uomo dopo essere stato in apnea per diverso tempo torna ad esalare il respiro, Killian Jones tornato in possesso del suo cuore aveva avuto bisogno delle sue labbra.
Sembrava non la baciasse da secoli, riversò immediatamente in quel gesto tutta la passione incontenibile che solo quella donna riusciva a scatenare prepotentemente in lui, spingendola col proprio corpo contro la parete mentre la sua unica mano andò ad incastrarsi tra i suoi capelli morbidi e color dell'oro, stringendoli saldamente eppure allo stesso tempo dolcemente tra le dita.
Le sue labbra erano pura estasi, le assaporava ancora ed ancora beandosi del tocco delicato della sua mano che andava a posarsi all'altezza del petto, ove il suo cuore ora aveva ormai ripreso a battere all'impazzata.
Si separarono lentamente, e quasi a fatica, restando tuttavia vicinissimi coi propri visi tanto da sentire l'uno il caldo respiro dell'altra e viceversa sulla propria pelle.
Se prima quella parte di Emma arrabbiata con lui si era affievolita, con quel bacio sembrava quasi svanita in quegli istanti.

- Te l'ho detto Swan... sono bravo a sopravvivere.

Già. Lui era bravo a sopravvivere, l'aveva rassicurata con una sincerità spiazzante quando lei aveva messo a nudo quel terrore, quell'ammissione che confermava quanto la Salvatrice tenesse fortemente a lui.
Si ritrovò a sorridere a quelle parole che la scaldarono internamente, si ritrovò ancora ad accarezzarlo sul petto semplicemente beandosi della sua vicinanza e della sua presenza lì. Era sano e salvo, insieme a lei.
Non si rendeva ancora perfettamente conto di quanto avesse rischiato inconsapevolmente di perderlo, di non poterlo rivedere più, baciare, e sempre più spesso aggrapparsi a lui e alle certezze che continuava ad infonderle come pochissime persone nella sua vita le riservavano.
Con le dita sfiorò delicatamente i bottoni della sua camicia scendendo gradualmente sino ad arrivare al limitare di essa, risalendo poi lentamente sino ai suoi fianchi ove posò entrambe le mani mentre abbassava lo sguardo al suo petto nel punto esatto ove il suo cuore era rientrato pochi attimi prima.
Era felice, era sollevata Emma.
Era con lui.
Rialzò poi lo sguardo, rincontrando i suoi occhi blu che continuavano a scrutarla intensamente mentre il leggero sorriso dipinto sulle sue labbra non svaniva minimamente. Rimasero in silenzio per diversi secondi, l'uno perso nello sguardo dell'altra, semplicemente godendosi una tranquillità che davvero poche, pochissime volte si erano concessi.
Eppure continuava a pensarci Emma, inevitabilmente.
Deglutì prendendo un profondo respiro poggiando appena indietro il capo contro la parete per guardarlo meglio negli occhi a maggiore distanza, mentre sul proprio viso un'espressione maggiormente seria e a tratti quasi adombrata e corrugata prendeva maggiormente forma.
Killian si accorse ovviamente subito di tale cambio, e sbattendo più volte le palpebre aggrottò appena la fronte mentre la sua mano aveva preso a accarezzarle il fianco morbido sopra la sottile stoffa della sua maglia, al di sotto della sua giacca grigia.

- Non mi hai detto nulla, Killian. Lui ti aveva praticamente in mano, stava per ucciderti e tu... non mi hai detto nulla.

Fu Emma ad interrompere il silenzio, anticipando il pirata che stava per chiederle cosa non andasse. Sul volto di Killian ora apparve un senso di colpevolezza evidente, mentre l'espressione di Emma si alternava tra l'essere addolorata ed arrabbiata insieme. Non riusciva ormai più a nascondere quanto lui fosse importante per lei, non riusciva più a nascondere il forte contrasto di sentimenti che le scatenava.

- E' stato molto più... complicato di quanto pensi, Emma. Tutto quello che volevo era proteggerti, a costo della mia stessa vita...

Killian non riuscì quasi a finire la frase che la reazione impulsiva di Emma lo bloccò totalmente. A quelle ultime parole infatti la bionda sgranò leggermente gli occhi schiudendo le labbra e, con un gesto repentino, fece una leggera pressione con le mani sui suoi fianchi per spingerlo di colpo indietro appena lontano da lei.

- No. No. Non ci provare Killian, non ti azzardare. Non provare assolutamente a dire che tutto questo è successo... che potevi morire per proteggermi perché non lo accetto. No!

Inevitabilmente la Salvatrice si era ritrovata ad alzare leggermente la voce a quelle ultime parole, non accettava e non avrebbe mai accettato il fatto che per proteggere lei avrebbe messo a serio rischio la sua vita. Era una cosa che la terrorizzava completamente e che non voleva. Ora capiva perché il pirata non le aveva accennato nulla, completamente nulla riguardo tutta quella storia, e non sapeva se la cosa la facesse più infuriare o spaventare ancora.
La mano di Killian andò immediatamente a posarsi sulla guancia di lei in segno di rassicurazione mentre si riavvicinava alla donna col proprio corpo, quella reazione lo aveva sorpreso inizialmente eppure era esattamente ciò che si aspettava. Emma scostò appena il viso distogliendo lo sguardo da lui, mentre serrando leggermente le labbra in segno di nervosismo respirava profondamente tenendo entrambe le braccia ora stese lungo i fianchi.
Ma non si allontanò da lui, rimase tra il suo corpo e la parete senza tuttavia guardarlo.
Il pirata arrivò col viso quindi esattamente avanti al suo in modo da non farsi sfuggire il suo sguardo, tanto vicino da quasi sfiorarle le labbra; la mano accarezzò i suoi capelli dolcemente, mentre l'uncino si posizionò con delicatezza sul suo fianco destro.

- Ma sono qui. Emma, se fosse riuscito a farti del male io non me lo sarei mai e poi mai perdonato.

Lei ancora irata serrò gli occhi a quella parole e l'attimo dopo, come svegliatasi da una sorta di trance in cui era finita grazie alla sua vicinanza a cui non poteva resistere, scivolò via dalla sua presa spostandosi di lato e muovendosi per allontanarsi da lui con decisione.
Lui non se lo sarebbe mai perdonato? E cosa doveva dire lei che era stata all'oscuro di tutta quella storia rischiando di ritrovarlo morto senza aver potuto fare nulla?
Doveva allontanarsi immediatamente da lui o avrebbe finito seriamente per prenderlo a pugni.
Ma l'attimo dopo lui le aveva già riagguantato il polso, non avrebbe potuto lasciarla andare via così senza spiegare quanto tutta quella situazione fosse da una parte inevitabile; eppure dall'altro lato vederla così lo addolorava, e si sentiva allo stesso tempo in colpa per ciò che lei stava passando. La attirò verso di sé nuovamente con un gesto deciso per bloccarla e farla nuovamente voltare, Emma si ritrovò inevitabilmente tra le sue braccia stretta contro il suo petto mentre lui le cingeva la vita, quasi intrappolandola al centro di quel corridoio vuoto e silenzioso.
Trattenne il fiato ritrovandosi contro il suo corpo, rincontrando nuovamente i suoi occhi mentre la mano era tornata di rimando ad appoggiarsi sul suo torace nella rapidità di quei movimenti.

- Dannazione Emma... mi dispiace. Non fare così ti prego, non porta a nulla. Ascoltami.

La voce di Killian uscì in maniera così rassicurante, calmante, che la bionda si ritrovò quasi a pendere dalle sue labbra bloccata col polso stretto tra le sue dita ed il corpo circondato dal suo braccio sinistro. Il pirata si voltò lentamente assieme a lei che assecondò totalmente i suoi movimenti, riportandola contro la parete e ritrovandosi nuovamente col viso pericolosamente vicino al suo.
Emma schiuse la labbra respirando profondamente, serrò gli occhi mentre ormai anche i suoi muscoli si erano rilassati per l'estrema e fin troppo piacevole vicinanza di lui, vicinanza di cui non credeva di aver così disperatamente bisogno in quegli attimi.

- Non farlo più, non potrei sopportarlo ancora...

Un sussurro uscì flebilmente dalle labbra di lei, parole pronunciate quasi come una supplica.
La mano libera raggiunse la spalla sinistra dell'uomo chiudendosi lentamente, suggellando poi quelle parole con un piccolo pugno mentre tornava a guardarlo negli occhi. Era un mix di sensazioni troppo forti, troppo contrastanti, ma che convergevano ognuna nell'unica consapevolezza ormai consolidata... ma che non riuscì tuttavia a confessare.
“...Perché credo di amarti Killian, e nonostante tutto questo continui a farmi paura non ho intenzione di scappare ancora da te. Perché non posso, non voglio più fare a meno di te. E non voglio più darti per scontato.”
Le iridi verdi di Emma erano leggermente velate da un sottilissimo, quasi impercettibile strato di lacrime che tentava tuttavia di ricacciare indietro con tutta se stessa, nonostante non ci riuscisse.
E Killian colse ogni minima emozione attraverso quegli occhi come sempre, conosceva la sua Swan e aveva imparato a decifrarla perfettamente man mano che le era restato a fianco.
Scosse lentamente il capo alle sue parole scrutandola intensamente in quegli occhi velati di lacrime che gli stavano dicendo tutto, mentre lasciò con delicatezza il polso di lei per posizionare la sua unica mano sul fianco di lei al di sotto della giacca.
Lo percorse lentamente risalendo sino a fermarsi appena sotto il suo seno mentre con il viso si avvicinava al suo, respirando profondamente sulle sue labbra sfiorandole appena.

- E' qui che ho intenzione di rimanere, e per molto. Accanto a te.

Forse erano quelle parole, forse la voce calda e profonda di Killian, forse le sue carezze che infondevano brividi che dal fianco si espandevano gradualmente ovunque... o forse era proprio tutto. Emma fu estremamente grata per essere poggiata tra la parete alle sue spalle ed il suo corpo in quegli istanti, poiché le ginocchia sembravano poter cedere da un momento all'altro perché avevano preso quasi a tremare.
Ancora non riusciva a spiegare come quell'uomo potesse farle un simile effetto, spesso devastante ed incontrollabile, uno dei motivi che l'avevano portata a fuggire da lui sin dal principio. Non riuscì nemmeno a rispondere nulla, si limitò a perdersi nel blu profondo dei suoi occhi come se da essi dipendesse la sua stessa vita.
L'attimo dopo il braccio destro di lei si avvolse intorno il collo del pirata, mentre la mano sinistra si aggrappò alla sua spalla; si avventarono al medesimo tempo l'uno sulle labbra dell'altra, baciandosi ancora ed ancora con una passione ed un'intensità tale in cui sembrarono riversare paura, sollievo, necessità, bisogno, quelle parole non dette a voce ma solamente tramite gli sguardi... un po' come avevano fatto da sempre loro due.
 

   
 
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