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Autore: Tamiyo    26/12/2014    1 recensioni
“Miss Leto?” una voce perplessa, e forse anche un po' seccata si era però alzata, coprendo tutto il resto.
“Qualche problema?” lo apostrofò malamente Honor “Non c'è mica un solo Leto al mondo"
Una coppia di Leto di nostra conoscenza avrà un incontro (??) con un trio molto particolare, con cui condivide oltre tutto qualcosa di davvero INTIMO!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciaooooo!!! Nuova nuovissima dilettantissima ragazza che prova a sognare sui nostri Leto preferiti (perchè si, dovranno pur essercene altri al mondo!) e a metter per iscritto le sue follie.
Ho qualche pagina scritta, non sono tra le persone più costanti, ma cercherò di impegnarmi a essere un po' regolare.
Ah! Seguo un sacco di storie ma non amo molto le recensioni (anche perchè leggo più che altro dal tablet sul pullman, per cui diventa difficile scriverle), quindi non fatevi problemi a non lasciarne neanche una piiiiccina picciò! 

Scappo a nascondermi nell'angolino, mentre voi leggete! 
Grazie a tutti!! :)

Manu 





“Pronto?”

“Ok, sochehosempredettodiesseremisssfiganonmiuccidere! Devo raccontarti una cosa! Ieri sono andata a fare la spesa, ero rimasta senza più neanche un goccio di sapone per lavare i piatti e Annalisa iniziava a lamentarsi come poche persone al mondo. E povera aveva anche ragione, c'erano le pentole di una cena e di un pranzo accatastate nel lavandino.”

“Prendi fiato ok? E concentrati: mi hai chiamato per via del detersivo per lavare i piatti?”

“Si! - silenzio imbarazzato all'altro lato della cornetta – Ci sei ancora? Posso raccontarti? Non c'è proprio da crederci!”

“Sentiamo questa appassionante storia” lentamente si diresse nuovamente verso il divano da cui si era alzata per rispondere al telefono e, ripresa in mano la settimana enigmistica abbandonata pochi minuti prima, si accomodò con grazia inforcando gli occhiali e riprendendo il cruciverba già iniziato; si preannunciava la solita lunga telefonata delirante, popolata da un unico assurdo monologo di Leile a cui non era richiesto nessun contributo se non qualche mugugno di assenso o stupore nei millisecondi di pausa.

Ma pensa te a cosa devo sottostare ogni santo giorno. Qualcuno dovrebbe dirle che la gente non è sempre interessata a ogni cagata che le accade durante la giornata, e che spesso non sono esperienze così interessanti. Anzi, fan ridere solo lei!

“...e quindi andremo a Los Angeles!”

“Cosa?” un brusco risveglio, la parola Los Angeles faceva ancora il suo effetto. “Non l'hai detto solo per richiamare la mia attenzione perchè sapevi che ero distratta vero? Potresti non rivedere l'alba lo sai”

“NO! Te l'ho detto, mi hanno appena chiamato e me l'hanno confermato. Sono talmente eccitata, sono quelle cose che capitano solo alle paraculate come Iride queste e invece questa volta toc...ehi, perchè non ti sento gioire?”

“...”

“Sei svenuta sorellina?” la vocetta ironica proprio non la sopportava!

“No, è che non ci ho capito un acca! Puoi rispiegarmi in modo conciso cosa succede, chi va a LA e soprattutto perchè?”

“Quindi non hai ascoltato una parola di quello che ti ho detto giusto?” Un silenzio imbarazzato accolse l'affermazione dell'esuberante voce alla cornetta. “Al supermercato c'era una simpatica signorina che consegnava un gratta e vinci comprando 3 barattoli di detersivo per i piatti. Inserendo il classico codicino potevi vincere un buono spesa da 50€, un borsone, o un viaggio a LA per due persone, una settimana, aereo e hotel pagato!”

Questo si che si chiama pragmatismo “E tu...?”

“SI! Non ho nessuno da portare con me e quindi ti ho chiamata per valutare la tua reazione – attimo di silenzio – e a giudicare dall'entusiasmo credo che chiamerò Iride..”

“Sei davvero simpatica amore, la tua supponenza meriterebbe proprio un oscar! - e dopo un attimo - Quando si parte?” Anche la voce della compostissima Honor iniziava a incrinarsi, l'emozione stava intaccando il suo lucente scudo di distacco, e ora stava nervosamente attraversando la camera avanti e indietro, i capelli scomposti e gli occhiali appoggiati distrattamente sul bancone.

“Sul sito c'era scr...aspetta, mi stanno chiamando sull'altra linea, ci sentiamo domani mattina ciao Honor!”

“No Leile aspetta, non puoi lasciarmi – così” esclamò Honor osservando desolatamente la cornetta che ormai le restituiva solo più il triste suono della chiamata interrotta. Sarebbe stata una lunga notte.

 

  
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