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Autore: Caroline3    27/12/2014    3 recensioni
Dal testo: *"Sono un ottimo ballerino, ricordi?" sento il suo respiro.
Oh, non erano le sue capacità a preoccuparmi. Ma le mie. Non sono molto elastica. Anzi, posso definirmi un vero e proprio manico di scopa.
Ma con lui..Beh. Viene facile anche danzare.
"Mi è venuta in mente una cosa stupida." gli dico, ridendo.
"Ah si? Che cosa?"
"La scena di un film. Casper. L'hai mai visto? Quello dove c'è la ragazza che va nella casa infestata."
"E' un classico. Chi non l'ha mai visto?" mi guarda, cercando di capire.
"Ecco. Mi è venuta in mente una delle ultime scene, dove la ragazza balla con Casper, tornato umano, che le dice 'Sono un ottimo ballerino, ricordi?'".
"Ah, sì sì. Mi ricordo." mi sorride, guardandomi intensamente. A cosa sta pensando?
All'improvviso mi fa fare una piroette e mi ristringe a sé. Questa volta più vicino.
Mi sussurra all'orecchio: "Posso tenerti con me?"*
"Cosa faremo adesso?" "Cercheremo di dimenticare" "Io non voglio dimenticare". (Hunger Games)
P.s. 'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: PWP
Capitoli:
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Capitolo 7: Redbull e vodka alla fragola.

"Josh, possiamo parlare?" esita un istante "Per favore." lo guarda con occhi supplichevoli.

Lui si volta verso di me per un attimo. Poi cede e annuisce.

Io non capisco cosa sta succedendo.

All'improvviso si è creato un tale silenzio che definirei glaciale.

Rimango in piedi, con il vassoio in mano mentre guardo Josh andare via con quella ragazza, di nome Claudia.

Lo sento. Sento che c'è qualcosa che non va.

Mi accorgo che sto ancora lavorando solo grazie ad un bambino che piange.

Adagio i bicchieri sul tavolino e mi soffermo su quello di Josh. Metto anche il suo.

Mi schiarisco la voce.

"Lo tenete voi per Josh?" alzo lo sguardo.

In quel momento mi rendo conto che gli occhi di tutti sono puntati su di me.

"Car, tutto ok?" è Jen a parlare. Mi guarda preoccupata.

Perché me lo chiede? Devo allarmarmi?

Annuisco e torno dentro. C'è troppo caldo qui fuori.

Mentre pulisco le tazze, Kaw mi raggiunge dietro il bancone.

"Hey." dice, accarezzandomi i capelli "Stai bene?"

Scaravento la tazzina sul lavello "Perché me lo state chiedendo tutti?"

Improvvisamente mi sento infastidita e nervosa.

"Dài. Forza. Dimmelo. Dimmi chi era quella ragazza." mi volto per guardare la mia amica. Sicuramente sa qualcosa. Lei è molto più attiva di me riguardo i gossip.

Non voglio saperlo.

Non voglio saperlo perché so che in qualche modo mi farà male.

E non capisco il perché. Io e Josh non siamo niente. Quello che ho sentito tra noi può essere anche frutto della mia immaginazione.

"Beh. Emh. Stanno, o perlomeno, stavano insieme, fino a due settimane fa."

Lo sapevo. Lo sapevo. Lo sapevo.

Che idiota che sono.

Stupida.

Imbecille.

Come ho potuto pensare che fosse libero?

Come ho fatto a non accorgermi che il suo cuore era già occupato?

Lui iniziava davvero a piacermi.

Ecco cosa succede quando ti lasci andare. Ti scotti. Almeno il 99% delle volte.

Mi sento..Sono..arrabbiata. Perplessa. Triste. Delusa.

Sarà con lei? Che staranno facendo? L'avrà baciata? Le avrà detto che è bellissima, come ha fatto con me oggi?

Ma lei lo è davvero. Bellissima, dico.

Io non posso competere.

Ma tutto questo non lo dico a Kaweria. Lei lo sa già, come mi sento.

"Okay." rispondo e continuo a pulire quella dannata tazzina.


 

Un'oretta più tardi vedo entrare Jen e Anna Sophia.

"Car, senti noi andiamo via."

Josh non è tornato. Avranno molte cose da dirsi.

Ma perché si preoccupano per me? Anche loro hanno notato che c'è qualcosa tra noi?

"Va bene" rispondo, sfoderando il miglior sorriso che ho. Indossando un'altra maschera. L'ennesima.

"Venite domani? Facciamo musica e balli latino-americani!"

"Sì, ci saremo! A domani!" rispondono, mandandomi un bacio con la mano.

Spero non ci sia anche Josh.

Anzi.

Spero non ci sia anche Josh con la sua ragazza.


 

Alle 21:00 finalmente finiamo il nostro turno.

"Che dici? Cinese?" mi chiede Kaw, mettendomi un braccio sulla spalla.

"Veramente non mi va molto di mangiare."

Vorrei solo andare in camera, buttarmi sul letto a mangiare gelato e a guardare un film strappalacrime.

"Ah no, eh! Non ti lascerò a deprimerti!"

Mi strappa una risata. Mi conosce troppo bene.

"E poi stanotte, ti ricordo che dobbiamo andare ad una festa." mi dice, improvvisando un balletto e muovendo il bacino "Dove sarà pieno di ragazzi." continua, facendomi il solletico. "E di alcool."

"Okay, okay." La supplico di smettere, con le lacrime agli occhi. Sa quali sono i punti in cui temo di più il solletico.

Alcool. It's a good idea.

Dopo aver ordinato cinese e averlo mangiato sul nostro muretto preferito, con vista mare, andiamo a prepararci per la serata.

Non abbiamo più accennato all'argomento e io non ho nessuna intenzione di farlo.

Opto per una minigonna in jeans, sandali, top a righe bianche e blu e felpa nera con la zip.

Sciolgo i capelli, ancora un po' ondulati da ieri, e sono pronta.

Alle 23:55 sentiamo bussare. Vado ad aprire.

Quello che mi ritrovo davanti è un venticinquenne super sexy.

Davide ha tagliato i capelli. Ora dietro e ai lati sono corti, mentre sopra sono un po' lunghi, dritti e volutamente sbarazzini.

Indossa un jeans scuro e una camicia bianca con le maniche a 3/4. Riesco quasi ad intravedere il pearcing sul capezzolo.

Ovviamente l'accenno di barba e la collana con la conchiglia non possono mancare.

"Vuoi una foto?" mi chiede, ridendo.

"Emh. No. Hai fatto un salto dal parrucchiere?" rido anche io, mentre arrossisco, colta in fallo.

"Sì! Ti piacciono?" chiede, toccandoli qua e là.

Io e Kaw ci guardiamo, ridendo e approvando.

Ci dirigiamo a piedi alla spiaggia.

Lì saluto quasi tutti, mentre, per prima cosa, ci rechiamo al bancone del bar.

"Cosa prendete?" chiede Davide.

Io e Kaweria ci guardiamo. "Sex on the beach." pronunciamo all'unisono, ridendo come pazze.

"Scelta appropriata!" esclama lui.

Con ancora il drink in mano, che scende giù per la gola come fosse acqua, prendo la mia amica per mano. Ho voglia di ballare.

Mi lascio trasportare dalla musica, dalla sabbia che mi solletica i piedi, dall'aria salmastra proveniente dal mare.

Tutte cose di cui sento sempre la necessità per sentirmi meglio.

Dopo un paio d'ore e parecchi bicchieri dopo, sento qualcuno parlarmi all'orecchio.

"Come va?" E' Davide.

Ha un sorriso bellissimo. Gli occhi richiamano il colore del mare.

Alzo il pollice continuando a ballare.

Non so se è colpa dell'alcool o della troppa adrenalina, ma, continuando a muovermi, mi volto verso di lui "Balla con me."

Lui, in tutta risposta, mi prende i fianchi e mi fa girare. Ci muoviamo insieme, mentre sento le sue mani affondarmi sui fianchi e il suo respiro sul collo.

Chiudo gli occhi.

Non voglio fermarmi.

Devo farlo però, quando sento qualcosa toccarmi la spalla e Kaweria mi grida all'orecchio che sta andando nella stanza di Riccardo, un nostro collega.

Io sbarro gli occhi e guardo interrogativa quella faccia da angioletto con gli occhioni dolci.

Mi viene da ridere e l'abbraccio.

"Mi raccomando. Stai attenta"

"Sì! Tranquilla! Non aspettarmi alzata!" mi dice, facendomi l'occhiolino.

Io alzo gli occhi al cielo.

Non cambierà mai.

Davide mi fa girare, guardandomi negli occhi. "Dicevamo?"

Gli sorrido maliziosamente e riprendo a muovermi.

Il mio corpo contro il suo, entrambi sudati. Il sangue mischiato all'alcool.

Le mie mani navigano sulla sua camicia: percorrono prima le braccia, poi il collo dove ne approfittano per accarezzare i capelli. Riscendono sul petto, sull'addome.

Il tessuto attaccato alla pelle per il troppo caldo.

Posso sentire ogni suo singolo muscolo, che vibra sotto il mio tocco.

Mi attira a sé.

E' eccitato.

Mi prende il mento tra le dita. Piano avvicina il viso al mio, dapprima guardandomi negli occhi e poi fissando le mie labbra, quasi a chiedermi il permesso.

Lo voglio.

Non penso a nient'altro da quando è venuto a prenderci.

Allungo un po' il collo per arrivare a sfiorare la sua bocca.

Finalmente le sue labbra si adagiano sulle mie, con delicatezza. Sono morbide e sanno di dolce. Mmh, Redbull e vodka alla fragola.

Il suo sapore mi spinge ancora di più verso lui. Le nostre lingue giocano a rincorrersi, mentre lui tiene una mano sul mio collo, con il pollice che si muove sulla guancia, e l'altra sulla mia schiena.

Le mie, sui suoi fianchi, lo afferrano per la camicia e lo tirano verso il mio corpo, che brama, desideroso del suo.

Improvvisamente si stacca "Ti voglio."

"Mmh." mugugno, mordendogli il labbro inferiore, facendogli capire che anche io lo desidero.

Lui emette un verso gutturale e riprende a baciarmi con più foga di prima.

Tra un bacio e l'altro riesco a dire "Ho. La. Camera. Libera."

Si stacca di nuovo. Mi guarda, mi prende la mano e a passi veloci ci dirigiamo agli alloggi.

Un volta in camera, chiude la porta e mi ci spinge contro, bloccandomi i polsi sopra la testa. Non accendiamo neanche la luce, talmente siamo presi l'uno dall'altra.

Inizia a baciarmi il collo, mentre la sua mano esplora il mio corpo. Di nuovo.

Oh, quanto mi erano mancati i suoi baci. E le sue mani.

Mmh. Le sue mani.

Mi sfila il top e percorre una linea immaginaria con la lingua, mordendomi e baciandomi il seno.

Io avvinghio le gambe intorno alla sua vita, affondando le dita nei suoi capelli. Sono così morbidi.

Di colpo, mi prende di peso e mi fa sedere sul tavolo, scaraventando tutto ciò che c'è sopra. Gli sbottono la camicia con impazienza, scoprendo i pettorali e gli addominali, tatuati e perfettamente scolpiti.

Mmh, avevo ragione. E' migliorato dall'anno scorso.

Veloce gliela sfilo dalle spalle, per poi dedicarmi alla cintura e ai bottoni dei jeans.

Oh..Questo invece me lo ricordavo bene.

Frettolosamente, li fa scivolare sul pavimento e mi porta sul letto. Mi blocca le mani mentre si diverte a torturarmi.

"Mmh." mormoro. Lo sento sorridere contro la mia pelle.

Lentamente mi sfila la gonna e l'intimo, lasciandomi completamente nuda, sotto di lui, alla sua mercé.

"Oh, Car.." mormora, affondando il viso tra le mie gambe.

Mi crogiolo nel piacere, stringendo il lenzuolo sotto di me e, quando sto per raggiungere il culmine, lui lo sente e si ferma.

"No..Fai da brava." mi rimprovera.

Ah, è così?

Adesso facciamo a modo mio.

Mi divincolo, sorprendendolo, e gli salgo sopra. Lo bacio dappertutto, strusciandomi e mordicchiandolo. Lo sento fremere.

Gli sfilo i boxer e mi passa un preservativo. Lo apro e glielo indosso, facendo attenzione.

Mi ritrovo nuovamente sotto. Entra piano, facendomi mugugnare dal piacere, e inizia a muoversi. Dapprima lentamente, si gode il momento, poi sempre più veloce.

Avvinghio le gambe attorno ai fianchi e ci ribaltiamo ancora. Questa volta, però, siamo seduti uno sull'altra. Guardandoci, diamo qualche ultima spinta e veniamo insieme.

Oh, questo ragazzo è il dio del sesso.

"Car.." mormora.

Appoggio la fronte sulla sua spalla, mentre cerco di riprendere fiato. Il corpo ancora scosso da qualche spasmo.

Mi dà un bacio leggero sul collo e quando i nostri respiri si regolarizzano, mi stacco e mi sdraio affianco a lui.

Lo sento alzarsi e andare in bagno mentre io, con gli occhi chiusi, cerco di mettere a fuoco quello che è appena successo, ma non ci riesco. Non ho più forze.

Dopo qualche minuto è di nuovo accanto a me. Siamo entrambi sudati e stanchi, ma lui ci copre comunque con il lenzuolo e mi attira a sé, mettendomi una mano sulla pancia.

Mi addormento dolcemente, appagata.

Sarà passato qualche minuto, o forse ore, quando sento Davide scuotermi una spalla.

"Car, Car..Stanno bussando alla porta."

"Mmh. Sarà Kaweria. Avrà dimenticato le chiavi."

Dopo essersi reso conto che non ho nessuna intenzione di alzarmi, va ad aprire.

Riluttante apro gli occhi e vedo la luce del sole entrare dalle persiane della finestra. Mi strofino il viso con una mano e guardo l'ora: le 10.30. Mmh, non può essere Kaw.

Mi metto seduta e mi accorgo di avere un gran mal di testa, anche perché vedo la stanza girare. Gli occhi bruciano per il troppo poco riposo, per il troppo alcool, per il troppo sesso. Non è un buon segno.

Sento Davide parlare. Ma chi può essere?

"Sta dormendo." dice, freddamente e in inglese, però non sento la risposta.

Infilo le mutandine e la prima cosa che trovo: la camicia di Davide. Mi sta un po' grande, ma andrà bene.

Mi avvicino alla porta e devo chiudere gli occhi per la troppa luce. Metto una mano per fare ombra al viso e consentirmi di alzare lo sguardo. Un ragazzo, difronte a me, girato di spalle, sta andando via.

Il mio cervello ci mette un po' a connettere e, dopo alcuni secondi, riesce a collegarsi alla bocca.

"Josh." riesco a dire, con voce roca e impastata dal sonno.

Si volta e mi squadra da testa a piedi. Questo suo sguardo indagatore mi fa sentire a disagio, come se mi dovessi coprire, e non mi piace.

"Che ci fai qui?" chiedo, un po' disorientata.

Non dovrebbe essere con quella..Aspetta, come si chiamava? Daniela? No. Cecilia? Mmh. Ah sì. Claudia. Sì. Dovrebbe chiamarsi così.

Continua a fissarmi in silenzio.

Oh, senti. Ho la testa che mi scoppia e non ho voglia di giocare ad indovinare i tuoi pensieri.

"Okay, io vado a farmi una doccia." esclama Davide, sentendosi evidentemente di troppo e lasciandomi un bacio sulla nuca prima di andarsene.

"Ero venuto per spiegarti il perché ieri me ne sono andato via in quel modo, ma è chiaro che non serve." mi dice, in un tono freddo e distaccato. La mascella contratta.

Sembra nervoso e anche un po' arrabbiato. Mmh, forse lo è veramente.

Diamine, non ho la mente lucida.

Da come mi fissa direi che si è accorto della mia nottata con Davide. Certo, se ne accorgerebbe anche un cieco: lui che gli apre la porta, io con capelli arruffati e trucco sbavato, per non parlare poi della mia mise.

Però, che diritto ha di arrabbiarsi? Nessuno. Non siamo nulla e non lo siamo mai stati.

Come io non ho nessun diritto di arrabbiarmi con lui.

Almeno io son stata sincera su Davide. Lui, al contrario, non mi ha detto che ha lasciato quella là prima di partire e che ne era ancora innamorato. Anche perché l'amore non si dimentica in due giorni.

In realtà, non so neanche perché me l'avrebbe dovuto dire.

*Perché avete flirtato per due giorni.* Non mi sembra una ragione sufficiente.

Anche se, dal momento che lei è qui, non possiamo più stuzzicarci.

*E se le avesse detto di andarsene?* Impossibile. Non so perché, ma ho la sensazione che si siano rimessi insieme.

Sono così confusa.

"No, infatti. Non mi devi nessuna spiegazione. Come io non la devo a te." rispondo, allo stesso tono.

"Perfetto."

Si volta di spalle e se ne va.

Torno dentro, chiudo la porta e mi ci appoggio.

Guardo in direzione del bagno, dal quale sento lo scrosciare dell'acqua.

Adesso focalizzo un po' meglio quello che è successo ieri notte.

Sono andata a letto con Davide. Per la seconda volta.

Ma non voglio lui.

L'ho usato. Per la seconda volta.

L'ho usato per scordarmi di Josh.

Ma mi passerà. Infondo l'ho conosciuto solo due giorni fa, no? Il fatto che poi, nel frattempo, ci abbia pensato incessantemente non significa nulla. Tempo una settimana e non me ne ricorderò più.

Ma Davide? Come mi comporterò con lui? Non voglio pensi che voglia starci insieme.

Mi sdraio sul letto e non riesco a levarmi dalla testa una frase. Un'unica frase.

Sono una stronza.


 

 

Saaalve! Passato belle feste? Io ho mangiato troppo, non ho studiato nulla e ho rubato il puzzle che hanno regalato a mia sorella per farlo io :D 
Sì, okay. In effetti sono stata un po' stronza anche io (non solo la Caroline della storia), nei confronti di coloro che amano Josh, però non ho resistito! Dovevo scombusolare un po' il tutto, sennò che gusto c'è? :P
Anyway, questo capitolo è un po' più lungo degli altri ma spero vi piaccia ugualmente.
Aspetto vostre notizie.
Caroline. 

 

   
 
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