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Autore: PuffKurtscat    27/12/2014    2 recensioni
Ok, si tratta di una storia in cui si entra direttamente nel momento di una svolta nella relazione tra i protagonisti. Il nostro frontman e una ragazza che neanche lo conosceva. Non so cosa farò in realtà. Stasera ho iniziato ad abbozzare il primo capitolo e domani spero di scrivere il secondo e ultimo. Chiedo venia per gli errori e ringrazio chiunque dedicherà cinque minuti a questi due pazzi, che lasciano scoprire dal mondo. Un saluto :3
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note:

Ci tengo a precisare che i personaggi (purtroppo) non mi appartengono e sono frutto della mia fantasia. 
Spero possa interessarvi e di non lasciarvi in sospeso a causa dello studio.


Buon compleanno ancora Jared 


Sto mettendo l'ennesima cosa nel carrello e ovviamente è verdura. Guardo all'interno e ci sono solo cose verdi, arancioni, gialle e gelati alla vaniglia. Vaniglia? Io odio la vaniglia. Il buon vecchio gelato a cioccolato che fine ha fatto? Mi rivolgo all'idiota che mi sta stranamente accompagnando che appoggiato al carrello sta digitando qualcosa sul cellulare, scusate i-phone, con il cappuccio in testa:"Il gelato al cioccolato?" Il signorino troppo preso non risponde. Riguardo nel carrello e mi manca la vista delle salsicce, degli hamburger che si solito appare quando vado a fare la spesa, sola. Non c'è la mia solita roba e non posso neanche avere la consolazione del mio gelato."Hey, Gesù palestrato, sto parlando con te!" Alza la testa e mi rivolge il solito sorriso malizioso, quello che comprende anche gli occhi, quelli capaci di ribaltare ogni tua cellula del corpo e farla fremere per lui. "Palestrato?" Sghignazza. "Smettila di sentire solo ciò che ti fa comodo! Tutta la rob.." Mi blocca ostantando la sua parlantina, ostentando il modo in cui in realtà non mi voleva rispondere anche se mi ascoltava. Perché lui è quel genere di persone che ascolta tutto, ma risponde o fa solo ciò che vuole e quando vuole. Ama la sua indipendenza. Per questo non riesco ancora a credere al fatto che è appoggiato al mio carrello della spesa. "Non avevo voglia di quello al cioccolato stasera. Dato che sono l'ospite?" Lo guardo sconvolta mentre lui bellamente mi fissa ancora con il sorrisetto "È tutto per te là dentro" Dico indicando il carrello. Seguo il mio dito e fa spallucce "Vuoi che muoia affamato?" Chiede con voce roca. Credo che la sua voce sia qualcosa a cui non mi abituerò mai. La modula a suo piacere, a seconda di come gli serve. La modula per corrompere, per insistere, per convincere chi gli è attorno. Come se gli occhi che ha non bastassero. Chi mi ha fatto incontrare questa dannazione? "Perché mi suona in modo peccaminoso?" Ridacchia con lo sguardo di nuovo al telefono:"Perché la vaniglia mi serviva per qualcosa del genere" "Puoi posare il telefono nper cortesia? Mi irriti" Dico prendendo l'ennesima pietanza di soia da uno scaffale. "Non ignorare ciò che ho detto" Sbuffo sonoramente è gli tiro via il carrello, rischiando di farlo cadere. Mentre mi riappossesso della mia spesa noto che due ragazze che gli fissano il sedere, con fare non curante. "Ehi!" Dice sussurrando." Stavo cadendo!" Si sistema meglio la felpa sulla tuta blu, quella che lo incornicia al meglio. "Non sono l'unica che ignora le domande Jared!" Dico a denti stretti incamminandomi verso il reparto bevande. La birra non me la toglie nessuno. Mi segue in silenzio, ha posato il telefono. Non credo non abbia capito. È una persona intelligente, anzi forse lo è un po' troppo per una come me. Il genio folle, l'eterno pensatore, l'eterno incompreso o se vogliamo semplicemente descriverli in una parola: un'artista. Mi si para dietro, mentre sono ancora davanti al manico del carrello. Mi giro e lo fisso, stranamente negli occhi, perché senza i suoi stramaledetti occhiali. Sa che voglio sapere la risposta alla mia domanda fatta mentre ero seduta sul tavolo di casa, mentre lo fissavo dopo che, avendo controllato bene la dispensa mi aveva detto, "Andiamo a fare la spesa". 
La nostra relazione non è mai stata definita realmente. Siamo un uomo e una donna, anzi ragazza, dato che il vecchio è solo lui. Insomma, siamo due persone che si son conosciute in un piccolo bar, quelli strani e siamo andati a letto. In realtà io non sapevo neanche chi fosse realmente. Continuavamo a vederci. Sporadicamente o a volte spesso. Stavamo la maggior parte del tempo insieme nel letto, nudi a bastarci è a raccontarci le nostre vite. Poi l'ho visto sul giornale e ho capito perché non uscivamo mai, perché era una storia di solo sesso. La discussione quella sera fu talmente elevata che la soddisfazione della pace dopo fu un uragano. Forse a questo si riferisce Jared nella sua canzone. Ci continuiamo a vedere, appena ha una pausa non va più a bivaccare ovunque, viene qui. Già questo era strano. Ed ora.. Mi chiede di andare a fare la spesa? So che risulta poco romantico, ma questo per Leto jr è un grandissimo passo avanti. Enorme. Soprattutto perché ci hanno già fotografati di sicuro. La mia domanda era semplice:" Perché adesso". Mi ha trascinata giù. Ed ora siamo in questo supermercato, ammetto squallidissimo, del mio quartiere. È lui continua a guardarmi, non mi sfiora, ma mi lascia senza fiato. Modula la sua voce di nuovo a suo piacimento:"Possiamo parlarne a casa? Ho bisogno di stare con te, mangiare e parlare, di cose serie." Io lo fisso inebetita ancora:"Di noi?" Mi sistema una ciocca dietro l'orecchio:"Di noi". Già immagino la foto sul giornale di domani, mia e di mr fino a ieri conosciuto come Mr riservatezza. Cosa vuol dire tutto ciò? 
   
 
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