Quel periodo dell'anno è sempre così, freddo, gelido, quasi triste. Ci si sente soli persino in compagnia. Si rabbrividisce persino infilati sotto le coperte davanti al fuoco del camino. 
Lei però non si sente sola con lui, non rabbrividisce quando è sotto le coperte con lui.  
Quando si stringe a lui sul letto della sua piccola stanza, con solo la luce lieve delle lampade ai lati delle loro teste, sta bene. Si sente al caldo e protetta da tutto il male che quel freddo può portarle, come se potesse davvero farlo, farle male.
O come se lui potesse davvero proteggerla da esso.
E così diventa il suo periodo preferito, quello in cui possono avere più tempo per stare solo lei e lui e stringersi fino a fondersi l'un l'altro, quello in cui nonostante sembri troppo grigio e cupo, si sta meglio perché si sta insieme.
E distesa accanto a lui, con gli occhi che cominciano ad aprirsi, dopo la lunga dormita, lo circonda con le braccia sul petto e con le gambe contro le sue, nonostante lui le dia la schiena e sia ancora addormentato.
Quando nota, dalla sua posizione sul materasso, che dei piccoli fiocchi di neve stanno cadendo sull'asfalto bagnato per colpa della pioggia che infinita batteva su di esso fino a qualche ora prima, avvolge intorno al suo corpo nudo e quasi infreddolito il lenzuolo e si alza, cercando di non scoprire lui che dal canto suo ancora dorme.
I suoi piedi sfiorano leggeri il pavimento caldo grazie alla stufa posta all'angolo della stanza, vicino alla porta e la portano fino alla finestra appannata.
Ci strofina contro il palmo della mano e mentre cerca di tener il lenzuolo contro il suo petto, rabbrividisce leggermente per quel contatto gelato con il vetro della finestra.
Eppure non ha neanche il tempo di sentirli quei brividi, che subito sorride quando vede il manto bianco che copre il terreno, le macchine che pochi hanno lasciato parcheggiate nei vialetti e i tetti delle case.
E sorride ancora di più quando nota che sta ancora nevicando, che non ha ancora intenzione di smettere ed osserva attentamente i fiocchi senza mai distogliere lo sguardo, guardandoli incantate cadere fluttuando elegantemente e leggeri sugli altri già posati per terra.
- hei -
lo sente come un sussurro flebile dietro di lei, ma si volta trovandolo con gli occhi ancora mezzi chiusi, lo sguardo assonnato ed il braccio allungato verso la sua parte di materasso, come se il fatto di non averla sentita accanto a lui, l'avesse svegliato.
- hei – gli sussura di rimando regalandogli un lieve sorriso prima di tornare a guardare fuori.
- cosa stai facendo? -
- nevica -
risponde veloce, girandosi per notare la sua reazione nel sentirlo, sa quanto ami la neve e quanto gli piaccia osservarla, tanto quanto a lei piace osservare lui.
E poi si alza anche lui, e lei gli lancia qualche veloce occhiata. E' coperto da soli boxer, i ricci più selvaggi e disordinati di sempre, i tatuaggi di cui lei traccia sempre i segni scoperti, gli occhi verdi troppo nascosti dalle palpebre ancora piene di sonno. Eppure più bello che mai.
Si avvicina anche lui alla finestra, osserva tutto ciò che c'è oltre con una fame incredibile di raccogliere ogni più piccolo dettaglio e ormai perso in quel piccolo spettacolo.
E lei, persa nel piccolo spettacolo che è lui.
- Sto gelando – dice ridendo leggermente, saltellando sul posto come a riscaldarsi.
Così gli avvolge intorno il lenzuolo con cui è coperta e lo divide con lui mentre le stringe le braccia attorno alla vita e le lascia un piccolo bacio sul naso.
- buon Natale -
le dice con quel sorrisetto da bambino impacciato che le fossette scavate sulle guance rendono ancora più dolce.
- Buon Natale Harry – ripete lei avvicinandosi più di quanto già non sia al suo corpo e posando il suo capo sul suo petto nudo.
- Buon Natale - 

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Lo so sono un po' in ritardo per il Natale, ma avevo in mente questa piccola cosetta da ancora prima e mi sono decisa a scriverla solo ieri notte.
Apro una piccola parentesi, in caso il doppio 'buon Natale' alla fine vi sembrasse strano, è lei che lo ripete due volte. E niente, non sono molto sicura del finale, ma per il resto ne sono contenta.