Solitudine nel cuore.

Solitudine nei gesti che lenti accompagnano le mie giornate mentre stanche parole sfumano nel vuoto del dolore.

Ogni cosa perde la sua forma assumendo un senso ignoto privo di valore e tutto pare inutile. Svegliarsi, impegnarsi, procedere in attività di cui non abbiamo bisogno dimenticandoci ciò di cui veramente abbiamo bisogno.

Una sofferenza muta s’insinua nella mia gola graffiandomi fino allo stomaco e la vita fugge.

Anima arida è ciò che dimora nel mio petto: bestia offesa da amor dolente che non ha pù il coraggio d’alzar il capo e guardarsi attorno.

La salvezza c’è, ma il timore che le forze m’abbandonino prima di raggiungerla m’impedisce di muover un solo passo dalla mia situazione.

Così io ardo.

Così io muoio.

In silenzio nelle tenebre che m’avvolgono e che bramano il bagliore fioco di un sorriso, di un battito di core che solo l’amore può risvegliare.

Oh, amore, Amore dove sei?

Perché mi lasci riposar nel freddo dell’oblio e taci le tue orecchie al suono d’aiuto della mia voce?

Non merito forse il sostegno della tua mano e la salvezza al tuo fianco?

Non t’accorgi che piango e annego il cuore nelle lacrime pur di non soffocare la tua mente con quest’agonia che giorno dopo giorno perde di pietà e conquista di malvagia.

Questa la mia dannazione.

Amar senza sentir amor.

Testa villana e core infame, guardate e vedete l’amor laddove non c’è e non v’accorgete dell’amor laddove invece c’è.

Tacete allora e fuggite. Abbandonatemi a questa Terra che non conosce calore e vivrò senza sentimento.

Bruciate fiamme della delusione e distruggete con la vostra irriverenza tutto ciò in cui credo.

In me lasciate però il respiro per sopravvivere e gli occhi per sognare ad ogni tramonto di poter volare verso un cielo che non m’appartiene, ma nel quale so che potrò cercare il mio spirito lontano, ramingo alla ricerca della sua Salvezza.