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Autore: Eclisse Lunare    27/12/2014    3 recensioni
Una giornata di neve mi ha dato l' ispirazione per questa storia. Se vi ho incuriosito leggete!
Poco dopo realizzi che è il momento di agire.
Scatti veloce come un gatto agguantando senza pietà il tuo obbiettivo.
Prova a reagire ma tu sei più forte.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senti un rumore alle tue spalle. 
In quei pochi istanti che ti servono per fermarti si innesca una reazione a catena. 
Una scossa elettrica ti attraversa facendo risvegliare ogni singola particella di cui sei fatta. I muscoli vanno in tensione mentre gli altri tuoi sensi si attivano. 
Senti ogni singola goccia di sangue che spinta dal cuore si muove lungo un'infinita rete di tunnel e tornare al punto di partenza. 
I tuoi occhi si colorano di un verde diverso, più luminoso, più profondo. Segno che il felino ha avvistato la sua preda. 
La neve sotto di te scricchiola anche se sei ferma, i piedi fremono dalla voglia di staccarsi dal terreno e spiccare il volo ma dove sei tu la forza di gravità e potentissima e vince su qualsiasi impulso emesso dai neuroni. 
I capelli rossi ti accarezzano il viso come se volessero dirti "Sta tranquilla, ce la farai." 
Le guance rosate fanno compagnia alle labbra rosse spaccate dal freddo che spiccano sulla pelle pallida. 
Quando avverti che si sta avvicinando abbassi le palpebre e ripercorri la tua vita. 
Non ti ricordi quasi niente di quando eri una dolce bambina indifesa che amava correre nella neve e danzare sotto i fiocchi bianchi. 
Rientravi sempre con i capelli bagnati e tremante di freddo, così come oggi. Ma allora eri felice, il tuo sorriso ne era la prova. Ora rientri vuota e persa in un mondo che vede solo il lato peggiore di te. 
Poco dopo realizzi che è il momento di agire. 
Scatti veloce come un gatto agguantando senza pietà il tuo obbiettivo. 
Prova a reagire ma tu sei più forte. La lama gelata del tuo coltello trapassa dritto in gola facendo sgorgare l'essenza primordiale di un lavoro ben svolto. 
Prima di cadere a terra di guarda con occhi vetrei che parlano. Si rivolgono a te e ti porgono una domanda a cui tu non saprai mai rispondere con assoluta certezza: "Perchè?" 
Tu non lo consideri ma sai che la sua anima non sarà mai felice finchè non avrà una risposta concreta. Peccato che non c'è. 
Tu uccidi per obbiligo. Non ti poni dubbi su ciò che fai, ma nel profondo senti un dolore immenso ti accompagnerà per tutta vita. 
Passi su un ponte sopra a un fiume ghiacciato. L'idea di buttarti sfiora piacevolmente, sarebbe così facile farla finita. 
Forse un giorno accadrà, magari qualcuno ti darà una mano. Sai però che non puoi andartene prima di aver compito la tua missione vera propria: 
Uccidere chi ti ha fatto questo. 
I pesi da cuore non andranno mai via e al momento giusto saranno talmente pesanti da trascinarti sul fondo di quel fiume che stai guardando. 
Te ne vai poco dopo diretta verso la tua amata Mosca dove tuo padre ti attende.  
"La missione è andata a buon fine." 
"Brava Natalia, ancora una volta mi hai reso fiero di te." 

Angolo io: 
Eccomi di nuovo! 
Per chi non lo sapesse lei parla di suo padre rifrendosi al generale Ivan Petrovitch che secondo quanto ho letto è colui che l'ha addestrata e allevata da quando era bambina fino a parte dell' adolescenza. 
Vorrei anche ringraziare Ella Rogers per il suo sostegno. Detto questo ci vediamo alla prossima! 
Mumma
 
  
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