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Era una bellissima mattinata ad Hogwarts, ed i Grifondoro e i Serpeverde del quinto anno si trovavano nella classe di trasfigurazione con la professoressa McGranitt, che quel giorno aveva riservato a tutti gli alunni del suo corso un compito speciale.
- Voglio che scegliate un vostro compagno di scuola e che scriviate su un pezzo di pergamena ciò che pensate di lui. Lascerete i fogli anonimi, e questi verranno spediti nella camera del compagno da voi scelto. E’ un gioco un po’ scemo, lo so, ma non sottovalutatelo: servirà a migliorare i vostri rapporti.
Gli alunni della McGranitt si guardarono tra di loro. Non sembravano molto felici di dover fare quel compito, ma nessuno lo fece notare più di tanto. Dopo un po’, tutti presero una penna e cominciarono a scribacchiare sui loro fogli di pergamena.
L’unico che ancora non aveva scritto nulla, era Harry Potter. Se ne stava seduto nel suo banco singolo, a pensare che cosa scrivere e su chi scrivere. Guardò Hermione: lei sicuramente scriveva di Ron. Poi guardò Ron: di chi stava scrivendo? Probabilmente della sua amata “Lav Lav”.
Ma Harry? Di chi poteva scrivere lui? Ultimamente i suoi rapporti con gli altri non andavano benissimo. Il suo fidanzamento con Cho Chang non era andato a buon fine, e scrivere di Ron o di Hermione gli sembrava un po’ troppo banale.
Improvvisamente gli venne un’illuminazione.
Prese la sua piuma e cominciò a scribacchiare sul suo foglio di pergamena, come tutti gli altri. Quando finì, si diresse verso la McGranitt e le consegnò il suo foglio; poi guardò la classe.
Era stato il primo a finire. Si chiese perché. Aveva scritto meno cose degli altri? No, perché quando diede un’occhiata sfuggente ai fogli degli altri notò che nessuno aveva scritto quanto lui. Allora come mai aveva finito prima? Notò che gli altri si fermavano diverse volte a pensare, mentre lui aveva scritto tutto ciò che gli era venuto in mente; senza fermarsi per rileggere, per pensare o per cambiare qualcosa.
Dopo qualche minuto la campanella suonò.
Tutti gli studenti consegnarono il loro compito alla McGranitt, e poi uscirono dall’aula di trasfigurazione.
- Di chi hai scritto? - gli chiese Ron una volta fuori.
Harry lo esaminò con aria interrogativa, poi fece un sorriso misterioso.
- Non te lo dirò!
Detto questo si mise a correre verso il dormitorio maschile: aveva un’ora libera e voleva approfittarne per riposarsi un po’.
**
Non appena Harry entrò nel dormitorio, trovò due fogli di pergamena poggiati sul suo letto a faccia in giù.
Prese i fogli, si sedette per terra e cominciò a leggere il più piccolo.
“Harry è un ragazzo davvero stupendo per me. I suoi occhi verdi mi hanno subito incantato non appena l’ho visto: sono molto belli. Proprio come lui, un ragazzo molto attraente. Io lo vedo come il mio eroe. Infatti si dice in giro che sarà lui a salvarci da voi-sapete-chi. Harry è davvero bello”
Davvero bello, davvero stupendo, molto attraente… Harry era molto felice che ci fosse qualcuno che lo considerava magnifico, ma quella lettera non era proprio il massimo.
Piegò il foglio in quattro e lo mise da parte.
Poi, cominciò a leggere il secondo foglio di pergamena, che era un po’ più grande rispetto al primo.
“Mi sono innamorata di Harry il primo giorno che l’ho visto. Sorrideva con gioia, trasmettendo felicità a chiunque lo guardasse. A me invece trasmise qualcosa di più della gioia: mi innamorai di lui perdutamente;  così tanto da non riuscire più a parlare quando lui era lì vicino a me. Probabilmente Harry non si è mai accorto di questo, perché sinceramente non mi ha mai considerata, non mi ha mai dato un ruolo nella sua vita. Per lui ero semplicemente una studentessa di Hogwarts che arrossiva quando vedeva passare ‘il ragazzo sopravvissuto’. Ma io non amo Harry perché è ‘il ragazzo sopravvissuto’ o ‘il prescelto’, come lo chiamano tutti adesso. Io amo Harry soltanto perché è Harry: quell’Harry che sorride quando vede una persona speciale, quell’Harry che sa tramandare gioia a tutti, quell’Harry che da la sua fiducia soltanto a chi se la sa guadagnare. Ecco, io non sono mai riuscita a guadagnarmi la fiducia di Harry. Ho provato tantissime volte, ma ogni mio tentativo è fallito. Perciò… spero che almeno questo foglio di pergamena basti. Perché, Harry, te lo dico con la massima sincerità: non ho mai rinunciato a te, non veramente”
Harry restò immobile a leggere quella lettera per un paio di minuti. Cavolo… questa ragazza doveva amarlo sul serio. Quello che aveva scritto suscitò in Harry sia felicità che tristezza: gli sembrava bellissimo quello che lei pensava di lui; ma quando lei diceva che Harry non l’aveva mai notata, che non le aveva mai dato un ruolo nella sua vita… questo lo faceva sentire davvero uno schifo.
E se quella ragazza fosse stata la stessa ragazza della quale lui aveva parlato nel suo compito di trasfigurazione?
Beh… in quel caso tutto sarebbe andato bene.
In ogni caso, Harry voleva scoprire chi era quella ragazza.
E voleva farlo adesso.