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Autore: 4ever_young    28/12/2014    0 recensioni
Cosa succede se tutto d'un tratto perdi i tuoi genitori e la migliore amica di tua madre ti prende sotto la sua ala protettrice? E cosa succede se questa ha un figlio poco più grande di te col quale sei cresciuta ma, per via del suo cambiamento di carattere hai deciso di allontanare? E se nelle nuova scuola tutto fosse diverso? perché in fondo da New York a Los Angeles ci sono parecchi chilometri di distanza. Riuscirà Samantha a iniziare di nuovo dopo la scomparsa dei suoi genitori?
P.S è la prima storia che pubblico perciò accetto qualsiasi tipo di consiglio per migliorare la mia scrittura.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Il mattino dopo andarono a scuola e nel tragitto da casa alla casa di Al Samantha chiese quello che gli avrebbe voluto chiedere la sera prima.

«cosa intendevi ieri quando hai detto che “dovremmo essere credibili”?» chiese lei sospettosa temendo di aver già capito e quando la risata di Ethan invase l'abitacolo le arrivò la conferma.

«Dai Puffetta, credevo fossi più sveglia, volelo dire che mia nonna non si accontenterà di vederci tenere per mano» rispose lui divertito.

Samantha di risposta disse solo «ne parliamo dopo a casa» perché erano già arrivati a casa di Al per caricare lui e Jhon che abitava nella casa di fronte al rosso.

«vuoi dire dopo quando andiamo a fare shopping.» la corresse Ethan con quel sorrisetto che a Samantha dava tanto fastidio. La giovane non poté non notare che a Ethan era passato tutto, che non gli importava niente della loro discussione del giorno prima e ci rimase un po' male.

«andate a fare shopping insieme?» chiese Al salendo in macchina.

«già, i miei hanno combinato un casino con mia nonna.» rispose Ethan.

«ahia, la nonna rompipalle, che hanno fatto?» rispose Jhon.

«i miei gli hanno detto di Samantha e lei ha frainteso tutto, pensa sia la mia ragazza.» disse e i due di dietro si misero a ridere.

«quindi farete i finti piccioncini davanti alla nonna?» disse Jhon tra una risata e l'altra.

«non è affatto divertente ragazzi» si intromise Samantha.

«oh invece si, pagherei oro per vedervi, ahahahah» continuò Al.

«comunque, perché andate a fare shopping?» chiese poi Al.

«perché la ragazza qui di fianco assomiglia molto di più a un maschio e l'unico vestito che ha mai indossato in vita sua è la divisa che porta addosso.» rispose Ethan.

«beh scusa se non la sbandiero in faccia a tutti come fanno le tue amichette» rispose acida lei.

«gelosa delle “mie amichette” Puffetta?» disse lanciandole uno sguardo divertito prima di riportare l'attenzione sulla strada.

«di quelle oche starnazzanti? Tsz, figurati» rispose incrociando le braccia al petto.

I tre ragazzi risero sotto i baffi perché capirono che il piano stava funzionando alla grande.

Arrivati a scuola Samantha andò a salutare Adam.

«ancora quello lì?!» disse stizzito Ethan quando vide Samantha abbracciare il biondo.

«a quanto pare si, Ethan, vedi di muoverti perché quello lo ha capito che ti interessa Samantha» lo informò Al.

«e tu che ne sai?» chiese all'amico.

«l'ho sentito parlare di Samantha ieri negli spogliatoi, e ti dico che vuole solo una cosa da lei» disse lasciando capire all'amico le sue intenzioni.

«ma quel brutto pezzo di merda» disse con i pugni serrati iniziando ad andare da Adam che stringeva ancora tra le braccia Samantha.

«dove vai, scemo? Vuoi che inizi ad odiarti di nuovo?» lo riprese Jhon fermandolo.

«non la deve toccare, guardalo!!!! dovrei esserci io al posto di quello lì!!» rispose quasi ringhiando Ethan.

«adesso calmati amico, ora andiamo a lezione e poi tu oggi pomeriggio e stasera te la lavori come si deve in modo che lei lasci stare Adam» disse Al.

«e come?» chiese il moro

«usa la scusa di tua nonna per tenerla per mano, per toccarla, per farle qualche carezza, per baciarla» disse incidendo sull'ultima cosa detta.

«non sono tipo da queste smancerie» si lamentò Ethan.

«beh è ora che lo diventi se non vuoi che “queste smancerie” capitino con qualcun altro» lo avvertì Al riferendosi chiaramente a Adam.

Entrarono tutti nell'istituto e la giornata scolastica passò veloce e anche l'allenamento.

«allora sei pronta puffetta per andare a fare shopping?» chiese divertito Ethan.

«andiamo troglodita prima che cambi idea» rispose la ragazza.

«vedrai non sarà così tragico » le disse scherzando Ethan.

«che simpatico, andiamo va!» rispose lei tirandoli una sberla scherzosa sul braccio.

I due si misero in macchina e partirono per negozi.

Dopo circa tre ore di prova vestiti e battibecchi finalmente si trovarono d'accordo su n abito, le arrivara leggermente sopra al ginocchio; era a fascia con il top nero e la gonna che scendeva morbida sui fianchi bianca. Era semplice come voleva Samantha ma allo stesso tempo provocante(ma non troppo) come voleva Ethan.

Avevano passato l'intero pomeriggio a litigare su come dovesse essere il vestito, Samantha voleva una cosa semplice non troppo appariscente anche perché tacchi e gonne non facevano per lei; lei preferiva tachetti e divise da calcio; mentre Ethan puntava su un vestito corto e molto appariscente ma alla fine sono riusciti a trovare l'intesa.

«oh finalmente ce l'abbiamo fatta. Non verrò mai più a fare shopping con te!!» minacciò Samantha rilassandosi con la sua tazza di tea.

Si erano fermati in un bar a bere qualcosa prima di tornare per negozi a cercare le scarpe da abbinarci, Samantha non ce la faceva più mentre Ethan si divertiva a prenderla in giro come solito.

«oh dai Puffetta non te la prendere non è colpa mia se sei così schizzinosa in fatto di vestiti» la riprese lui.

«guarda che io non sono affatto schizzinosa sei tu quello a cui piacciono le cose striminzite» gli rispose con un ochhiataccia ricordando il primo vestito che le aveva fatto provare.

 

*flashback*

«Prova questo» disse passandole un vestito tramite la tendina del camerino, Samantha lo prese senza nemmeno guardarlo e lo indossò.

Era un vestito azzurro che le copriva a mala pena le parti intime e aveva una scollatura vertiginosa sulla schiena per non parlare del fatto che aderiva perfettamente al suo corpo.

Se lo sfilò e lo restituì al ragazzo.

«non vado a battere sui viali, cerca qualcosa di decente.» disse acida.

Ethan rise e aggiunse «dai fammi almeno vedere come ti sta» disse provocante.

«come starebbe a una prostituta perciò cerca qualcosa di decente troglodita» rispose di rimando lei.

Ethan si infilò nel camerino che stretto com'era faceva si che il corpo mezzo nudo di Samantha e quello Ethan fossero a stretto contatto.

«dai Puffetta indossalo per me» le sussurrò suadente all'orecchio.

Samantha arrossì di colpo e dopo essersi ripresa da quella vicinanza lo caccio via.

«ma dico sei scemo?!?!?» disse ancora rossa in viso.

*fine flashback*

 

quei momenti imbarazzanti tra loro capitavano troppo spesso e non andava bene per la sua sanità mentale e per il suo cuore.

«non mi hai nemmeno fatto vedere come ti stava» disse facendo il broncio scherzando.

«era un vestito volgare e poi sei entrato nel camerino!» lo accusò arrossendo al ricordo.

«ahahah già, comunque dovresti usare più completi, sai com'è non è bello da vedere un abbinamento sbagliato anche se dopo vanno tolti» disse facendole l'occhiolino alludendo al suo reggiseno nero abbinato alle sue mutandine bianche e Samantha arrossì ancora.

«sei disgustoso» disse storcendo il labbro.

«sai sei l'unica che lo dice» rispose continuando a ridere Ethan.

«ahhh piantala, andiamo va.» disse e così si alzarono e andaro alla ricerca delle scarpe che fu decisamente più semplice; delle decoltè bianche con il platò e il tacco neri. E dopo aver pagato tornarono finalmente a casa.


 
NdA: eccomi qui con un nuovo capitolo, ne approfitto per augurarvi Buon Natale(anche se in ritardo :D) e poi boh ahhahaha non so che dire, spero il capitolo vi piaccia fatemi sapere se vi piace con una recensione, baci alla prossima :*
qui sotto ci sono il vestito e le scarpe:

  
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