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Autore: unpozzodiemozioni    28/12/2014    0 recensioni
una storia.
una vita distrutta.
una famiglia scomparsa.
un sogno completamente distrutto.
Emma, entrata a far parte di un girone di droga, con mille debiti da saldare e conti in sospeso con un tizio del girone, ancora a lei sconosciuto: James.
si odieranno tanto da puntarsi contro le pistole, ma dopo un'inconveniente, Emma comincia a provare una sorta di simpatia nei confronti di James e viceversa.
un'inizio di vita alquanto oppresso e depresso, ma la fine sarà ancora oppressa e depressa, o James riuscirà in qualche modo a recuperarla da quel buco nero in cui Emma sta continuando a sprofondare?
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Odio tutto quello che ha a che fare con la vita.

La vita fa schifo.

Mi ha portato via la mia famiglia in un fottuto incidente aereo.

All'età di 14 anni un ragazzo di nome Austin mi ha raccolta dalla strada e mi ha portata con se in una villa dove abitano altri 4 ragazzi: Ryan, Jhon, Marco e Jimmy.

Sono come dei fratelli per me. Sono le uniche persone che amo incondizionatamente.

Facciamo parte di un girone di Amsterdam non molto innocente. Spacciamo e fumiamo erba e roba varia.

I ragazzi vanno anche a base di droga, io assolutamente no. Fumo si e no due canne al giorno. Odio il fumo, ma se devo stare in quella casa, significa stare in quel girone, e se sto in quel girone, devo almeno far vedere di fumare, se no posso considerarmi senza casa.

Lavoro anche in un pub. Faccio la cameriera. Ho accettato quel lavoro per il semplice motivo che (a) quest'anno mi diplomo in cameriera e (b) pagano bene.

"Ehy piccola, ha chiamato quel tizio del girone a cui devi dei soldi" dice Austin distogliendomi dai miei pensieri. mi giro a fissarlo spronandolo con lo sguardo a continuare, e così fa. "ha detto che se non gli restituisci i 5 mila dollari entro la fine dell'anno, si prenderà lui cura di te." dice facendo una smorfia mentre pronuncia l'ultima frase.

Mi limito a sbuffare e ad alzare gli occhi al cielo.

Certo che è proprio una rottura de palle sto tizio.

Fa capolino la mia vocina interiore che ha completamente ragione.

"Em, possiamo darti una mano con quei soldi, prendilo come un regalo di diploma." dice Jimmy.

"Ragazzi, non vi preoccupate, ce la farò. Con i soldi che guadagno da Nando's dovrei accumularli questi 5 mila dollari." dico per rassicurarli.

So che non c'è la farò mai, ma non voglio assolutamente mettere questo peso sulle spalle dei ragazzi.

Non sono questo tipo di ragazza. So prendermi le mie responsabilità, alla fine, lo faccio dall'età di 13 anni.

"Non dire cazzate Emma, sappiamo tutti qui dentro, compresa te, che riuscirai a malapena ad accumulare mille dollari. Non fare la stupida e fatti aiutare. Sei come una sorella, non vorremmo mai che ti succedesse qualcosa." disse Austin agitando le mani in aria e alzando di poco il tono della voce.

Sbuffai, chiaramente infastidita. "Io vado a dormire, buonanotte ragazzi, ci vediamo domattina." mi alzo dalla poltrona su cui ero seduta e imboccai le scale, salendo fino ad entrare in camera mia.

Era una stanza enorme, con letto a due piazze, bagno personale e una cabina armadio grande quasi quanto il bagno.

Entrai nella cabina armadio e presi il mio solito pigiama: una maglietta da basket, di Austin, lunga giusto fino sotto al sedere. Presi l'intimo e mi recai in bagno.

Mi spogliai e mi immersi nella vasca circolare, che si trovava al centro del bagno -o camera da letto, sta dai punti di vista-.

Fare il bagno nella vasca è davvero un lusso ed è l'unica cosa che caccia via i pensieri negativi dalla mia mente. Perdo la cognizione del tempo ogni volte che mi immergo in quella sottospecie di bolla calda, infatti dopo un'ora o un'oretta e mezza, Jhon comincia a bussare freneticamente alla porta e ad imprecare..non l'avevo sentito subito, dato che mi ero immersa nella mia bolla.

"Cosa vuoi Jhon?" rispondo infastidita. Sanno che non devono disturbarmi mentre faccio il bagno.

"Oh..emh..nulla, pensavo che avessi pensato di suicidarti o roba varia..sai com'è, tutti noi ragazzi non abbiamo intenzione di ripeterlo ancora." disse.

Raggelai alla sua affermazione. Non pensavo che i ragazzi ci pensassero ancora.

"Va via di qui, Jhon." sbraitai.

"Emma mi dispiace..non intendevo quello, sai che.." lo interruppi bruscamente.

"Non m'importa, Jhon. Ora va via. Buonanotte." dissi uscendo dalla vasca e mettendomi un'accappatoio.

Ne misi un'altro attorno ai capelli, poi mi recai vicino al lavandino e mi struccai.

Mi abbassai per prendere l'asciugacapelli e la spazzola, poi uscii fuori, constatando che Jhon se n'era andato.

Misi l'intimo, poi la maglietta di Austin e mi piazzai d'avanti allo specchio intero, collegai alla spina il phone e cominciai ad asciugarmi i capelli.

Dopo un'abbondante ventina di minuti, finii di asciugarmi i capelli, riposai l'accappatoio, l'asciugacapelli e la spazzola in bagno ed andai a dormire.

SPAZIO ME.

ciaaaaao a tutti -anche se non c'è ancora nessun lettore.-, sono Sabrina,

questa è la mia prima storia, e spero vi piaccia.

Fatemi sapere con un commentino, un voto, fate voi.

vi voglio bene, Sabry.

   
 
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