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Autore: Bloody_Breeze    28/12/2014    6 recensioni
DAL CAP.7:
la principessa abbassò lo sguardo -dei pirati hanno ucciso mia madre… tu sei un pirata… tu conosci il nome di mia madre… - sta volta anche il pirata spalancò gli occhi -ehi… cosa stai insinuando Amu?-
DAL CAP.8:
- sei davvero bravo a danzare, io invece non tanto- Ikuto la fece girare di nuovo e poi rispose - hai ragione, sei davvero una frana principessa - Amu lo guardò accigliata -e tu sei terribilmente crudele-
DAL CAP.11:
- Midori… riesci a sentirlo anche da qui?- chiese incuriosita la bionda - Certo. Per me è come un richiamo. Lui, l’oceano, mi chiama, mi sussurra,mi culla, mi parla e per me, non c’è voce più bella.- detto ciò, si alzò, andò fuori il balcone ed iniziò a cantare una strana melodia...
Le acque del mare si alzarono e la pioggia cominciò a cadere incessante, i tuoni squarciarono il cielo, il vento aumentò d’intensità ed una luce abbagliante ricoprì ogni cosa. Poi si fece più piccola fino a scomparire del tutto in un unico punto; appena la luce scomparve del tutto, al suo posto, sulle acque del mare, comparve una figura fatta completamente d’acqua. Assomigliava tanto ad una… sirena.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14. La Stella Blu
 
 
NEL PALAZZO HINAMORI…


 
<< E’ INAMMISSIBILE! TU…MOCCIOSETTO INCAPACE! >> Nagihiko venne preso con violenza al collo e, mentre con le mani cercava di allentare la morsa soffocante, il re lo guardava furente. << non eri tu quello che diceva di riuscire ogni volta nelle imprese in poco tempo?! Moccioso arrogante! >> Tsugumu alzò il braccio, con la quale aveva afferrato il collo del ragazzo, e lo fiondò contro un tavolo lì vicino che, al contatto del corpo del giovane, si ruppe. Nagihiko per soffocare l’urlo di dolore dovette mordersi le labbra, fino a farle sanguinare << vostra…altezza… >> << NON VOGLIO SENTIRE ALTRO DA TE! MI HAI DELUSO! QUESTA VOLTA NON SI TRATTAVA DI UNA MISSIONE QUALUNQUE! SI TRATTA DI MIA FIGLIA! LA TUA PRINCIPESSA, LA…la mia bambina…! >> Il re sembrò cambiare tonalità di voce all’improvviso e, per la prima volta, Nagihiko notò una cosa: i suoi occhi,gli occhi del re, nascondevano molto più di quanto egli volesse dare a vedere; erano grandi, profondi e pieni di rabbia, ma incredibilmente tristi. Solo guardando quegli occhi dorati, gli stessi di Amu, riuscivi a  capire i veri sentimenti del re: lui amava sua figlia.

Il re girò lo sguardo e si sedette sul trono, poggiando la testa sulla mano destra, affranto e stanco.

<< La principessa Amu, vostra figlia, è una mia cara amica. Vorrei ricordarle, se mi è concesso, che da piccoli passavamo molto tempo insieme, era la mia migliore amica, vostra altezza. Anche io voglio che lei torni a palazzo. >> la giovane guardia si alzò e si posizionò nel mezzo della sala, di fronte al trono, con una gamba piegata a terra e il volto basso << ve ne prego altezza! Datemi un’altra occasione! So dove sono diretti e alcuni dei miei soldati sono ancora alle loro calcagna. Io sono tornato qui, da voi, per parlarvi di persona ed informarla dell’accaduto durante il ballo, ma ho bisogno del vostro totale appoggio… >>

Tsugumu alzò lo sguardo, che per un momento era diventato compassionevole alle parole del ragazzo e lo fissò serio << come fai a sapere dove sono diretti? E cosa è accaduto durante la sera del ballo? >> Nagihiko rabbrividì per un momento, poi, dopo aver deglutito e aver preso il coraggio sufficiente per dare la notizia gli disse << la principessa Amu…lei… si è trasformata, altezza… >>

Il re spalancò gli occhi e, istintivamente, strinse la mano al petto, dove il cuore sembrava battere all’impazzata. Guardò le altre guardie nella sala che, come sempre gli erano vicine per proteggerlo e alcuni membri della servitù, pronte ad eseguire i suoi ordini in ogni momento. << uscite fuori di qui… >>

Le persone nella sala lo fissarono, sbalorditi per lo stato in cui si stava presentando: era  sudato e alcune goccie di sudore gli scendevano timide dalla fronte; aveva gli occhi serrati e spaventati.

<< ho detto… USCITE FUORI DI QUI! LASCIATECI SOLI! .. ORA! >>

Nagihiko aveva visto molte volte la furia del re,la sua preoccupazione, ma mai lo aveva visto in quello stato. Quella che stava provando, non era rabbia, quella, quella era paura. Una grandissima paura.

In meno di un minuto la stanza rimaste deserta; eccezion fatta per il ragazzo ed il re.

<< come… COM’E’ SUCCESSO? Lei non può…proprio ora che… NO! NON LO ACCETTO! Io… io la stavo proteggendo da tutto questo… è solo colpa sua >>

Nagihiko guardava il re, senza capire. Nonostante lui stesso non sapesse la motivazione per la quale l’amica si fosse trasformata e cosa fosse precisamente, non aveva la stessa paura o, per lo meno,tutta quella paura che aveva lui.

La notte del ballo, quando aveva visto Amu trasformarsi, era rimasto sbalordito, a bocca aperta e tremava. Vedere la principessa in quello stato, lo aveva scosso, come mai avrebbe immaginato. C’erano voluti alcuni giorni prima di riprendersi.

Non pensava che quella principessa sirena potesse essere l’amica d’infanzia…
 
<< Ora raccontami tutto, per filo e per segno, di quello che hai sentito o visto quella notte >>
La guardia reale deglutì ed incominciò il racconto.
 
 
ALLA FINE DEL RACCONTO…


Il re Tsugumu era sconvolto. Nel mentre, Nagihiko si stava preparando per qualsiasi reazione drastica del suo sovrano << … Aspetta un momento ragazzo, come hai detto che si chiama il pirata della Kuro Neko? >> La giovane guardia alzò il sopracciglio, con fare interrogativo “ questa domanda, proprio, non rientrava nelle mie aspettative” << lo chiamano “gatto nero”, ma il suo vero nome è Ikuto Tsukiyomi, altezza. Potrei chiedere la vostra indulgenza e domandarvi il motivo di questa domanda? >>

Il re si alzò di scatto dal trono e raggiunse il giovane, con gli occhi spalancati << Ikuto…Tsukiyomi? >> Nagi annuì.

<< TU…TU OSI ANCHE CHIEDERE?! NON HAI MAI NOTATO  QUEL COGNOME?! LUI, IL PIRATA… E’ IL FIGLIO DEL BARONE DECEDUTO, ARUTO TSUKIYOMI! >>

Nagihiko spalancò gli occhi e la bocca << … cosa? Ma è impossibile sire, il barone Ikuto è scomparso anni fa, quando gli davate la caccia. Nessuno sembra averlo avvistato più, dopo tutti questi anni, lo pensavano tutti morto in mare… >>

Il re scoppiò a ridere, sbalordendo Nagihiko << Come sono stato stupido! Come ho fatto a non capirlo prima! Solamente lui poteva lanciarsi dal balcone di Amu alle mura, con un solo salto; mentre il ragazzo che ha sbaragliato quindici guardie tutto da solo deve essere il giovane ladruncolo Kukai. Dopo tutto questo tempo,dunque, sono ancora vivi. >>

Nagihiko lo guardò serio << … devo ucciderli altezza? >> Tsugumu gli sorrise beffardo << non potresti riuscirci neanche volendo,da solo. Dobbiamo chiamare quella persona e chiedergli di aiutarti. In ogni caso, Ikuto sarà MIO! Mi disferò personalmente di lui e in un modo così cruento, che non rivedrà mai più la luce del sole. Nessuno può prendere mia figlia, sopratutto per uno squallido riscatto! >>

Il ragazzo rabbrividì << a tal proposito, altezza… avrei una notizia a dir poco … ehm… oserei dire, spiacevole… >> il re lo guardò curioso << ebbene, parla allora! >> << non ne sono certo, anche se la cosa mi sembra piuttosto palese,effettivamente…però, vi ripeto che la notizia che sto per darvi, potrebbe essere benissimo errata! >> il re cominciò ad innervosirsi <<  sei il comandante della guarda reale e ti spaventa darmi una notizia, che, oltretutto, potrebbe anche essere non vera? PARLA! >> Nagi fece un respiro profondo e, infine, parlò tutto d’un fiato << sono innamorati!  La principessa e il pirata, sono innamorati! >> Tsugumu lo guardò solamente, non disse niente; poi, ad un tratto, con una velocità mai vista prima, sfoderò la sua spada e gliela puntò alla gola, posizionandoglisi dietro << se scopro che queste tue parole dovessero rivelarsi false, ti farò tagliare la testa. Porta quel pirata qui, insieme ad Amu. Avrai tre settimane di tempo, altrimenti, se supererai il limite, ti farò trovare e impiccare. Siamo intesi? >> Nagihiko aveva il respiro corto e il viso imperlato di sudore. Era rimasto immobile e sentiva la lama sulla sua gola premere intensamente; ma, dopo le parole del re, venne rilasciato << come desiderate, vostra altezza. >> il re lo guardò beffardo << sai dove sono diretti, immagino >> la guardia annuì << è un luogo nascosto, sire, dove nessuno è riuscito ad arrivare. Sono diretti verso l’… >> <<.. L’Isola Delle Sirene >> il giovane spalancò la bocca << come lo sapete? >> l’uomo sorrise << sono molte le cose che non conosci di questa famiglia, ragazzo, ed è meglio che tu non le sappia. Ciò che stanno cercando è l’High-Tide e tu, insieme alle altre guardie, dovrete prenderla prima di loro e portarla a me. Ora và ad informare quella persona dell’accaduto e digli che è richiesto il suo aiuto. È un ordine. Sei congedato e ricorda: tre settimane di tempo. >>
<< come desiderate, altezza >> fece un inchino ed uscì dalla sala del trono.

“ tre settimane. Tre misere settimane per arrivare all’Isola Delle Sirene e riportare indietro la principessa e quella banda di pirati… troppo poco tempo”
 
 

SULLA KURO NEKO, TRE GIORNI DOPO…
 
 

<< Capitano! Sono passati tre giorni, ormai. La “Stella Blu” non è ancora apparsa e non comparirà finché lei non canterà quella canzone! Senza quella stella, che c’indicherà la strada, potremmo cadere nelle trappole di Midos! Se le chiedessi scusa, forse… >>

Kukai era in poppa e tirava le corde per le vele della nave, ma gridava continuamente contro Ikuto ed inveiva contro di lui,
perché erano tre giorni che non parlava con Amu e che non le spiegava della mappa per l’High-Tide.

Inoltre, il giorno precedente avevano litigato ed ora, non si rivolgevano la parola :

Amu si era presto, quella mattina. Aveva passato la notte insonne, sconvolta da tutta  quella storia e circondata da una profonda tristezza. Così, si era alzata decidendo di pulire la nave da cima a fondo, per cercare di sviare quei pensieri. Ad un tratto, sentì la porta della cabina del capitano aprirsi ed Ikuto uscì fuori, senza accorgersi di lei, con volto scuro e nervoso, che imprecava bisbigliando qualcosa. Amu rimase a guardarlo. Aveva sicuramente passato anche lui una nottataccia. Era rimasto al timone per altre tre ore e poi si era fatto dare il cambio da Kukai. La principessa stava per dare il buongiorno, quando il capitano urlò, colpendo con un calcio un secchio pieno d’acqua << … E’ tutta colpa di quella stronza, di quel mostro! Se non fosse nata io… >> << … tu cosa? E poi, chi sarebbe il mostro? >> Amu si avvicinò a lui accigliata e delusa dalle parole del ragazzo. Ikuto si voltò di scatto verso di lei, preso alla sprovvista e pentito di quelle stesse parole << Amu io non sapevo che fossi qui, altrimenti… >> Amu gli diede uno spintone << altrimenti cosa?? Non avresti detto che Midos/Midori, mia madre fosse un mostro? E quindi che tutte le Sirene D’Acqua sono tali? Poi, caro Pirata, se mia madre non fosse esistita, non sarei nata anche io! >> Ikuto la guardò irritato << non intendevo dire questo! Sai quanto io tenga a te! >> Amu voltò lo sguardo di lato, amareggiata << se tieni a me quanto tenevi a mia madre, allora dovrei preoccuparmi. Dato che pensavi di ucciderla! >> Ikuto la strinse per un braccio, furioso << non mi sembra di aver detto nulla del genere! >> Amu rise << oh, andiamo! Il modo in cui parlavi di Midos, mostrava il tuo vero pensiero. Tu vorresti negare ciò? Vorresti negare di aver pensato di uccidere mia madre? >> il pirata sbarrò gli occhi e allentò la stretta sul braccio di Amu, dandole modo di allontanarlo con durezza << vedi? Qui il mostro sei tu! Uccidere un persona… >> a quelle parole Ikuto le inveì contro con prepotenza << IO?? TUA MADRE HA UCCISO MIO PADRE E TU… TU DICI CHE IO SONO IL MOSTRO, SOLO PER AVER PENSATO E LO AMMETTO, DI UCCIDERE LA REGINA??!! >> Amu provò a tirargli uno schiaffo, che Ikuto parò con facilità  << sei disgustoso! Forse mia madre ha fatto bene a fare del male alla tua famiglia! >> il pirata, sbalordito da quelle parole la prese per le braccia e la spintonò violentemente, fino a farla cadere a terra << HO FATTO BENE A DIRE CHE TUA MADRE ERA UN MOSTRO! E TALE MADRE, TALE FIGLIA, DEVO DIRE!  SEI TU, QUELLA DISGUSTOSA! NON VEDO L’ORA DI PRENDERE QUELLA BOCCETTA, PER POI RIPORTARTI DA QUELLO SCHIFOSO DI TUO PADRE, IL RE! TU E TUTTA LA TUA STIRPE E LA RAZZA DELLE SIRENE D’ACQUA, NON SIETE ALTRO: MOSTRI! >> Amu si rialzò velocemente e gli diede uno schiaffo, per poi allontanarsi con le lacrime agli occhi.”
 
<< chiudi quella bocca Kukai. So benissimo cosa sto facendo >> << si, il pesce lesso senza coraggio! E sei anche il capitano! Ma tira fuori un po’ di forza e vai subito a parlarle! Tuo zio sarebbe deluso da te >> il giovane castano stava cominciando ad innervosirsi, così decise di lasciare il suo lavoro a Daichi e andò dalla principessa, che era intenta a pulire le cabine insieme ad Utau.

Andò vicino ad Amu, la guardò serio in viso e la prese per un braccio tirandola verso la direzione del capitano, mentre la principessa lo guardava interrogativa.

Arrivarono da Ikuto e Kukai spinse Amu contro di lui, che sorpreso l’afferrò prontamente << Ikuto ti deve parlare,principessa! E che sia l’ultima volta che faccio questo per te. Io torno a lavorare! >> il castano si allontanò farfugliando e sbuffando nervosamente, lasciando la principessa e il pirata senza parole.

<< quindi, cos’è che dovresti dirmi di così imbarazzante da far venire Kukai a prendermi, di grazia? >> Amu si mise a mani conserte, guardando nervosa Ikuto e con una nota di sincera ironia e sorpresa, nello sguardo. Il pirata tornò a guardare davanti a sé, posizionando, nuovamente, le mani sul timone e girando a babordo.

<< no, ecco, devi solo… aah, per mille tritoni, quanto è difficile parlare con te! >>  Amu lo guardò sbalordita << sul serio? Tutto qua? In ogni caso, ho del lavor da sbrigare, capitano. Con il  tuo permesso… >> la principessa fece per andarsene, quando Ikuto la bloccò per una spalla e sospirò << aspetta un momento >> il capitano si rivolse,poi, a suo fratello << Yoru! Vieni subito qui, immediatamente! >>

Il fratellino arrivò in un istante << ordini, capitano? >> Ikuto annuì << devi guidare tu al timone… >> Yoru sorrise. Amava quando il fratello lo lasciava alla guida della nave << qual’ è la meta, capitano? >> il pirata lo guardò, gli si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò << siamo diretti, Yoru, in quel posto, dove ci serve anche Amu… >> << oh, capito… agli ordini capitano! >>

La principessa strattonò la presa del ragazzo, liberandosene << sto aspettando delle risposte Ikuto e anche delle scuse, aggiungerei >> il capitano la guardò rabbioso << dovresti provare a calmarti, innanzitutto; perché, vostra altezza, state incominciando a diventare parecchio snervante e viziata come un tempo! E le scuse dovreste porgermele anche voi >> riprese la ragazza per un braccio e la trascinò dentro la sua cabina, mentre lei urlava e minacciava di affogarlo.

Arrivati nella cabina, Ikuto la gettò sul letto e si sedette sulla sedia della scrivania << brutto maleducato e insolente! Ma come ti permetti? Altro che barone, le buone maniere devi averle perse tutte quando sei venuto qui sopra con tuo zio! >> la principessa si massaggiò il braccio che Ikuto aveva stretto con troppa pressione. Ma, alle parole della ragazza, il capitano si alzò di scatto dalla sedia, spinse Amu sul letto distesa e vi si posizionò sopra, mettendole le mani dietro la testa con una mano e , con la mano libera, le alzò il mento guardandola truce << attenta a come parli, principessina, perché potrei farti molto male, se volessi. Inoltre, non azzardarti a parlare di nuovo delle mie orgini e di mio zio in quel modo! Anche perché, avrei molto da ridire anche io, sul comportamento della tua famiglia; ma, dato che ne abbiamo abbondantemente parlato ieri, non vorrei riprendere l’argomento. Quindi, ora, vedi di ascoltare con attenzione e in assoluto silenzio, perché non abbiamo più tempo e i giorni stanno passando in fretta. >> Amu aveva gli occhi lucidi e lo sguardo furente. Approfittando di una distrazione da parte del pirata, riuscì a tirargli una ginocchiata al ventre, riuscendosi a liberare dalla sua presa e a tirargli un sonoro schiaffo << sei un essere spregevole, dovresti solo vergognarti. Se potessi tornare indietro e scegliere, preferirei tornare a palazzo da mio padre, piuttosto che stare un altro secondo qui con te, ridotto in questo stato pietoso. Basta. Io me ne vado da questa nave. >> fece per andarsene, ma il pirata si posizionò davanti la porta, la chiuse velocemente a chiave e infilò quest’ultima, nella tasca destra dei pantaloni; poi, nuovamente, bloccò Amu per le spalle e le inveì contro << sei solo una mocciosa viziata, ecco cosa sei! Non vedo l’ora di riportarti da tuo padre e prendere i soldi che mi spettano, almeno non avrò più a che fare con te! >> la principessa cominciò a gridare e a tirare schiaffi o calci al pirata, che riusciva ad evitarne prontamente quasi tutti << lasciami subito andare, pirata! Sei solo uno sporco, lurido fuggitivo che non riesce a rivendicare i propri diritti e che si nasconde dietro la facciata di un pirata, quando invece non sei altro che un codardo manesco! >> A quelle parole, Ikuto, tenendo la presa su di Amu stretta, la girò e la sbatté contro la porta, e premendo il corpo contro il suo; poi, avvicinò la sua bocca all’orecchio della principessa e le sussurrò << sei disgustosa. In questo momento sei proprio come tuo padre. Vuoi che io diventi un pirata cattivo? Bene! Gioisci allora, perché sarai presto accontentata! >> Amu serrò gli occhi a quelle parole, spaventata. Ad un tratto Ikuto incominciò a morderle l’orecchio e lasciarle brevi baci sul collo,sulle spalle e sul mento. La ragazza cominciò a dimenarsi più forte,cercando in tutti i modi di spingerlo via. << KUKAI! KUKAI, UTAU! AIUTO! >> << ssh, non vorrai mica chiamare soccorso, vero principessa? In questo caso, nessuno potrà accorrere >> detto ciò,il pirata le alzò il viso e le diede un bacio sotto il mento, poi tornò a giocherellare con il collo di lei, incurante delle urla. In quel momento, la principessa, iniziò a singhiozzare e le lacrime a sgorgare dai suoi occhi, colmi di tristezza, paura e delusione. Ikuto, ascoltando i singhiozzi, parve riprendersi e si allontanò da lei, le aprì la porta e la mandò via, senza dire niente; poi richiuse la porta dietro di sé e cominciò ad urlare.

La principessa corse fuori dalla cabina e arrivò alla punta della nave, dove soleva andare quando voleva  stare più a contatto con il mare. Arrivata lì, urlò e singhiozzò come non mai. Poi, le sue urla e i suoi singhiozzi, divennerò così acuti e profondi che crearono una melodia. Una melodia triste, paurosa e che parlava di disperazione.

Il cielo s’incupì tutt’ad un tratto; al suono della sua voce, le onde cominciarono ad alzarsi ed il mare a divenire mosso. I tuoni sovrastavano il cielo ed il vento, che aumentava ogni secondo la sua potenza; esso muoveva la nave con tanta ferocia da farla sbandare da ogni lato. Era il quadro perfetto della disperazione ed era quello che serviva per far comparire la “Stella Blu”: La disperazione di una sirena.

Kukai e il resto della ciurma guardavano la scena tanto rapiti quanto spaventati. Il suono della voce di Amu faceva rabbrividire e faceva tornare in mente tutte le paure represse con gli anni. Dovettero faticare, per riuscire a svolgere i loro compiti sulla nave, per non farla ribaltare o affondare. Avevano tutti i volti rigati dalle lacrime e un’espressione di dolore sul viso; e più la principessa sirena aumentava l’intensità del canto, più per loro era difficile mantenere quel briciolo di concentrazione per non gettarsi in mare e porre fine a quel dolore immenso.

Ikuto nel frattempo, che urlava come non mai nella cabina,udendo il canto di disperazione di Amu incominciò a piangere. Poi, preso da un moto di coraggio, afferrò la Dumpty Key che teneva sul collo e la strinse tra le mani a mò di preghiera << ti prego, basta adesso! Ho fatto tutto quel che c’era scritto per far apparire la “Stella Blu”. Serviva la disperazione di una Sirena D’Acqua provocata da una persona amata, per farle avere il cuore infranto. Ora basta,però! Ti prego! Fai comparire la Stella, cossiché tutto questo abbia fine. Ti prego, mia Regina! >>

In quell’istante, la Dumpty Key e l’Humpty Lock entrarono in contatto e s’illuminarono ed Amu riuscì a sentire, nella mente, la preghiera d’Ikuto e l’invocazione alla Regina. Il contatto tra la chiave ed il lucchetto aveva permesso di ascoltare alla principessa le parole che il pirata le aveva dovuto nascondere. Il canto si ruppe ed Amu,così come Ikuto, prese in mano l’Humpty Lock ed incominciò a pregare la Regina.

Nell’istante seguente, la chiave e il lucchetto s’illuminarono e tutto tornò calmo. Il cielo tornò ad essere sereno e pieno di stelle; il vento tornò ad essere una lieve brezza marina ed il mare si calmò. La luce dei due oggetti, poi, si fuse e venne proiettata nel cielo, dove poi scomparve lasciando il posto ad una bellissima Stella Blu che, con il suo calore e la sua luce, riuscì a tranquillizzare gli animi dei giovani; in quell’istante, si diffuse nella mente dei ragazzi una voce soave e melodiosa << io sono sempre con voi, vi ascolterò sempre. Seguite la stella e vi porterà nell’Isola. Lì, dovrete affrontare molte insidie che vi metteranno a dura prova, ma ricordate di non perdervi mai d’animo. La Regina Nera vi ha teso una trappola, ma so che saprete superarla. Ora devo andare, non perdete mai la vostra Luce… >>

Quando la voce scomparve, Ikuto spalancò la porta della cabina e urlò a gran voce il nome di Amu e si diresse, correndo, verso di lei, sotto gli occhi di tutti, che lo guardavano comprensivi.

La principessa, nell’udire la voce del pirata, si voltò verso di lui, ma non fece in tempo a rispondere, ché quest’ultimo le si scaraventò addosso abbracciandola << Amu, io non pensavo davvero quelle cose. Era l’unico modo che avevo per ferirti. Amu, io non te l’ho detto perché… >> << … perché  l’unico modo per arrivare all’Isola delle Sirene è il canto della disperazione di una Sirena D’Acqua. Lo so, Ikuto. La Regina mi ha fatto ascoltare la tua voce mentre la pregavi di smetterla e di far comparire la Stella. >> Ikuto le prese il volto tra le mani, con gli occhi spalancati ed incominciò a riempirla di baci sulle guance e ad abbracciarla sempre più forte, immergendosi nel suo calore << tu, tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Non voglio che tu pensi che io non tenga a te, sei speciale Amu. Ti prego, non andare via. Resta con me. Io, io ho bisogno di te, io sono un disastro da solo, ma quando sei con me rendi tutto più bello. Dovevo dirti quelle cose, altrimenti non sarebbe comparsa la Stella e poi… oddio quante cose ho da dirti ancora! Ti prego, perdonami >>

La principessa lo guardò con le lacrime agli occhi. Poi gli posò una mano sulla guancia, facendogli delle dolci carezze e appoggiò la fronte sulla sua << … sei speciale anche tu,Ikuto… >> gli diede un bacio sulla guancia e tornò ad abbracciarlo.

In seguito, Ikuto la prese in braccio e la portò nella sua cabina, dove entrambi si accasciarono sul letto l’uno affianco all’altra, dormendo profondamente e con un disperato bisogno di sentirsi vicini.
 

L’INDOMANI MATTINA…
 

Il capitano fu il primo a svegliarsi. Aprì gli occhi e sorrise, vedendo che Amu aveva la testa posata sul suo braccio e gli occhi ancora chiusi. Girò la testa verso il comodino, per vedere che ora fosse (le sette del mattino) e tornò ad osservare la principessa mentre dormiva.

Aveva i capelli scompigliati e alcuni davanti gli occhi, arrossati dal lungo pianto del giorno precedente. Il pirata, con delicatezza allungò la mano verso i capelli di lei e glieli posizionò dietro l’orecchio, così da guardarla meglio. Aveva la pelle diafana e, in qualche modo, luminosa; le guance un poco arrossate e le labbra rosee, socchiuse. Ikuto si soffermò a guardare quelle e con la mano ne sfiorò il profilo, per poi proseguire sul contorno di tutto il viso e sul nasino, su cui posò un piccolo bacio. Sorrise.

Dopo qualche minuto Amu incominciò a muoversi, stiracchiandosi e sbadigliando. Poi, batté gli occhi e li aprì, trovandosi di fronte Ikuto, che ancora la guardava. Notando il sorriso di lui, divenne tutta rossa e si girò dall’altro lato, distanziandosi di poco da lui. << te ne prego, dimmi che ti sei svegliato solo ora e che non mi stai guardando da un bel po’… >>  << mi sono svegliato ora e non ti sto guardando da un bel po’ >> Amu si voltò a guardarlo, stupita e lui scoppiò a ridere << sei adorabile mentre dormi! Con quella bavetta sul lato della bocca e il tuo profondo russare; inoltre, mi hai quasi slogato la spalla con il peso della tua testolona; ed eri avvinghiata a me come un ghiro >> le   sei chtonalità del colorito del viso di Amu passarono dal rosa, al rosso, al porpora, al boreadux. Prese il  suo cuscino e lo tirò contro Ikuto << tu.. tu menti! Io non russo mentre dormo e, soprattutto non sbavo! >> il pirata sogghignò << non lo puoi sapere, principessa. Non credo che tu possa guardare te stessa mentre dormi, mi sbaglio? >> la guardò. Aveva una faccia così buffa che non riuscì a fare a meno di stringerla in un abbraccio e di tirarle le guanciotte << sei pregato di smetterla, maniaco di un pirata! >> il ragazzo rise << iniziavo a preoccuparmi Amu; era da un po’ che non mi chiamavi in questo modo. Bèh, immagino che ciò significhi che sei tronata la solita mocciosa di sempre >> sorrise.

Amu lo guardò, colpita da quelle parole. Ad un tratto si alzò con la schiena e l’appoggiò alla parete che si trovava dietro il letto. posò le mani sopra l’addome e si fece seria, improvvisamente << senti, Ikuto… credo di doverti le mie più sincere scuse. Mi sono comportata da sciocca ed ho avuto una reazione avventata, accecata dalla rabbia e lo stress dei giorni precedenti; anche se tutto ciò non può giustificarmi. >> Ikuto fece per parlare, ma la ragazza gli fece cenno di fare silenzio con il volto << ho compreso la motivazione che ti ha spinto ad agire in quel modo e a dire quelle parole ma, andiamo Ikuto! Chi vogliamo prendere in giro! Entrambi pensavamo quello che avevamo detto. Forse non tutto; ad esempio, non ti ho mai odiato, non volevo che i tuoi genitori morissero. Mi scuso per queste mie parole. E anche per mia madre. Scusami Ikuto, so quanta sofferenza tu abbia patito e… >> il ragazzo sbarrò gli occhi, per poi fare due respiri profondi e prenderle una mano << anche io ho detto delle cose orribili e di cui mi vergogno amaramente e penso tu sappia a cosa mi riferisco. D’altro canto, come dici tu,Amu, alcune cose le ho dette per dovere. Non avrei mai, mai,mai voluto ferirti! Nonostante alla fine ci siamo feriti a vicenda con parole dure e piene di rimorso,di odio e di paura. Quindi, Amu, devo scusarmi anche io con te >> la principessa lo guardò amareggiata e, con la mano libera, gli carezzò affettuosamente la testa.

Ad un tratto la nave incominciò ad ondeggiare sempre più violentemente ed un boato invase l’aria, seguito da un urlo disumano.

La porta della cambina di Ikuto si spalancò e Kukai serrò gli occhi << Ikuto! Stiamo per arrivare all’entrata. Ci siamo! >>
Il capitano si alzò dal letto e corse a prendere posto al timone, seguito dalla Principessa.

Il cielo era ancora limpido ma il vento, come quando era apparsa la Stella Blu, era tornato ad essere forte e gelido; la nave oscillava terribilmente e nessuno riusciva a rimanere in piedi, perché sbattuto da una parte all’altra dell’imbarcazione; ad un tratto un nuovo urlo sovrastò la nave.

Nel sentirlo, Amu spalancò gli occhi e, improvvisamente si gettò a capofitto sulla sponda della nave per vedere l’acqua << non è possibile… >>

La ragazza guardò Ikuto ed il resto della ciurma allarmata, quando una voce si fece largo nella sua mente << Devi tuffarti principessa. Vieni in acqua, vieni da noi! >> Amu inclinò la testa da un lato, poi dall’altro ed infine, come ipnotizzata, allungò una mano verso l’acqua e cadde in mare.

Kukai, che aveva seguito con lo sguardo la ragazza fino a quel momento, rimase a bocca aperta nel vedere la ragazza gettarsi in mare. Corse verso di lei nel tentativo di afferrarla, senza però riuscirci. Riuscì solamente a vedere il sorriso di Amu che si trasfigurava in un sorriso sgembo e pericoloso.

<< Merda! >> 






ANGOLO DELL'AUTRICE:

Heylà gente! come state? 
colgo l'occasione per scusarmi per l'enorme ritardo e darvi gli auguri di buone feste! 
spero vi siate divertiti e abbiate mangiato tanto! ;)
questo è un capitolo diverso dal solito e ammetto che per certi aspetti risulta essere anche confusionario, ma capirete tutto più avanti...
con questo capitolo ho voluto lasciarvi con due domande misteriose:
1- chi è l'aiutante di Tsugumu?
2- che cosa è successo ad Amu?
spero che il capitolo vi abbia incuriosito.
 In ogni caso siete delle lettrici magnifiche <3
xoxoxo 
a presto! :*


 
  
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