Erano passate due settimane da quando ero stato smistato in Grifondoro, e mi trovavo a passare nel corridoio di fronte alla Sala Professori per raggiungere Ron in biblioteca.
Stavo già dando le spalle ai due goblin di pietra che sorvegliano l'ingresso alla Sala Professori quando li sentii spostarsi per far passare un insegnante. Non ci badai e continuai a camminare, fino a quando non sentii sussurrare "James?" con vagamente commosso. Mi voltai e notai una professoressa che avevo visto solo in Sala Grande, credo si chiamasse Vector, che mi fissava con gli occhi lucidi. Era una bella donna, sui quarant'anni, con capelli scuri e occhi neri, pelle chiara e naso dritto, e indossava un vestito viola alla McGranitt.
Appena mi girai, leggermente confuso, mi guardò negli occhi, e poi si asciugò una lacrima che le era scivolata sulla guancia.
<< Scusa Potter, ero sovrappensiero, e tu assomigli talmente tanto a tuo padre che mi hai ingannata per un secondo, se così si può dire... >> si scusò sorridendomi leggermente.
<< Conosceva mio padre? >> le chiesi avvicinandomi di un paio di passi.
<< Oh sì. Eravamo nello stesso anno, entrambi a Grifondoro. Ero una sua amica fino a metà del quinto anno. Poi, quando lui si innamoró seriamente di Lily, lei lo convinse ad impegnarsi con la scuola e allora finimmo per essere compagni di studio. I G.U.F.O. li ha passati solo perché studiavamo insieme, io, i Malandrini, Mary McDonald ed Emmeline Vance... >> e fece una risatina.
<< Oh... Com'era? >> le chiesi curioso e avido di informazioni. Nessuno mi aveva mai parlato da conoscente dei miei genitori in prima persona, oltre Hagrid e i miei zii.
<< Era un bellissimo ragazzo, ed era un portento con le ragazze. Le faceva cadere tutte - tranne Lily ovviamente - ai suoi piedi. Ed era geniale con gli scherzi. Mi ricordo che una volta, al sesto anno, fece esplodere una bomba di vernice puzzolente nel dormitorio maschile Serpeverde, più precisamente nella camera di Lucius Malfoy e Alexander Zabini. Ancora non si é capito come ce l'avesse piazzata... >> e fece un'altra risatina al ricordo << ...ma era simpatico, gentile coi ragazzini del primo e secondo, ed era quello che un po' stemperava le situazioni imbarazzanti. Il ragazzo ideale. E amava tua madre profondamente. Ma se senti Piton era arrogante, capriccioso, presuntuoso e un idiota patentato. >> e mi fissò negli occhi.
<< Io so che non seguirai il mio corso, James odiava Aritmanzia, infatti non l'ha mai voluta seguire, e anche a Lily la materia non stava simpatica, perciò credo che sia l'ultima volta che ci vediamo Potter... >> detto ciò se ne andò. Pensai che fosse una strana professoressa, oltre che una strana donna.
Mi riscuoto e vedo Ron che mi passa una mano davanti agli occhi.
<< Oh, Harry! >> esclama.
<< Sì? Che c'é? >>
<< Ti eri incantato, che avevi in testa? >>
<< Un ricordo... >> dico sorridendo.
<< Vabbé... Allora, che materie in più hai scelto? >> mi domanda, e io ri-fisso il foglio e mi viene un nuovo sorriso.
<< Sicuramente non Aritmanzia. >> commento, e sento Ron borbottare un assenso.
ANGOLO AUTRICE:
Salve. Questa one-shot l'ho scritta ispirata dal clima (freddo!!!) leccese, e ho pensato che vi sarebbe potuta piacere. Non so se la Vector fosse veramente così e se avesse mai addirittura conosciuto James e Lily, ma a me in fondo piace immaginare che magari fossero amici. Ma lascio libera interpretazione. Ora vado. Kiss kiss!
Vani
28/12/2014
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