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Autore: Frafra9    29/12/2014    3 recensioni
Prologo
Dopo la "cordiale" visita dei Volturi a Forks e la scoperta che Renesmee non è l'unico ibrido tra i vampiri, ne è passato di tempo.
Renesmee è cresciuta e con lei è cresciuta anche l'amicizia verso Jacob, il suo Jacob, fratello/miglior amico e forse anche qualcosa altro che Nessie, deve e cerca di capire cosa prova veramente per il “suo” Jacob. Il ragazzo che le è vicino da quando è nata.
Jacob, dal parte sua, sa di amarla. ma sa che ciò che prova per lei non è, solamente, frutto dell'imprinting. Ma è bensì amore perché l’ha vista nascere e la vede crescere giorno per giorno.
Lei ricambierà questo amore o è solo amicizia?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Siamo arrivati a Dicembre, il mese più antipatico dell’anno almeno dal mio punto di vista di quest’anno. Frequentando per la prima volta la scuola ed essermi iscritta al drama club una delle attività extra scolastiche, in pratica trascorro le mie giornate chiusa a scuola, mattina a lezione e pomeriggio prove per la recita natalizia. Jacob se riesco a vederlo e passare un po’ di tempo insieme è qualche ora a cena sempre che lui non sia stanco morto dal lavoro in officina e dalle ronde da quando Leah è stata esonerata per permetterle di dedicarsi all’università, i turni di perlustrazione dei boschi sono aumentati.

Per fortuna che oggi è sabato e possiamo trascorrere la serata insieme. Che bello!

< Nessie, mi dici che parte farai alla recita? > mi chiede Jake, guidando la sua auto mentre andiamo a cena fuori in un discopub a Port Angeles.
< Nessie, così vestita, sei stupenda! > - dico ironicamente - < Jake è una sorpresa non lo sanno neanche a casa per favore! > Non ho detto nulla a nessuno e, faccio molta attenzione a pensare alla mia parte in casa con papà nei paraggi. Per scaramanzia è tutto top secret.
< Sei, bellissima con questo vestito rosso così sexy mi fai impazzire.> - mi dice con voce sensuale, posando la sua mano destra sul mio ginocchio sinistro coperto dalla calza trasparente. Sorride - < Sai bene che se qualcuno prova solo a guardarti un po’ troppo, o divento un lupo! >
< Oh lo so bene caro il mio lupacchiotto. > gli dico, per poi allungarmi verso di lui e scoccargli un bacio sulla guancia.
< E dai mi dici qualcosa della recita? > dice, facendo la faccia triste.
< Si terrà il ventuno dicembre. E non ci sarà nessun bambinello o Re Magi, pastori e altre figure religiose perché è sul Natale, ma si rappresenta di più lo spirito natalizio che la festa religiosa > gli dico.
< Anche se non ho capito molto, va bene lo stesso > mi dice, mentre fa manovra per parcheggiare.

Arriviamo al discopub aspettiamo qualche minuto il cameriere per farci dare un tavolo. Una volta trovato ci sediamo e ordiniamo da mangiare.
< Oggi in officina è venuto un signore... Embry lo avrebbe volentieri sbranato > ridacchia.
< Perché? > chiedo.
< Pretendeva che Embry riguardasse la macchina davanti a lui. Credeva che fosse un’incompetente ma sono intervenuto io e tutto si è risolto.> dice, fingendo di vantarsi.
< Il grande capo! > dico ridacchiando.
< Ecco a voi > dice la cameriera portando le nostre ordinazioni, sorride a Jake e gli consegna un foglietto. Lui lo legge e sorride.
< Che ti ha dato quella? > chiedo con un pizzico di gelosia.
< Niente di che è solo il conto > mi risponde e poggia il foglio accanto al suo piatto.
< Se è solo un conto, fai vedere > dico, allungando la mano per avere il foglietto ma lui non vuole darmelo.
< Niente davvero. E' solo un foglietto e ora lo butto > dice e sorride divertito. Sento la mia gelosia prendere il sopravvento.
< Allora vedi che non è il conto?! Dammi qua se è solo un foglietto > dico in tono un pochino acido. Gli sfilo il foglio dalle mani e lo leggo

Tavolo sei Liza


Guardo il dadino sul tavolo e il numero corrisponde.
< Gelosona mia! > mi dice e ride divertito. Io, lo guardo storto
. < Non provarci più a farmi uno scherzo del genere o finisce male > gli dico quasi ringhiando. Per quello stupido scherzo la fame mi è passata.

Se nel biglietto c’era un numero di telefono o, altro, mi sarei alzata, sarei andata dalla cameriera e qualcosa le avrei fatto. Cosa non so, ma male di sicuro. Mai mettersi contro una Cullen o si rischia grosso!

< Ok scusami non volevo ma, mi piaci quando sei gelosa, anche se non ne hai motivo per esserlo. Io, non occhi, cuore che per te > mi dice, regalandomi il suo più bel sorriso quello capace di farmi abbandonare la tristezza e dimenticarne il motivo. Posa la sua mano sulla mia che è sul tavolo. La tolgo e vedo che ci rimane male.
< Vado un secondo in bagno > dico in tono normale. Gli passo vicino, lo abbraccio da dietro, lo bacio sulla guancia e poi vado alla toilette.

In bagno mi lavo le mani un po’ appiccicose della salsa che avevo nel panino, controllo se i capelli sono ancora in ordine.

Sto tornando al mio tavolo e dalla pista da ballo sento della musica che mi fa venir voglia di ballare. Mi fermo davanti a Jacob, standogli un pochino lontano e comincio a ballare, fingo di fare qualche passo verso la pista.
< Dove vai? > chiede con una punta di gelosia. Dentro di me sorrido.
< A ballare >dico indifferente. Faccio spallucce.
< No, da sola non vai... > mi guarda serio e geloso. Mi prende la mano come a fermarmi, ma io non mi muovo anche perché non ho nessuna intenzione di andare in pista da sola, senza di lui.
< E chi ha detto che vado li, in mezzo agli altri. Posso farlo qui > comincio a ballare in modo sensuale davanti a lui che mi guarda divertito ed io continuo.
< Ti Amo > mi sussurra all’orecchio. È in piedi dietro di me e sento le sue mani stringere i miei fianchi poi mi tira a se facendomi sedere sulle sue ginocchia. Di tutta risposta lo bacio dolcemente ma con tutto l’amore che ho.
< Ti amo > sussurro sorridendo tra le sue labbra, lo abbraccio legando le mani al suo collo.
Una sua mano accarezza una mia gamba ma si blocca subito.
< Non si può... > - dice e porta la mano dietro la mia schiena, dove c’è già l’altra – < Siamo in un locale pubblico e abbiamo promesso > sorride e mi sfiora le labbra.
Mi alzo dalle sue gambe, senza dire una parola lo afferro per mano e lo trascino sulla pista.

Appena scendiamo in pista, il Dj cambia canzone, da una ballabile ne mette una lenta.
< Sembra che sapeva che venivamo qua > dico, abbracciandolo.
< Già... però è meglio se ti giri il ragazzo dietro di te, ti sta fissando un po’ troppo il sedere > dice e ci scambiamo di posto.
< Geloso per caso? > dico sorridendo, mentre mi muovo tra le sue braccia.
< Io, geloso? No, è che tu sei la mia Principessa e nessuno deve guardarti senza il mio permesso. > mi dice sorridendo.
< Ok. Ora mi faccio dare carta e penna così scrivo “Se volete guardarmi, chiedere il permesso a lui” > dico scherzando, indicandolo.
< Non ci provare > dice ridendo e mi bacia il collo. Chiudo gli occhi godendo dei suoi dolci baci, mentre continuiamo a ballare stretti, uno tra le braccia dell’altro.

Due, tre lenti dopo Jacob decide che dobbiamo fermarci. Stiamo tornando al nostro tavolo.
< Ehi ragazzi! > sento e vedo Lily sbracciare è insieme al resto della compagnia e con loro c’è anche Leonard.
< Ciao ragazzi > li saluto mentre Jacob mi tiene stretta la mano.
< Ciao > saluta anche lui. Vedo Leonard fissare troppo Jacob per cercare di capire chi sia così mi affretto a presentarli.
< Jake, lui è Leonard, un altro mio compagno di scuola. > - dico a Jake - < Leonard, lui è Jacob il mio >
< A lui, è quel Jacob! > se ne esce Leonard, non mi ha fatto finire la frase.
< Sì, sono proprio io! > dice Jake, sorridendo.
< Non ti ho mai visto a Forks e dalla tua pelle sei uno di La Push. > dice Leonard, storcendo un po’ il naso.
< Jacob, si limita ad annuire senza dire nulla.
< Come mai qui? > chiedo un po’ per curiosità e un po’ per intraprendere un discorso.
< Possiamo fare la stessa domanda a voi > - risponde Matt - < Scherzi a parte non sapevamo che fare e siamo venuti qua. Voi? >
< Era da tanto che non riuscivamo a vederci, tra il mio lavoro e, la scuola... lei voleva venire qua e l’ho fatta contenta > dice Jake. Mi bacia a stampo le labbra e, mi stringo di più a lui.
< In settimana Jake, passo in officina da te perché ho un problema con la macchina > dice Vin.
< Quando vuoi, mi trovi lì > risponde Jake.

Dal cameriere ci facciamo unire i due tavoli, quello mio e di Jake con il loro, in modo da poter stare tutti insieme, in allegria. Mentre tutti stiamo parlando di svariati argomenti, senza capire la logica del cambio di discorso. Leonard, è l’unico che se ne sta spesso in disparte, parlando poco e niente solo se chiamato in causa risponde cosa che, non è da lui visto il suo essere chiacchierone e il sapere tutto anche di cose che non conosce o impossibili.
< Ti era caduta a teatro stamattina. Ti ho chiamato ma non mi hai sentito > mi dice Leonard, porgendomi una busta da lettera.
< Grazie Leo. Potevi infilarla nel mio armadietto o magari me la davi direttamente lunedì >gli dico gentilmente.
< Sono passato a casa tua, ma tuo padre mi ha detto che non c’eri > continua Leo.
< Potevi darla a lui, invece di portarla in giro facevi prima. Comunque... ti ringrazio > dico mentre leggo il mittente “Nahuel” e capisco che anche Jacob ha letto, gli stringo la mano forse un pochino troppo forte perché sento un piccolo crack, segno che gli ho rotto un dito.
< Ho pensato fosse importante > risponde Leo.
< E magari, l’avrai anche letta è Leonard > sbotta Jacob fissandolo negli occhi.
< N… n… n... no che non l’ho letta. È che > ha messo paura a Leo che inizia a tremare la voce, ma anche gli altri lo guardano intimoriti.
< Jake calmati! Non è successo nulla > - lo costringo a guardarmi – < La busta è chiusa, segno con non l’ha letta. Andiamo via > non ho tanta voglia di andare via, ma è l’unico modo per farlo calmare.

In auto c’è silenzio per un bel po’ di tempo. Non dico nulla, so che deve sbollire il nervosismo e quindi meglio star zitta aspetto che sia lui a parlare.
< E cosi, Nahuel ti scrive lettere... > dice mentre siamo fermi a un semaforo.
< Sì ma non ho mai risposto e poi non dicevano nulla di che, soltanto che era convinto che la scuola non faccia per me > rispondo tranquilla.
< Apri la lettera e leggila >dice fermo. Faccio come dice lui, apro e leggo la lettera. Non ho segreti con lui.


“Ciao Nesme, come stai? Spero bene, anche se immagino che tu sia arrabbiata ancora con me per via di quel giorno e non posso biasimarti sai? Sola ora mi rendo conto di quanto sia bello far prevalere la nostra parte umana anziché quella vampira. L’ho capito ora, perché ho finalmente trovato una ragazza umana che amo e ricambia i miei sentimenti. È meraviglioso, avere una persona accanto con cui puoi mangiare, dormire e altre cose che con i vampiri non si possono fare. Come sta il tuo Jacob?Spero bene. Gli hai più detto che lo ami o non hai avuto il coraggio? Guarda che anche lui, ti ama e l’ho capito dalla prima volta che ti ho visto. Ricordi sette anni fa… Ma poi, l’ultima volta che sono venuto da te. Ne ho avuto la conferma che è strainnamorato di te. Ora ti saluto che Betty mi sta aspettando per andare al cinema. Spero in una risposta. Con affetto Uel”

< Non gli risponderai mica, spero. > dice guardando davanti a se tutto stizzito.
< Certo che gli rispondo. È stato gentile questa volta. È stato gentile e carino, si è informato di come stai... > rispondo guardandolo. Poso una mano sul suo braccio teso sul volante.
< E cosa gli scriveresti, sentiamo... > dice, guardandomi.
< Gli direi che mi scuso per non aver mai risposto a nessuna delle sue lettere ma ero ancora arrabbiata con lui. Poi gli direi che sto bene e che sono felice sia per me sia per lui, che ora ha trovato una ragazza che lo ama e con cui può condividere le sue giornate. Della mia felicità, direi perché ho accanto un ragazzo meraviglioso e che amo pazzamente e ne sono stra-innamorata. Dirò che tu, stai bene, che so del fatto che eri innamorato di me da quando sono nata e non potrei non essere lusingata di ciò perché anch’io sono sempre stata, innamora di lui, fin da piccola. E finirei con il ringraziarlo per avermi, in qualche modo, aiutato a capire quali sono i miei reali sentimenti. >
< E cosi. Sapeva... aveva capito che sono sempre stato innamorato di te > lo vedo abbozzare un sorriso mentre cerca di essere serio.
< Veramente... tutti sapevano tranne me. Se proprio vogliamo mettere in chiaro la cosa > faccio il broncio offeso.
< Amore mio... tu dovevi solamente capire da sola > mi accarezza una guancia.
< Ci sono arrivata, come vedi. Me lo dai un bacio come premio? > lo guardo, mettendo le labbra a u e aspetto un suo bacio, che non arriva.
< No, perché voglio sapere da te un’altra cosa e riguarda la recita... > -sbuffo - < Voglio solo sapere se anche quel Leonard fa parte del tuo gruppo alla recita... >
< Sì, recitiamo insieme > - e prima che dica altro - < abbiamo un pezzo insieme ma non è niente di che... lui, fa Scrooge da giovane ed io la sua fidanzata. Posso assicurati che più del ballo non succede nulla > alla fine ho detto il mio ruolo.
< Scrooge. L’ho sentito nominare > mi guarda pensieroso.
< Scrooge, è il protagonista de “Christmas Carol” > lo guardo come se fosse evidente.
< Sì, giusto... a casa, dovrei avere il libro che lo studiai a scuola. Se non lo hai, te lo regalo > sorride e mi stampa un bacio sulla guancia.
< Ehi! Il bacio non lo volevo sulla guancia! > mi lamento, mettendo il broncio. Ride.
< Quello ha una cotta per te, lo sapevi? > mi dice, continuando il discorso “Leonard”.
< Lo avevo intuito un pochino... ma pensavo di no. E comunque, non è il mio tipo. Il mio uomo perfetto è qui accanto a me, che guida la sua macchina costruita da lui perché lui è il meccanico più bravo del mondo, ma soprattutto è il mio morbidoso e lo amo tantissimo > dico con voce dolce e fiera perché lo sono veramente, mi è difficile non essere orgogliosa del ragazzo che rende ogni giorno la mia vita stupenda. Sorride ed io ricambio il sorriso. Ferma la macchina, si gira verso di me, prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia.
Un bacio dolce che pian piano si trasforma in passione.

Non sono pronta per fare l’amore ma lo voglio con me stanotte.
Desidero dormire accanto a lui stanotte.
Desidero il suo corpo caldo accanto e le sue braccia avvolgermi nel suo abbraccio.


< Voglio dormire con te, stanotte > gli dico, guardandolo negli occhi in attesa di una sua risposta che non tarda ad arrivare.
< Anch’io voglio dormire con te ma non possiamo. Lo sai la promessa > mi dice Jake.
< Jake tu alpha hai promesso, non io. E poi, voglio solo dormire abbracciata a te non voglio fare l’amore non mi sento pronta. > gli dico.
< Lo so amore, ma nessuna bugia potrebbe reggere con Edward e domani dovrò tenere l’officina aperta, stiamo sotto Natale e… > mi dice stanco e preoccupato. Stanco perché lavora troppo in questo periodo in officina, ha un sacco di auto e moto da riparare. Per non parlare dei turni di ronda, che da quando Leah ha lasciato temporaneamente il branco, ha intensificato le ronde, anche se per me spesso sono inutili perché nessun intruso dagli occhi rossi non amico dei Cullen, non si fa vedere.
< Ok, ma solo perché domani mattina dovrai lavorare. > dico sbuffando.
< Principessa, si è fatto tardi. > mi dice, guardano l’orologio sul cellulare. Accende il motore e mi porta a casa dai nonni decido di dormire lì non mi va di camminare fino a casa.

Il giorno della recita è arrivato!

Si apre il sipario e la professoressa Amanda inizia con il suo discorso di presentazione.
< Cari genitori benvenuti. Anche quest’anno il Drama Club è stato scelto nell’organizzare qualcosa per il Natale. Oggi qui non vedrete la classica rappresentazione della festa in chiave religiosa, con il cammino di Giuseppe e Maria alla ricerca di un riparo, dove riposare e far nascere Gesù, ma abbiamo scelto di raccontarvi dello spirito natalizio che ahimè nei giorni nostri stiamo perdendo. > - il pubblico applaude - < Signori e signore vi lascio con “A Christmas Carol” Buona visione > Amanda si allontana, sotto gli applausi del pubblico.

Sono nel retroscena, ad aspettare il mio momento, nervosa e in agitazione. Se zio Jazz fosse qui con me, farebbe fatica a calmarmi, ho l’ansia alle stelle e non sono la sola a quanto pare, sorrido nervosa, ripasso le battute mentalmente e guardo lo spettacolo in attesa del mio momento.

Il sipario si apre mostrando un vecchio Scrooge impaurito che parla con il fantasma del suo vecchio socio in affari Marley che cerca di convincerlo a cambiare il suo carattere avido e gli annuncia la visita dei tre spiriti del Natale. Il Natale passato, presente e futuro.

Il Natale passato.

Scrooge bambino, che nonostante il trascorrere in un collegio, il Natale, lo ama ancora.
Un adolescente Scrooge, che lasciato il collegio inizia a lavorare e ama ancora la festa.

Ecco arrivare il mio momento, faccio un bel respiro e salgo sul palco insieme a Jenna ci scambiamo un sorriso d’incoraggiamento e occupiamo posto, io su una sedia e lei in piedi.
Il sipario si apre. In un secondo osservo il pubblico e riesco a vedere tutta la mia famiglia, nonno Charlie, Billy e Jacob che mi sorridono. Faccio un respiro profondo e tutta l’agitazione sparisce.

Le luci illuminano la scena, una sala da ballo. Io, come Jenna e il resto dei miei compagni sul palco, sono vestita con abiti di festa dell’800.
< Madame, permette un ballo? > dice il giovane Scrooge alias Leonard alla sua fidanzata Bella interpretata da me.
< Con molto piacere > dico io/Bella, la sua innamorata. Sorridendo gli offro la mano e dopo averla “baciata”, balliamo un valzer.
Ballando ci allontaniamo dal centro della scena avvicinandoci al lato scuro del palco, in modo da uscire dalla scena per cambiarci d’abito. Adesso indosso un abito semplice, più comodo.

Il sipario si richiude e si cambia scena.
Ufficio di Scrooge.
< Ebenezer, io per te sono soltanto un peso > dico, entrando in quello che è il suo ufficio dove lui, se ne sta seduto a scribacchiare su dei fogli.
< Non dire cosi > risponde Scrooge, senza guardarmi continuando a scrivere.
< Non andremo mai in matrimonio perché io, non ho nessuna dote da offrirti. > gli dico con voce triste.
Bella, si è resa conto che la persona che ama, il suo Scrooge, è diventato arido di animo, non ama nessuno se non lui e il suo lavoro.
< Ho da lavorare > risponde Scrooge.
< Addio > dico, fingendo di piangere ed esco dalla scena, mentre lui continua a scribacchiare su quel foglio.

Le mie scene e battute, sono finite adesso lo spettacolo continua senza di me con gli arrivi degli altri due spiriti del Natale, il presente e il futuro.
Per tutto lo spettacolo, do una mano aiutando ai miei compagni nel prepararsi per entrare in scena.
Non appena lo spettacolo finisce rieccomi sul palco a prendermi gli applausi insieme ai miei compagni.

Dopo essermi cambiata, torno in sala dove il mio pubblico personale mi aspetta per farmi i complimenti.



*Note autrice*
Eccomi qui con il nuovo capitolo. Come prima cosa BUONE FESTE!
Sono arrivati a Dicembre sia Renesmee sia Jacob, per via dei loro impegni non riescono a vedersi ma hanno trovato un po’ di tempo per passare una serata insieme. Ho pensato che come uscita (potrebbe passare per prima uscita serale da soli, ma non lo è almeno seguendo il discorso della storia) una discopub potesse andar bene, in modo che così incontravano gli amici di Nessie. Poi farli andare in un ristorante, mi sembrava troppo per due ragazzi. Ho messo anche un pizzico di gelosia da parte di entrambi e anche alcune coccole.
Ci vediamo nel 2015
Frafra
   
 
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