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Autore: Eresseie93    29/12/2014    2 recensioni
Salve a tutti, questa One shot è uscita in una serata molto fredda, tratta ovviamente del Merthur ;D
Dal testo:
A quel tempo io non lo sapevo ma era evidente che nessuno dei due sapesse cosa stesse facendo. Per me era tutto un gioco, nulla di più, ma poi capì e fu un incubo.
Ricordo ancora come tutto ebbe inizio.
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Eccomi qui con una nuova storia di un capitolo, sul nostro Merthur! :D Spero che vi piaccia e che insomma io sia stata brava a scrivere!!!

 

 

 

- Salve a tutti…- così comincia ogni mia giornata.

A quel tempo io non lo sapevo ma era evidente che nessuno dei due sapesse cosa stesse facendo. Per me era tutto un gioco, nulla di più, ma poi capì e fu un incubo.

Ricordo ancora come tutto ebbe inizio.

Era una torrida giornata d’estate, soffiava un leggero vento, le foglie degli alberi tremavano leggermente a quel fruscio della brezza. Eravamo stanchi di stare dentro casa, senza niente da fare, erano giorni che Arthur mi chiedeva di uscire andare in giro ed io rispondevo sempre che c’era troppo caldo, che non mi andava, e forse avrei dovuto continuare a dirlo o forse no, so soltanto che quel giorno cedetti e dissi “ va bene Amico, ti accontento ”.

Andammo in giro su e giù per strade, dentro negozi, bar. Scese la sera e decidemmo di cenare fuori, dopodiché ci dirigemmo verso il centro della vita notturna, eravamo carichi di entusiasmo ed entrammo in una discoteca. C’era tanta di quella gente all’ingresso che dovemmo spingere un po’ per camminare ma poi ci trovammo in uno spazio enorme, che era totalmente strapieno di gente che ballava, la musica alta fino a rompere i timpani, in fondo un bar dove ci fiondammo prima di cominciare a ballare.

Bevemmo 3 cicchetti l’uno di assenzio, il tempo di fare effetto e ci trovammo a ballare. Eravamo euforici, ci provavamo con qualche ragazza lì in mezzo, qualcuna ci stava, altre no, ma noi continuavamo a ballare e ridere, a divertirci e andare di tanto in tanto a bere.

Le luci andavano a mille, la musica era alta, noi ubriachi che ballavamo, mi girava tutto quanto, saltavamo e mi accorsi che Arthur raccoglieva qualcosa da terra e senza rendermene conto mi trascinò in bagno. Mi accorsi che aveva una busta in mano, con dentro qualche cosa di bianco, lì per lì non mi resi conto di ciò che stava facendo, vidi che preparava strisce di cocaina e non dissi nulla. Sapevamo solo ridere di quella situazione e con il naso tirammo via quelle strisce.

Ci volle un poco perché facesse effetto, non so quanto passò di preciso, ma poi mentre continuavamo a ballare sentii montarmi dentro un’energia, pensavo fosse inesauribile, tutto cominciò a sembrarmi più veloce, sempre più. Persi il senso del tempo e dello spazio. Quando ripresi coscienza ero a casa, nel mio letto, stavo a cavalcioni sopra una ragazza e le stavo venendo sopra il suo seno mentre gemeva con Arthur dentro di lei. Con poco delicatezza la spodestai buttandola giù dal letto, tanto era così ubriaca che non disse niente e mi sdraiai con Arthur al mio fianco, ascoltai il mio cuore andare a mille, ero nudo e sentivo maledettamente caldo. Poi di nuovo il silenzio ed il buio.

Il giorno seguente credetti di avere sognato tutto. Aprii lentamente gli occhi e mi ci vollero 2minuti buoni per capire che la sera precedente non era stato un sogno. Quando mi alzai mi girava la testa e mi faceva male, c’erano vestiti miei e di Arthur sparsi per terra, andai in cucina per farmi una dose doppia di caffè e lo trovai già lì a prepararlo.

Ricordo che dopo quella sera non riuscimmo più a smettere, Arthur aumentava le sue dosi giornalmente io invece cercavo di mantenere il controllo, se di controllo possiamo parlare. Sapevamo, almeno io, che era lei che aveva potere su di noi e non il contrario.

Una sera mentre eravamo a casa e strafatti di cocaina, scopammo, così senza pensarci, lo facevamo spesso su ogni mobile, in ogni stanza ad ogni ora. Cominciai a voler staccare da quella vita, non volevo più essere sotto il forte controllo della droga, volevo uscirne ma Arthur con i suoi sguardi, le sue parole mi ci trascinava ogni volta in quel vortice. Diceva di amarmi, e so che era vero, o comunque dovetti crederlo perché stupidamente finivamo fatti, nudi, sudati e unti di sperma ogni volta.

Quando un giorno dissi basta, lui perse il lume della ragione. Diventava irritabile ogni qual volta provavo a farlo smettere, diventò violento, ruppe sedie e muri, per poi scoppiare a piangere e chiedermi scusa. Cominciava a sudare freddo, respirava male, andava in panico, mi abbracciava mi implorava di non lasciarlo solo, mi supplicava di far smettere tutte quelle persone che ridevano di lui e indicava il vuoto.

Il mio cuore credo che si ruppe a quella scena. Era come stare con un bambino, con un malato terminale in un punto di non ritorno.

Passò qualche giorno e mi illusi che finalmente avesse smesso, e invece il sabato successivo a quella discussione, quando tornai a casa dopo aver fatto la spesa, lo trovai svenuto a terra, nel pavimento del bagno, che non respirava. Andai in panico, cercai di muoverlo, poi chiamai l’ambulanza, arrivò in 2minuti ma sapevo che era troppo tardi. Piangevo riuscivo a fare solo quello, avevano detto “ Overdose, non c’è niente da fare ”.

Furono giorni bui, e ricordai come mi sentivo quando la cocaina era dentro di me, quando Arthur era con me. Così ricomincia a drogarmi e subito dopo mi pentivo e allora mi preparavo un’altra dose, e un’altra e un’altra, volevo morire, non c’era più niente che avesse senso.

Ero nel buio e non so se stessi sognando o stessi avendo un’allucinazione, ma lo vidi. Mi stava stringendo la mano, mi sorrideva, i suoi capelli dorati brillavano ancora di più, mi stava parlando ma non riuscivo a sentire, poi udii un sibilo “ Merlin, alzati. Perdonami per quello che ti ho fatto, reagisci. Fallo per me, ti amo. piansi e poi fu come un blackout.

Quando ripresi i sensi, riuscii ad arrivare al bagno e vomitare, mi guardai allo specchio ed ero corroso dalla cocaina e decisi per me e per Arthur che avrei vinto io. Entrai in doccia e poi cercai un centro di riabilitazione. Furono difficili quei giorni senza la cocaina, ma ogni volta pensavo ad Arthur e cercavo di intrattenermi, di distrarmi. Giorno dopo giorno riuscivo a finire le mie giornate, c’erano giorni più bui di altri e tutt’ora anche dopo un anno avrei voglia di una dose e cerco di non mollare, è difficile ma so che devo e posso farcela. Perché quando mi guardo allo specchio vedo una persona migliore.

Molti mi domandano quando  tutto è cominciato, e vorrei rispondere di non saperlo, che mi ci sono trovato nel mezzo prima di accorgermi che fosse già tutto iniziato. Invece ricordo ancora tutto.

- Salve a tutti, sono Merlin e sono un ex tossicodipendente. – e ogni giorno è cos che finisce la mia giornata.

 

 

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Bè spero che sia uscita bene e spero soprattutto che vi sia piaciuta ;*

A voi le recensioni un bacio ;*

 

 

  
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