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Autore: inibizione    29/12/2014    0 recensioni
Dal testo: "(...) Forse Christina assomiglia a Joe, non ama i convenevoli e le formalità, è allegra, spigliata, tutta uno slancio, una questione di forza e fisicità, forse anche lei ha delle storie brevi, fatte di corpi che si tengono vicini e sentimenti che si consumano in fretta come sigarette.
Quello che i giornali hanno sempre detto di lui, invece, è che Nick Jonas è una persona tranquilla. Riservato, taciturno e con un perenne – incantevole - broncio sul viso, Nick è la persona più equilibrata del mondo, sempre impegnato a tenere perfettamente bilanciati tutti gli aspetti della sua vita. Niente colpi di testa, insomma. Nick è il classico bravo ragazzo, con un bel faccino e una collezione di dischi niente male."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Critical'
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Go away

 

 

 

Pardon my harsh reaction 
you put me on the spot 
and if I’m being honest 
I’m hoping you had got me caught? 
(Wedding bells, JB)

 

“… per cui la bolla speculativa che ne è derivata ha contribuito alla spinta verso l’alto del mercato finanziario”.

Marcus si volta per la quarta volta e sbuffa, mima un cosa? con le labbra ma Chris scrolla le spalle. Il professore li congeda quindici minuti dopo.

“Cos’è quel muso lungo, principessa?”

“Casini” mormora recuperando la borsa e l’ombrello.

“Posso fare qualcosa per te?”

Scuote la testa, “non sono casini miei”.

“Allora non dovresti stare a preoccuparti”, le circonda le spalle con un braccio e lei si lascia trascinare fuori.

Camille la raggiunge poco dopo, davanti al pick up. Il viaggio è silenzioso, Cam lo sa che Chris non ce l’ha con lei, è soltanto preoccupata per Linda. Lo sa perché conosce la sua migliore amica, perché anche Chris sa che non c’è niente da recriminare, è soltanto successo. Però Cam se la ricorda Linda, in quel periodo, e sa che il modo in cui Chris (non) affronta le relazioni è dovuto in gran parte anche a quello. Chris ha paura, non si fida, prende le distanze, se le piaci e ti avvicini troppo scappa, non permette a se stessa di tenere troppo a qualcuno.

Cinque anni fa, quando entrambe erano al liceo, Linda aveva un ragazzo da un anno e mezzo e le cose andavano davvero bene. Xavier era di Lione ma i suoi si erano trasferiti li quando era molto piccolo; aveva gli occhi grandi, verdi, le lentiggini sul naso, una r un po’ buffa e conosceva soltanto l’inglese britannico che aveva imparato ai corsi serali. Non era il primo ragazzo di Linda ma era il più importante, il suo primo grande amore, quello che dopo di lui non è più la stessa cosa. Chris gli era molto affezionata, Linda era raggiante e lui le spezzò il cuore.  Fu cosi straziante che Linda faticavi a riconoscerla. Era dimagrita, pallida, silenziosa, aveva gli occhi spenti, le tremavano le mani. Chris dovette prendersi cura di lei. Di notte si intrufolava nel suo letto e l’abbracciava finchè non si addormentava, la spronava a mangiare, ad uscire, la costrinse ad accettare il lavoro al negozio per tenersi occupata e piano piano, col tempo, sua sorello tornò nel suo asse. Cominciò, lentamente, a frequentare qualcun altro, pur non impegnandosi mai troppo seriamente. Linda, nonostante tutto, continuava ad aprire il suo cuore e Chris non capiva, era inconcepibile per lei che continuasse a desiderare di condividere se stessa con qualcun altro dopo Xavier, però Linda era tornata a sorridere e questo era l’importante.

Cam ne è quasi sicura, è la forza di Linda ad aver convinto Chris ad avvicinarsi a Nick e non riesce a sentirsi del tutto pulita sapendo di aver strappato anche solo per qualche ora Joe a Linda, sebbene non fosse affatto suo, sebbene lui l’avesse stretta a sé come se non ci fosse nient’altro che lei.

 

Linda fa le scale per la mansarda col cuore in gola, arriva alla porta e ha già voglia di tornare indietro. Chris, dall’altra parte, sta ascoltando probabilmente una canzone all’mp3, la canticchia stonando due note su tre. Allora fa un respiro grande e apre lentamente la porta, mentre le scappa un sorriso alla vista di sua sorella che balla al centro della stanza. Lei se ne accorge e si toglie una cuffietta, “da quanto sei qui?”

“Abbastanza da dirti che non sai ballare. E nemmeno cantare”.

“Ha parlato Shakira” dice l’altra sbuffando, si butta sul letto e spegne l’Ipod.

Linda si guarda attorno, fa scorrere le dita sui pochi centimetri di legno sgombri della scrivania coperta da libri e fogli e scorge in un angolo un collage di foto. Deglutisce, “dovrei parlarti”.

“Siete tutti in vena di confessioni, ultimamente” mormora, facendole segno di sedersi accanto a lei.

“Confessioni?”

“Niente, niente”, fa un gesto vago con la mano. “Cosa devi dirmi?”

Linda vorrebbe cominciare a ricordarle quanto bene le voglia e ringraziarla per quello che ha fatto per lei, tirare in mezzo la storia delle distanze che poi si superano ma Chris non si merita tutti giri di parole.

“Ma ne vado”.

“Cosa?”

Annuisce e spiega. “Ho ricevuto un’offerta di lavoro in California. Non ho ancora ben capito quale sia la mansione, ma avrò a che fare con le star! Riesci a crederci? E’ una cosa incredibile, non potevo rifiutare”.

Chris la guarda con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa.

“Ma… cosi? All’improvviso?”

Linda non incrocia mai il suo sguardo, “è un po’ che mi guardo attorno. Sono stanca di questo posto. Voglio provare a fare quello che fai tu, andare via, provare a stare bene altrove”.

“Perché non stai bene qui? Cosa è che ti fa piangere?”

“Mi sento in trappola, Chris. Mi sta stretto questo posto. So che tu puoi capirmi. Sei la prima a cui l’ho detto”, si morde le labbra, beh se non si conta Nicholas

“E’ solo questo?”

Lei annuisce, guardandola finalmente e abbozzando un sorriso.

“Mi mancherai, Lin’”

Linda si sporge e l’abbraccia stretta, le passa una mano tra i capelli sciolti sulle spalle. “Anche tu, ma ci vedremo presto. Tornerò spesso e tu puoi venirmi a trovare. Sarà come se non me ne fossi mai andata e puoi tornare a dormire di sotto, con Rose”.

“Mi piace la mia stanza”

Linda le bacia la guancia, “anche a me”.

 

 

Quando, la sera, si ritrova davanti a casa Jonas, a Chris vengono le lacrime agli occhi. Vorrebbe parlarne con Cam ma forse non è la persona più indicata per questo, ha chiamato Marcus ma ha il telefono spento e ha un disperato bisogno di Nick, adesso. Le fa cosi male che non si preoccupa nemmeno più di nasconderlo a se stessa.

Bussa due volte e aspetta.

“Chi è?”, la voce allega di Frankie risulta attutita dal legno scuro.

“Ciao, sono Christina”, si schiarisce la voce. “C’è Nick?”

Il bambino apre la porte e la guarda sorridente, le prende la mano e “Seguimi, è di la”.

Nick indossa i pantaloni grigi della tuta e una felpa blu col cappuccio, i pieni nudi dondolano dal bracciolo del divano mentre fa zapping pigramente.

“Fratello, hai visite”.

Il ragazzo si volta e scorge Chris in piedi accanto a Frankie, ruota il bacino e si mette seduto composto. Con le mani stira le cosce dei pantaloni e si alza sorridendo, “Ciao”.

Chris gli sorride debolmente di rimando, rigida sulla porta, leggermente in imbarazzo. Frankie se ne va in cucina a finire i compiti, sparendo silenziosamente oltre la porta scorrevole mentre la ragazza si guarda intorno. Però, che bella casa!

“Appena il tempo migliora, riprenderemo a suonare. La chitarra si è asciugata”, le fa l’occhiolino, voltandosi verso di lei dopo aver dato un’occhiata al vento fuori dalla finestra. “Va tutto bene?”, si avvicina guardandola dritto negli occhi blu velati.

“Nick…” è un sussurro che si perde, qualche secondo dopo, nella stoffa spessa della felpa di Nicholas. Il ragazzo è colto alla sprovvista, poi avvolge le braccia attorno alle sue spalle e la tiene al sicuro. Linda deve averle parlato. E lei è venuta da lui. La stringe più forte, con il viso accanto al suo. “Va tutto bene”.

“No, non è vero” si lamenta, stringendo con i pugni la stoffa e tira su col naso.

“Ma che bella coppia”.

Joe spunta dal vano scale con un sorriso impertinente. Chris scatta indietro come una molla, lo guarda e sente i pugni chiudersi lungo i fianchi. Ora capisce. 

“E’ tutta colpa tua” sente la sua voce inveire contro Joe. Lui guarda prima Nick e poi lei, inclinando la testa. “Hai incasinato tutto!”

“Ma di che sta parlando?” chiede lui al fratello.

Lei gli si avvicina. “Mia sorella se ne va!” urla, “ed è solo colpa tua. Perché non le hai detto subito che non volevi lei? Perché l’hai seguita come un cagnolino per poi darle il benservito? Sei uno stronzo!” gli si avventa contro. Lui le blocca le braccia, mentre lei si dimena, cercando di colpirlo. Vorrebbe essere incazzata da morire, ma con le lacrime che le rigano di nero le guance riesce a sentirsi soltanto patetica.

“Tu non la conosci, non sai niente di lei, di quanti come te ha incontrato e cosa le hanno fatto. E tu… cosa le hai detto per farle cosi male da farle cambiare paese? Le hai raccontato di Camille?”

Una strana luce si accende negli occhi di Joe, guarda Nick e “Linda se ne va? Dove? Non ne sapevo niente”.

Nick annuisce, grave. Joe torna a Chris, come se guardasse oltre, senza vederla.

“Non le ho detto niente. Non le ho detto di Camille, non credevo neppure che tu lo sapessi” sputa aspro.

“Non ti credo. Sei uno sporco doppiogiochista, sapevi cosa provava per te” gli dice, con rinnovato ardore.

Nick la raggiunge e l’avvolge, sottraendola a Joe. La tiene per la vita parlandole con calma. “Chris, Joe non ne sa niente. Non era nemmeno qui in questi giorni. Mi dispiace tanto. Linda vuole solo un po’ di tranquillità, è grande, fidati di lei”.

Ancora una volta, lei si sposta, sgusciando dalla presa di Nick.

“Tu lo sapevi?”

Nick annuisce lentamente, senza smettere di guardarla.

“E’ per questo che non ti sei fatto più vedere? Me lo stavi nascondendo? Tu… dovevi fare qualcosa, convincerla a restare! Qualunque cosa. Dovevi dirmelo, l’avrei fatto io!”

Nick fa un passo avanti e lei uno dietro.

“Ci ho provato, davvero. Non ha voluto sentire ragioni”.

Gli occhi di Chris si spengono mentre sorride amaramente, scuotendo la testa.

“Vedi? Alla fine avevo ragione io” dice, da un’ultima occhiata a Joe, seduto perplesso sul bordo del divano e va via in silenzio. Lo scatto della serratura è nitido nel silenzio che avvolge la stanza. Nick rimane in piedi, fermo sul posto, con gli occhi al pavimento. 

Non volevo farti del male

 

 

Linda annuncia la cosa alla sua famiglia il mattino seguente, a colazione. E’ sabato, c’è un sole tiepido che si nasconde timido dietro le nuvole grigie e sua madre piange già.

“Pensavo che sarebbe stata Chris quella a lasciarci, non tu”.

Linda sorride e si alza per abbracciarla. Rose la guarda in silenzio, poi si volta verso Chris che imburra una fetta di pane. Le tira la manica del pigiama, ma la sorella si libera con uno scossone e continua a mangiare. Il suo telefono, sul tavolo, vibra ancora. Il gruppo di Whatsapp della comitiva è in fermento: i genitori di Jess hanno un appartamento a New York e lui ha invitato tutti li, per studiare per gli esami. Chris aveva rifiutato perché, diciamocelo, chi, solo nella Grande Mela, si sarebbe concentrato sui libri senza mettere il naso fuori? Ok, forse ha detto di no anche perché ha promesso a Marcus altri due pomeriggi di clown terapia e poi per Nick. Il pensiero le stringe lo stomaco, poi digita in fretta un messaggio con le dita piene di briciole.

Chris: ho cambiato idea, vengo.

Jess: lo sapevo! Max mi devi 20 dollari!!!

Max: No! Sei una stronza, avevi detto che non saresti venuta…

Cam: lasciala stare, coglione. Sborsa e chiudi il becco. Sono contenta che tu venga, Chris, ci divertiremo!

Jess: Tutti pronti per le 8!

 

Nick impiega esattamente ventiquattro ore per trovare la forza e il coraggio di presentarsi da Chris. A chiedere scusa? A pretendere delle scuse? La questione è irrilevante, vuole soltanto rivederla. Sentirla parlare, stringerla ancora, sentirsi ancora cosi indispensabile per lei, qualcosa a cui aggrapparsi. Sebbene la rabbia, la delusione, la tristezza, Nick l’ha sentita, quella cosa li, quella sensazione di calore ovunque avvertisse l’odore e il corpo di Chris contro il suo. Non importa quanto ancora dovrà sentirsi gridare contro, vuole soltanto stare bene adesso, vuole soltanto che lei stia bene.

“Nicholas, ciao. Entra,  vieni”.

“In realtà, cercavo Christina…”

Mrs Gray lo osserva per qualche secondo come se non sapesse bene come prendere la cosa. “Mi dispiace, Nicholas. Christina è’ andata a New York con degli amici. Starà li per un po’. Vuoi che le mandi un messaggio?”

“No, grazie signora Gray, niente di importante”.

 

 

 

 

Tadan! C’è talmente tanta confusione in questo capitolo che ho dovuto leggerlo e rileggerlo e correggerlo una marea di volte per renderlo abbastanza chiaro, ma non troppo. Perché insomma, questo tipo di sentimenti, la rabbia, la tristezza, i primi segni dell’amore, l’affetto stesso, non sono poi cosi definiti e riconoscibili, no? Prescindono molto dall’essere razionalmente catalogabili.

Non so tra quanto riuscirò a pubblicare il seguito perché ne ho già scritta una parte, l’ultima, e ho difficoltà a collegarlo, yeah!

Aspetto i vostri pareri, qualsiasi essi siano! E buone feste a tutti!

 

   
 
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