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Autore: karlsonn    29/12/2014    0 recensioni
Un’anima venduta al diavolo e un diavolo che, a conti fatti, non la vuole. Mystrade.
Genere: Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il Demone

Il bianco della stanza d’ospedale è abbagliante. Mycroft è pallido, la pelle del viso tirata. Aghi e tubicini nelle braccia, sul tronco. Molly in piedi accanto al suo letto. Lui dilata le narici e stringe le labbra, controllando l’espressione del viso.
In quel momento l’uomo apre gli occhi, e qualcosa dentro di lui, al centro del suo petto, si dilata e si alleggerisce. “Stupido che sono” si rimprovera nell’istante stesso in cui avverte il proprio sentimento. Molly gli lancia un’occhiata indecifrabile ed esce dalla stanza, lui siede accanto all’uomo. Debole, ferito, ma vivo.
-Lestrade.
-Shh. Non sforzarti, non parlare, sei troppo debole.
-Credevo di morire.
Sente un calore improvviso e avvolgente sulle dita: l’uomo ha posato la propria mano sulla sua. Dovrebbe toglierla, questo non ha nessun senso. Ma è una mano calda e morbida, palpitante di vita. La vita di Mycroft. Quando lo ha visto cadere sotto i colpi di pistola dell’attentatore ne è stato terrorizzato: se fosse morto non lo avrebbe rivisto, mai più. Mai. Per tutta l’eternità.
-Non sei venuto a reclamare la mia anima.
-Non era il tuo momento.
-Non potevi saperlo, non è vero? Nessuno conosce il momento.
Non risponde.
-Loro c’erano- prosegue l’uomo, la voce debole.
-Loro?
-Gli Angeli.
Distoglie lo sguardo. Non ha risposte, non c’è nessuna risposta da dare.
-Non ti devo spiegazioni, Mycroft - dice con voce dura.
Ma l’altro non ritira la mano, non allenta la stretta. Un sorriso debole e ostinato sul viso. 
-Quando sarà il momento, tu non mi verrai a prendere, non è vero?
Lui torna a guardarlo di nuovo negli occhi e scuote appena la testa.
-Perché?
Si alza e si avvicina alla finestra, passando la mano tra i corti capelli grigi. Già, perché?
-Una volta mi hai chiesto se l’inferno fosse tanto terribile. Sì lo è. In un modo che un uomo non può nemmeno immaginare.  - Volge il capo per non guardarlo, lo sguardo verso le strade sotto di lui.
-Avrei dovuto essere felice della prospettiva di averti in mio potere per l’eternità, di infliggerti sofferenze inimmaginabili, solo per mio capriccio e piacere. E invece non è mai stato così. Mai.
Sospira. Sa di essere patetico, ridicolo. Ma non può farci niente. Una cosa a cui non sa dare un nome, un sentimento mai provato prima, è cresciuto dentro di lui di giorno in giorno, di anno in anno, nella sua frequentazione con l’uomo, e ora sta lì, come un nodo tra il cuore e il petto, e gli pesa a ogni respiro. Inadeguato e inappropriato per un demone, qualunque cosa sia. Si è spesso chiesto come lo chiamerebbe Molly: amicizia, affetto, tenerezza… amore, forse. Certo, come se un mostro come lui fosse in grado di amare. Grottesco, assurdo. Come lui stesso è diventato, ormai.
-Gregory- mormora l’altro, e lui torna a guardarlo: è ancora più pallido.
-Riposati ora, Mycroft Holmes, non ti fa bene stancarti.

-----

-Sapevo che ti avrei trovato qui.
La voce dell’angelo è come acqua fresca, linfa per il suo cuore riarso e bruciante. E’ assurdo ma è così. Deve stare proprio male…
-Che cosa sarà di te, ora?
-Di me? –ride a mezza bocca, riparando la sigaretta con le mani, mentre la accende. - Loro non sanno ancora che ho sciolto Myrcoft dal suo debito. Se sto attento potrebbero non accorgersene fino al momento della sua morte, anche se non sarà facile.
-E poi?
Scuote la testa soffiando fuori il fumo.
-Non te lo puoi nemmeno immaginare, Molly, quello che accadrà dopo. E credimi, è meglio così.
Rimangono qualche minuto in silenzio guardando le strade affollate sotto di loro, sotto il Saint Barth.
-L’uomo mi ha chiesto di fare qualcosa per te. Di salvarti.
-Ahah! Sarebbero divertenti, questi vermiciattoli, se non fossero disgustosi nella loro stupidità - chissà se riesce a ingannare l’angelo o se invece lei si è accorta che il cuore gli sta battendo forte, che si è emozionato al pensiero che Mycroft si preoccupi per lui.
-Si può fare, Lestrade.
-Come? - la guarda attonito, ma lei non aggiunge altro.
-Sono un demone.
-Sei una creatura, come me, come gli uomini.
-Sono condannato per l’eternità.
- Giudizio e tempo non appartengono a te, Lestrade.
-Ho fatto la mia scelta, irrevocabile.
-Hai fatto una scelta, sì. Ma hai avuto dei tentennamenti. Non so come sia accaduto, ma dentro di te qualcosa si è incrinato, ha reso  possibile che avvenisse un cambiamento. E ora tutto può mutare.
Sente le lacrime salirgli agli occhi.
-Ho fatto delle cose atroci, Molly, indescrivibili…
-Non sta a me giudicare. Vieni con me, è tempo che ti presenti al cospetto del Creatore.
Sente le gambe tremargli e il cuore battergli con una forza inaudita a queste parole. Sa di non esserne degno, sa di non avere diritto, ma una piccolissima speranza si è accesa da qualche parte dentro di lui e segue l’Angelo in silenzio fino all’inizio del mondo e del tempo.

  
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