Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: Prato_Azzurro    29/12/2014    6 recensioni
|Abbastanza triste, non troppo| |Incentrata su rapporto tra fratelli Rydel&Ross| |1'196 parole per word|
- Facciamo così… sono le cinque, prenditi un’oretta di pausa, poi alle sei ricominci. - suggerì la sorella, sedendosi sul letto dalle lenzuola rosse posto di fianco a quello su cui era sdraiato Ross.
[...]
Ormai non riusciva nemmeno più a piangere, le lacrime si erano esaurite. C’erano ancora tracce del mascara colato che usava sul suo viso, simbolo che, dopo aver pianto a dirotto per ore, non le fosse importato del suo aspetto.
A lei importava solo del fratello.

Prima ff su R5, dite che pensate :3 pliz
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ross Lynch, Rydel Lynch
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Ross, stai lavorando ancora a quella canzone? - chiese una ragazza bionda, entrando nella camera del fratello minore. Lo trovò disteso in posizione supina sul letto, la lingua che sporgeva leggermente dalle labbra rosee come se stesse pensando a qualcosa di estremamente difficile. Aveva le gambe accavallate ed il braccio sinistro alzato per tenere sospeso un quadernino dalla copertina gialla, dello stesso colore delle lenzuola. Nell’altra mano, posata sui muscoli dell’addome, una bic nera un po’ mangiucchiata. Era un vizio dei suoi fratelli quello di tormentare le povere penne nere che usavano…

- Sì, Rydel - rispose con tono piatto il ragazzo. - Sta diventando impossibile trovare rime. Tra un po’ butto il quaderno fuori dalla finestra! - sbottò.

Rydel scosse la testa sospirando. Era tutto il giorno che minacciava il povero taccuino.

- Ross, sei chiuso in questa stanza da stamattina. Non sei nemmeno sceso a pranzare! - disse lei, sconsolata. - Dai, Ross. Finirai un’altra volta…

- E quando? Devo finirla entro domani, che è il mio compleanno! Oggi o mai più.

- Facciamo così… sono le cinque, prenditi un’oretta di pausa, poi alle sei ricominci. - suggerì la sorella, sedendosi sul letto dalle lenzuola rosse posto di fianco a quello su cui era sdraiato Ross.

Il ragazzo - che per tutta la durata del discorso non aveva degnato di uno sguardo la sorella - girò di poco il collo, guardandola coi suoi occhi nocciola. Sembrò pensare al suggerimento appena ricevuto.

- Allora? - chiese nuovamente la sorella.

Sbuffò rumorosamente. -Va bene. Ma solo un’ora.

Rydel sorrise, felice di essere riuscita a convincere il fratellino, per poi alzarsi e uscire con lui da quella camera. Scesero le scale, ritrovandosi nel salone principale. Le tende azzurre della grande finestra che davano sulla strada lasciavano filtrare abbondante luce sebbene fosse inverno. Rydel andò in cucina per parlare alla famiglia, orgogliosamente, della riuscita della chiacchierata con Ross.

Il biondino aprì la porta di casa per poi richiuderla dietro di sé. Era già vestito - indossava una camicia blu ed una giacchetta di pelle, presa dal porta abiti vicino all’ingresso, e dei jeans blu scuro lievemente strappati all’altezza delle ginocchia. Il porta scarpe era pieno di calzature di Riker, Ryland, Rocky, un paio di quelle di Rydel e pure alcune di Ellington - che, ormai, aveva iniziato a considerare casa Lynch come la propria. Prese un paio di All Stars basse e nere e se le infilò, per poi percorrere il vialetto e dirigersi verso una meta sconosciuta.

L’aria era pungente sebbene in cielo ci fosse un sole splendente. Be’, in fondo era pur sempre dicembre, no? Non c’era alcuna persona in strada: né macchine, né pedoni. Neppure qualche piccolo passerotto, nulla di nulla: un silenzio inquietante che cominciava a dargli fastidio.

- I guess I'm just old fashioned in that way - si mise a canticchiare, riempiendo quel dannato vuoto, per poi piantarsi una mano in viso e prendere un bel respiro. - No, no. Un’ora di pausa, come ha detto Rydel. Un’ora di pausa.

Continuò a camminare senza nemmeno sapere dove effettivamente stesse andando. Più volte dovette ripetersi di non pensare alla canzone.  No, Ross, basta. Bi-a-esse-ti-a.

Alla fine, esasperato, decise di tornare indietro. Nemmeno una passeggiata riusciva a distrarlo dalla musica! Cosa avrebbe dovuto mai fare? Fece retro front.

Non c’era proprio nessuno… neanche una fan che gli chiedeva l’autografo, un’anziana che usciva a prendere il pane, un bambino che si affrettava nel recuperare la palla con cui stava giocando caduta fuori dal giardino… nessuno.

Nel guardarsi intorno non sentì nemmeno che qualcosa gli stesse venendo incontro. Che lo stesse per travolgere. L’unica cosa che vide fu un bagliore accecante.

E poi il nulla.

 

Rydel era lì, seduta di fianco a quel lettino bianco, in quella stanza bianca, in quell’edificio bianco.

Tutto troppo bianco, per lei.

Ormai non riusciva nemmeno più a piangere, le lacrime si erano esaurite. C’erano ancora tracce del mascara colato che usava sul suo viso, simbolo che, dopo aver pianto a dirotto per ore, non le fosse importato del suo aspetto.

A lei importava solo del fratello.

Quel biondino sdraiato su quel letto, coperto da una soffice trapunta bianca. Quel ragazzo a cui voleva bene più di stessa… il suo fratellino.

Non ebbe nemmeno il coraggio di afferrare quella mano pallida su cui i genitori, i fratelli e Ratliff avevano pianto. Non ce la faceva. Non ci riusciva. Le sarebbe sembrato di toccare un cadavere, non un ragazzo in coma.

- Ross… - la voce subito divenne spezzata dal pianto. Tirò su col naso, il viso contratto in una smorfia di tristezza mista a dolore. Per il fratello. - Tu non sei morto, ok? - lo disse più per convincere se stessa. Prese un bel respiro.

Quella notte non aveva chiuso occhio. Era rimasta tutto il tempo a piangere, a darsi della stupida… perché, in fondo, la colpa era tutta sua, non di chissà chi.

Era lei che aveva convinto Ross ad uscire. Era lei che era entrata il pomeriggio antecedente nella camera che condivideva con il fratello più piccolo. Era lei che con un tono dolce gli aveva consigliato di smettere di lavorare così duramente su quella canzone.

Era tutta colpa sua! Sua, diamine!

- Hai un trauma celebrale. - A quelle parole fece fatica a non singhiozzare. - Ti risveglierai, hanno detto i dottori… ma non sanno quando.

Con una mano tremante accarezzò i capelli biondi del fratello. Come pensava: le sembrava di toccare un morto.

- La band aspetterà il tuo risveglio, non ti rimpiazzeremo per nulla al mondo, fratellino… - sorrise amaramente. Nemmeno lei sapeva se sarebbe stato veramente così: con Ross in quello stato toccava a Riker il ‘comando’ della band. Anche se sapesse che non avrebbe mai rimpiazzato il fratello, non lo poteva sapere per certo.

- Beh, so che sarò ripetitiva visto che te lo avranno già detto tutti, ma vorrei che tu ti svegliassi perché, beh… mi manchi tu di mattina che divori pancake, anche se è da un solo giorno che non sei a casa con noi. Con me. - si mordicchiò il labbro, in mancanza di argomenti importanti. Prese dalla tasca un quadernetto giallo, cominciando a sfogliarlo e soffermandosi su una pagina piena di inchiostro nero.

Le parole erano scritte in modo disordinato ma leggibile e, così, cominciò ad intonare una melodia.

- Today I feel like running naked through your street

To get your attention

I broke up with my girl so tell me where to meet

Oh, did I mention? -

Prese per l’ennesima volta un gran respiro. Aveva la voce tremante.

- I dream on, dream about you

What can I do to make you feel all right?

Baby I don't wanna see you cry, no-oh

I wanna see you smile

I wanna see you smile -

Non ce la fece a continuare. Si dedicò ad un pianto silenzioso; le lacrime scendevano sulle sue candide guance senza però portar via anche la tristezza. Quell’immensa tristezza che provava per il fratello.

- Ross, oggi compi diciannove anni… - disse, sforzandosi di sorridere mentre piangeva. Proprio come quando piove ma c’è il sole.

 

- …e vorrei vederti sorridere… -

 

ANGOLO AUTRICE

Salve a tutti! Prima ff sugli R5…

Ovviamente, per festeggiare il compleanno di Ross, o mando in coma.

Ovvio.

Ok, meglio che vada, spero vi piaccia e se recensite (positivo/neutro/negtivo) mi rendete davveeeero felice. Sul serio, brutto periodo, salvate un Prato_Azzurro dalla depressione (?)

Peace and love

Prato_Azzurro

  
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