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Autore: dolls_    29/12/2014    0 recensioni
Savannah non ha mai mentito, mai una falsa parola è stata pronunciata dalle sue labbra per confondere la mente di qualche credulone. Eppure adesso si ritrova a dover vivere in un mondo pieno di menzogne, creato da persone il cui unico scopo è quello di incrementare la fama di cinque ragazzi amati da tutto il mondo. Savannah odia mentire, ma in questo momento della sua vita ne ha bisogno e non può rifiutare un'occasione tanto semplice e gratificante.
Ma cosa si fa quando entra in gioco il cuore? Come si fa a sfuggire da così tante bugie? E cosa si fa, invece, quando non si vuole fuggire dai propri sentimenti?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
Il mio sguardo incredulo vagava già da alcuni minuti dal volto del ragazzo ricciolino di fronte a me a quello dell’uomo muscoloso al suo fianco. Trovavo difficile collegare fra loro tutte le notizie che mi erano state date nell’arco di quella scarsa mezz’ora, soprattutto perché le parole che mi erano state rivolte con tanta naturalezza mi avevano sconvolta.
- Cioè, aspetta un attimo. Mi stai dicendo che se mi fingo la ragazza di Harry riceverò in cambio dei soldi? – domandai osservando Tom. L’uomo era alto e muscoloso; le sue braccia erano marchiate da vari tatuaggi che gli conferivano un’aria minacciosa e affascinante allo stesso tempo.
- Si, è proprio quello che ho detto – rispose passandosi una mano sulla testa calva e lucida.
Harry sbuffò, probabilmente infastidito dal nostro discorso, e, incrociando le braccia al petto, si gettò a peso morto sul morbido divano di pelle alle sue spalle. Da quando ero entrata in quella stanza non mi aveva rivolto la parola; sembrava quasi che la mia presenza lo irritasse.
- Allora, cosa hai intenzione di fare? – mi domandò Tom, poggiando una delle sue grandi mani sulla mia spalla.
Riflettei a lungo sulla proposta che mi era appena stata fatta. Mi sembrava una cosa meschina suggellare quell’accordo che mi avrebbe portata a mentire a milioni di persone, ma avevo bisogno di quei soldi. La questione si faceva spinosa. Ero sempre stata una ragazza sincera, non avevo motivo di mentire alla gente, anche perché nessuno sembrava trovarmi abbastanza interessante da cominciare una conversazione con me. Per questo quando Tom mi aveva condotta in quell’enorme villa a due piani per scambiare “quattro chiacchiere” con me, avevo subito capito che gli serviva qualcosa.
Sospirai ripensando alle bollette della casa che dovevo pagare e alle spese che avrei dovuto affrontare per iscrivermi al college l’anno seguente.
- I-io penso che … insomma, credo che accetterò – balbettai insicura.
- Ne sei davvero convinta oppure hai bisogno di pensarci un altro po’? – domandò Tom, prendendomi contropiede.
Di certo non potevo essere sicura di una decisione presa così, sul momento, ma sapevo anche che non mi sarei tirata indietro una volta data la mia parola; non aveva importanza quanto la mia voce sembrasse malferma.
- Ti ho detto che accetto la tua proposta, non ho intenzione di ripensarci – sbottai allungando la mia mano destra verso il corpo muscoloso dell’uomo. Tom me la strinse soddisfatto.
- Riceverai i tuoi soldi il trenta di ogni mese. Adesso credo che tu ed Harry abbiate bisogno di conoscervi, vi lascio soli – esclamò subito dopo, allontanandosi.
Quando Tom sparì dall’ingresso principale, un imbarazzante silenzio calò nella stanza.
Mi presi del tempo per osservare il mio nuovo finto-fidanzato. I capelli lunghi e ricci erano bonariamente raccolti in una coda in cima alla testa, le braccia muscolose erano poggiate al petto in posizione conserta e il suo respiro era smorzato. Mi guardò per un attimo con quei suoi occhi verdi magnetici, poi spostò lo sguardo altrove.
Quando fu chiaro che Harry non sarebbe stato il primo a parlare, mi sedetti su una poltrona poco lontana dal divano sul quale era comodamente adagiato e presi una grande boccata d’aria, come per infondere del coraggio a me stessa.
- Allora … - cominciai incerta. Harry sollevò un sopracciglio osservandomi. – Tom ti ha già detto il mio nome quindi … - venni bloccata dal veloce movimento della sua mano che veniva sollevata tra di noi.
- Non sprecare fiato inutile, non ho intenzione di perdere ancora del tempo con te – ringhiò alzandosi dal divano e dirigendosi verso la porta. Poco prima di uscire, però, si bloccò e voltò leggermente la testa per osservarmi.
- Sta’ tranquilla, piacerai alle fan, non sei del genere “modella figa impossibile da eguagliare” – sogghignò prima di uscire definitivamente dalla casa.
Le sue parole intrise di sarcasmo mi arrivarono come una ventata fredda, di quelle che ti costringono a ritornare alla realtà per affrontarla. Harry mi aveva appena portato via un altro pezzo della mia autostima già praticamente inesistente.
Sapevo di non essere simile ad una di quelle modelle che si vedevano in televisione, la mia pelle era marchiata da varie smagliature, avevo le cosce grosse e i fianchi larghi; la natura non mi aveva neanche graziata di un seno prosperoso. I miei capelli erano grassi e spesso senza forma, il mio naso dritto era un po’ troppo grosso e il labbro inferiore della mia bocca era leggermente più pieno di quello superiore. Ero un disastro. Forse l’unica cosa che mi piaceva un po’, in me, era il colore dei miei occhi: erano di un marrone molto scuro, così scuro da sembrare quasi neri, tanto che le iridi facevano fatica a distinguersi dalle pupille. 
Mi mordicchiai le unghia della mano destra per qualche secondo, un vizio che avevo ereditato da mio padre, incerta su cosa dovessi fare.
- Ehi – esclamò qualcuno entrando nel soggiorno.
Scattai immediatamente all’impiedi, urtando il ginocchio contro il tavolino di legno posizionato fra il divano e le due poltrone.
Osservai il ragazzo che mi aveva spaventata avvicinarsi a me con un’espressione mortificata dipinta sul viso. Arrossii immediatamente quando mi accorsi che quest’ultimo indossava solo un paio di boxer neri; era molto muscoloso.
- Scusami, tesoro, non era mia intenzione spaventarti – ammiccò.
- Ehm, non fa nulla -
- Io mi chiamo Liam Payne, piacere di conoscerti -. Allungò una mano verso di me con un mezzo sorriso stampato sul volto.
- Savannah Cooper – mi presentai stringendogli la salda mano.
- Allora, cosa ci fai qui? -
La sua domanda scatenò in me un’immediata agitazione, era come se avessi paura di rivelargli del mio accordo con Tom, come se temessi che il patto appena suggellato fosse qualcosa di illegale che dovesse rimanere nascosto.
- I-io non so se posso dirtelo – balbettai mordicchiandomi l’interno della guancia.
- Ho capito, sei la finta-fidanzata di Harry? -
- Ah, beh si. Come facevi a saperlo? – domandai colta da un improvviso imbarazzo. Le mie guance si colorarono di un leggero rosa.
- Tom ci aveva informati che Harry si sarebbe fidanzato a breve – mimò le virgolette sulla parola fidanzato.
- Okay – risposi lentamente.
- Dov’è Harry? – mi chiese Liam, prendendo posto sul divano ed invitandomi silenziosamente ad imitarlo.
- Lui … è sparito dopo avermi intimato di chiudere la bocca e … e basta, è irrilevante – sussurrai.
- Cosa è irrilevante? – sbottò il ragazzo sfiorandomi un braccio.
- Fa’ nulla Liam, non è importante -
- Dimmelo -
Sospirai poggiando le spalle allo schienale del divano di pelle e cercando di rilassarmi un po’.
- Mi ha detto, fra le righe, che non sono esattamente magra -
Liam aggrottò le sopracciglia e si grattò una guancia, pensieroso – Non è un comportamento da Harry, lui è sempre così gentile con tutti … -
- Lo credevo anch’io -
In quel preciso momento il ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi che era inconsapevolmente diventato il centro della nostra conversazione, entrò nella stanza; le mani nelle tasche della giacca e la mascella contratta a dimostrazione della sua tensione.
- Cosa ci fai ancora qui? – sputò guardandomi in cagnesco.
Mi rannicchiai contro il divano, facendomi sempre più piccola. Ero sempre stata intimorita da atteggiamenti simili e da toni di voce troppo alti; avevo come la sensazione di essere una persona di troppo, ma non potevo farmi mettere i piedi in testa ancora una volta.
Presi un grosso respiro prima di alzarmi dal divano ed attraversare la stanza a grandi passi.
- Sarà meglio che vada – sospirai, increspando le labbra in un falso sorriso – Ci si vede Liam -.
Aprii la porta con uno scatto deciso – Harry – salutai anche lui per educazione, nonostante non si fosse comportato amorevolmente nei miei confronti. 
  
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