Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Belieberludo    29/12/2014    2 recensioni
Una ragazza si trasferisce in Canada e di li a poco la sua vita cambia radicalmente:i suoi sogni si realizzano, il suo idolo (Justin Bieber) si innamora di lei, conosce Mika e gli One DIrection, diventa indipendente, in un certo senso. Insomma tutto perfetto, tranne che per un piccolo particolare. Il suo ex ragazzo la segue e tenta in tutti i modi di riconquistarla. Il finale sarà un pò diverso dal solito, è infatti da esso che l'intera storia prende il nome.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Selena Gomez
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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cap. 1
New life
 
Mi sono appena trasferita in Canada, più precisamente a Stratford. I miei genitori volevano andare a New York, mentre mio fratello, Giuseppe, voleva andare a Miami.
Ora abitiamo in un quartiere sorto da poco, composto da villette a schiera, sfortunatamente non abbiamo vicini, essendo nuovo come quartiere, solo poche case sono state vendute.
Non perdo tempo e, afferrando la mia valigia, corro dentro. Mi sembra un sogno, la cucina è spaziosa e il salotto immenso,  in effetti, rispetto al buco di appartamento che avevamo in Italia, questa è una reggia. Una volta scrutato bene il piano di sotto mi precipito sulle scale per scegliere quella che poi sarà la mia camera, una volta scelta sistemo la valigia davanti l’armadio e mi butto sul letto –Aaah finalmente ho una stanza tutta per me, finalmente ho la vita che ho sempre desiderato- eppure non riesco a non pensare alle mie migliori amiche. Prima di partire mi hanno regalato un cartellone con sopra alcune delle tante foto che ci siamo fatte. Avrei voluto che fossero venute con me, ho paura di non riuscire a trovare amici qui, insomma non sono molto brava a parlare l’inglese, piuttosto mi piace scherzare , ma soprattutto disegnare.
-Ludovica- sento mi madre che i chiama e mi affretto a scendere di sotto.
-Si mamma ,dim…- non riesco a finire la frase per colpa di Andrea che si è catapultato su di me. – Piccola non potevo sopportare la tua lontananza, appena ho saputo che partivi ho preso il primo biglietto disponibile e sono corso da te- dice stringendomi a se. –Cosa?- lo allontano con una spinta da me. –Non posso crederci dopo che mi hai detto che non merito nemmeno di vivere, ti presenti qui in capo al mondo e tenti di riconquistarmi? – di colpo diventa bianco e prima che possa rispondere dico- Quand’è che te ne vai?- lui mi guarda e dice:- Ho l’aereo  tra due settimane- guardo i miei genitori e poi lui – Bene così sono costretta a sopportarti per ben due settimane, wow fantastico- dico in tono sarcastico prima di risalire al piano di sopra e sbattere la posta della mia camera.
 
Sono sdraiata sul letto a guardare il soffitto e a riflettere su ciò che è accaduto ieri ; per il nervoso non sono nemmeno scesa a cena. Il telefono segna le 8:25, gli altri dormono ancora e io ne approfitto per fare una passeggiata per schiarirmi le idee. Corro in bagno a lavarmi, dopo di che apro l’armadio e opto per un paio di shorts , una canotta bianca con sopra scritto “Happy”, un gilè di jeans e le converse bianche.
Scendo di sotto e scrivo un biglietto a mia madre prima di uscire in modo che non si preoccupi. Dopo aver superata una decina di case, mi imbatto in un ragazzo che sta giocando a basket davanti casa sua; indossa solo un paio di jeans calati in vita che lasciano intravedere le mutande di un rosso acceso, noto che è quasi ricoperto di tatuaggi, il che mi incuriosisce parecchio. Prima che me ne accorga la palla rotola nella mia direzione, la prendo e mi accorgo che lui sta venendo verso di me… -No ma quello…quello è…è Justin- dico tra me e me. –Grazie per aver ripreso la palla- mi dice rivolgendomi un sorriso perfetto. –Tu…tu sei…- sono le uniche parole che riesco a pronunciare. –Si sono Justin Drew Bieber- di nuovo quel sorriso. – Che ci fai qui? E poi come fai a parlare così bene l’italiano?- gli domando tutto d’un fiato. –Beh, mi sono preso un periodo di aspettativa per capire se è questa la vita che voglio veramente. Per quanto riguarda l’Italiano beh sono andato a scuola e ho imparato-  -Capisco… ma perché ti sei rivolto a me in italiano?- chiedo perplessa –Ho saputo che una famiglia italiana sarebbe venuta ad abitare in questo quartiere e siccome non ti ho mai vista, ho pensato che ne facessi parte- accenno un sorriso tenendo lo sguardo sul pallone che ho in mano. –Sei una mia Belieber giusto?- dice indicando il mio braccialetto con su scritto “Belieber”-Emm.. si…si lo sono- alzo lo sguardo e i miei occhi incontrano i suoi, arrossisco e spostando lo sguardo la mia attenzione viene attirata dal canestro. –Vuoi fare una partita?- mi chiede divertito. –Si perché no!?-. In un lampo mi prende il pallone dalle mani e inizia a palleggiare. –Allora piccola, vediamo che sai fare-. Mi tolgo il gilè e in un lampo gli tolgo la palla  di mano, lui si avvicina a me e mi rivolge  il suo sorriso meraviglioso che mi fa distrarre e gli permette di prendere la palla e fare canestro. –Oooh, primo canestro per me ,piccola- - Non vale, mi hai sorriso- -E quindi?- chiede divertito. –Forse non lo sai ma il tuo sorriso fa distrarre la gente- nel tentare di rispondere abbassa la guardia, così colgo l’occasione per riprendermi la palla e fare canestro. –Questa volta mi hai distratto tu- dice ridendo –Si, è vero. Ti va di fare una cosa?- gli chiedo palleggiando –Cosa?- -Io palleggio e tu cerchi di prendermi la palla- -Perfect- comincio a palleggiare, lui si butta sul pallone nella speranza di prenderlo, ma invano, ci riprova una, due te volte ma niente –Ahah non ci riuscirai mai- in quell’istante mi prende tra le braccia  e mi da un bacio a stampo sulle labbra. Io lascio andare la palla che rotola via. Lo guardo per qualche secondo poi mi scosto da lui –S…scusa ma ora devo andare, mia madre si starà preoccupando- dico mentre mi rimetto il gilè –Va bene, però ti accompagno, non voglio che ti accada qualcosa- mi da un rapido bacio sulla guanci e ci avviamo. –A proposito, non so ancora il tuo nome!?- -Ludovica, mi chiamo Ludovica- dico senza alzare lo sguardo – Ludovica, perfect, però io vorrei chiamarti Baby- lo guardo perplessa chiedendogli –Why?- -Perché voglio che tu sappia che sei speciale per me, anche se ti conosco da poco- arrossisco di nuovo –Ok, Kidrahul- mi sorrise e dopo pochi passi arriviamo davanti casa mia. Davanti la porta di casa c’è seduto Andrea , il quale, vedendomi, mi viene in contro per abbracciarmi, ma io mi rifugio tra le braccia di Justin, il quale mi stringe a se e mi sussurra: -Ci vediamo domani mattina, qui davanti a casa tua alle 8:30 , ok Baby?- -Ok, Kidrahul- mi da un bacio sulla fronte e si allontana. Mi dirigo verso la porta di casa, dove Andrea è rimasto paralizzato, ed entro facendo finta che non esista.
 
A pranzo, siamo tutti seduti in salotto a gustare le tagliatelle fatte in casa della mamm. Andrea mi guarda con gli occhi che ardono di rabbia ma io lo ignoro e continuo a mangiare. Ad un certo punto, però, si alza di scatto e quasi urlando mi dice –Che cazzo ci facevi con quel figlio di puttana sta mattina?-. Mi sale il cuore in gola per lo spavento e per poco non mi strozzo con l’acqua. Lo guardo e con tutta  calma gli rispondo –Sono uscita a farmi una passeggiata e mentre camminavo mi sono imbattuta in lui, così ci siamo conosciuti-Si risiede stringendo i pugni, io mi alzo dal tavolo e corro in camera mia, dove mi butto sul letto e inizio a piangere per il nervoso –Perché, perché deve fare così? Cazzo non stiamo più insieme- dico a denti stretti. Cerco di calmarmi e vado in bagno ad asciugarmi gli occhi con un po’ di carta igienica –Che strano, come mai la matita non si è sciolta?- mi guardo allo specchio e noto che non mi sono truccata. –Cazzo ,Justin mi ha vista in questo stato!!!- 
   
 
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