Quei occhi seguivano ogni mio movimento, e io mi prendevo gioco di loro, fuggendogli.
Era bella, non lo si poteva negare. Una bellezza singolare.
Chissą se se la cavava anche nelle faccende domestiche.
-Voglio lei. O non si fa niente. -
-Voglio mostrarti la tua stanza. -
Non ero spaventata da lui, anzi, mi affascinava.
Il suo castello era enorme, ma lui si muoveva con agilitą.
Chissą quanto tempo ha vissuto da solo tra quelle stanze vuote e buie.
Ma prima che riuscissi a dire qualcosa a riguardo, mi buttņ in un sotterraneo.
Non ero spaventata da lui, anzi, mi affascinava.
Il suo castello era enorme, ma lui si muoveva con agilitą.
Chissą quanto tempo ha vissuto da solo tra quelle stanze vuote e buie.
Ma prima che riuscissi a dire qualcosa a riguardo, mi buttņ in un sotterraneo.
-Io non prendo mai bambini cara. -
Tenera, si era spaventata. E aveva fatto cadere la tazzina.
Osservandola, notammo che il bordo era scheggiato.
Mi fissņ, terrorizzata. Chissą , aveva paura che le facessi del male per una tazza.
Ma le sorrisi, e lei contraccambia. Qualcosa fece le capriole nel mio petto, ma non ci feci caso.
-Facciamo entrare un po di luce!-
Tirai le tende. Sembravano inchiodate al muro, ma riprovai.
Improvvisamente persi lequilibrio, e stavo per sfracellarmi al suolo quando
Mi aveva presa? Chissą se lo aveva fatto per gentilezza o?
-Grazie. - -Non cč di che.
-Non avete pensato che potrei scappare?-
Fissai silenzioso la rosa che prima era il suo ragazzo, poi mi persi nel suo meraviglioso sguardo.
Sentii il mio cuore strapparsi, ma annui.
-Certo cara, e mi aspetto di non rivederti mai pił.-
Chissą se forse me lo ero immaginato, ma vidi una lacrima fargli brillare gli occhi.
-Il bacio del vero amore?-
La regina annui, sorridendomi, e io non potei fare a meno di imitarla.
Potevo salvarlo. Potevamo essere felici.
Corsi verso il castello il pił veloce che potei, e non riuscii a trattenere lacrime di gioia.
Chissą quanto sarebbe stato felice!
La regina annui, sorridendomi, e io non potei fare a meno di imitarla.
Potevo salvarlo. Potevamo essere felici.
Corsi verso il castello il pił veloce che potei, e non riuscii a trattenere lacrime di gioia.
Chissą quanto sarebbe stato felice!
-Perché sei tornata indietro da me?-
E improvvisamente sentii le sue labbra sulle mie.
Un calore improvviso, nuovo con una punta di nostalgia mi invase il cuore.
Aprii gli occhi, e lei sorrideva.
-Sta funzionando. - Chissą, forse poteva davvero funzionare.
Ma non potevo perdere tutto cosģ, anche se quello valeva dire perdere lei.
Dopo due settimane era davanti a me. E voleva che me ne andassi.
Ma non potevo fargliela passare liscia. Non dopo quello che mi aveva fatto.
Gli distrussi il cuore, lo stracciai proprio come il mio. E gli sarebbe rimasto solo quello, e una tazzina scheggiata.
E chissą, forse era anche quello che sarebbe rimasto a me.
Ma non potevo fargliela passare liscia. Non dopo quello che mi aveva fatto.
Gli distrussi il cuore, lo stracciai proprio come il mio. E gli sarebbe rimasto solo quello, e una tazzina scheggiata.
E chissą, forse era anche quello che sarebbe rimasto a me.
-Quindi ora gli serve una casa?-
La regina sorrise, ma non era felice per me.
Disse che la ragazza si era lanciata dalla finestra. Ed era morta.
Piansi tutte le lacrime che possedevo e trattenevo da anni.
Misi la nostra tazzina come premio pił prezioso.
Chissą, forse da dove era poteva vederla. Ed era finalmente felice.
Sono sola, in questa cella.
Ora sono solo, in questa cella.
Con in testa il ricordo di una tazzina scheggiata.
Con in mano la sua tazzina scheggiata.
E di un uomo che mi sorride.
In mente il suo angelico volto.
Chissą se lo avevo mai visto.
Chissą se un giorno la rivedrņ mai.*Angolo autrice*
Salve a tutti!
Per tutti i Rumbelles non č un momento felice questo, e quindi, per tirare su i morali (o mandarli ancora pił gił nella fossa) ho deciso di pubblicare i pensieri dei nostri due beneamini allo sbocciare del loro amore.
Spero che vi piaccia, e recensite, almeno uno ahhaha.
Un bacione, Margo.