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Autore: LittleGinGin    29/12/2014    2 recensioni
Sakura Haruno è una giovane studentessa dell'accademia ninja e ha appena concluso il suo corso. Sfortunatamente il giorno dellì'assegnazione delle squadre si è svegliata in ritardo. Questa corsa contro il tempo per raggiungere la squola riserverà piacevoli sorprese?
(ok, faccio schifo con le introduzioni eheh)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa fan fiction è stata realizzata per la NaruSaku week 2014!
 
 
Le prime luci dell'alba si insinuavano tra le fessure delle persiane verdi olivastro illuminando la piccola stanza color panna. Lo stridulo suono della sveglia a forma di parallelepipedo suonava a ritmi regolari rimbalzando sui muri dipinti con motivi floreali color caramella.
- Mmh~ gemetti da sotto le coperte mentre con il palmo della mano andavo tentoni cercando di spegnere quella maledetta sveglia.
*Clik* finalmente silenzio. Non so quanto tempo rimasi sotto le coperte, mi alzai come uno zombie dal letto e barcollai verso la porta. Scesi le scale, rischiando di farle tutte di culo, e mi diressi in cucina. Un dolce profumino di frittelle appena sfornate mi riempì le narici. Pronta all'attacco, con forchetta e coltello alla mano, una voce rauca interruppe i miei piani.
- Non ti sei ancora preparata? Devi sbrigarti se non vuoi far tardi il giorno che vi assegnano le squadre.
Scattai rapida in piedi e corsi subito in bagno. Mi guardai allo specchio, avevo un aspetto orribile:
Il pigiama sgualcito, i capelli spettinati e aggrovigliati e un rivolo di bava che penzolava dalle labbra. Non potevo certamente presentami così!
Aprii la doccia e mi ci buttai dentro lavandomi il più velocemente possibile. Poi con altrettanta rapidità mi asciugai i capelli e li pettinai cercando allo stesso tempo di vestirmi e lavarmi i denti. Finalmente pronta, corsi fuori dal bagno, diedi un bacio sulla guancia della mamma e uscii fuori saltellando su un piede per mettermi le scarpe mentre in bocca tenevo due frittelle bollenti. Il cielo era di uno splendido colore azzurro, macchiato qua e là dal bianco candore delle nuvole. Le persone erano già tutte molto attive soprattutto oggi che era il giorno delle assegnazioni delle squadre e dell'entrata delle nuove reclute. Scattavo da una parte all'altra cercando di non scontrarmi con nessuno. Dovevo essere veloce, non potevo arrivare certamente in ritardo!
Caddi improvvisamente a terra battendo una forte cullata sull'asfalto.
- Ti sei fatta male?
Alzai il naso e strinsi gli occhi per vedere meglio quella figura in controluce che mi si poneva dinanzi.
Era un giovane ragazzo, avrà avuto una ventina d'anni se non poco più. Mi porgeva la mano.
- No...
L'afferrai e mi ritrovai in piedi. Scossi gli abiti impolverati e riportai lo sguardo su quell'ignoto individuo. I suoi occhi azzurri mi fissavano dolcemente. Erano di un bellissimo azzurro, proprio come quello del cielo. - Mi chiamo Naruto Uzumaki e tu?
Sembrava dolce e simpatico, ma aveva l'aria da idiota.
Mi strinsi tra le spalle e incrociai le braccia guardando lo con aria minacciosa.
- La mamma mi dice sempre di non dare troppa confidenza agli sconosciuti.
Mi guardó un attimo perplesso, poi si mise a ridere. Io strinsi i pugni e puntai i piedi a terra. Come si permetteva di ridermi in faccia?!
- Ei ma che cavolo ridi!
- Certo che hai un bel caratterino.
Mi poggió la mano sulla testa arruffandomi i capelli.
Arrossii e sperai vivamente che lui non ci facesse caso. Sentivo le guance terribilmente calde.
- Stai andando per caso all'accademia? Che coincidenza! anche io devo andare in quella direzione.
Camminavamo fianco a fianco: lui con le mani in tasca e un ridicolo sorriso sulle labbra, io con le braccia dietro la schiena e uno sguardo minaccioso fisso su di lui.
- Avanti! - mugugnò - terrai quel muso per tutto il viaggio?
Io girai il viso dall'altra parte concentrando, o almeno cercando di farlo, i miei occhi sulle bancarelle di cibo, i piccoli negozietti aperti, i bambini che piagnucolavano e le mamme che per calmarli compravano loro un dolcetto.
- Oh, allora vuoi un dolcetto anche tu?
Cercó di soffocare una risata.
Io gonfiai le guance tinte di rosso dalla rabbia e mi girai a guardarlo. Non sono certamente una bambina! Lui scoppiò ancora di più a ridere.
- Sembri un piccolo e tenero pomodoro.
Disse pizzicandomi una guancia. Io gli calpestai il piede e continuai a camminare indignata.
- Ai! Ma che-! Anzi, dal carattere sei più simile ad un peperoncino.
Sorrise divertito.
Dopo i suoi vari tentativi di estorcermi il nome o per lo meno di farmi parlare, aveva perso le speranze e il nostro piccolo viaggio era preceduto nel silenzio più totale.
- Posso farti una domanda?
- Certo.
I suoi occhi si illuminarono.
- Ma tu sei un pedofilo?
- COSA?!! Ma come ti vengono in mente certe cose! Certo che NO!
Era diventato completamente paonazzo in volto.
- Ti ho dato quest'impressione?
- Sì.
Sorrisi divertita. Penso che in quel momento lui fu felice di vedermi sorridere nonostante gli avessi dato del pedofilo; non so, era questa la sensazione che mi dava.
- Oh cavolo...
- Ahahah! Ti dovresti vedere ora, sembra che qualcuno ti abbia rubato l'anima da quanto sei depresso. Ahahahah!
- È colpa tua! Non é bello sentirsi dare del pedofilo sai?
Mi piazzai d'avanti a lui è gli sorrisi dolcemente
- Scusami.
Lui mi guardó un attimo incerto e dopo poco riprese il suo solito umore raggiante.
- Allora hai anche un lato tenero.
- EI!
Gli pestai nuovamente il piede facendolo scoppiare in un'altra risata.
- Eccoci arrivati.
- Come mai anche tu sei venuto qui? Non sarai realmente un pedofilo.
Lo squadrai incrociando le braccia.
- La vuoi smettere con questa storia?! Comunque adesso è meglio che entri.
Mi diede le spalle e con la mano alzata verso il cielo mi fece cenno di saluto.
- Ci vediamo piccolo peperoncino, prima o poi dovrai per forza rivelarmi il tuo nome.
- Il mio nome è Sakura Haruno!
Si fermò un attimo senza girarsi. Sbuffó mormorando - Hai proprio un bel nome. - e se ne andò.
Rimasi un po' a guardare la sua figura scomparire. Ripensai a quel ridicolo incontro e al fatto che la mamma non volesse che dessi troppa confidenza agli sconosciuti. Sentii la faccia bruciarmi e una risatina scapparmi dalle labbra.
Forse avevo fatto bene a non dar retta per una volta alla mamma.
Aveva gli occhi come il cielo.


Nota dell'autore:
Spero vi sia piaciuta questa fiction :) A me sinceramente piace lì'idea di Sakura più piccola di Naruto, non mi giudicate male ahahah. Beh non aggiungo altro perchè devo andare agli allenamenti. Quindi, grazie per aver letto la mia storia :3 <3
PS. La fanfiction è stata ispirata da quest'immagine:


Ah! Questa storia è solo una piccola preview di una fanfiction che sto scrivendo
   
 
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