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Autore: May Begood    30/12/2014    0 recensioni
Una giornata speciale in casa Edelstein.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nyotalia, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Sophie non ama particolarmente il Natale.
Si spende troppo per i regali. 
E i due Italia sono davvero insaziabili e impossibili. 
Perciò li distrae con dolci, passeggiate, canzoni, invitati. 
Antonio ed Elizabeta la aiutano molto.
 
Ma a volte il Natale può essere davvero un momento magico.
Come ora che il piccolo Feliciano gattona divertito dal fatto che l'ungherese lo segue e gli afferra il piedino. O Lovino che ha iniziato a ridere perché Antonio con quel cappello è proprio buffo.
 
Sophie sorseggia del vino bianco seduta sulla poltrona accanto al camino.
Ha indossato un vestito rosso per l'occasione e ha sistemato i capelli proprio come desiderava. È tutto perfetto.
Hanno pranzato e i bambini sono stati tranquilli.
Ha ricevuto le attenzioni di Antonio e quelle occasionali di Gilbert.
Ha ricevuto un dono floreale e delle deliziose lettere di auguri.
Di buon umore, ha comprato brioches calde per tutti e ha cucinato una torta per i piccoli.
Poi ha suonato il pianoforte e ha lasciato cantare sia Feliciano che Lovino.
"Che deliziose voci bianche." ha pensato mentre i due pargoli si tenevano per la manina e ondeggiavano per portare il tempo. Feliciano sorrideva mostrando i dentini, mentre Lovino rivolgeva un'espressione infastidita ad Antonio che aveva appena preso la telecamera e lo invitava a sorridere. 
 
Sta portando alla mente questi e altri pensieri quando la squillante voce del piccolo la risveglia. Feliciano si è gettato contro di lei e sta cercando di arrampicarsi sulle gambe.
-Fignorina Fofia! Fignorina Fofia! - dice con quel piccolo difetto di pronuncia che risulta adorabile.
-Cosa c'è?
La donna prende il bambino in braccio e lo lascia sedere sulle proprie gambe e quindi sul bel vestito rosso. Feliciano la guarda con occhi brillanti, curiosi, affascinati. La signorina Sophie è deliziosa. Cattiva, severa, ma deliziosa.
Le chiede il permesso di andare fuori a giocare con la neve. 
Lei acconsente e chiede ad Antonio di coprire per bene i due pargoli perché fuori, in questo periodo dell'anno, a Vienna, il tempo è rigido e fa molto freddo.
 
-Lovino, vuoi andare anche tu fuori?
 
Lovino è distratto dalla scollatura dell'ungherese. La fissa, allunga le manine per toccare. Il seno sembra così morbido e lui non ne è abituato. Si ritrovava sempre contro il petto dello spagnolo quando si svegliava o si addormentava. Vorrebbe provare a prendere sonno tra le braccia di Elizabeta, vicino al suo petto soffice, dove si trova sempre il suo fratellino. Alza lo sguardo e incontra il sorriso divertito dell'ungherese.
-Guarda che carino, Antonio! Guarda dove mette le manine! Sono fredde, piccolino, vuoi tenerle al caldo?
Lovino la fissa sbalordito. Sì, le vuole tenere le manine lì, ma non perché sono fredde: vuole chiederle di farlo addormentare. Non vuole andare fuori solo perché Feliciano ha fatto gli occhi dolci all'austriaca.
 
Ma disgraziatamente quello stupido spagnolo lo prende in braccio e lo porta nel camerino, con il fratello minore, per prendere i cappottini, le sciarpette, i guantini e gli stivaletti.
Feliciano va subito a recuperare il suo: quello azzurro, minuscolo, così imbottito che quando lo indossa il bambino non riesce a tenere le braccine verso il basso. Lo afferra e lo trascina verso Elizabeta che corre ad aiutarlo. Si fa sistemare la sciarpina bianca, i minuscoli guanti gialli, mentre chiama il fratellone, entusiasta. Non vede l'ora di giocare con Lovino!
Lovino intanto si lascia vestire da Antonio. Indossa il cappotto scuro, caldo ed elegante, perché lui viene visto sempre come il più grande. La sciarpa rossa che lo spagnolo sistema in modo che non prenda troppo freddo in viso. I guanti grigi, enormi, e il cappello di lana tirato giù fino a coprirgli le orecchie. Ha scoperti solo gli occhi.
-Il pappellino, fignorina Elifabetta!
Feliciano invita la ragazza a sistemargli il cappellino sulla testa perché Lovino è già pronto e quindi anche lui deve fare presto!
 
Una volta pronti, escono ciondolanti per il peso degli abiti invernali e si gettano verso la neve. Il più piccolo tira l'ungherese per una mano perché vuole davvero costruire un pupazzetto; il fratello, invece, rifiuta l'aiuto dello spagnolo perché è grande e non ha bisogno di lui.
Sophie li raggiunge poco dopo, tranquilla, e assiste ai loro giochi in disparte.
I piccoli stanno già collaborando per creare un uomo di neve.
Lovino è silenzioso, ma continua a fissare con malinconia il petto troppo coperto di Elizabeta. Prova più volte a toccarlo, con la scusa di una battaglia di neve, ma non è la stessa cosa. E poi Antonio continua a distrarlo con scoperte assurde: davvero non sa che la neve è ghiacciata? O lo sta prendendo in giro?
Ad aggiungersi è la voce stridula del minore:
-Vovino, qua! Qua! 
Gli sta suggerendo di aggiungere altra neve dove ce ne è di meno, altrimenti il pupazzo non sarà tondo come deve. E lui si affretta ad accontentare il fratellino e riempie tutti gli spazi vuoti facilmente perché sa fare palle di neve più grandi e quindi è efficace.
 
Antonio ed Elizabeta hanno iniziato una battaglia e coinvolgono i due bambini.
Cercano di chiamare a loro anche Sophie. Ma l'austriaca non vuole proprio rovinare il bell'aspetto. Lo spagnolo la abbraccia, la tira a sé ripetutamente, per rubarle un bacio e costringerla ad unirsi a loro. 
Alla fine la convince, nonostante qualche protesta.
E continuano a giocare con un bersaglio in più.
   
 
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