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Autore: Subutai Khan    30/12/2014    1 recensioni
Touko Fukawa è ospite di casa Togami e comincia a chiacchierare con l'immarcescibile, inesauribile, bellissimo Aloysius Pennyworth.
Io non vi dico cosa succede. Lascio la palla alla signora.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Spero che il tè sia di suo gradimento, signorina Fukawa”.
“S-Squisito, signor Pennyworth. La... la ringrazio”.
“Si figuri, per così poco. Anzi, mi scuso per la sconveniente attesa a cui il signorino Byakuya la sta sottoponendo. È veramente da cafoni far attendere così una dama. Oh my god, a volte quel ragazzo mi fa dubitare dei miei metodi educativi...”.
La frase del signor Aloysius mi dà da pensare. Che cosa può voler intendere dicendo così? Forse che Byakuya-sama non ha i genitori, o che costoro sono sempre impegnati in viaggi di lavoro o qualcosa di simile?
Certo, non sono esattamente fatti miei e non è buona educazione chiedere. Anche se è vero che sono qui solo per sbrigare del lavoro della Future Foundation, ciò non toglie che vorrei cercare di comportarmi in maniera più signorile e consona possibile.
E devo dire che il suo maggiordomo mi sta dando una grossa mano in tal senso. È una persona deliziosa, affabile e gentile... vero anche che è il suo lavoro e quindi è giocoforza per lui doversi mostrare così, ma da parte sua percepisco una genuina simpatia nei miei confronti.
Pure durante le mie precedenti visite era sempre andato un poco oltre le richieste minime del mestiere che svolge, mostrandomi una benevolenza che sorpassa le barriere.
Che... che gli piaccia? Ma no, impossibile. Io sono Touko Fukawa e per definizione non piaccio a nessuno, in primis a me stessa.
Calmati. Calmati. Non metterti a sudare di fronte a questa ipotesi campata per aria.
“Sta bene, signorina Fukawa?”.
“B-Benissimo! Splendidamente!”.
Lascio il pover’uomo perplesso. Cerco di sviare argomento: “Stava dicendo, a proposito dei suoi metodi educativi...”.
“Oh sì” prende baldanza mentre comincia a riordinare il tavolino a cui mi ha fatto accomodare “Vede, noi Pennyworth siamo i camerieri della famiglia Togami da circa... aspetti, dia a questa vecchia mente il tempo di ricordare... centocinquant’anni, lustro più o lustro meno”.
“A-Accidenti! È un sacco!”.
“Modestamente sì. E come penso immaginerà, lo standard richiesto è di altissimo livello. Tanti pivellini non potrebbero sperare neanche di spolverare la giacca del patriarca Togami senza venire licenziati per inettitudine. Per questo, fra le varie mie mansioni, mi è stata assegnata anche la buona condotta del signorino in ambito interpersonale. Purtroppo, nonostante il padrone non abbia mai avuto da ridire, io credo di aver commesso qualche errore...”.
“S-Scusi, non credo di seguirla... vedendo Byakuya-sama io credo che lei abbia svolto un eccellente lavoro...”.
“La ringrazio, ma sono troppo scafato per farmi adulare impunemente. Forse non ho applicato a sufficienza il Battipanni-ken...”.
Il cosa?
Adesso sono curiosa come una scimmia. Neanche nel libro più selvaggio che abbia mai scritto appare un vecchietto, più sui settanta che sui sessanta, che tira fuori di punto in bianco un nome del genere. Sembra quasi una tecnica marziale.
Vorrei chiedergli ulteriori delucidazioni, ma sarebbe un’eccessiva intromissione in fatti privati che non mi riguardano. Pertanto, col cuore che lacrima nettare scarlatto, opto per lasciar perdere.
Se non fosse che è lui a riprendere, di propria spontanea volontà: “Il Battipanni-ken è un’arte educativa tramandata di padre in figlio nella mia stirpe. L’ho imparata da mio padre Adolphus, che a sua volta l’aveva imparata da suo padre Venceslaus... sì, capisco perché sta ridacchiando. I Pennyworth hanno sempre avuto un gusto piuttosto bizzarro per i nomi dei propri figli”.
“M-Mi scusi! N-Non volevo essere scortese!”.
“Non si preoccupi, non si preoccupi” sorride bonario. Davvero buon vecchietto, piantala di illudermi.
“Come avrà intuito, il Battipanni-ken consiste fondamentalmente nell’utilizzo di ogni singolo centimetro della superficie di un comune battipanni che però, nelle mani di un adepto esperto, diventa un’arma formidabile per raddrizzare i guasti caratteriali dei Togami. È talmente eccezionale da...”.
Da? Non lasciarmi in bilico, porca miseriaccia ladra!
“Sa, quel che le sto per dire è un segreto che in teoria non dovrebbe uscire dalla linea di sangue. Ma per lei posso fare un’eccezione, vedo nei suoi occhi un amore sconfinato per il signorino Byakuya e mi sento di dovere di renderla partecipe”.
... l’ha fatto. In pratica mi ha detto che gli piaccio.
La mia temperatura corporea schizza a livelli simili a quelli della superficie del Sole, mentre sento distintamente le orecchie che prendono a fischiare come due locomotive a vapore.
“I-Io... s-sono onorata... di essere messa a parte... di q-qualcosa di tanto prezioso...” riesco a balbettare con una lucidità che non so da dove mi esce.
Santi kami, non sorridermi così. Sembri la pubblicità di un dentifricio.
“Dalla sua reazione capisco di star facendo la cosa giusta. Dicevo... il Battipanni-ken può anche essere usato... si avvicini, per favore. Preferisco dirglielo all’orecchio”.
Faccio come mi è stato chiesto.
“Può essere anche usato... a scopi sessuali”.
...
...
...
...
...
...
FIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII. In carrozza, in carrozza! Il treno della libido della piccola, frustrata Touko è in partenza dal binario sessantanove!
Ehi, c’è della servitù ribelle che ha alzato il termostato? Aloysius, fa caldo. Tanto caldo.
“M-M-M-M-M-M-Ma...”.
“Ha capito bene quel che ho detto: scopi sessuali. Se maneggiato in maniera... definiamola impropria, può diventare una fonte inestinguibile di piacere sotto le coperte. E ho appena deciso di insegnargliela, questa maniera impropria”.
“A-ALOYSIUS! CHE COSA STAI FACENDO?” arriva una voce alle nostre spalle.
Ci voltiamo e...
Mioddio Byakuya-sama ha sentito tutto tutto tutto sono morta ma io non c’entro è stato lui eiettalo su Marte sono innocente.
“By jove! Signorino, come ha fatto a...”.
“Tu... non ti azzardare a...”.
Gira i tacchi e si dilegua.
Checos’hofattoèunatragedianonvorràpiùvedermineancheinunfotomontaggio.
“Ora più che mai è imperativo che io le insegni la forma corrotta del Battipanni-ken” dichiara Aloysius-chan alzandosi “o questa incresciosa situazione non troverà mai uno sbocco felice, né per lei e né per il signorino”.
 
Tre mesi dopo.
“Ti piace il Battipanni-ken, vero Byakuya-sama?”.
“Per tutti i kami, tieni giù le mani dai miei pantaloni Fukawa! E soprattutto non avvicinare quel mostro di legno al mio culo!”.
“Cosa ti ho detto sulle parole sboccate, Byakuya-sama? Che se le dici poi devi essere punito come meriti”.
STRAP.
“No, è il sesto paio che mi stracci questa settimana! Mi stai costando una fortuna in vestiario!”.
“E ora le mutande”.
“Almeno, se proprio mi tocca, puoi farmi la gentilezza di ricambiare la nudità?”.
“Che bimbo pretenzioso. E va bene, va bene”.
...
“Eh, così la tortura se non altro è un po’ più dolce”.
“Sì, so che apprezzi Anne e Louise. Sin dalla prima volta che le hai viste in tutto il loro splendore. E adesso a cuccia, è tempo di applicare su di te tutta la saggezza impartitami da quel sant’uomo di Aloysius-chan”.
“Perché non l’ho ancora licenziato, quello stronzo fedifrago?”.
“Doppia dose oggi, ciccino”.
“La mia vita fa schifo”.
“Quella sessuale no, è molto migliorata ultimamente”.
“Se questo è un miglioramento preferivo quando ero vergine”.
“Ah, grazie per la considerazione. Facciamo tripla dose.
STRAAAAAAAAAAP.
“Non mi stancherò mai di vederlo”.
“... non ci provare, non ci provare, non ci provare...”.
“Ma ciao, George Matthew Isaac. Mi sei mancato, in queste otto ore”.
“Spiegami perché non ti sei ancora fatta adottare da Aloysius. Hai assorbito anche il pessimo gusto dei Pennyworth in fatto di nomi”.
“Senti, il pene del mio boy toy lo chiamo come mi pare”.
“Davvero non so perché non ti ho ancora strozzata”.
“Perché, sotto sotto, ti piaccio abbastanza da volerlo anche tu”.
“... mpf”.
“Anzi no, oggi variazione sul tema: io mi stendo e tu entri da sopra. Per ogni spinta è una battipannata”.
“Dobbiamo proprio? Ho le chiappe viola e non riesco neanche più a sedermi per leggere un buon libro”.
“Fallo”.
“Bah. Agli ordini, signora”.
STANTUFF - SCIAK. STANTUFF - SCIAK. STANTUFF - SCIAK.
“Nf... bravo Byakuya-sama, hai... nf... un ottimo ritmo...”.
“Per forza... uff... mi sento un cavallo... uff... preso a scudisciate...”.
“Allora cavalca... nf... bel cavallino... nf... cavalca... la tua cavallerizza... nf...”.
   
 
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