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Autore: Layla    30/12/2014    1 recensioni
“Alex, devi decidere se sono io davvero la ragazza con cui vuoi stare o è Tay o qualcun’altra e se sono io me lo devi dimostrare in un modo diverso da come stai facendo adesso.
Questa volta sono disposta a perdonarti solo se ricominceremo in modo sincero e giocheremo a carte scoperte.
Se hai intenzione di continuare con una serie di tradimenti esci da quella porta e non rientrare mai più.”
“Io ho bisogno di pensarci, Lisa.
Non ho mai davvero pensato a tutte queste cose, pensavo che ci saresti stata sempre qualsiasi cosa avessi fatto. Forse non ti ho davvero trattato con la dignità che merita un essere umano.”
Si alza in piedi e mi lascia da sola nel mio appartamento.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Do not open 'til you've got forever to spend with me on a fool's holiday

Ho sempre saputo che Alex non era quel che si dice un ragazzo fedele.
Fin dal liceo, dalla prima volta che ho posato i miei occhi su di lui, qualche anima pia mi ha detto di stare lontana da Alex Gaskarth, che lui non era il ragazzo giusto per me.
Il mio nome è Lisa Ruocco, al liceo ero la classica ragazza studiosa, senza troppi grilli per la testa e che preferiva una bella serata passata a leggere un libro alle feste.
Alex invece era quello che tutti definivano uno sfigato, ma di quelli fighi allo stesso tempo, uno di quelli che fanno sempre ridere, che bevono fino a scoppiare e che sono l’anima delle festeNon se ne perdeva una.
Il giorno in cui mi ha chiesto di venire con lui l’ho guardato a lungo incredula, perché lo chiedeva a me?
Cosa aveva visto in me di tanto speciale?
Non ne avevo idea e tuttora non ce l’ho, so solo che da allora l’uragano Gaskarth ha iniziato a fare parte della mia vita.
Con un bacio rubato a una di quelle feste a cui non andavo mai sono diventata la sua ragazza, molto invidiata direi anche.
È andata bene per un paio di mesi, lui era dolcissimo  e mi ricopriva di attenzioni, non sapevo che avesse anche un lato oscuro.
L’ho scoperto sempre a una festa – le odio! – precisamente mentre baciava con disinvoltura una ragazza dai capelli neri
L’ho mollato, lui all’inizio l’ha accettato e poi ha cominciato a pregarmi di ritornare con lui, che quel bacio era stato solo uno  sbaglio, che era ubriaco, etc…
Le mie amiche mi dicevano di lasciarlo perdere, il cervello anche, il cuore diceva di tornare con lui e così ho.
Il nostro tiramolla è iniziato così, come un folle viaggio sulle montagne russe in cui gli alti erano giornate in cui esistevamo solo noi e i bassi erano giorni in cui ci parlavamo a stento e lui era lontano.
Dopo un po’ ho capito che in lui c’era qualcosa di strano, una specie di perverso meccanismo che gli faceva allontanare le persone che si avvicinavano troppo a lui e al suo cuore. Era come se avesse paura di qualcosa, ho sempre pensato che in qualche modo c’entrasse la morta di suo fratello.
Per un periodo abbastanza a lungo ho pensato a cosa potesse esserci  di sbagliato in lui, se io potessi fare qualcosa per aggiustarlo, ma quel periodo è passato.
È passato esattamente nel momento in cui ho capito che mentre era in tour ha avuto – senza farsi troppi problemi – una storia con Tay Jardine.
È stato umiliante vederlo fare lo scemo con lei nello stesso esatto modo in cui lo faceva con me, leggere i commenti dei fan felici per quella coppia.
Con lei non si è fatto problemi a farsi vedere in giro con me ha sempre trovato una scusa: non era il momento giusto, i fans non l’avrebbero presa bene, il manager non pensava fosse una buona idea.
Tutte palle.
Non credo che abbia detto al manager niente della sua idea di uscire con Taylor, ci è semplicemente uscito e poi ha visto le reazioni.
Perché non l’ha fatto anche con me?
Io che l’ho supportato come meglio potevo nei suoi primi anni di frontman degli All Time Low? Che vendevo addirittura le magliette e i cd per la sua band?
Questa volta voglio vendicarmi così ho chiesto a Jack di vederci in un bar del centro di Baltimora, lo sto aspettando tamburellando nervosamente le dita sulla superficie liscia di un tavolo di legno.
Finalmente Jack arriva e si lascia cadere su una sedia.
“Scusa c’era traffico, come mai hai voluto vedermi?”
“Voglio parlarti di Alex.”
Lui si ricompone subito e una cappa di silenzio imbarazzato cade su di noi, so che lui non ha nulla in contrario alla condotta di Lex, non per nulla è il suo migliore amico.
“So che ti piaccio e io voglio vendicarmi di Alex dopo la storia con quella dei We Are The In Crowd, cosa ne dici di farlo ingelosire un po’?”
Lui mi guarda come se fossi matta.
“Direi che è fuori discussione, Lisa.
Non voglio mettere in pericolo la mia amicizia con Alex solo perché voi avete dei problemi, non dico che abbia fatto bene a esporsi così tanto con Tay, ma non voglio essere coinvolto.
Non voglio perderlo come amico o litigarci.
Mi dispiace, ma non ti posso aiutare.”
“Ma io devo fare qualcosa, Jack, cazzo! È  da quando siamo al liceo che questa merda di tira e molla va avanti, ci mettiamo insieme, mi giura che mi ama, per un po’ è il ragazzo perfetto e poi finisce non si sa come nel letto di qualcun’altra!
Vorrei sapere qual è il suo cazzo di problema, così mi metto il cuore in pace.”
“Capisco che tu sia incazzata. Giuro, lo capisco!”
Ribadisce davanti alla mia espressione scettica, non so come possa capire uno che salta da un letto all’altro.
“Lo capisco, ma non posso aiutarti, non nel modo che vuoi tu.
È immaturo e non risolverebbe il problema.”
“Tu che mi parli di maturità?
Gesù Cristo, cosa devo sentire in vita mia…
Va bene, lo chiederò a Zack, magari lui deciderà che non è poi così immaturo.”
“Ti prego non rovinare l’armonia della ba..”
“Sempre questa maledetta band! Una volta vorrei essere io al primo posto nelle priorità di qualcuno, non dico che il mondo debba girare tutto intorno a me, ma qualche volta mi piacerebbe che qualcuno mi prendesse in considerazione.
Sono l’ultima a sapere le cose: quando andate in tour, dove, quando tornate, eventuali scopate di Alex.
Devo sorbirmi l’odio delle fan e vedere che qualcuno fa spudoratamente il tifo per Tay senza nemmeno sapere bene chi sono. Sono stanca.
Alex deve prendere una decisione, o si mette a fare sul serio con me  o lo pianto e questa volta non lo salverà nessuna supplica.”
Lascio il locale arrabbiata, maledicendo il mio destino.
Maledicendo il fatto di essere innamorata di un musicista che – non solo pone la musica al mio stesso livello – ma non mi è nemmeno fedele e cerca conforto in altri letti.
È tutto così umiliante che vorrei piangere qui nel bel mezzo del centro della città.

 
Alla fine arrivo al mio appartamento senza versare nemmeno una lacrima.
Mi dico che avrei dovuto aspettarmelo, Jack è il miglior amico di Alex, non mi avrebbe mai aiutato. Per lui l’amicizia viene prima del mio rapporto con lui, sono una mezza sconosciuta in fondo. Loro condividono una forte amicizia e suonano nella stessa band.
Persino Tay Jardine condivide più cose con il mio ragazzo, ancora una volta maledico la mia incapacità di suonare qualsiasi strumento.
Forse se suonassi la chitarra o sapessi cantare bene potrei capire meglio Alex, potrei costruirmi una mia carriera nella musica oppure – desiderio inconfessabile – potrei unirmi agli All Time Low e capire perché il mio ragazzo è così legato a loro.
La triste verità rimane che io non so suonare niente e non ho nemmeno una bella voce, il mondo della musica mi è precluso, devo trovare qualcos’altro che mi leghi ad Alex. Una volta avrei detto l’amore, ma adesso non sicura che lui mi abbia mai amata davvero.
A volte mi sento come se fossi il suo porto sicuro, come un oggetto animato del suo appartamento che ha la sola funzione di farlo sentire a casa e che poi si dimentica quando si è in giro per il mondo.
Vorrei che per una volta fosse geloso e così mando un messaggio a Zack e gli chiedo di venire qui, forse lui mi darà retta, sennò troverò qualcun altro.
Il bassista mi risponde quasi subito e venti minuti dopo si presenta alla porta del mio appartamento con il suo solito sorriso cordiale.
“Ciao, Lisa. Come stai?”
Mi chiede entrando.
“Potrei stare meglio. Vuoi qualcosa da bere?”
“Un bicchiere d’acqua.”
Io glielo porto e poi ci guardiamo qualche secondo negli occhi.
“Come mai mi hai chiesto di venire qui?”
“Sono stanca di essere trattata da oggetto da Alex e ho bisogno di qualcuno che lo faccia ingelosire un po’.”
Zack mi lancia uno sguardo indulgente.
“Ti ha fatto male la storia di Tay Jardine?”
“Sì.”
Il bassista sospira e si muove a disagio sul divano.
“Non è piaciuta nemmeno a me, ma in fondo devi considerare che dovevamo promuovere quel singolo.”
“Ok, ma mettersi con lei e creare una coppia non è troppo?
Possibile che nessuno lo capisca?
Io devo stare nascosta per la sua carriera e lui mi può mettere le corna per business senza nemmeno scusarsi in modo convincente o spiegarmelo lui stesso?”
“Lisa…”
“Ho capito, non mi aiuterai nemmeno tu per via della dannata band.
Cosa ha la band che manca a me?
Io vi ho sempre supportati e tutto quello che ho ricevuto sono stati calci in faccia e l’ordine di rimanere nascosta come una moglie pazza da non mostrare in pubblico.”
“Dovresti parlarne ad Alex.”
“Dubito che capirebbe. Grazie per avermi ascoltato, comunque.”
Chiacchieriamo un altro po’, poi lo congedo con aria depressa.  Decido di andare a fare un po’ di jogging, sono una pigra, ma ogni tanto correre mi aiuta a non pensare o a pensare in modo più chiaro e logico.
Metto una tuta e vado a fare una bella corsa, Alex è solo un’ombra sullo sfondo perché mi concentro sulle decorazioni natalizie della città in festa.
Ho sempre amato le luci di Natale più del Natale fin da quando ero piccola, diciamo che mi mettono di buon umore.
Corro per un’ora e mezza e quando torno a casa trovo la porta aperta e la cena già pronta insieme a un sorridente Alex Gaskarth appoggiato allo stipite della mia cucina.
“Buon antivigilia, amore!
Vai a farti una doccia che la cena è in forno.”
“Uhm, grazie, Alex. Vado subito.”
Dovrei protestare, ma ho davvero fame e zero voglia di cucinare.
Mi butto sotto la doccia, lasciando che il calore sciolga i miei muscoli leggermente indolenziti, poi mi metto un paio di jeans, una maglia e una camicia a quadri.
Alex nel frattempo ha messo in tavola una teglia di lasagne che ha tutta l’aria di provenire dalla gastronomia italiana all’angolo. So perché fa così, si deve far perdonare qualcosa, ma forse questa volta non andrà come ha previsto lui, sono stanca di questa situazione.
Sorridendo mi porge la mia porzione in silenzio, io la accetto in silenzio ringraziandolo con un cenno che lo lascia perplesso.
Durante la cena parla solo lui, io lo studio. Studio questo ragazzo che gesticola un sacco, che si sposta in continuazione un ciuffo di capelli castani che continua a ricadergli sulla fronte e mi racconta aneddoti divertenti della vita in tour.
È bellissimo e pericolosissimo come certi fiori velenosi.
Sono così belli, ma possono ucciderti.
Lui è come un pacchetto di sigarette, ti fa stare bene per un momento poi può chiederti il pagamento con un cancro.
Alex è un pacchetto di sigarette sprovvisto della scritta: “Attenzione! Il fumo può uccidere!”.
Dopo le lasagne mangiamo una crostata e poi sparecchiamo.
Io vorrei lavare i piatti, ma il mio ragazzo mi fa segno di raggiungerlo di nuovo in sala.
Si siede vicino all’albero di Natale con una chitarra acustica in mano e poi inizia a intonare “Fool’s holiday.”.
Lo so che è il suo modo di chiedere scusa, ma questa volta non sono sicura di volerlo scartare come un regalo e lui se ne rende conto.
Non appena finito la canzone mi guarda dritto negli occhi.
“Cosa succede, Lisa?”
“Me lo stai davvero chiedendo?
Non ci arrivi da solo?”
Lui mi guarda smarrito.
“Alex, sono stanca di come sta andando avanti la nostra relazione. Ogni volta è sempre la stessa storia: ti metti insieme a me, giurando che mi ami, va tutto bene per un paio di mesi, mi tradisci, ci molliamo e poi tu mi supplichi di tornare insieme e io cedo.
Sono stanca, con la storia di Tay Jardine hai passato il segno. Sul serio.
Per anni ti ho chiesto se non potevi dire ai fan che stavamo insieme e c’erano sempre mille scuse per non farlo e io ti ho sempre creduto, ti ho sempre detto di sì.
Non basta prepararmi una cena e cantarmi una canzone per sistemare questo casino, lo capisci vero?
Io mi sento il tuo porto sicuro, una specie di oggetto animato che ti fa sentire a casa ogni volta che torni a Baltimora e che puoi dimenticare una volta che hai lasciato la città.”
Tra di noi cala il silenzio.
“Alex, devi decidere se sono io davvero la ragazza con cui vuoi stare o è Tay o qualcun’altra e se sono io me lo devi dimostrare in un modo diverso da come stai facendo adesso.
Questa volta sono disposta a perdonarti solo se ricominceremo in modo sincero e giocheremo a carte scoperte.
Se hai intenzione di continuare con una serie di tradimenti esci da quella porta e non rientrare mai più.”
“Io ho bisogno di pensarci, Lisa.
Non ho mai davvero pensato a tutte queste cose, pensavo che ci saresti stata sempre qualsiasi cosa avessi fatto. Forse non ti ho davvero trattato con la dignità che merita un essere umano.”
Si alza in piedi e mi lascia da sola nel mio appartamento.
All’improvviso sento tanto freddo, è sempre così quando lui se ne va, ma questa volta non posso cedere. Devo andare fino  in fondo.

 
Il giorno dopo vado a fare un giro per Baltimora.
Devo prendere gli ultimi regali di Natale: quello per i miei e quello per un paio di colleghe.
Non muoio dalla voglia, ma devo. Con fatica mi faccio strada tra la calca e incontro le ultime due persone che vorrei: Tay Jardine e Jenna Mcdougall.
Sono riconoscibilissime, una ha le punte di un verde accesso e l’altra  i capelli di un verde scuro.
Forse dovrei tingermi anche io i capelli di verde, forse Alex mi troverebbe interessante, chissà se se le è fatte due o sono una. Sto per andarmene – non muoio dalla voglia di parlare con loro – l’australiana mi vede e dà di gomito alla sua amica.
Ed eccomi incastrata in una conversazione con persone che non mi stanno esattamente simpatiche.
“Ciao, Lisa!”
Mi saluta allegra Tay.
“Come mai in giro?”
“Compere dell’ultimo minuto.”
Mugugno piatta.
“Voi?”
“Ci stiamo godendo l’ultimo giorno di vacanza prima di tornare io a New York e Jen in Australia.”
“Oh, spero che vi stiate divertendo. Vi lascio al vostro giro.”
“No, prendi un caffè con noi.”
Taylor mi prende per il braccio destro, Jenna per il sinistro e mi trascinano al primo bar aperto che trovano. Alla fine ordiniamo tre cioccolate, dicono che il cioccolato aiuti a non essere depressi, speriamo in bene.
“Ieri Alex mi ha scritto.”
Esordisce Taylor, io mi irrigidisco.
“Secondo me hai fatto benissimo.”
“Davvero?”
Alzo un sopracciglio, scettica al massimo.
“Oh, sì. Io e Alex siamo solo amici adesso, a me interessa Jordan, la seconda voce della mia band.
Aveva proprio bisogno di una strigliata.”
Sembra sincera, quindi decido di credere alle sue parole guardo l’altra ragazza.
“Tu cosa ne pensi, Jenna?”

“Sono totalmente d’accordo con Lisa. A me Alex non interessa, comunque.”
Mi risponde divertita.
“Io sono più interessata al suo amico.”
“Jack? Farai molta fatica a tenerlo sulla retta via, è il classico tipo da un notte e via.”
Lei sorride.
“Lo so, ma io sono sicura di riuscire a cambiare queste sue abitudini.”
“Beh, auguri.”
Rispondo sincera, la vedo dura per Jenna, ma se è la sua decisione io la rispetto.
“Oh, a proposito… Stasera verrai al concerto degli All Time Low?”
“No, penso di non venire. Devo finire di incartare i regali di Natale.”
“Beh, puoi sempre farlo domani, non scappano.  Io credo che dovresti venire.”
“Lo credo anche io.”
Aggiunge Jenna.
“Non so perché, non  credo che mi ami sul serio. Credo ami solo se stesso a questo punto della storia.”
“Insisto, dovresti proprio venire.”
“Non ho un biglietto.”
“Ce l’abbiamo noi.”
Taylor mi allunga un biglietto, adesso non ho più scuse, stasera dovrò andare al concerto dei ragazzi, anche se i miei piani originali erano quelli di mangiare una pizza e marcire sul divano guardando vecchi cartoni animati.
“Va bene. Stasera ci sarò, ma perché è così importante che io ci sia?”
“Mistero!”
Mi rispondono in coro loro. Hanno in mente qualcosa, ne sono sicura e mi scoccia che non me lo vogliano dire. Sono stanca di segreti e di cose non dette.
“Ragazze, sono stanca di misteri.”
“Lo sappiamo, ma questa è una sorpresa e se ti dicessimo cosa è, che gusto ci sarebbe?
Non ti costa nulla venire, al massimo ti senti le canzoni e te ne vai a casa.”
Io li guardo scettica, domandandomi se ho delle alternative a quello che mi hanno proposto loro.
No, non le ho.
Stasera dovrò andare al concerto e spero che ne valga la pena, perché mi sento stanca sia fisicamente che mentalmente.
“Va bene. Adesso però vado a casa, devo riposare o stasera non sarò pronta per il concerto.”
“Ok, ciao.”
Le lascio a chiacchierare al bar, io me la filo dritta al mio appartamento e mi butto sul letto, nemmeno cinque minuti dopo mi addormento.
Mi sveglio alle sei e mezza al suono di un messaggio, sono ancora le ragazze che mi invitano a venire al concerto.
Sospirando mangio un panino e poi mi vesto: un paio di jeans, una maglia, una felpa e un paio di anfibi. Niente di che.
Alle sette sono in fila con delle ragazzine – che potrebbero tutte essere le mie sorelline – e mi sorbisco i loro commenti. Sono tutti sul jalex, che noia!
Non solo Alex mi deve per forza mettere le corna – come al solito – ma addirittura con un ragazzo!
Finalmente aprono i cancelli e spintonando un po’ di gente riesco ad arrivare alle prime file, l’atmosfera è elettrica, piena di eccitazione palpabile.
Al primo suono della chitarra di Jack la folla scoppia in un boato capace di far cadere l’intero palazzetto e spinge sempre di più.
Dopo la prima canzone – The reckless and the brave – Alex e Jack fanno gli scemi, mandando il loro pubblico in un brodo di giuggiole.
È un concerto normale, non capisco perché Tay e Jenna abbiano insistito per farmi venire. Ormai siamo quasi alla fine e non è ancora successo nulla.
“Gente, siamo quasi alla fine e abbiamo deciso di fare una piccola variazione al nostro repertorio. Vorrei suonare “Fool’s holiday” per una persona che sa davvero cosa significhi avere a che fare con un  vero stupido per un sacco di anni.”
Un uomo della sicurezza si fa largo tra la folla e si dirige verso di me. Oddio, cosa vuole fare quel matto? Vuole vedermi morta?
Queste ragazzine mi uccideranno prima che Hulk arrivi a portarmi via!
Come prevedevo molte mani si chiudono sulle mie braccia e suoi polsi per impedire all’omone di portarmi via. Con molta fatica mi strappa all’abbraccio soffocante del fandom e mi fa salire sul palco.
Alex inizia a cantare senza mai smettere di guardarmi, durante l’ultima strofa si inginocchia addirittura davanti a me. E il sipario cala su questa scena.
Io lo guardo  spaventata.
“Cosa significa tutto questo, Alex?”
“Che ho riflettuto su quello che mi hai detto e ho preso la mia decisione.”
“E sarebbe?”
“Vuoi essere la mia ragazza, Lisa?
Sul serio questa volta, senza tradimenti né tira e molla, facendo sapere alle mie fans che sono occupato.”
“Stai dicendo sul serio, Alex?”
“Mi ami ancora, Lisa?”
Io lo guardo incredula, lo amo da quando avevo sedici anni nonostante tutti i tradimenti e le altre ragazze che ha avuto.
Sono un caso irrecuperabile sotto questo punto di vista.
“Certo che ti amo.”
“E allora staresti con me?”
“Sì.”
Il mio cuore gli risponde prima che il mio cervello possa soppesare la domanda, è sempre così con lui: la mia razionalità se ne va all’inferno.
Non ho certezze, nemmeno una, che questa volta le cose vadano meglio, ma non posso stare lontana da lui. Me ne rendo dolorosamente conto ora.
Lui sorride e mi abbraccia.
Ci baciamo come due adolescenti tra gli applausi della band e dei tecnici.
Questa volta, anche se non ho certezze, so che sarà diverso.
So che ce la faremo e che forse qualcuno ci shipperà.
E se anche non succedesse chi se ne frega.
Io so che questa volta non scherza e che ho vinto il suo cuore.
Il mio miglior regalo di Natale.

 Angolo di Layla

Beh, buone feste!

   
 
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